14 gennaio 2014

Attraverso le parole



"Perdere una corsa non è un disonore"

 rispose Don

"Il solo disonore è non correrla per paura di perderla"

L'arte di correre sotto la pioggia - Garth Stein

12 gennaio 2014

XLIII tappa: il mio Orient - Express

Ciao a tutti!
Percorsi storici dell'Orient Express - fonte internet
"Orient Express è il nome di un treno passeggeri a lunga distanza messo in servizio dalla Compagnie Internationale des Wagons-Lits che collegava Parigi Gare de l'Est a Costantinopoli (l'odierna Istanbul). Iniziato nel 1883, il servizio si interruppe per le guerre mondiali fra il 1914 e il 1921 e fra il1939 e il 1945, per cessare definitivamente nel 1977 a causa della concorrenza dei trasporti aerei. L'Orient-Express rimase un servizio quotidiano Parigi-Vienna fino alla riduzione del tragitto nel 2007 e alla definitiva cancellazione il 14 dicembre 2009
Nel 1982 venne inaugurato il Venice-Simplon Orient Express, servizio ferroviario privato effettuato con carrozze ristrutturate degli anni venti e anni trenta, da Londra e Parigi per Venezia"
(fonte Wikipedia)


Nel mio vagabondare europeo tra Venezia Parigi e Londra ho viaggiato lungo il percorso del moderno, costosissimo,
Orient Express che collega la capitale britannica alla città lagunare. 

Mi sono sentita come una viaggiatrice d'altri tempi anche se il lusso, la ricercatezza degli arredi e la buona cucina non sono parte della dotazione standard di un vagone odierno e, 
devo ammettere a me che stessa che, probabilmente, 
mi sarei sentita a disagio vestita di stoffe preziose, con una lunga collana di perle e con una sottilissima sigaretta aspirata voluttuosamente da un un bocchino di avorio...
almeno così mi immagino le ricche viaggiatrici dell'inizio dello scorso secolo che potevano permettersi il costoso ed esotico viaggio in treno.


Il treno è il mezzo di locomozione che preferisco: 
il mondo scorre veloce al di là del finestrino mentre tu puoi leggere, dormire, pensare, sgranchirti le gambe o semplicemente lasciare vagare lo sguardo.

Dai finestrini si vede un po' di tutto: 
si passa senza soluzione di continuità dalla città, alla campagna coltivata, alla zona industriale, alle zone abbandonate per poi tornare a lambire velocemente i giardini delle case. 

Mi è capitato di pensare che dal treno scorgiamo il retro degli edifici: 
le cure sono rivolte alla facciata principale e il lato dell'edificio che volge verso la ferrovia spesso è ricco di cose ammassate in attesa di essere buttate,  
di rovi o di cose arrugginite. 
Ma non c'è tempo per riflettere a lungo che le pupille sono sollecitate da qualcos'altro: certe volte si  ha il tempo di vederlo con attenzione,
 altre voltre è una cosa che sfugge via 
vista di sfuggita con la coda dell'occhio 
che ci lascia con il dubbio di sapere cosa abbiamo visto.


Il percorso da Venezia a Londra attraversa la laguna veneta con la ferrovia sospesa a raggiungere la terra ferma,
 da lì è un correre verso Ovest attraverso la zona più coltivata, industrializzata e abitata dell'Italia.
Da Torino, le montagne, che prima bordavano il margine settentrionali della pianura, 
 si innalzano sempre più imponenti a circondare da ogni lato il treno.
 In territorio francese il treno arranca ancora per un po' come un vecchio treno a vapore,
 poi, 
finalmente, 
riesce a scatenare la sua potenza e, a quel punto rapidamente, si arriva a Parigi.


Aspettavo con ansia il passaggio sotto il canale della Manica.
Nella mia mente mi immaginavo di percorrere una specie di molo che si immergesse lentamente nell'acqua per poi riemergere dall'altra parte. 
La parte razionale continuava a dirmi che non sarebbe stato nulla di epico o spettacolare e così è stato: 
una lunga galleria percorsa in una ventina di minuti  
senza vedere neanche un po' di acqua, una spiaggia, un faro a dimostrare di essere vicino al mare. 
Un attimo prima vedi i tralicci francesi, 
venti minuti dopo vedi quelli inglesi e devi spostare le lancette indietro di un'ora.

