31 maggio 2015

Diario di una lettrice (quasi) perbene - Maggio 2015

Ciao a tutti!

Rieccoci con le letture del mese di maggio, come sempre,
 in compagnia di NonSoloShopping e del LibroInBorsa.

Non so voi, ma questo mese a me è sembrato lunghissimo e ho difficoltà a mettere in ordine i fatti che si sono succeduti.

Il mese di maggio è stato il mese della rivelazione:
ho 75 libri cartacei da leggere!
Sì, avete capito bene:
settantacinque!
La cosa grave è che pensavo di averne "solo" un trentina...

Con questo pensiero, ripetuto davanti ad ogni stand a mo' di mantra, sono sopravvissuta al Salone del Libro, tenutasi a Torino a metà maggio, uscendone a mani vuote 
(gli acquisti su commissione non contano).

Passiamo alle letture.

Il primo libro, terminato in breve tempo, è stato
"Il diario di velluto cremisi" di Sarah Jio.
Non è il libro più originale di sempre dato che si parla di storie d'amore e segreti di famiglia svelati da un diario cremisi rimasto nascosto per mezzo secolo in un cassetto, in attesa che la protagonista lo legga, curi le sue ferite d'amore e risolva il mistero dei protagonisti, tuttavia è una di quelle storie che si fanno leggere volentieri.
Secondo me ricorda un po' le atmosfere de "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffembaugh.
Posso fare un appunto polemico, fine a se stesso?

Non ne posso più di copertine con giovani donne di spalle che guardano non si sa bene dove. Fine polemica inutile.

Non solo mi piace viaggiare, ma trovo piacevole la letteratura di viaggio che è un modo per sognare e trovare ispirazioni per nuove destinazioni.
Ad una vecchia edizione del Salone del Libro, forse un paio di anni dopo al mio viaggio in quelle terre estreme, avevo comprato da una piccola casa editrice "Alaska Dream" della giornalista francese Michèle Demai.
Alle prime pagine mi sarei messa le mani nei capelli perché la Demai è una navigatrice provetta che, in questo libro, narra della sua traversata oceanica e della successiva risalita pacifica per arrivare in Alaska e trascorrervi l'inverno in una baia con la barca stretta tra le morse del ghiaccio. 
In realtà, a parte qualche termine marinaresco, la lettura è comprensibile e se si pensa che la terraferma diventa un tutt'uno con il ghiaccio non si tratta di una storia di mare; in ogni caso non sono ansiosa di seguire le orme della protagonista. 

Il pezzo forte delle letture di questo mese è stato sicuramente
"Il mondo nuovo" di Aldous Huxley che avevo iniziato a leggere il mese scorso e non ho più smesso fino a quando non l'ho finito.
Nel 1932 Huxley ha scritto di un futuro ipotetico in cui la società, gestita in modo totalitaristico, è formata da individui creati da una fabbrica genetica che hanno il loro destino predeterminato sin dal livello embrionale e hanno tutti i loro bisogni soddisfatti, bisogni che, ovviamente, sono indotti e controllati. 
Non manca loro nulla, tranne una piccola cosa: le emozioni.
Cosa succede quando un individuo che non è stato predeterminato, bensì ha vissuto come un "selvaggio" entra in contatto con il mondo nuovo?
Libro sconvolgente, profetico, accusatorio che non può lasciare indifferenti.


Per sdrammatizzare un po' sono passata a leggere 
"I veleni della dolce Linnea" di Arto Paasilinna che, con il solito stile surreale, ci strappa più di qualche risata, pure andando a trattare la argomenti scottanti quali Aids, assistenza agli anziani,
 ma, suvvia a chi non capiterebbe di rimanere accidentalmente ucciso sedendosi sulla siringa piena di veleno che la dolce Linnea porta da utilizzare su di sé nel caso si ritrovasse alla mala parata e, visto il nipote che si ritrova, le situazioni rischiose per la sua incolumità fisica non mancano di certo!
Libro dolcemente surreale che si legge tutto di un fiato. 

