XLIII tappa: il mio Orient - Express

Ciao a tutti!
Percorsi storici dell'Orient Express - fonte internet
"Orient Express è il nome di un treno passeggeri a lunga distanza messo in servizio dalla Compagnie Internationale des Wagons-Lits che collegava Parigi Gare de l'Est a Costantinopoli (l'odierna Istanbul). Iniziato nel 1883, il servizio si interruppe per le guerre mondiali fra il 1914 e il 1921 e fra il1939 e il 1945, per cessare definitivamente nel 1977 a causa della concorrenza dei trasporti aerei. L'Orient-Express rimase un servizio quotidiano Parigi-Vienna fino alla riduzione del tragitto nel 2007 e alla definitiva cancellazione il 14 dicembre 2009
Nel 1982 venne inaugurato il Venice-Simplon Orient Express, servizio ferroviario privato effettuato con carrozze ristrutturate degli anni venti e anni trenta, da Londra e Parigi per Venezia"
(fonte Wikipedia)


Nel mio vagabondare europeo tra Venezia Parigi e Londra ho viaggiato lungo il percorso del moderno, costosissimo,
Orient Express che collega la capitale britannica alla città lagunare. 

Mi sono sentita come una viaggiatrice d'altri tempi anche se il lusso, la ricercatezza degli arredi e la buona cucina non sono parte della dotazione standard di un vagone odierno e, 
devo ammettere a me che stessa che, probabilmente, 
mi sarei sentita a disagio vestita di stoffe preziose, con una lunga collana di perle e con una sottilissima sigaretta aspirata voluttuosamente da un un bocchino di avorio...
almeno così mi immagino le ricche viaggiatrici dell'inizio dello scorso secolo che potevano permettersi il costoso ed esotico viaggio in treno.


Il treno è il mezzo di locomozione che preferisco: 
il mondo scorre veloce al di là del finestrino mentre tu puoi leggere, dormire, pensare, sgranchirti le gambe o semplicemente lasciare vagare lo sguardo.

Dai finestrini si vede un po' di tutto: 
si passa senza soluzione di continuità dalla città, alla campagna coltivata, alla zona industriale, alle zone abbandonate per poi tornare a lambire velocemente i giardini delle case. 

Mi è capitato di pensare che dal treno scorgiamo il retro degli edifici: 
le cure sono rivolte alla facciata principale e il lato dell'edificio che volge verso la ferrovia spesso è ricco di cose ammassate in attesa di essere buttate,  
di rovi o di cose arrugginite. 
Ma non c'è tempo per riflettere a lungo che le pupille sono sollecitate da qualcos'altro: certe volte si  ha il tempo di vederlo con attenzione,
 altre voltre è una cosa che sfugge via 
vista di sfuggita con la coda dell'occhio 
che ci lascia con il dubbio di sapere cosa abbiamo visto.


Il percorso da Venezia a Londra attraversa la laguna veneta con la ferrovia sospesa a raggiungere la terra ferma,
 da lì è un correre verso Ovest attraverso la zona più coltivata, industrializzata e abitata dell'Italia.
Da Torino, le montagne, che prima bordavano il margine settentrionali della pianura, 
 si innalzano sempre più imponenti a circondare da ogni lato il treno.
 In territorio francese il treno arranca ancora per un po' come un vecchio treno a vapore,
 poi, 
finalmente, 
riesce a scatenare la sua potenza e, a quel punto rapidamente, si arriva a Parigi.


Aspettavo con ansia il passaggio sotto il canale della Manica.
Nella mia mente mi immaginavo di percorrere una specie di molo che si immergesse lentamente nell'acqua per poi riemergere dall'altra parte. 
La parte razionale continuava a dirmi che non sarebbe stato nulla di epico o spettacolare e così è stato: 
una lunga galleria percorsa in una ventina di minuti  
senza vedere neanche un po' di acqua, una spiaggia, un faro a dimostrare di essere vicino al mare. 
Un attimo prima vedi i tralicci francesi, 
venti minuti dopo vedi quelli inglesi e devi spostare le lancette indietro di un'ora.

Se avete soldi da spendere e volete viaggiare nel lusso: 
Alla prossima

elipisto



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