In viaggio: Tre giorni a Forni di Sotto
Ciao!
Quest'estate abbiamo trascorso tre piacevolissimi giorni in Carnia facendo base a Forni di Sotto nell'alta valle del Tagliamento, ossia nella parte nordoccidentale del Friuli.
Perché abbiamo deciso di venire da queste parti? Per due motivi: il primo è legato all'assaggio di Friuli che avevamo avuto un paio di anni fa e il secondo è la curiosità che mica sapevo bene dove fosse situata geograficamente la Carnia.
Che cosa si può fare partendo da Forni di Sotto?
Si può prendere la macchina a andare al lago di Sauris, incastonato tra rigogliose foreste di abeti, per poi salire nell'alta valle del Lumiei fino a raggiungere l'abitato di Sauris che, oltre ad essere il comune più alto del Friuli, è una piccola enclave di lingua tedesca di cui rimangono tracce anche nell'architettura, infatti sembra di essere in un angolo della Val Pusteria.
Il posto è magnifico: il verde più chiaro delle radure punteggia il verde scuro delle foreste e la vista si apre sulla bassa valle e sul Lago di Sauris.
Da qui è facilmente raggiungibile la maestosa e verdeggiante Val Pesarina puntellata da piccoli borghi e, in alcuni casi, le case hanno ancora i tetti ricoperti dalle tradizionali scandole di abete. Durante questo giro abbiamo capito che oltre alla bellezza dell'acqua (qui per sapere di cosa sto parlando), anche i boschi sono notevoli e bellissimi: un tesoro da proteggere!
L'alta valle del Tagliamento è nel cuore Alpi Carniche, ma è anche una delle porte di accesso al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane per cui si possono calzare gli scarponi e percorrere uno dei tanti sentieri della zona.
Noi, per non fare torti a nessuno, abbiamo attraversato il Tagliamento per salire all Rifugio Flaiban Pacherin appollaiato nell'alta Val di Suola e circondato da pareti di dolomia e, il giorno dopo, abbiamo preso la funivia per salire alla malga Varmost quasi dirimpettaia all'escursione del giorno precedente, per fare il giro delle casere, ossia degli alpeggi di montagna.
Sia che si cammini circondati dal tipico coloro grigio chiaro della dolomia illuminata dal sole, sia che lo sguardo sia circondato da pareti di aspetto più "alpino", i sentieri da queste parti non fanno sconti e vanno su ripidi, ma i panorami, la solitudine, la natura meno addomesticata, compensano la fatica. E, se ce l'ho fatta io che sono lenta come una tartaruga sovrappeso, ce la possono fare quasi tutti con un minimo di allenamento.
Dolomiti Friulane |
Noi ci siamo dedicati all'escursionismo, ma ci sono altre cose da fare: osservare l'architettura dei paesi con un occhio di riguardo alle fontane e alle chiese, visitare il Museo dell'Orologeria di Pesariis, scoprire gli animali del centro faunistico di Forni di Sopra, ma soprattutto approfittare della splendida ospitalità dei friulani.
In questi tre giorni a Forni di Sotto ci siamo sentiti accolti e trattati quasi come degli ospiti d'onore e mi sento di fare una cosa che non faccio mai, ossia quella di consigliare di pernottare presso l'Albergo Ristorante "Al Pino" che si è rivelata una scelta vincente per la genuina ospitalità e per il calore.
Si è capito che il Friuli ha conquistato un posto d'onore tra i miei viaggi?
Alla prossima!
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