Se avete soldi da spendere e volete viaggiare nel lusso: 
Alla prossima

elipisto



10 gennaio 2014

Uno scatto a settimana


Ciao a tutti!

Martedì ho inaugurato i post sulle citazioni, 
oggi vorrei dare inizio alla serie relativa alle immagini.


Confesso pubblicamente di soffrire di 
sindrome compulsiva da giapponese in vacanza che fotografa tutto purché si muova o stia fermo;
 in anni di viaggi il mio archivio fotografico si è allargato a dismisura:
in mezzo alle tante, troppe le foto che dovrei cancellare ma non ci riesco perché sono un ricordo per me, 
c'è qualche scatto un pochino più gradevole che vorrei condividere per viaggiare con gli occhi e con la fantasia.

Iniziamo con una foto invernale, sperando che la neve arrivi presto!


Alla prossima!
elipisto

07 gennaio 2014

Attraverso le parole

Ciao a tutti!!

non sempre si ha la fortuna di viaggiare in giro per il mondo 
o andare a zonzo per la propria città 
e
 allora che cosa si fa per tenere a bada quella smania di partire per un qualsiasi posto segnato sul mappamondo? 

Si sogna!
magari con l'aiuto di un libro o di un'immagine

Durante le vacanze natalizie  ho provato a trovare un modo per conciliare i buoni propositi di non trascurare questo piccolo blog con la passione per la lettura che si concretizza in citazioni, 
frasi appuntate ovunque su foglietti volanti che vengono dimenticati in fondo a borse, in mezzo alle pagine dei libri, 
pizzicati in agende...
il risultato è una balzana idea di post settimanali 
- si accettano scommesse su quanto durerà il buon proposito -  
contenente una citazione,
 un'ispirazione, 
un brano che mi sia particolarmente piaciuto 
tratto dalle mie letture.

Iniziamo con

I viaggi non sono solo destinazione, 
sono soprattutto cammino.
Le strade ci sono per questo,
e per questo lungo le strade ci sono i posti.
Percorri le une, scopri e conosci gli altri.

Sandro Veronesi 
(Viaggi e viaggetti- Finché il tuo cuore non è contento)

Alla prossima!
elipisto

29 dicembre 2013

XLII tappa - L'anima delle città

Ciao a tutti!!!
Avete mai pensato che le città
 - anche e soprattutto le grandi città - 
vedono riflessa la propria personalità attraverso i loro monumenti, le loro piazze e le loro strade.

Si è trattata di un'idea appena appena abbozzata durante il viaggio in Scozia
 e maturata durante il mio recente vagabondare europeo: 
ad alcune delle città che ho visitato di recente mi è piaciuto associare una breve, brevissima descrizione dell'impressione che ho ricevuto.

Visto che ho parlato di Scozia iniziamo con la sua capitale. 

Edinburgh

Austera e immobile nel corso dei secoli, 



costruita per resistere alle intemperie del tempo e degli uomini 
tuttavia  non respinge ed è accogliente,
ma chissà quali misteri si celano dietro le possenti mura.


Paris 

Ah Paris c'est toujour Paris!

Lei è la grandeur francese e ti sfida e ti travolge con la sua monumentalità, i suoi monumenti, i suoi stucchi, i suoi fregi dorati. 





Per quanto tu, povero turista, ti possa affannare  a camminare, a spingerli oltre
 Lei riuscirà sempre a mostrarti qualcosa di maestoso che ti farà rimanere a bocca aperta.


Berlin




Berlino è lo specchio della travagliata storia tedesca. 






In un susseguirsi, non sempre armonico, di edifici 
si passa 
dalla monumentalità prussiana all'ignominia della II Guerra Mondiale 
alla cicatrice, in via di guarigione, del Muro
 con la testa già proiettata nel futuro.