Poi mi sono impantanata in due letture che non so se porterò a termine:
la prima è "Io sono un gatto" di Natsume Soseki che trovo noioso e il gatto particolarmente supponente e irritante...
la seconda è "The Parasites" di Dafne du Maurier in cui mi sembra sempre di leggere le stesse cose ripetute in età diverse in un circolo vizioso sempre più claustrofobico.

Per ovviare all'imminente blocco del lettore mi sono rifugiata su Fannie Flag e su
"Miss Alabama e la casa dei sogni".
Avevo letto commenti di persone deluse da questo romanzo,
 io penso che, in parte, sia dovuto al fatto che la protagonista di oltre sessantanni non è descritta come la nonnina benevola dispensatrice di consigli e torte profumate, bensì come una donna matura alle prese con i bilanci della vita che non quadrano e con la decisione di farla finita pianificando il tutto nei minimi dettagli.
 Calma è un libro di Fannie Flag: non può finire male e l'amore per la vita trionfa su tutto così come le ingiustizie vengono punite.

Queste sono state le mie letture.

E per quanto riguarda le entrate: 
ho 75 libri fisici da leggere e poco meno di un centinaio di ebooks che spaziano dalla saggistica alla letteratura erotica passando per libri storici, thriller, classici...
anche con il mio ritmo di lettura ne ho per un paio di anni. 

Mi raccomando andate a leggere il diario di Sara e di Alice!

E voi cosa avete letto?
Alla prossima!
elipisto


04 maggio 2015

LVIII tappa - Vi racconto una foto: la solitudine del monaco.

Ciao a tutti!
da inizio anno ho scritto unicamente post di libri o quasi...
non va bene!

Oggi torniamo a parlare di viaggi in senso lato.

Immancabile nel set del bravo turista/viaggiatore/esploratore
c'è una macchina fotografica:
che sia la fotocamera del cellulare o la più ingombrante reflex 
si vuole catturare l'attimo perfetto da ricordare e da raccontare,
con un minimo di ambizione si vuole portare a casa uno scatto degno di Steve McCurry o del National Geographic o, come nel mio caso,
 si spera che sulla quantità ci siano delle foto gradevoli da vedere per colori e composizione. 

In Birmania (QUI quanto ho già postato) ho scattato tante, troppe foto, 
ma ce ne è una che mi piace molto.
Questa.



Io mi imbarazzo sempre molto a fotografare persone,
sarà che non amo comparire in foto a mia volta,
soprattutto mentre sono impegnata in attività quotidiane e ordinarie.

Questo monaco era appena uscito dalla sala di pranzo dove aveva consumato l'unico pasto giornaliero concesso dalla vita monastica.

Lo sguardo pensieroso,
un po' triste,
l'espressione persa e un po' corrucciata
  segna la distanza tra i turisti impegnati ad ottenere un ricordo,
scattando foto a raffica, 
noncuranti di invadere spazi privati o di mantenere un contegno rispettoso e 
la normalità,
 l'umiltà di persone impegnate nella loro quotidianità in un mondo in cui le priorità sono diverse dalle nostre. 

Ringrazio lo zoom della mia macchina che mi ha permesso di rubare questo ritratto e anche questo scorcio.


Comunque, anche se non ho sparaflashato il monaco con la mia macchina foto,
mi sento un po' in colpa per aver invaso la sfera privata di un individuo.

Questo mio imbarazzo, unita al fatto che non voglio appoggiare tradizioni che deformano il corpo umano, ha fatto sì che io non abbia una sola foto delle famose "donne giraffa",
ma mi sia portata a casa un po' di sciarpine intessute dalle loro abili mani. 


E voi? vi sentite in imbarazzo a fotografare le persone come la sottoscritta oppure avete un approccio più aperto?

Alla prossima!
elipisto

01 maggio 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Aprile 2015

Ciao a tutti!
eccoci nuovamente in compagnia di Alice e della neo mamma Sara per il consueto appuntamento con le nostre letture.

Questo mese, complice una pausa non voluta dall'università, sono riuscita a dedicarmi alla lettura, 
della serie non tutto il male vien per nuocere... più o meno.

