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29 marzo 2021

Essere turisti a casa propria: La punta del ramo di Como che volge a settentrione

Ciao!

Ho bisogno di viaggiare, per cui ecco l'ultima cosa bella che abbiamo fatto, in attesa della prossima.

L'incipit che tutti abbiamo studiato a scuola: 

"Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi.." 

da qualche anno si trova relativamente vicino a casa. 

Ma, oltre al ramo che volge a mezzogiorno, v'è anche una punta che volge a settentrione laddove l'Adda si immette e si vedono gli imbocchi della val Chiavenna e della Valtellina.

Abbiamo avuto la fortuna di trascorrere un fine settima ad ottobre in quelle zone che, pur essendo ad un tiro di schioppo, non conoscevo ed è stata una gran bella sorpresa. Può suonare come uno spot turistico ma, dietro ogni ansa c'è qualcosa da vedere, uno scorcio da ammirare. 

Noi abbiamo fatto queste tappe.

Abbazia Cistercense di Santa Maria di Piona

Ad un certo punto, tra Dervio e Colico, il lago di Como crea una profonda baia con un'imboccatura molto stretta. Sulla penisola di Olgiasca, che si trova tra il lago e la baia, sorge l'abbazia di Santa Maria di Piona che è un notevole esempio di architettura romanica lombarda con un bel chiostro. 

La posizione è incantevole e molto rasserenante: la frenesia del lungo lago, della pandemia, dei ritmi serrati qua sembrano sospesi. Sarà anche che, per non farci mancare nulla, abbiamo percorso il sentiero che segue la dorsale delle penisola, ma si può tranquillamente arrivare in macchina.

Gravedona, Santa Maria del Tiglio e la vicina San Vincenzo

Questo è uno dei posti inaspettati in cui ci si imbatte quando si va a zonzo senza avere una meta precisa. Siamo ormai sulla riva comasca e  ci fermiamo a Gravedona per un caffè, al che percorriamo il lungolago fino ad arrivare ad una chiesa, leggermente oltre il centro del paese e, cito da Wikipedia: "ci si imbatte in un complesso religioso di Santa Maria del Tiglio e San Vincenzo che sorgono su una probabile area religiosa già in epoca romana", infatti nella facciata di Santa Maria sono incastonate dei materiali di recupero di un edificio precedente.


Dongo

Dongo è stata la base del nostro vagabondare. Questo quieto paese balzò e rimase sui libri di storia perché nella notte del 27 aprile 1945 fu qui che venne arrestato Mussolini in fuga dall'Italia. 

L'edificio del comune ospita un interessantissimo Museo della fine della guerra che ripropone delle interviste fatte, alcuni anni fa, a chi quella notte c'era. Testimonianze preziose per tramandare la memoria; una cosa tangibile che risale a quei giorni concitati sono i segni delle pallottole sulla ringhiera del lungolago in seguito alla fucilazione di alcuni gerarchi. 

Da Dongo partono alcuni sentieri che permettono, tra le altre cose, di fare il giro delle pievi disseminate per il paese fino alla chiesa di Sant'Eufemia che si erge a picco sul lago, praticamente prospiciente all'abbazia di Piona. Il sentiero è una piacevole passeggiata in mezzo ai castagni e il panorama che si gode dalla piccola cappella ripaga ogni fatica. Noi abbiamo proseguito fino alla chiesa di San Bernardo unendo due itinerari, ma questa è un'altra storia.


Assolutamente consigliato è il pernottamento presso il B&B Villa Rosalinda per una romantica fuga sul lago in cui ogni ospite viene accolto e coccolato e la prima colazione è assolutamente fantastica. 

Alla prossima!


28 febbraio 2020

Essere turisti a casa propria: L'abbazia di Chiaravalle

Ciao a tutti!
Da un paio di anni casa mia è diventata anche la Lombardia, regione che conoscevo poco e da "brava" piemontese vedevo con sospetto e diffidenza, d'altronde si sa che "Torino inventa e Milano ruba le idee! Ci hanno provato pure con il Salone del Libro!" 
Stereotipiti e frasi fatte a parte, perché non dare nuova linfa a questa piccola rubrica condividendo le scoperte che faccio? 
Proviamoci e vediamo quanto dura.

