Ciao a tutti!
questa volta vorrei accompagnarvi in una gita un po' insolita
(specialmente per me):
una mirabolante, entusiasmate, fantasmagorica
giornata nel Paradiso del Consumismo:
un outlet.
Non importa quale, tanto sono tutti simili tra loro ricoperti di una finta patina di accoglienza e personalità.
Bando alle ciance e partiamo.
Complice un giorno di ferie io e la mia mamma ci imbarchiamo in questa avventura.
Alle 10.13 il primo dramma: siamo ancora per strada e se qualcuno più accorto di noi ci soffia l'affare del secolo da sotto il naso?!?!
non se se la nostra vita potrà mai più essere la stessa...
Finalmente, arriviamo e tiriamo un sospiro di sollievo alla vista del parcheggio mezzo vuoto.
Di buona lena iniziamo ad entrare ed uscire dai negozi battendoli sistematicamente tutti!
La mamma, da brava acquirente, mi fa notare che al supermercato le tavolette di cioccolata costano meno del prezzo outlet...ops!
Dopo un po' di negozi e un paio di ore si avvicina l'ora di pranzo;
si mette in scena un secondo dramma: noi non abbiamo neanche un sacchetto di carta colorata che penzola appeso alle nostre mani!
E adesso?
Non ci faranno mica una multa per aver occupato lo spazio inutilmente?
E no, non bisogna arrendersi!
L'imperativo è, e deve essere, comprare qualcosa a qualunque costo!
Finalmente l'occasione che aspettavo:
cercando in un fondo fondo fondo fondo di magazzino, sotto lo sguardo un po' schifato del commesso, trovo una tracolla che fa al caso mio in sostituzione di un'altra che ormai è rovinata...prezzo euro 11.90,
probabilmente se avessi comprato la medesima borsa la mercato avrei spero di più.
Anche io ho finalmente il mio sacchettino appeso al braccio
ma la mamma è invidiosa.
Continua l'estenuante peregrinare finché non giungiamo in un negozio che vende elettrodomestici e la mia mamma, come folgorata, viene attratta da due coltelli di ceramica colorata in sostituzione di quello rotto dal papà.
La mamma ostenta al braccio una misera busta di plastica che stona in mezzo alla profusione di sacchetti di carta di diverse fogge e dimensione che vediamo orgogliosamente mostrati da altri acquirenti.
Non ci perdiamo di coraggio e, anche se ormai provate e annoiate, entriamo nel negozio di biancheria intima e ne usciamo trionfanti brandendo una borsa di carta contenente,
tenetevi forte che lo shock può essere forte:
non uno, bensì due paia di calze per il mio papà
in quanto quelli che gli avevamo portato di rientro da una gita simile sono stati molto apprezzati da un topolino di montagna gourmand.
Finalmente la giornata giunge al termine,
ritorniamo alla macchina e ci ripromettiamo che per un po',
un bel po',
staremo lontane dagli outlet.
Alla prossima tappa!
elipisto
P.S. Vorrei ringraziare la mia mamma per avermi accompagnato e per aver riso con me di questa giornata.
Confesso che questo post l'ho scritto pensando all'interpretazione che avrebbe potuto dare Etta (qui il suo canale YouTube) di una giornata simile.