In viaggio: Friuli Venezia Giulia e le chiare fresche dolci acque

Ciao!

Eccomi qua al primo post "vero". Siamo chiusi in casa e si viaggia con i libri, con la fantasia o con i ricordi, come in questo caso. 

Quest'estate, oltre che nelle Dolomiti, siamo stati in Friuli Venezia Giulia e vorrei scrivere un post all'altezza dei posti che abbiamo visitato, molti di questi accompagnati al ricordo dell'acqua nelle vicinanze. 

Cosa avrà di particolare l'acqua friulana? E' acqua, una semplice formula chimica. Beh, se quando la vedi la prima cosa che viene in mente sono i famosi versi petrarcheschi "chiare, fresche et dolci acque" o la più prosaica pubblicità "Altissima, purissima, Levissima", qualcosa di speciale avrà.


I paesaggi friulani ricchi di acque gorgoglianti hanno dato un nuovo significato alla definizione di "acqua cristallina" valida per ogni corso d'acqua che abbiamo incontrato che fosse fiume, torrente o lago.

Acqua cristallina non vuol dire acqua trasparente che, in questa regione, i corsi d'acqua assumono colorazioni che vanno dal blu all'azzurro, allo smeraldo all'acqua marina e a tutte le sfumatura che ci sono nel mezzo. 

Difficile, praticamente impossibile, riuscire a tradurre in parole la magia dell'acqua. 

Uno dei posti che meglio racchiude quello che sto tentando di dire è l'Orrido dello Slizza. A pochi kilometri dal centro di Tarvisio e dalla trafficata strada che collega l'Italia all'Austria e alla Slovenia si nasconde questo canyon attrezzato con un facile sentiero (un po' ripida discesa iniziale) che percorre in tutta sicurezza la sponda del torrente. Neanche le immagini riescono a rendere pienamente l'idea ma si avvicinano parecchio.


C'è poi la bellezza dei laghi di Fusine, sempre nelle vicinanze di Tarvisio, che mi hanno tolto il respiro: la magia è stata arrivare prima delle frotte dei turisti, quando il sole si stava lentamente alzando al di sopra delle ripide pareti illuminando con le sue lame di luce il panorama, il cielo, la montagna, la fila di alberi, il tutto specchiato nei due laghetti. 



Durante il nostro viaggio abbiamo più volte incontrato e attraversato il
Tagliamento e il suo caratteristico alveo percorso dai tipici canali intrecciati. 
Il Tagliamento è considerato uno tra i pochi fiumi ancora selvaggi in Europa per la sua mancanza di argini artificiali e per la minima incidenza umana che non ha modificato il corso del fiume. 

Il Tagliamento a Forni di Sotto

Vista dal Castello di Ragogna

Vista dal Castello di Ragogna

Altri due importanti corsi d'acqua scorrono in parte in Friuli: il Piave e l'Isonzo, se il primo non l'ho (ancora) mai visto, il secondo l'ho incrociato in un paio di occasioni. Un paio di anni fa, rientrando in Italia dalla Slovenia con direzione Cividale del Friuli, siamo stati colpiti dalle acque azzurroturchesiverdi (detto tutto di seguito) di questo corrente d'acqua. Provate voi a definire il colore. Quest'anno siamo invece giunti all'estuario e, con un po' di delusione, il fiume perde parte della sua magia e ha un normale color blu. 

Tipico colore azzurroturcheseverde

Vista dell'Isonzo da Caporetto
 
Estuario dell'Isonzo


Buona acqua pura a tutti

Alla prossima!

elipisto




Commenti

  1. Che bello che hai dato nuova vita al blog, la nuova veste è davvero graziosa! E le tue foto del Friuli magnifiche, complimenti anche per la scelta della tematica, non così scontata. Io il Piave l'ho visto a Bassano, ci sono tornata proprio quest'anno a febbraio, ma lì è giù un "fiumone", non ha i colori che invece hanno le tue foto.
    Anche io sto cercando di rivitalizzare il blog, se hai voglia di passare mi farebbe piacere :)

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    Risposte
    1. Grazie!!! Ci sto provando a dare un po' di continuità: approfitto di questa clausura forzata per nutrirmi di ricordi.
      Adesso vengo a fare volentieri sul salto da te :)

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