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06 dicembre 2020

In viaggio: Tre giorni a Forni di Sotto

Ciao!

Quest'estate abbiamo trascorso tre piacevolissimi giorni in Carnia facendo base a Forni di Sotto nell'alta valle del Tagliamento, ossia nella parte nordoccidentale del Friuli. 
Perché abbiamo deciso di venire da queste parti? Per due motivi: il primo è legato all'assaggio di Friuli che avevamo avuto un paio di anni fa e il secondo è la curiosità che mica sapevo bene dove fosse situata geograficamente la Carnia.

Che cosa si può fare partendo da Forni di Sotto?


Si può prendere la macchina a andare al lago di Sauris, incastonato tra rigogliose foreste di abeti, per poi salire nell'alta valle del Lumiei fino a raggiungere l'abitato di Sauris che, oltre ad essere il comune più alto del Friuli, è una piccola enclave di lingua tedesca di cui rimangono tracce anche nell'architettura, infatti sembra di essere in un angolo della Val Pusteria. 
Il posto è magnifico: il verde più chiaro delle radure punteggia il verde scuro delle foreste e la vista si apre sulla bassa valle e sul Lago di Sauris. 


Da qui è facilmente raggiungibile la maestosa e verdeggiante Val Pesarina puntellata da piccoli borghi e, in alcuni casi, le case hanno ancora i tetti ricoperti dalle tradizionali scandole di abete. Durante questo giro abbiamo capito che oltre alla bellezza dell'acqua (qui per sapere di cosa sto parlando), anche i boschi sono notevoli e bellissimi: un tesoro da proteggere!

L'alta valle del Tagliamento è nel cuore Alpi Carniche, ma è anche una delle porte di accesso al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane per cui si possono calzare gli scarponi e percorrere uno dei tanti sentieri della zona. 

Noi, per non fare torti a nessuno, abbiamo attraversato il Tagliamento per salire all Rifugio Flaiban Pacherin appollaiato nell'alta Val di Suola e circondato da pareti di dolomia e, il giorno dopo, abbiamo preso la funivia per salire alla malga Varmost quasi dirimpettaia all'escursione del giorno precedente, per fare il giro delle casere, ossia degli alpeggi di montagna. 

Rif. Flaiban Pacherin

Malga Valmost

Casera Tartoi




Sia che si cammini circondati dal tipico coloro grigio chiaro della dolomia illuminata dal sole, sia che lo sguardo sia circondato da pareti di aspetto più "alpino", i sentieri da queste parti non fanno sconti e vanno su ripidi, ma i panorami, la solitudine, la natura meno addomesticata, compensano la fatica. E, se ce l'ho fatta io che sono lenta come una tartaruga sovrappeso, ce la possono fare quasi tutti con un minimo di allenamento.
Dolomiti Friulane
Noi ci siamo dedicati all'escursionismo, ma ci sono altre cose da fare: osservare l'architettura dei paesi con un occhio di riguardo alle fontane e alle chiese, visitare il Museo dell'Orologeria di Pesariis, scoprire gli animali del centro faunistico di Forni di Sopra, ma soprattutto approfittare della splendida ospitalità dei friulani.

In questi tre giorni a Forni di Sotto ci siamo sentiti accolti e trattati quasi come degli ospiti d'onore e mi sento di fare una cosa che non faccio mai, ossia quella di consigliare di pernottare presso l'Albergo Ristorante "Al Pino" che si è rivelata una scelta vincente per la genuina ospitalità e per il calore.

Si è capito che il Friuli ha conquistato un posto d'onore tra i miei viaggi?

Alla prossima!

19 novembre 2020

In viaggio: Friuli Venezia Giulia e le chiare fresche dolci acque

Ciao!

Eccomi qua al primo post "vero". Siamo chiusi in casa e si viaggia con i libri, con la fantasia o con i ricordi, come in questo caso. 

Quest'estate, oltre che nelle Dolomiti, siamo stati in Friuli Venezia Giulia e vorrei scrivere un post all'altezza dei posti che abbiamo visitato, molti di questi accompagnati al ricordo dell'acqua nelle vicinanze. 

Cosa avrà di particolare l'acqua friulana? E' acqua, una semplice formula chimica. Beh, se quando la vedi la prima cosa che viene in mente sono i famosi versi petrarcheschi "chiare, fresche et dolci acque" o la più prosaica pubblicità "Altissima, purissima, Levissima", qualcosa di speciale avrà.


I paesaggi friulani ricchi di acque gorgoglianti hanno dato un nuovo significato alla definizione di "acqua cristallina" valida per ogni corso d'acqua che abbiamo incontrato che fosse fiume, torrente o lago.

Acqua cristallina non vuol dire acqua trasparente che, in questa regione, i corsi d'acqua assumono colorazioni che vanno dal blu all'azzurro, allo smeraldo all'acqua marina e a tutte le sfumatura che ci sono nel mezzo. 

Difficile, praticamente impossibile, riuscire a tradurre in parole la magia dell'acqua. 

Uno dei posti che meglio racchiude quello che sto tentando di dire è l'Orrido dello Slizza. A pochi kilometri dal centro di Tarvisio e dalla trafficata strada che collega l'Italia all'Austria e alla Slovenia si nasconde questo canyon attrezzato con un facile sentiero (un po' ripida discesa iniziale) che percorre in tutta sicurezza la sponda del torrente. Neanche le immagini riescono a rendere pienamente l'idea ma si avvicinano parecchio.


C'è poi la bellezza dei laghi di Fusine, sempre nelle vicinanze di Tarvisio, che mi hanno tolto il respiro: la magia è stata arrivare prima delle frotte dei turisti, quando il sole si stava lentamente alzando al di sopra delle ripide pareti illuminando con le sue lame di luce il panorama, il cielo, la montagna, la fila di alberi, il tutto specchiato nei due laghetti. 



Durante il nostro viaggio abbiamo più volte incontrato e attraversato il
Tagliamento e il suo caratteristico alveo percorso dai tipici canali intrecciati. 
Il Tagliamento è considerato uno tra i pochi fiumi ancora selvaggi in Europa per la sua mancanza di argini artificiali e per la minima incidenza umana che non ha modificato il corso del fiume. 

Il Tagliamento a Forni di Sotto

Vista dal Castello di Ragogna

Vista dal Castello di Ragogna

Altri due importanti corsi d'acqua scorrono in parte in Friuli: il Piave e l'Isonzo, se il primo non l'ho (ancora) mai visto, il secondo l'ho incrociato in un paio di occasioni. Un paio di anni fa, rientrando in Italia dalla Slovenia con direzione Cividale del Friuli, siamo stati colpiti dalle acque azzurroturchesiverdi (detto tutto di seguito) di questo corrente d'acqua. Provate voi a definire il colore. Quest'anno siamo invece giunti all'estuario e, con un po' di delusione, il fiume perde parte della sua magia e ha un normale color blu. 

Tipico colore azzurroturcheseverde

Vista dell'Isonzo da Caporetto
 
Estuario dell'Isonzo


Buona acqua pura a tutti

Alla prossima!

elipisto




Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...