London

Non ho trovato una definizione che la possa descrivere.
Io non sono propriamente una "cittadina":
 mi piace la tranquillità, il silenzio e gli spazi aperti, 
ebbene, 
Londra è una delle poche città in cui vorrei vivere.







Qui sembra che il confine tra l'essere turista e l'essere abitante sia più sottile, 
forse perché Londra è così viva ed è così impegnata a fare senza preoccuparsi troppo di dover ostentare.
D'altronde è dal 1777 che:
"When a man is tired of London, he is tired of life"(cit. Samuel Johnson)



Questo è sicuramente l'ultimo post di questo 2013. 
Auguri di buon anno e ci vediamo nel 2014

Alla prossima!
elipisto

14 dicembre 2013

XLI tappa - Venezia in libertà

Ciao a tutti!
Complici le ferie da terminare entro la fine anno, 
dopo tanto pensare e programmare ho diretto i miei passi verso Venezia.
Ho camminato per le calli, 

sostato nei campi, 
entrata in musei, 
ammirato opere d'arte, 
solcato la laguna per quattro giorni in compagnia di pochi turisti, sole e vento gelido.

Ecco un'accozzaglia di "appunti mentali" molto poco seri di cosa mi può succedere in vacanza. 
Se dopo un'introduzione così invogliante non avete ancora chiuso il blog questo è quello che mi capita a viaggiare con me stessa!

Giorno 1
L'acqua alta è stata questa notte e non sono previste maree eccezionali per i prossimi giorni: 
gli stivali che, da viaggiatrice previdente, mi ero portata da casa servono solo ad occupare spazio;
inizio benissimo la giornata prendendo il vaporetto nella direzione sbagliata e impiego tre fermate prima di rendermene conto, 
quando si dice viaggiatrice intrepida;
a Venezia il problema dei servizi igienici è un vero cruccio per i turisti e, a quanto pare, pure per i veneziani che devono fronteggiare i bisogni di centinaia di visitatori;
Questa foto è stata fatta dal battello per Burano
 e la facciata è prospiciente al canale.
Dopo No Tav No W.C?

Ho voluto seguire la freccia.
Sempre dritto:
direzione laguna o campanile di S. Marco?


Seguire le frecce e non osare ad entrare nei negozi a chiedere
Il dramma!!!


io pensavo di fregare i WC a pagamento veneziani sfruttando quelli del museo del merletto di Burano, invece il museo ha fregato me perché era chiuso (anche le guide più affidabili e collaudate sbagliano), ma mi sono rifatta con i servizi igienici del Museo del Vetro di Murano;








ho assistito ad un bellissimo ed emozionante tramonto sulla laguna.







Angolo del turista stanco
A metà pomeriggio il turista non ne può più di camminare, di visitare, di cercare di immagazzinare nella propria mente quante più immagini possibili e vuole solo fermarsi, sedersi e se potesse si toglierebbe pure le scarpe mettendo i piedi appiattiti dai troppi passi su una sedia. 
Io non sono immune all'ora del turista stanco e certe volte la sosta è fortunata quando si tracanna un buon bicchiere di vin brulé sui gradini di una chiesa ad unire il sacro al profano;
altre volte va meno bene: dopo tanto vagare sogno un bar per una corroborante cioccolata calda, non lo trovo e cammino, cammino, cammino per calli deserte

 coi piedi sempre più piatti e mi catapulto nel primo bar con un unico pensiero in testa senza fermarmi a guardarmi attorno neanche per un attimo..il pesante odore di fritto che aleggia nell'aria e pervade qualsiasi cosa denota una gestione cinese; nulla contro i cinesi, il caffè sarà anche stato buono, ma la cioccolato o meglio la brodaglia che mi è stata servita era solo calda. 
Ovviamente, due svolte ed un ponte dopo mi sono ritrovata su una delle direttrici per piazza S. Marco piena di bar.



