Sì viaggiare

Ciao a tutti!

"Ognuno attraversa un luogo con un suo ritmo.
Uno va svelto, uno ciondola.
Una città - una pagina - 
si percorre in mille modi:
attento, lento, sincopato,
frettoloso, distratto,
sintetico, analitico, dispersivo"
(L'infinito viaggiare - Claudio Magris)

Da qualche parte in Alaska -2009
Stavo leggendo queste belle parole
e parlando con amici che hanno contratto quella malattia incurabile che si chiama
VOGLIA DI PARTIRE
ho pensato a cosa spinge la sottoscritta a viaggiare.

I motivi sono diversi.
In questo momento il principale, forse,
è la fuga da una situazione (lavorativa...nulla di preoccupante)
che, 
se da un lato mi permette di viaggiare, 
dall'altro mi fa sentire in gabbia.

Bryce Canyon - 2011

E allora, via!
a respirare nuove esperienze,
ad arricchire la memoria di nuovi ricordi,
a riempire gli occhi di nuovi colori,
ad avere un punto di vista diverso.

Sono tanti i motivi che spingono le persone a mettersi in viaggio e ad uscire dalla comodità e dalla sicurezza della propria casa, 
tutti ugualmente validi, 
ma il motivo principale che spinge 
me 
a fare la valigia,
mai abbastanza spesso,
è riassumibile in una singola parola:
curiosità.
Le tre scimmiette di Nikko - Giappone 2010

Curiosità di vedere posti nuovi;
di tornare in posti già visti per vedere se e come sono cambiati;
curiosità di scoprire realtà diverse, 
per quanto non ami i viaggi alla "scoperta" di etnie perché è molto difficile, se non impossibile, spogliarsi dei nostri preconcetti di turisti/viaggiatori occidentali con la carta di credito sempre pronta;

Birmania 2014
curiosità di scoprire posti di cui non si sa nulla:
uno dei viaggi che vorrei fare è quello di andare a mettere il naso nei vari "-stan" del mondo (magari evitando Afghanistan e Pakistan) 
spuntati con la dissoluzione del mondo sovietico di cui non so nulla, 
magari perché non c'è nulla, ma "se non vedo non credo";
curiosità di vedere con i propri occhi se le immagini visti in mostre, nei libri, su internet sono proprio così spettacolari e di solito lo sono molto di più;

Incredibile tramonto sul Gran Canyon - 2011
curiosità di seguire le suggestioni letterarie:
in quanti di noi l'immagine che ci siamo fatti di San Pietroburgo è influenzata dalla letteratura ottocentesca russa, oppure quando siamo a Londra proviamo a ricercare rimasugli di quell'epoca vittoriana così ben descritta in tanti libri,
e vogliamo parlare del connubio Pessoa - Lisbona o, 
più vicino a noi, Camilleri - Sicilia.

Curiosità che mi porto dietro anche quando vado a vedere una mostra o cammino per le strade della mia città.

Ho iniziato con una citazione,
termino questo post con un'altra citazione che descrive il mio pensiero molto meglio quanto io abbia tentato di fare. 

"Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si era già visto,
vedere in primavera quel che si era visto in estate,
veder di giorno quel che si era visto di notte, 
col sole dove prima pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, 
la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. 
Bisogna ritornare sui passi già fatti,
per ripeterli e tracciarvi a fianco 
nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
SEMPRE"
(Viaggio in Portogallo - José Saramago)
Da qualche parte in Islanda

E come dimenticare il grande Lucio Battisti da cui ho "rubato" il titolo del post.



Alla prossima!
elipisto

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