Una delle prime cose che hanno solletticato la mia curiosità è il campanile che, poco dopo la stazione di Rogoredo, si staglia quasi a bloccare l'avanzare del cemento, d'altronde è ai confini del Parco Agricolo Sud Milano ossia una corona di verde a contrastare il cemento urbano.


Il campanile, dalla forma ottagonale, è conosciuto ai milanesi con il nome di "Ciribiciaccola" ed è, probabilmente, la caratteristica maggiore dell'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle fondata nel lontano 1135 da Bernando di Chiaravalle. 
La chiesa, essendo stata edificata tra il 1150 e il 1160, rappresenta uno dei primi esempi di architettura gotica in Italia, ma all'interno del complesso religioso ci sono influenze rinascimentali di nomi come Bramante e Luini, mentri gli affreschi del transetto e del presbiterio sono dei fratelli Delle Rovere conosciuti come Fiammenghini.


Il complesso venne abbandonato nel 1798 durante il periodo napoleonico; negli anni successivi una parte di esso, tra cui parte del Chiostro del Bramante, venne distrutto per fare spazio alla linea ferroviaria Milano-Pavia... quando si dice "lungimiranza e progresso".
I monaci vi ritornarono nel 1952 contribuendo a portare avanti i lavori di restauro.

Per apprezzare al meglio la storia, il rapporto con Milano, i cicli pittorici ed avere la possibilità di visitare il chiostro e la sala capitolare ci sono delle interessanti visite guidate che partono ogni ora. 


Bisogna essere grati ai monaci, non solo perché bonificarono parte della pianura padana, ma per sfruttare i surplus di produzione del latte, inventarono la formula segreta del Grana Padano che ancora oggi solletica il nostro palato. 

E' una frase fatta, ma Chiaravalle è un'oasi di pace e di tranquillità in mezzo alla frenesia di una grande città come Milano a ricordarci che ci può essere una vita con valori e ritmi diversi. Ha quasi dell'incredibile essere di fianco ad una delle arterie milanesi più trafficate, ossia la temibile Tangenziale Est e sentirsi in pace con il mondo e avere le spalle alleggerite dal peso dello stress. Tutte sensazioni espresse in modo assolutamente banale e scontato, ma assolutamente veritiere.

Io ho visitato l'abbazia una calda giornata estiva e ho piacevolmente approfittato nel refrigerio e conforto offerto dalla piccola bottega del complesso dove è possibile acquistare, oltre al gelato artigianale, dell'ottima birra trappista così si coniuga il piacere spirituale a quelle più godereccio!



Ovviamente, le informazioni non sono farina del mio sacco, ma le ho reperite su Wikipedia e sul sito del Monastero di Chiaravalle.

Nelle vicinanze c'è l'abbazia di Mirasole, prima o poi vado a vedere com'è!
Alla prossima!
elipisto

05 settembre 2015

LIX Tappa - Castello di Fénis

Ciao a tutti!

Finalmente si torna a fare la turista!

In realtà la meta originale sarebbe dovuta essere il Forte di Bard 
che sta ospitando fino a fine settembre delle mostre che mi interessano.
La mia mente diabolica aveva elaborato IL piano perfetto: 
arrivare verso mezzogiorno in un giorno in cui le previsioni erano pessime.
Il piano perfetto aveva omesso di verificare che questo fine settimana era prevista la terza edizione della Napoleonica, ossia della rivisitazione dell'assedio di Napoleone al forte.
Impossibile trovare parcheggio.

Che fare? 
Perdere le speranze e tornare a casa con le pive nel sacco maledicendo un po' la sfortuna? 
Naaaa...non io!

Il piano B perfetto prevede la visita al castello di Fénis, 
uno dei castelli simbolo della Valle d'Aosta.



Sembra proprio il castello turrito e impugnabile 
da cui prodi cavalieri partivano amati di lancia e scudo 
al salvataggio di principesse racchiuse immancabilmente nella torre più alta. 

