07 dicembre 2014

LIV tappa - Mani birmane



Il bamboo viene intrecciato con il crine di cavallo per dare sostegno alla ciotola che verrà laccata.

Mani 
che lavorano.
Mani
che accarezzano.
Mani
forti e delicate.
Mani 
che creano
Mani 
che soffrono.
Mani 
che pregano.



Questo è quanto ho appuntato velocemente sul mio taccuino di viaggio perché
in Birmania la realtà è (ancora) cristallizzata in un'epoca distante nel tempo in cui tutto,
ma proprio tutto,
 viene fatto a mano
con un'accuratezza e precisione che, 
noi popolazioni abituate a computer e macchinari, 
abbiamo perso.
Si creano le ciotole da sottoporre al processo di laccatura

Abbiamo visitato diverse botteghe artigianali
e, tutte le volte, venivo affascinata da quello che riuscivano a creare 
quelle mani poderose e delicate con l'aiuto di pochi strumenti oltre alla manualità
Dal fiore di loto si estrae un prezioso filato, ovviamente,
il processo è manuale

Tante volte, osservando le condizioni di lavoro talvolta esasperate,
mi sono chiesta come fosse possibile essere rimasti così "indietro" senza apportare degli alleggerimenti a processi lavorativi che si ripetono immutati da sempre.
Lavoratori in una bottega di produzione di foglie d'oro rese sottilissime in
seguito ad un estenuante lavoro di battitura manuale.


Anche le strade sono costruite sistemando i blocchi di pietra ad uno ad uno per poi essere cosparsi di
bitume che vien fatto in quei barili in un'atmosfera da girone dantesco.

Poi, mi sono ricordata che quando si incontrano culture diverse dalla nostra 
occorre togliersi gli occhiali dei nostri preconcetti e della superiorità che, in qualche modo, attribuiamo al nostro modo di vivere
e chiederci cosa faremmo noi se fossimo nati e cresciuti in una realtà simile.


Contadine

Si miete il riso

Mondine


Questa è la prima cosa che racconto quando mi chiedono del viaggio e della Birmania,
non pagode, Buddha, monaci, paesaggi
ma persone e una realtà diversa da quella a cui sono abituata.


Alla prossima!
elipisto
p.s sulla pagina FB ho caricato altre foto "birmane" 
(clicca qui per vederle)



01 dicembre 2014

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Novembre 2014

Ciao a tutti!

Eccomi di ritorno dalla Birmania o Myanmar a dir si voglia, 
ma non è ancora tempo di post e foto con le suggestioni di quel magnifico Paese, 
bensì è l'ora dell'ormai consueto appuntamento mensile con Sara e Alice sulle nostre letture.

Che cosa avrò letto nel mese di novembre con la testa proiettata alle ferie?

Il mese di novembre è iniziato con un classico di Agatha Christie: 
"Murder on the Orient Express".
Cosa dire che non sia stato già detto...se è un classico un motivo ci sarà!
Ovviamente, l'assassino non l'ho scoperto se non in seguito alle euecubrazioni di H. Poirot che da sola non ci sarei mai arrivata e starei ancora brancolando nel buio.
Tra l'altro è un libro facilmente leggibile pure in lingua originale.

Vi presento il mezzo passo falso di questo mese: "L'amore è un patatrac" di Gilles Legardinier. Non mi aspettavo niente di diverso di un romanzo "rosa" o di un chick-lit, ma la protagonista di 26 anni non si può comportare come un'immatura ragazzina tredicenne: veramente irritante!
 Si vede proprio che l'autore è un maschietto e che, per quanto si sforzi, l'universo femminile gli risulta un po' oscuro; tuttavia, se Monsieur Gilles volesse cambiare genere e raccontare storie diverse gli darei  un'altra chance perché non scrive male.

E poi sono partita per la Birmania.

Sul Kindle non avevo nessuna lettura adatta al paese 
(Giorni in Birmania di G. Orwell o Lettere dalla mia Birmania di Aung San suu Kyi)
per cui ho optato qualcosa dal sapore esotico:
Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford.
Pur essendo ambientato negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale la Birmania viene nominata perché oggetto dell'offensiva nipponica in quelle terre.
In realtà è una storia d'amore tra un ragazzino di origine cinese e una ragazzina di origine giapponese nel periodo in cui vennero istituiti i campo di "ricollocazione interna" in cui vennero rinchiusi i nipponici in seguito a Pearl Harbor
(argomento trattato in modo diverso già in "Venivamo tutte per mare" letto ad Agosto).
La parte che ho preferito è proprio la ricostruzione storica degli anni '40; lo sapete che è solo dagli Anni '80 che il governo americano ha chiesto scusa ai nippo-americani per quanto hanno subito e ha inserito nei libri di scuola anche questa triste pagina della loro storia.

Ovviamente ho consultato e straconsultato le due guide che mi hanno seguito in ferie:
l'irrinunciabile Lonely Planet e una guida di Pietro Tarallo della Ulysse Moizzi.
Un'avvertenza: la situazione birmana è in continua evoluzione con progressiva apertura al turismo per cui le informazioni contenute possono diventare obsolete in tempi rapidi.