Giorno 2
Ho stravolto tutti i miei piani di visite: da una tranquilla giornata a zonzo tra le zone di Dorsoduro e Santa Croce, vicini alla guest house, 
 mi sono trovata dall'altra parte di Venezia alla chiesa di San Pietro di Castello passando per la Giudecca e San Giorgio senza farmi mancare chiese varie. 
Panorama dal campanile della Basilica di San Giorgio

Il campanile di S. Marco, Palazzo Ducale, la laguna e le Alpi

Basilica di San Giorgio Maggiore
Ho imparato una grande lezione: nel caso qualcuno avesse la bontà di regalarmelo,
 non riconoscerei mai un Tiziano da un Tintoretto e anche il Tiepolo mi confonde abbastanza.
Una delle usanze tipiche di venezia sono i cicchetti, ma entrare in un bar da sola e prendere un bicchiere di vino/spritz non mi fa sentire a mio agio: 
passo da una sensazione di sfigata senza via d'uscita a vecchia carampana che vuole farsi abbordare o vuole abbordare.
Per cena opto per una pizza con sottofondo musicale il primo LP di, udite udite: Gianni Morandi..andavo a 100 all'ora a trovare la fidanzata che scendeva a prendere il latte.

Giorno 3
Uno dei tanti scorci veneziani
Oggi ho sfruttato la Venice Pass per andare dentro e fuori dai musei, Ca' e chi più ne ha più ne metta.
Oggi è stata la giornata delle rivelazioni e degli insegnamenti:
- non tutto quello che è stato dipinto prima del '700 deve per forza essere considerata opera d'arte: se è finita nel dimenticatoio magari c'è un motivo...
- le cartine sono assai una grande invenzione: servono a farti giungere a destinazione senza perderti in infiniti girotondi, per carità bello girare per calli e campielli, sono venuta a Venezia per quello, ma se ogni tanto  riesco ad andare da A a B senza passare da C D M R Z, forse mi stanco di meno



Angolo del "come ti frego il turista" 
sottotitolo: "lo so che mi stai fregando, ma sono in vacanza e va bene lo stesso, ma col cavolo che ritorno da te!"

Potevo esimermi dal fare il classico acquisto da turista polla di puro, purissimo e autentico merletto di Burano fatto a mano? No. Tranquilla siora che mi stai marcando stretta (per quello non sono riuscita ad evitare l'acquisto..) ci credo tantissimo...cos'è la cosa che ha che costa di meno? che, cara siora, mi hai visto bene? Ti sembro la cliente che ha per casa pizzi e merletti tutti frou frou? 
Non penso proprio.

Il caffé al banco a Ca' Rezzonico costa la modica cifra di 1,40 euro e mi 
stava andando di traverso, ho incassato il colpo senza colpo ferire però ho rifilato al barista contrariato un euro di monetaglia varia.
Ho comprato un paio di orecchini di vetro soffiato - di sicurissima provenienza muranese che si romperanno in 10...9...8..7... però sono tanto carini.



Giorno 4
Prima di prendere il treno per tornare a casa c'è ancora stato tempo per:
- visitare il Ghetto e le sinagoghe e sentirmi fare i complimenti per come capisco l'italiano: il fatto che la "R" non venga detta non vuol dire che io sia inglese, tedesca, austriaca o di una qualsiasi nazione europea;
- non riuscire ad entrare alla Ca' d'Oro perché trovare 45 euro di resto era un'impresa troppo difficile ed ardimentosa per la cassiera;
- bersi un buon caffé su una qualche fondamenta e scoprire che al sole e riparati dall'aria si sta pure bene, l'importante è essere ben intabarrati...d'altro canto "tabarro" è la tipica mantella delle maschere veneziane: pensa un po' te quante cose si possono imparare in un negozio di souvenir
- finire di leggere due libri sul treno.

Prochaine destination
Paris!!!!

A Venezia ero già stata a febbraio di quest'anno per una giornata:  
qui il link al mio precedente post
e
qua un po' di foto 
fatte con il naso all'insù durante questi giorni.

Alla prossima tappa!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...