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30 novembre 2022

Lungo la Via Emilia: Modena e Reggio nell'Emilia

Dopo essersi stati nella bella Parma visitiamo Modena e Reggio. Ecco il breve resoconto.

Modena 

Modena fu capitale del Ducato di Modena e Reggio sotto il dominio degli Este ed è celebre nel mondo per tante cose: Ferrari, Pavarotti, buon cibo, l'aceto balsamico e molto altro.

Probabilmente, la punta di diamante del patrimonio artistico è il Duomo dichiarato Patrimonio dell'umanità con l'annessa torre campanaria conosciuta con il nome di Ghirlandina. 
Ma, come buona parte delle città italiane l'elenco delle cose da visitare è lungo: dalla Galleria estense all'ex palazzo ducale attualmente sede dell'Accademia militare.

Noi abbiamo visto il Duomo che lascia a bocca aperta e a ragione rientra patrimonio dell'umanità.
Capolavoro del romanico con qualche innesto gotico crea un senso di maestosità e di elevazione verso Dio senza le sovrastrutture del barocco. 
Per una mia colpevole e inspiegabile pigrizia, non siamo saliti sulla Ghirlandina che la visibilità era quella tipica di una giornata autunnale (del 2021....), col senno di poi mi spiace non aver fatto la salita: è la scusa per tornarci!

Per appassionati di quadri e musei non può mancare la visita alla Galleria Estense che, secondo Wikipedia: 
"è forse il maggiore tesoro portato dai duchi d'Este tanto che alla grande collezione fece ricorso il duca Francesco II che nel 1749 sanò il dissestato bilancio vendendo al re di Polonia i cento quadri stimati più importanti" 
nonostante queste uscite si possono trovare opere di Tintoretto, Veronese, Guido Reni, Correggio tra qui altri e il piccolo gioiellino rappresentato dal trittico di El Greco e opere di Bernini e di Velazquez...così per dire due nomi che si trovano in tutti i libri di storia dell'arte.

Dopo un ottimo pranzo, che non si vive di sola cultura, siamo andati a vedere il Museo della Figurina dove in pannelli scorrevoli divertenti da spostare viene raccontata l'evoluzione della figurina intesa, non solo come i noti albi di figurine della Panini, ma anche come strumento di pubblicità e di propaganda. Veramente curioso ed interessante.

Ovviamente è bello passeggiare per vie, vicoli, portici alla scoperta di scorci inattesi.

Reggio Emilia

Nel nostro soggiorno emiliano la base è stata a Reggio Emilia che si sviluppa attorno alla vivace Piazza Prampolini su cui si affaccia il Duomo.


Punto di incontro è anche la vicina Piazza Martiri del 7 Luglio 1960, che commemora 5 operai reggiani che furono uccisi dalle forze dell'ordine durante una manifestazione, che continua in un ampio spazio armonico in Piazza della Vittoria arricchita da una fontana "luminosa".


Reggio è anche conosciuta come "città del tricolore" perché qui, il 7 gennaio 1797 la neonata Repubblica Cispadana adottò il tricolore (ancorché con bande orizzontali) come simbolo ufficiale e non come simbolo militare.
Più che visitare Reggio, dato che è stata la base per spostarsi lungo la Via Emilia, l'abbiamo vissuta nei momenti di relax e quello che emerge e rimane nei ricordi è l'atmosfera del sapersi godere la vita con i giusti tempi e i giusti ritmi.

Alla prossima!
elipisto








07 novembre 2022

Lungo la Via Emilia - Parma

 

La Via Emilia collega Piacenza a Rimini lungo una linea praticamente retta. 

Ai margini e lungo questa strada si sono susseguiti armi e armenti, guerrieri, mecenati, duchi e re, duchi, pittori e architetti.

Durante un fine settimana di un anno fa...(sempre puntuale con i post!!!) siamo andati alla scoperta di Parma, Modena facendo base a Reggio Emilia o, come si dovrebbe dire Reggio nell'Emilia. 

Tutte le città sono comodamente raggiungibili in treno ben collegate a Milano, per cui posso dire che è stata una vacanza green.

Da turisti appiedati e per la prima volta in terre emiliane ci siamo "limitati" a gironzolare tra piazze, chiese, musei dei centri storici.

Se questo fosse un blog serio scriverei ben tre post dal titolo simil: "cosa vedere a Parma/Modena/Reggio" in un giorno, ma dato che non lo è mi limito a raccontare, spero in maniera non troppo pedante, quello che abbiamo fatto noi senza alcuna pretesa di esaustività che per quello c'è Google. 

Prima tappa: Parma

Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza, sede universitaria nonché capitale per la cultura per anni 2020-2021.

Una delle prime cose che si incontra arrivando dalla stazione è il Palazzo della Pilotta, un insieme di edifici che costruivano il cuore del comando dei Farnese. Il corpo del complesso venne fortemente danneggiato dai bombardamenti del 1944. Oggi è sede del Museo Archeologico, della Biblioteca Palatina, della Galleria Nazionale, del museo Bodoniano e del Teatro Farnese.

Nella mia ignoranza non sapevo che le mura racchiudessero un piccolo gioiello barocco: il Teatro Farnese e quando me lo sono trovato davanti sono rimasta a bocca aperta; saranno state le strutture in legno o la platea ovale o il fatto che ci fosse un teatro di quelle dimensioni all'interno di un palazzo. 

Si prosegue con la visita alla Galleria Nazionale con opere di Beato Angelico, di Correggio, Guercino, Parmigianino, Leonardo da Vinci con "La scapigliata", Canaletto e Tintoretto.
Dopo facciamo un salto alla biblioteca palatina con l'irresistibile profumo dei libri e con un meno irresistibile neon al centro della volta.

Altra tappa fondamentale per una prima visita a Parma è la cattedrale di Santa Maria Assunta, ossia il Duomo, che conserva testimonianze artistiche della sua storia in cui convivono elementi gotici con quelli rinascimentali/barocchi. 
La piazza, oltre alla facciata del duomo è dominata dalla struttura ottagonale del 
Battistero un capolavoro del XII - XIII sec. da vistare a testa in su per ammirare il ciclo pittorico, senza dimenticarsi di fare il giro esterno per ammirare i portali. All'interno del vicino Museo Diocesano c'è un'interessante filmato che spiega il significato delle statue. 

Non può mancare una tappa rigenerante per mangiare quella che qui si chiama torta fritta, altrove conosciuti come gnocchi fritti...slurp! 

Corroborati nel fisico siamo pronti a nutrire lo spirito andando a visitare le Camere di San Paolo (o della Badessa) che ricostruisce gli ambienti dell'appartamento privato della badessa Giovanna da Piacenza con cicli pittorici di Alessandro Araldi e del Correggio. 
Al di là del Torrente Parma, che attraversa da Sud a Nord la città, c'è il polmone verde del parco Parco Ducale. 
Le giornate sono corte, il tempo si sta, ahimé, guastando e siamo pronti a prendere il treno che ci porta a Reggio.

Parma è decisamente una città vivace a misura d'uomo, meta ideale per un fine settimana.

Il weekend fuori porta è continuato con la visita a Modena e Reggio, ma questo post si conclude qua che è già troppo lungo.
Prossimamente su questi schermi il racconto di quanto abbiamo visto a Modena e Reggio.

Alla prossima!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...