13 novembre 2013

XL tappa - La sorpresa delle Orcadi

Ciao a tutti!
dopo aver scoperto come si scrive 40 in numeri romani 
vi porto alla scoperta delle 
Orcadi.

Se dico "Orcadi"cosa vi viene in mente? 
A) Niente
B) Eh? Orc...che? 
C) Scogliere a picco sul mare con una mareggiata praticamente costante a causa dei venti gelidi che arrivano direttamente dal Polo Nord.

Tutte le risposte sono sbagliate.
Questo è il paesaggio che ci ha accompagnato durante la visita. 







Non propriamente selvaggio e tormentato.
Immagino che sulle altre isole dell'arcipelago il paesaggio sia più drammatico, bisognerà tornare per appurare le cose come stanno!







L'unica costante è il vento che arriccia le onde del Mare del Nord. 
Ehi, ho toccato l'acqua del Mare del Nord! 

Ci sarebbe veramente tanto da dire, 
e sì che mi sono limitata a visitare Mainland!
(l'isola maggiore meglio collegata con la terraferma).
Contrariamente a come faccio di solito lascio che siano le foto a suggerirmi cosa scrivere.



L'atmosfera che si respira a Stromness e a Kirkwall è molto rilassata. 
Dopo le cinque del pomeriggio è fin troppo rilassata: tutte le attività commerciali chiudono, d'altronde non è inusuale trovare cartelloni di fronte a café, bar su cui è scritto
"Food served all day 
until 5" 
(cibo servito tutto il giorno fino alle 5..)

   



Fare un giro al porto, ritornare nella via principale e, 
dove fino a 10 minuti prima regnava vita e animazione, 
trovare unicamente un paio di signore che attardate si affrettano a rientrare a casa è stata una delle esperienze più traumatiche di tutta la vacanza.



Dalle viuzze orientate in modo da ripararsi dal vento si aprono scorci su piazzette e sul mare.



Trova l'intruso...pure lui a contemplare il panorama


Tante panchine su cui sedersi e rilassarsi





Skara Brae
Le Orcadi sono abitate da tempo immemore, da ben prima delle piramidi:
 il sito neolitico di Skara Brae, i circoli megalitici del Ring of Brodgard,le Standing stones of Stennes e la tomba di Maeshowe provano che l'uomo neolitico camminava, cacciava e coltivava queste lande. 
Chissà che cosa pensava, 
se riusciva a contemplare la meraviglia di un giorno di fine estate oppure se era troppo impegnato nella sopravvivenza quotidiana.
Ring of Bodgard


Ring of Bodgard
Ring of Bodgard






I puntini bianchi che decorano le colline,   visti da vicino non sono così piccoli: 

vitelli e pecore sono gli abitanti incontrastati di queste terre.

Ad un certo punto una chiesetta di campagna ingentilisce il già dolce paesaggio:
 è l'Italian Chapel 
costruita e  decorata da prigionieri italiani di guerra catturati durante la Seconda Guerra Mondiale in Africa e spediti nel profondo Nord a costruire una diga per bloccare l'accesso dei sottomarini tedeschi ai porti.




Da due capanni prefabbricati, 
utilizzando i detriti dei lavori e le indubbie abilità artistiche di qualche prigioniero, 
venne realizzata una cappella. 


La storia è commovente e, fortunatamente, diversa dai racconti di prigionia ai quali siamo abituai.

Ahimè il tempo è tiranno, 
il programma di viaggio abbastanza serrato e
il traghetto ci aspetta per riportarci a Scabster.
L'autunno scozzese è alle porte e ci accoglie con il suo 
"lovely weather"




Qualche consiglio di viaggio....

04 novembre 2013

XXXIX tappa - Oban & Iona

Ciao a tutti!!!
nel vagabondare scozzese abbiamo fatto tappa a Oban - capitale del North Argyll - che si autodefinisce "la porta di acceso alle Isole" e 
"la capitale scozzese delle mangiate di pesce".

Scopo della tappa: riuscire a visitare una distilleria e raggiungere la piccola isola di Iona dove,
 nel cimitero di un bellissimo monastero benedettino del 536 d.C, 
sono sepolti i primi 12 re scozzesi
tra cui Macbeth che ho scoperto non essere solo un personaggio di finzione scritto da Shakespeare, bensì un re di gran lunga migliore dell'ignobile uomo descritto dal Bardo,
 ma si sa la storia la scrivono i vincitori. 

La regina Vittoria scelse il clima mite di Oban per curare i suoi reumatismi, 
ma nelle nostre vene non scorre sangue blu e
questo è stato il benvenuto che ci è stato riservato...
Oban - Temporale in arrivo e temporale appena finito
La miglior cosa per scaldarsi le ossa è andare a visitare la distilleria situata nel mezzo del paese. 
Proprio a causa della sua posizione, 
circondata da edifici, 
non è riuscita ad allargarsi ed è la più piccola in Scozia...di quelle legali.





Durante la visita viene spiegato il processo di produzione del whisky, 
i vari passaggi nelle vasche e negli alambicchi, 
il riposo di almeno 12 anni in botti di ciliegio che arrivano dagli USA e che hanno già ospitato del bourbon. 
 La visita si conclude con un assaggio di whisky e si sa l'alcool ha tra i suoi effetti collaterali la perdita di lucidità.



Il giorno successivo è quello dedicato al raggiungimento dell'isola di Iona al largo delle coste dell'isola di Mull al largo delle coste di Oban....
sarà per questo che si chiamano Ebridi Esterne.

Il morale non è dei migliori perché le previsioni meteo non danno molte speranze, infatti, appena partiti dal porto di Oban veniamo risucchiate nelle 50 sfumature di grigio e anche qualcuna di più.






Isola di Mull
L'attraversamento dell'isola di Mull è mozzafiato, 
non tanto per i paesaggi nascosti dalla nebbia e dalla pioggia, 
Isola di Mull
quando dal fatto di essere su un bus turistico su una "single track road" dove passano camion carichi di legname in senso di marcia opposto al nostro.



La dea bendata ci sorride e già in attesa del piccolo traghetto, 
che in una decina di minuti ci porta fino ad Iona, 
smette di piovere
Isola di Iona e la sua abbazia

Viene elaborato un accurato piano di battaglia per arrivare a visitare l'abbazia prima degli altri turisti: 
aumentare il passo senza fermarsi a prendere un caffé, a guardare negozi, a visitare rovine di un monastero femminile e, visti i nostri compagni di viaggio, abbiamo qualche speranza di farcela.
Tipica coppia di turisti in Scozia in settembre
Il piano riesce e giriamo attorno al complesso, 
entriamo nel piccolo ma curato museo, 
ci ripariamo nuovamente in chiesa quando scoppia un piccolo acquazzone.








Riusciamo e il sole è sempre più deciso ad illuminare la nostra giornata. 
Andiamo nel vicino cimitero, 
in assenza di indicazioni, 
mi piace pensare che sotto questi cumuli di terra sia sepolto Macbeth.

Sulla via del ritorno c'è tempo per visitare le rovine dell'abbazia femminile

 e per sognare di essere ai Caraibi adesso che il sole illumina le spiagge bianchissime e il mare turchese.
Spiagge bianche e mare turchese: Caraibi? No Scozia!



E' ora di rientrare ad Oban, 
la buona stella decide che è giunta l'ora di andare ad illuminare la giornata di qualcun'altro e noi ritorniamo a sprofondare nelle 50 sfumature di grigio...

Nella seconda parte del post elenco qualche link a cui attingere qualche informazione "pratica". 

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...