In realtà il castello, dall'aspetto così austero, non venne mai posto sotto assedio e la funzione principale fu quella di incassare gli oboli versati dai pellegrini diretti a Santiago de Compostela e di essere punto di trasmissione delle comunicazioni che i Savoia inviano da Torino a Chambery.



L'aspetto attuale è il risultato dell'intervento di fine '800 di Alfredo d'Andrate che lo mise in sicurezza e ne rifece i tetti dopo che era stato trasformato in una stalla e in un fienile. Durante il fascismo venne aggiunta la rete muraria più esterna allo scopo di rendere più scenografico l'impatto visivo.

La visita guidata durata un'ora e si entra nelle cucine.
Lo sapete che il camino della cucina del castello ha un camino alto ben 18 metri? 
Si prosegue negli altri ambienti per arrivare alla camera da letto del signore


E terminare in bellezza con la piccola raccolta corte interna 


Questa foto vi sembra di averla già vista da qualche parte?
Vuol dire che siete stati alla Rocca del Borgo Medievale di Torino
 che di medievale ha ben poco: 
venne costruito nel 1884 per l'Esposizione Internazionale ispirandosi a diversi castelli piemontesi e valdostani.

Nell'attesa che la visita guidata iniziasse, 
ho seguito la stradina sterrata che parte alle spalle del castello e porta alla vicina borgata. 
Sarò stata la giornata dal cielo terso in cui le nuvole si rincorrevano,
sarà stato il vento che spazzava le cime e piegava l'erba,
ma l'insieme si è rivelato molto piacevole e rilassante.


Per altre foto clicca qui.

Alla prossima!
elipisto

Qualche informazione pratica:
- il castello è facilmente raggiungibile dall'autostrada Torino - Aosta con uscita a Nus
- il biglietto costa 5 euro - riduzione per i possessori dell'Abbonamento Musei Torino
- la visita è guidata. 

15 ottobre 2014

LII - Essere turisti a casa propria - La strada del vino dei Colli Tortonesi

Ciao a tutti!!!

per la serie "Chi non muore si rivede" eccomi nuovamente qua!

Lo studio sta portando via molto tempo e devo, necessariamente, 
rinunciare a qualche cosa, 
ma inseguire i propri sogni e costruire castelli in aria sempre più grandi e maestosi 
vale i sacrifici (spero e incrocio le dita).

Lo scorso fine settimana sono andata al matrimonio di una mia amica da qualche parte attorno a Tortona, 
questo per dire qualche fosse il mio grado di conoscenza della zona.

Il matrimonio ha avuto luogo nella deliziosa chiesetta di Palenzona

Tratta da www.comune.avolasca.al.it
(vi sfido a trovarla su GoogleMaps: non è segnata!)
nel comune di Avolasca.

Tutti nomi a me sconosciuti.

Ma, come spesso accade, dietro l'angolo,
 inaspettata,
 si trova la sorpresa.
In questo caso, dopo essere uscita quasi indenne da Tortona, 
ho percorso un paio di tornanti della SP125 e mi sono trovata in costa alle colline, 
ormai decisamente appenniniche, che sinuosamente si dirigono verso Sud e la Liguria.

La vista passa dal versante destro a quello sinistro;
consiglio, ogni tanto, di buttare un occhio alla strada che ci sono curve, buche e macchine che vengono in senso contrario: 
non mi assumo responsabilità se venite distratti dal panorama!
Poi, ci sono un sacco di cartelli invitanti con nomi di agriturismi, cantine...

Io avrei voluto continuare a guidare e scoprire nuovi scorci, 
a fermarmi in qualche cantina,
 a meravigliarmi di questo posto del Piemonte a me,
e non penso solo a me, 
sconosciuto.

Ma la mia amica si stava sposando ed era bellissima e raggiante!

Completo e ricco di informazioni è il sito dedicato alla Strada dei Colli Tortonesi con tutti gli indirizzi e le notizie necessarie per programmare una bella escursione.

Prima di salutare vorrei ringraziare chi per caso o per intenzione (mamma lo so che mi controlli) è passato in questi mesi a dare uno sguardo al blog. 
Grazie!

