Sopra e sotto il comodino - Transiberiana e dintorni

 Ciao! 

Mi sento come il Bianconiglio perennemente in ritardo sul resoconto delle letture...me ne farò una ragione. 

Ho letto 3 libri che in modo più o meno diretto hanno a che fare con la mitica Transiberiana che può ispirare viaggi reali, fantastici e romanzati. 

Iniziamo con la realtà concreta, quella fatta di kilometri, fermate, orari da rispettare:

Sulla Transiberiana - sette fusi orari, 9200 km, sul treno leggendario da Mosca al mar del Giappone di Mauro Buffa 
Pagine 204 - Ediciclo Editore

Pur essendo, fondamentalmente, un diario di viaggio è strutturato in scompartimenti (!) stagni: le varie tappe, poi le città visitate, poi i cibi assaggiati, poi le persone incontrate. Infatti, mentre lo leggevo, anzi lo ascoltavo avevo una sensazione strana di distacco perché un viaggio è fatto di tutte le cose elencate che si fondono e si influenzano. Alla fine risulta essere un lento e un po' noioso anche perché la scrittura non è delle più brillanti. Nonostante tutto non mi ha fatto passare la voglia di sognare di poter salire sulla predella di un vagone della Transiberiana.

La Transiberiana evoca in tante persone sogni di avventura, sogni che possono trasformarsi parzialmente in incubi:

Trad. Raffaella Patriarca - Pagine 400 - Bompiani

La combinazione di titolo e di copertina non potevano non incuriosirmi, in più la quarta di copertina si conclude con: "Un romanzo d'esordio che mescola atmosfere vittoriane e avventure alla Jules Verne, travolgente come un treno in corsa." Come potevo resistere?!? Ma, per una volta tanto sono stata oculata e ho prenotato il titolo in biblioteca e l'ho pure aspettato parecchi mesi: evidentemente è famoso in una cerchia diversa dalla mia. 

Pechino è collegata a Mosca attraverso una ferrovia che attraversa quelle che sono diventate "Lande Desolate", pericolose da attraversare perché popolate creature misteriose tendenzialmente pericolose, il treno della Compagnia è l'unico ad essere sufficientemente attrezzato per affrontare questi territori ostili. Su questo treno ci sono diversi personaggi, sia ospiti sia membri dello staff, che hanno i loro motivi per salire proprio su quel treno. C'è un po' di fantasy, un po' di horror, un po' di avventura, un po' di denuncia ecologica, ma è tutto solo un po', come se l'autrice avesse avuto paura a spingere sull'acceleratore. Chiaramente è un romanzo di intrattenimento, quasi "da ombrellone", forse se lo avessi letto da giovane sarei riuscita ad appassionarmi alla storia e a soprassedere (o ignorare) le magagne.  Copertina più bella del contenuto, almeno dal mio punto di vista.

La Transiberiana è, nella realtà dei fatti, un mezzo di trasporto che collega un territorio immenso come quello della Russia e della Siberia. Lo scorso anno ho letto e, questo finalmente sì, apprezzato.

Scompartimento n. 6 di Rosa Liksom - Trad. Delfina Sessa - Pagine 256 - Iperborea

In questo caso la Transiberiana è il luogo in cui è ambientato questo romanzo che racconta la storia tra una studentessa finlandese che vuole raggiungere Ulan Bator per studio e per fuggire a pene d'amore che si trova a condividere lo stretto scompartimento con Vadim: un lavoratore minerario russo, il tutto ambientato nel momento del dissolvimento dell'Unione Sovietica. La depressione e il senso di decadimento che permeano le parole di Vadim si riflettono nello scenario che scorre davanti ai finestrini: il grigio del disgelo che ben poco ha di poetico, ma molto di disfacimento.

Tanto la ragazza finlandese è taciturna, tanto è chiacchierone - talvolta a sproposito - la controparte maschile: i suoi discorsi sono maschilisti, razzisti, sciovinisti, che nascondono un'ingenuità e bontà di fondo tali per cui, alla fine, si fa ben volere. 
La scrittura è contemporaneamente scarna e poetica, è un libro che parla più per i non detti, non succede molto a livello di trama ma la storia scorre come i paesaggi dal finestrino del vagone e si rimane intrappolati tra le rotaie del libro.
Da questo libro è stato tratto l'omonimo film che si ispira alla trama per cui ci sono delle differenze, anche importanti, tuttavia è un buon prodotto cinematografico tant'è che nel 2021 ha vinto il Gran Prix Speciale della giuria al festival del cinema di Cannes, insomma uno di quelli che ti fanno sentire intelligente.

Generi diversi, stili ancora più diversi, ma un punto in comune: la Transiberiana.

Alla prossima!

Elisa

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