Il mese è iniziato in leggerezza con "Giorni di zucchero fragole e neve" di Sarah Addison Allen di cui avevo letto con piacere Il profumo del pane alla lavanda. 
Amore e un pizzico di magia aiutano la protagonista ad uscire dalla propria insicurezza e a camminare sulle proprie gambe al di fuori dell'ingombrante influenza materna.
Lettura piacevole, non impegnativa, 
con il lieto fine annunciato.


Di tutt'altro genere sono "I racconti della Kolyma" di Varlam Shalamov.
In realtà la raccolta contenuta nel Mammuth de "I magnifici 7 capolavori della letteratura russa" non è completa, ma ne raggruppa una parte significativa .
 I racconti sono l'autobiografia romanzata,
 ma pure sempre molto reale e concreta, del periodo trascorso dallo scrittore quale prigioniero politico nei gulag siberiani, sopravvivendo non si sa come agli inverni, ai lavori massacranti, alla penuria di cibo e alla sistematica distruzione della dignità umana. 
Le parole e le esperienze descritte sono forti e vanno al di là della mia capacità di immaginazione e, secondo me, si tratta di quelle letture da fare per non dimenticare a quale livelli di  abominio può arrivare l'uomo nei confronti del proprio simile.

Per la lettura in inglese ho temporaneamente accantonato" Don't point that thing at me", che avevo in lettura lo scorso mese, a favore di un più leggibile "Five little pigs" (tradotto come "Il ritratto di Elsa Greer") di Agatha Christie.
A poche pagine dal termine il mio verdetto era a favore della colpevolezza di Adrienne. Le pagine successive mi avranno fatto cambiare idea oppure avranno avvalorato la mia ipotesi o l'avranno distrutta una volta per tutte?  
 Non ve lo dico, dovete leggere l'indagine di Poirot.

La "Scrittura Cuneiforme" di Abdolah Kader è passato più volte tra mani (o nel carrello
di amazon) prima di essere finalmente acquistato. Mi incuriosiva il fatto che fosse edito dall'Iperborea,
 normalmente specializzata in letteratura scandinava, mentre questo è ambientato in Persia e nel corso della mia carriera universitaria ho anche sostenuto un esame sulla nascita delle civiltà tra il Tigri e l'Eufrate: un libro con un titolo e una copertina simile non potevo lasciarmelo scappare? Domanda retorica e avete notato che non ho fatto un minimo accenno alla trama, vero?
Lo stile ricorda, in taluni tratti, quello delle epopee degli eroi de Le mille e una notte, ma attualizzato e calato nella realtà degli scià, dei dissidenti (l'autore è un rifugiato politico nei Paesi Bassi e scrive in olandese), del regime di Khomeini.
Centrale è il rapporto tra un padre sordo muto e il figlio che ne è la bocca e le orecchie e che si trova costretto ad abbandonarlo. 
Sono sempre affascinata da realtà e culture diverse dalla mia, 
soprattutto se raccontate dall'interno.

Infine, ho terminato la lettura della biografia di "Elisabetta I - La vergine regina" di Carolly Erickson. 

Questo mese ho comprato due libri e proprio ieri ho ricevuto un delizioso regalo.
La mia libreria si è arricchita di ben due opere del finlandese Arto Paasilinna:
"Piccoli suicidi tra amici" comprato al Bardotto che è una libreria torteria a Torino che vi consiglio e,
"I veleni della dolce Linnea" nella nuova edizione dell'Iberborea che mi ha regalato una mia amica.
Infine, io e Alice siamo riuscite ad incontrarci e a far trasformare una conoscenza virtuale in un incontro vis à vis, 
ma avevo dimenticato il Kindle a casa e non sapevo cosa leggere nell'attesa,
 per ovviare al panico di non avere un libro tra le mani sono entrata nella libreria Bodoni e mi sono lasciata ispirare fino a quando "Il mondo nuovo/Ritorno al mondo nuovo" di Aldous Huxley non mi ha chiamato.

Chissà come è stato il mese di Alice e di Sara?
E voi che cosa avete letto?
Alla prossima!
elipisto


Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...