Alla prossima!
elipisto


22 aprile 2014

XLVII tappa - Essere turisti a casa propria: Caravaggio si è fermato al forte di Bard

Ciao a tutti!
Un quadro di Caravaggio è a meno di un centinaio di kilometri da casa mia e non ci vado?


Non diciamo eresie.

Dal momento che il tormentato pittore lombardo è il mio pittore preferito e uno dei miei obiettivi è quello di riuscire a vedere dal vivo tutti i suoi quadri 
non potevo di certo lasciarmi scappare l'occasione.

La Pasquetta dal sapore quasi invernale 
è l'occasione per 
 prendere la macchina e andare a fare la turista in Val d'Aosta,
ovviamente, 
la mia non è stata un'idea originale.

da più di un secolo si erge imperioso a sorvegliare il passaggio di 
viandanti, eserciti, turisti 
ed è stato oggetto di un imponente restauro agli inizi del secondo millennio.
Adesso, 
attraverso un sistema di 4 ascensori molto panoramici (e gratuiti), 
si può salire dal fondovalle alla fortezza dove ha sede il Museo delle Alpi e 
dove vengono ospitate mostre temporanee.



Fino al 2 giugno è possibile ammirare i tesori dell'Abbazia di Monserrat 
- abbazia benedettina a pochi chilometri da Barcellona 
celebre per il culto della Madonna Nera - 
accumulatasi nel corso degli anni grazie a sapienti acquisizioni e lasciti testamentari.

Ma bando alle ciance e parliamo dell'oggetto del mio desiderio:
il San Gerolamo in meditazione 
dipinto da Caravaggio attorno al 1605
 (fonte Wikipedia)

Le mie parole non sanno, non vogliono e non possono descrivere
la luce e l'intensità che emerge da questo quadro.
Potrà sembrare stupido, ma una delle cose che più mi ha colpito
 è stata la mano in primo piano: 
una mano antica, nodosa, vissuta.
Sarei rimasta ad osservare le singole pieghe per delle ore.
Non oso pensare cosa possano aver pensato gli altri visitatori a vedere una 
avvicinarsi ed allontanarsi ripetutamente dal quadro, 
ma volevo vedere come la sagoma di San Gerolamo 
emergesse in maniera tridimensionale dallo sfondo scuro.


Caravaggio gode dell'ottima compagnia di 
Tiepolo, Monet, Sisley, Picasso...
così tanto per dire dei nomi a caso.

Sicuramente è una mostra da non perdere.

Alla prossima
elipisto

18 marzo 2014

XLV tappa - Essere turisti a casa propria: Villa della Regina e Parco di Villa Genero

Ciao a tutti!
Eccomi nuovamente con il naso per aria a scoprire angoli, 
almeno per me, 
nascosti della bella Torino.

Ispirata dalle foto di una mia amica (grazie Lucia)
mi sono decisa ad andare alla scoperta della Villa della Regina.

Sapevo che era stata di recente ristrutturata e restituita ai cittadini, 
ma non immaginavo:
1) che la villa fosse visitabile
2) che l'ingresso fosse gratuito. 

Ebbene sì, Villa della Regina, 
è un piccolo gioiellino barocco visitabile gratuitamente. 
Non ha la fastosità delle residenze ufficiali,
bensì l'intimità di piccoli spazi curati e decorati in modo scenografico.

Sito ufficiale di Villa della Regina qui
 Un po' di vicende storiche e descrizione degli ambienti possono essere trovati qui

Poco sopra, 
in un ideale proseguimento, 
si estende uno dei tanti parchi collinari torinesi:
Villa Genero.
In questa primavera anticipata è un tripudio di alberi in fiore,
ma lascia immaginare la frescura che si potrà godere durante l'estate.
Purtroppo, si vedono qua e là segni del degrado: 
statue mozzate, 
tempietto alla sommità del parco vandalizzato,
però, nulla può rovinare la magnifica vista che si ha su Torino
e sulla cerchia alpina innevata. 

