XXIII tappa - Islanda: Whales & puffins watching

Ciao a tutti!!
ormai che la pentola è stata scoperchiata i "racconti islandesi" si susseguono nella mia mente.
Fra le attrattive che l'Islanda può offrire c'è l'osservazione delle balene e delle pulcinelle di mare. 
Si poteva perdere quest'occasione? Certo che no! ...son venuta fin quassù quasi apposta!


Le crociere della durata di circa 2-3 ore per andare alla ricerca dei cetacei partono anche da Reykjavìk, ma il principale centro di osservazione è Husavìk
pittoresco paese (cittadina per gli standard islandesi) situato nel Nord del paese.
Husavìk - Il porticciolo

Armati di macchine fotografiche e di calde tute termiche imbottite fornite dalla compagnia che organizza la crociera iniziamo a prendere il mare incitati dalla guida a scrutare l'orizzonte alla ricerca di sbruffi di vapore acqueo, assembramenti sospetti di gabbiani che indicano la presenza di una balena, da qualche parte lì attorno, magari a decine di metri di profondità.
Inizialmente, mi sembra si tratti della solita "fregatura" da turisti (esperienza già parzialmente vissuta in Alaska e New Zealand), ma la giornata è bella, il mare è calmo, il fiordo suggestivo per cui mi appresto mentalmente a godermi la crociera senza aspettarmi nulla, d'altronde le balene mica stanno ad aspettare i turisti!

Poi, improvvisamente, a pochi metri dalla barca vediamo comparire il dorso grigio-azzurro di una balenottera (blue whale); 
la guida ci spiega che non si tratta di un'avvistamento comune.

Le balenottere sono fra i più grandi, se non i più grandi mammiferi marini e, tanto per rendere l'idea delle proporzioni, la zona del dorso malamente fotografata equivale alla spalla di un essere umano!!!
Da quel momento, come se la balenottera avesse rotto gli indugi, le altre balene presenti - dovrebbe trattarsi di megattere (humpback in inglese) - hanno iniziato a spingere i loro sfiatatoi verso l'alto e a palesarsi. 


La caccia, assolutamente incruenta, ha avuto inizio, ma le balene essendo più furbe di noi piccoli esseri umani ed emergevano sempre da lato dalla barca dove le nostre macchine fotografiche non erano puntate. 
Anche se riusciamo a scorgere solo una pinna dorsale che si sta immergendo l'emozione e l'adrenalina sono alle stelle e quando, ahimè, la crociera volge al termine salutiamo con un po' di rammarico queste regine degli abissi. 
E no, non si è trattata di una trappola per turisti!





Durante la crociera, oltre agli immancabili gabbiani, si vedono dei volatili neri con il becco giallo che, affannosamente, cercano di alzarsi dal mare per andare verso i loro nidi posti sulle scogliere vicine. Si tratta delle pulcinelle di mare, altrimenti detti "puffins", nome che ha un suono molto più appropriato rispetto alla goffaggine di questi uccelli marini che non sembrano adatti al volo con quelle alette che sbattono velocissimamente per sostenere il corpo tozzo e permettere loro di staccarsi dal pelo dell'acqua.

L'Islanda ha fatto della loro indubbia simpatia un vero e proprio business.


I puffins sono uccelli migratori e rimangono in Islanda fin verso metà agosto e poi se ne vanno verso altri lidi.
Fra le residenze estive dei puffins, hanno un posto d'onore le scogliere di Vìk in cui è possibile vedere al mattino e del tardo pomeriggio il decollo o il ritorno delle pulcinelle ai loro nidi. Noi abbiamo mancato gli appuntamenti.


Lì vicino esistono le scogliere di Dyrhòlaey.
Il posto è magnifico soprattutto con le giornate di sole (che in Islanda non è ma così scontato.)
Qui c'è la possibilità di passeggiare di fianco alle scogliere ed osservare da vicino questi buffi animaletti nel loro ambiente naturale, per nulla spaventati dalla presenza umana, al limite infastiditi dal rumore che solo noi esseri umani riusciamo a fare.
Scogliere di Dyrholaey
...scusate la pessima qualità ma la mia macchinetta non
ha lo zoom sufficientemente potente


Foto scattata presso l'Alaka SeaLife Center di Seward.
Ditemi se non è adorabile!!
Alla prossima tappa!
elipisto

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