XLIII tappa - Essere turisti a casa propria: un giro in collina
Ciao a tutti!
in questo sabato di inverno inoltrato
che sa già di primavera
non si può rimanere chiusi in casa:
i miei occhi vogliono riempirsi di quella tonalità di blu che raramente si riesce ad ammirare nei cieli della Pianura Padana,
le mie gambe hanno voglia di sgranchirsi un po',
c'è bisogno di fare il pieno di luce per ricaricare le batterie e,
soprattutto,
ci saranno già le violette?
La passeggiata è facile anche se il primo strappo può mettere a dura prova il fiato se non si ha l'accortezza di accorciare il passo.
La strada sale più o meno dolcemente diventando, in alcuni posti, abbastanza stretta;
i rami ancora privi di foglie si aprono a vedere scorci sulle dolci colline piemontesi.
Dopo un cancello a protezione non si sa bene di cosa,
un paio di curve e poco più di mezz'ora si arriva a questa piccola chiesetta dedicata a Maria Signora della Neve, ma da tutti conosciuta come Rocciamelone"
Dall'autunno alla primavera è una passeggiata che faccio sempre molto volentieri ed ogni volta scopro cose nuove:
un indissolubile intreccio di rami
o un muro di contenimento decorato da muschi gonfi dell'acqua della piogge dei giorni precedenti,
o, ancora, il bizzarro gioco di luci e ombre sulla parete laterale della chiesa
Come giustamente fattomi notare,
a fare capolino non è una violetta bensì una polmoniaria che
insieme ad una lumaca,
è uscita suo rifugio invernale.
Alla prossima!
elipisto
Ma che bello!! E' proprio vero che puoi fare mille volte la stessa strada e trovi sempre qualcosa di nuovo!Brava:queste foto mi piacciono così tanto che non scherzo col nome. Però, siccome sono pistina ti dico che hai trovato non una violetta ma una polmonaria, ma fa primavera lo stesso. Mamma Vittoria
RispondiEliminaHo corretto! Quello che è giusto è giusto :-)
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