Essere turisti a casa propria: La punta del ramo di Como che volge a settentrione

Ciao!

Ho bisogno di viaggiare, per cui ecco l'ultima cosa bella che abbiamo fatto, in attesa della prossima.

L'incipit che tutti abbiamo studiato a scuola: 

"Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi.." 

da qualche anno si trova relativamente vicino a casa. 

Ma, oltre al ramo che volge a mezzogiorno, v'è anche una punta che volge a settentrione laddove l'Adda si immette e si vedono gli imbocchi della val Chiavenna e della Valtellina.

Abbiamo avuto la fortuna di trascorrere un fine settima ad ottobre in quelle zone che, pur essendo ad un tiro di schioppo, non conoscevo ed è stata una gran bella sorpresa. Può suonare come uno spot turistico ma, dietro ogni ansa c'è qualcosa da vedere, uno scorcio da ammirare. 

Noi abbiamo fatto queste tappe.

Abbazia Cistercense di Santa Maria di Piona

Ad un certo punto, tra Dervio e Colico, il lago di Como crea una profonda baia con un'imboccatura molto stretta. Sulla penisola di Olgiasca, che si trova tra il lago e la baia, sorge l'abbazia di Santa Maria di Piona che è un notevole esempio di architettura romanica lombarda con un bel chiostro. 

La posizione è incantevole e molto rasserenante: la frenesia del lungo lago, della pandemia, dei ritmi serrati qua sembrano sospesi. Sarà anche che, per non farci mancare nulla, abbiamo percorso il sentiero che segue la dorsale delle penisola, ma si può tranquillamente arrivare in macchina.

Gravedona, Santa Maria del Tiglio e la vicina San Vincenzo

Questo è uno dei posti inaspettati in cui ci si imbatte quando si va a zonzo senza avere una meta precisa. Siamo ormai sulla riva comasca e  ci fermiamo a Gravedona per un caffè, al che percorriamo il lungolago fino ad arrivare ad una chiesa, leggermente oltre il centro del paese e, cito da Wikipedia: "ci si imbatte in un complesso religioso di Santa Maria del Tiglio e San Vincenzo che sorgono su una probabile area religiosa già in epoca romana", infatti nella facciata di Santa Maria sono incastonate dei materiali di recupero di un edificio precedente.


Dongo

Dongo è stata la base del nostro vagabondare. Questo quieto paese balzò e rimase sui libri di storia perché nella notte del 27 aprile 1945 fu qui che venne arrestato Mussolini in fuga dall'Italia. 

L'edificio del comune ospita un interessantissimo Museo della fine della guerra che ripropone delle interviste fatte, alcuni anni fa, a chi quella notte c'era. Testimonianze preziose per tramandare la memoria; una cosa tangibile che risale a quei giorni concitati sono i segni delle pallottole sulla ringhiera del lungolago in seguito alla fucilazione di alcuni gerarchi. 

Da Dongo partono alcuni sentieri che permettono, tra le altre cose, di fare il giro delle pievi disseminate per il paese fino alla chiesa di Sant'Eufemia che si erge a picco sul lago, praticamente prospiciente all'abbazia di Piona. Il sentiero è una piacevole passeggiata in mezzo ai castagni e il panorama che si gode dalla piccola cappella ripaga ogni fatica. Noi abbiamo proseguito fino alla chiesa di San Bernardo unendo due itinerari, ma questa è un'altra storia.


Assolutamente consigliato è il pernottamento presso il B&B Villa Rosalinda per una romantica fuga sul lago in cui ogni ospite viene accolto e coccolato e la prima colazione è assolutamente fantastica. 

Alla prossima!


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