Le foto di una piacevole domenica sono 

Alla prossima!
elipisto


25 gennaio 2014

XLIII tappa - Essere turisti a casa propria: un giro in collina

Ciao a tutti!

in questo sabato di inverno inoltrato 
che sa già di primavera 
non si può rimanere chiusi in casa: 
i miei occhi vogliono riempirsi di quella tonalità di blu che raramente si riesce ad ammirare nei cieli della Pianura Padana, 


le mie gambe hanno voglia di sgranchirsi un po',
c'è bisogno di fare il pieno di luce per ricaricare le batterie e, 
soprattutto, 
ci saranno già le violette?

La passeggiata è facile anche se il primo strappo può mettere a dura prova il fiato se non si ha l'accortezza di accorciare il passo. 

La strada sale più o meno dolcemente diventando, in alcuni posti, abbastanza stretta;

 i rami ancora privi di foglie si aprono a vedere scorci sulle dolci colline piemontesi.



Dopo un cancello a protezione non si sa bene di cosa, 
un paio di curve e poco più di mezz'ora si arriva a questa piccola chiesetta dedicata a Maria Signora della Neve, ma da tutti conosciuta come Rocciamelone"


Dall'autunno alla primavera è una passeggiata che faccio sempre molto volentieri ed ogni volta scopro cose nuove:
un indissolubile intreccio di rami 

o un muro di contenimento decorato da muschi gonfi dell'acqua della piogge dei giorni precedenti,


o, ancora, il bizzarro gioco di luci e ombre sulla parete laterale della chiesa

Ma le violette ci sono già?
Ebbene sì.
L'ho trovata: 
una piccola violetta temeraria che fa 
Come giustamente fattomi notare, 
a fare capolino non è una violetta bensì una polmoniaria che
insieme ad una lumaca,  


ingannata dal falso tepore di questo mite 
gennaio, 
è uscita suo rifugio invernale.


Alla prossima!
elipisto

06 luglio 2013

XXXIII tappa - Essere turisti a casa propria: La dentiera di Superga

Ciao a tutti!

lo sapete che a Torino c'è una "dentiera" che trasporta dei passeggeri?

Questa è la dentiera
ossia un ingranaggio dentato che consente ai vagoni di risalire la collina che dalla stazionicina di Sassi si innalza verso la Basilica di Superga.

"Il percorso si sviluppa per 3.100 metri tra la stazione di Sassi (sita a Torino in piazza Modena, a 225 metri s.l.m.) e la stazione di Superga (a 650 metri s.l.m.). Il dislivello totale di 425 metri è superato con una pendenza media del 13,5%, con punte massime del 21% nel tratto finale tra Pian Gambino e la Stazione di Superga. " (http://www.comune.torino.it/gtt/turismo/sassisup.shtml).



A Superga si può arrivare comodamente in macchina oppure percorrendo uno dei tanti sentieri della collina per una giornata da trascorrere nel verde,
 ma sedersi sui vecchi e ottimamente restaurati vagoni con i sedili in legno fa tanto vacanza. 
Potevo perdermi quest'occasione per fare la turista? 
No!

Infatti, una domenica pomeriggio sono andata a Sassi alla stazione che non sfigurerebbe in un paesino delle montagne svizzere o in un cartolina di fine '800 
(epoca a cui risale il primo collegamento tra la pianura e la sommità della collina).

I vagoni sono tutti restaurati e hanno diversi allestimenti, 
alcuni sembrano le vecchie carrozze dei treni di  terza classe, 
altri hanno lo schienale movibile per cui è possibile decidere se sedersi schiena a monte o a valle.

Una volta partiti seduti nella carrozza di testa 
contenendo il posto ai numerosi bambini,
 i profumi degli alberi in fiori e del sottobosco avvolgono la carrozza 
e subito la città
 con i suoi rumori e odori
 è lasciata lontana alle spalle.





Dopo un'ultimo arrancante strappo si arriva pochi metri sotto la Basilica di Superga dal cui piazzale si gode una magnifica vista su Torino e si respira un'aria più fresca rispetto alla calura della città.

Sul sito del Comune di Torino
sono presenti tutte le informazioni tecniche e pratiche.

Alla prossima!
elipisto


03 giugno 2013

XXX tappa - Torino dall'alto

Ciao a tutti!




