XXIV tappa - Venezia

Ciao a tutti!

si ritorna  in Italia e vorrei portarvi con me a Venezia in una fredda e piovosa giornata invernale.

L'atmosfera veneziana è unica in qualsiasi giorno dell'anno, ma grazie alla giornata infrasettimanale e alla (relativa) scarsità dei turisti il tutto è molto più suggestivo.

Una delle prime cose che balza agli occhi, o meglio, che salta all'orecchio è l'assenza del rumore di fondo al quale siamo quotidianamente abituati: rombo delle auto, clacson strombazzanti, stridore di freni che impediscono alle nostre orecchie di ascoltare il rumore del silenzio: i passi rimbombanti nei vicoletti, il ticchettio della pioggia sugli ombrelli aperti, lo sciabordio dell'acqua nei canali lungo le case.

 Le mete della giornata erano due: 
Venezia ci accoglie con uno sciopero dei battelli, pertanto, cartina alla mano e ombrello aperto ci dirigiamo verso l'Accademia girando tra le calli.
Il tragitto è piacevole e non troppo affollato.


All'Accademia sono stata colpita, tra i tanti capolavori, da due quadri in particolare:
Martirio di San Lorenzo di Tiziano
Fonte - Wikipedia

Il martirio di San Lorenzo. 

L'avevo visto ad inizio inverno ad Alba (CN) in quanto la Banca d'Alba ne ha sovvenzionato il restauro (QUI un documento sull'opera e sul suo recupero), ma l'esposizione all'Accademia rende onore e merito al lavoro effettuato. 

Posta su un piano rialzato, illuminata correttamente,
 la bellezza dell'opera appena restaurata viene amplificata ed esaltata.
Onestamente, ad Alba, non mi ero accorta di quanto fosse grande e di come il fuoco sotto la graticola e la torcia fossero vividi e catturassero lo sguardo. 
'Incontro dei pellegrini con papa Ciriaco di Vittore Carpaccio
Fonte - Wikipedia
Narra la leggenda familiare che questo quadro, 
raffigurante uno degli episodi della vita di Sant'Orsola, 
popolò i miei incubi bambineschi: in tutta quella selva di personaggi io vidi tanti malefici diavoli e a nulla valsero le parole rassicuranti della mamma.
La curiosità mi ha accompagnata per tutti questi anni e non potevo non andarlo a vedere.
 Effettivamente, il quadro spicca rispetto agli altri della sala per le sue spiccate linee verticali e per la sua accentuata bicromia bianca e rossa, ma da qui a vedere dei diavoli ne passa di acqua! 

Tappa successiva: Palazzo Ducale. 

Penso che la bocca letteralmente aperta delle orientale, a malapena celata dalle mani che salivano al viso, 
sia l'immagine migliore per descrivere lo sfarzo, la magnificenza, la pomposità, la grandezza delle sale che dovevano riflettere la potenza della Serenissima. 
Devo dire che c'è veramente di che rimanere a bocca aperta di fronte agli alti soffitti decorati con dipinti e stucchi dorati e le pareti non sono da meno! Interamente ricoperte di dipinti...impressionante, non avevo mai visto qualcosa di simile!

Alla prossima tappa!!!
elipisto


Commenti

  1. Sai che non avevo mai pensato alla "voce" di una città, ovvero i rumori che le caratterizzano. Sono andata un paio di volte a Venezia e ho sempre fatto giri per le vie ammirando i palazzi dal di fuori. Effettivamente è caratteristica proprio per l'assenza dei soliti suoni.
    Viste le foto e la visita che hai fatto devo assolutamente andare nuovamente e questa volta all'interno dei palazzi ;-)
    Curiosità: sei appassionata di arte?

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  2. Parafrasando un libro di Camilleri oltre al "Profumo della notte" c'è anche il "Rumore della città".
    Sgamata :-) Sì sono appassionata di arte (tra le altre cose), non per tanto per formazione quanto per piacere personale. Ammetto che l'arte contemporanea spesso mi lascia un po' perplessa.

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