Si sa che le città della Pianura Padana non sono favorite da un clima piacevole.
Torino non ne fa, ahimé, eccezione: 
fredda d'inverno, calda d'estate e umida tutto l'anno.

Talvolta, troppo raramente, 
la città guarda nel suo armadio e decide di indossare la sua veste migliore.

Per capello un cielo azzurro con qualche bianca innocente nuvola a fare da piuma.
Per papillon una cerchia di montagne innevate di fresco .
Per giacca tante tonalità di verde ripulite dalla povere dalle tante piogge dei giorni passati.

Con queste premesse potevo perdere l'occasione di salire sulla Mole Antonelliana?
No! ed ecco la città in tutto il suo splendore.

Piazza Castello e i giardini reali e sulla sinistra l'imbocco della Valle di Susa

Si vede la facciata posteriore di Palazzo Carignano che si affaccia su Piazza Carlo Alberto

Guardando verso la zona Sud di Torino


Il Gran Paradiso troneggia


Largo Montebello
Ci sono altri posti per ammirare la città sabauda dall'alto: il piazzale del Monte dei Cappuccini e la Vedretta del Museo della Montagna, il piazzale di Superga, il Colle della Maddalena, ma la prossima vista dall'alto la voglio fare dalla mongolfiera di Borgo Dora, altrimenti detta Turin Eye! 
Si tratta solo di aspettare la prossima giornata in cui la città decide di vestirsi a festa.

Alla prossima!
elipisto

18 maggio 2013

XXVIV tappa - Essere turisti a casa propria: uno strano oggetto nel centro di Torino

Ciao a tutti!!!!
finalmente la sosta ai box sta giungendo al termine e oggi ho deciso, approfittando di una breve quanto fugace interruzione della pioggia, 
di andare in centro a Torino senza uno scopo ben preciso.

Arrivo in piazza Castello ed ecco cosa si prospetta alla mia vista


No. 
C'è decisamente qualcosa di strano.
Qualcosa che normalmente non c'è.
Un esperimento artistico? qualche trovata pubblicitaria? 
una fantasia di Jules Verne diventata realtà? gli extraterrestri hanno trovato il centro di Torino adatto per far atterrare la loro navicella? Vero che la capitale sabauda è considerata una città dal fascino magico, ma non pensavo che gli extra terresti fossero interessati all'esoterismo.
Mah! In ogni caso, io sono indecisa tra le ultime due ipotesi.

Mi avvicino incuriosita e penso che chiunque sia non possa essere più di tanto  pericoloso: 
ci sono alberi, fiori,ortaggi

Però, la mia curiosità non è ancora soddisfatta. 
Che sarà mai questa diavoleria!



L'arcano è presto svelato: si tratta dell' Aéroflorale II che fa visita a Torino.
E beh, certo, adesso sì che ho le idee chiarissime! 

Fortunatamente l'equipaggio è disponibile a fornire tutte le dovute spiegazioni.
Appurato che non si tratta di extra terrestri, bensì di transalpini 
che, partiti da Nantes sono volati a Bruxelles e poi a Torino per proseguire alla volta di Amburgo...un momento, hanno solcato i cieli con quel coso lì?!? 
Ma com'è possibile? 
Si tratta di una vera e propria serra volante costruita dalla compagnia "La Machine" di Nantes che va a propulsione vegetale sfruttando il metano prodotto dalla macerazione e decomposizione dei vegetali studiati da un team di scienziati specialisti dell'energia vegetale.
E sembra che voli davvero!

Jules Verne nacque proprio a Nantes, adesso so anche a chi si è ispirato l'ideatore di questa serra volante!

Purtroppo la volo-serra, l'ufo-green, la mongolfiera con eliche e palloni o in qualsiasi modo vogliate chiamarla è pronta a salpare per la prossima destinazione e lascerà Torino  già il 19 maggio per portare il suo messaggio di ecologia e di ricerca ad Amburgo.

Per avere qualche informazione in più sull'Aéroflorale e sui motivi dell'atterraggio torinese è sufficiente proseguire alla prossima pagina.

Alla prossima tappa!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...