Passiamo agli acquisti.
Questo mese ho fatto un danno.
Non nel senso di aver svaligiato librerie o store on line,
ma l'unico acquisto effettuato si è rivelato essere un doppione.
Sgrunt!
Era da un po' che facevo il filo a "Una breve storia di (quasi) tutto" di Bill Bryson, 
ma ogni volta che lo prendevo in mano mi chiedevo se ne avessi veramente bisogno e, puntualmente, la risposta era no e lo riponevo con un sospiro al suo posto.
Dopo tanto tergiversare è rimasto attaccato alle mie dita, 
arrivo a casa, 
mi avvicino allo scaffale della libreria per riporre un altro libro e,
sorpresa!
 un'altra copia del libro è lì che mi fa capolino.
Ma io dico: "Caro libro che cosa ci fai sullo scaffale dei libri letti e non su quello da leggere? Chi ti ha dato l'autorizzazione per stare lì fermo per tutto questo tempo? 
Non potevi avvisarmi che eri fuori posto?"

Morale della favola: ho una copia di "Una breve storia di (quasi) tutto" che mi cresce: 
chi la vuole?

Ovviamente, in Birmania, ho comprato un paio di libri fotografici con delle foto che non riuscirò mai a fare.

Chissà come è stato il mese di Alice e di Sara?
Corro a leggere i loro diari.

Alla prossima!
elipisto





10 novembre 2014

LIII tappa - Si va in Birmania

Ciao a tutti!

In questi ultimi mesi sono stata così concentrata su me stessa e sullo studio che ho esplorato poco quello che c'è fuori dalla porta di casa mia.

Finalmente ho due settimane consecutive di ferie, 
non succedeva dall'anno scorso e sono in partenza.

Vado in Birmania o Myanmar a dir si voglia.

Non so cosa aspettarmi,
stranamente, rispetto al mio solito,
non sono informata di cosa incontrerò.

Potrei leggere voracemente
le guide in questi ultimi giorni che mi separano dalla partenza,
ma ho deciso di non farlo.
Dopo tanti viaggi voglio arrivare in un posto nuovo con l'innocenza e la curiosità negli occhi e nel cuore. 

Sono un po' spaventata:
io sono timida e pure introversa
oppure 
introversa e pure timida,
in ogni caso il contatto con gli altri non mi viene né facile né istintivo
però non voglio perdermi quest'occasione.
Dal viaggio in solitaria fatto in Giappone ho imparato che nel momento in cui ti apri 
gli altri lo percepiscono e tutto diventa più facile. 

Perché la Birmania?
Perché le immagini di Bagan alla luce rosata del tramonto sono presenti nella mia mente da quando ho iniziato a viaggiare con annotata la postilla "ci devo andare"
Non sapete di cosa parlo? 
Digitate "Bagan immagini" su Google e vorrete venire con me!
e il lago Inle non è da meno.

Se riesco, ma non sarà la mia priorità, posterò qualche foto su Instagram.

Alla prossima

elipisto

31 ottobre 2014

Diario una lettrice (quasi) per bene - Ottobre 2014

Ciao a tutti!
eccoci nuovamente con il diario delle mie letture.
Come sempre in collaborazione con Alice (libroinborsa) e Sara (nonsoloshopping) che è tornata a raggiungerci con una nuova grafica del blog molto bella.

Che cosa avrò letto questo mese?


Il mese è iniziato concludendo quello che era in mezzo al guado il mese scorso:
"Semina il vento" di Alessandro Perissinotto e "So long and thanks for all the fish" di Douglas Adams.


Il primo è stato una sorpresa: io conoscevo Perisinotto come articolista de La Stampa con una vena ironica. Questo romanzo è tutta un'altra faccenda: è una storia di amore e di odio, di incontro e di scontri e, in questo periodo di estremismi odi e violenze, andrebbe letto con attenzione: 
"I signori dell'odio siedono in comodi scranni parlamentari o in grandi palazzi ricchi e ornati; si illudono di poter usare quell'odio in dosi medicinali, magari omeopatiche, e poi di riuscire a controllarlo, come una terapia che dovrebbe distruggere solo le cellule malate. Ma l'odio non si controlla; l'odio rompe gli argini e dilaga, si alimenta di se stesso e travolge tutto: il ventesimo secolo ce l'ha insegnato, ma noi non abbiamo imparato nulla. Chi semina vento raccoglie tempesta"



L'altro libro è il penultimo libro della Guida Galattica per gli autostoppisti di Adams e l'ho terminata perché dovevo leggere l'introduzione di Neil Gaiman.
Pur avendo una trama più consistente delle altre - è in pratica, ma non banalmente, una storia d'amore - mi sono dovuta sforzare un po' per finire la lettura. In questo momento non ho l'attenzione sufficiente per seguire la scrittura di Douglas Adams e penso che l'ultimo capitolo della saga aspetterà un po'.



A questo punto sono incappata quel momento terribile che succede ai lettori: avere finito tutti i libri in lettura e non sapere quale iniziare. Ovviamente, pur avendone diverse decine 
(non confesserò mai neanche sotto tortura l'esatto numero) 
i libri in attesa non offrono sufficiente scelta o non sembrano giusti per il momento. 
Nessuno dei libri fisici si è fatto avanti sgomitando, per cui,
scorri che ti riscorri i titoli presenti sul Kindle l'occhio è caduto su 
"Dieci Donne" di Marcela Serrano. 
Adesso, io non ricordo se Sara abbia letto proprio questo libro oppure "Arrivederci piccole donne", ma è colpa o merito suo se io mi sono approcciata a questa scrittrice.
Si parla di emozioni ed esperienze declinate al femminile: sono raccontate le storie di 10 donne direttamente dalla loro voce.
 Lettura piacevole e consigliata per capire un po' il misterioso e complicato universo "rosa".


Marcela Serrano è cilena, Luis Sepùlveda è cileno,
 et voilà,
 il collegamento tra le letture è fatto e ho appena letto l'ultima pagina di 
"Il mondo alla fine del mondo".
Mi aspettavo un romanzo sulla falsa riga della Storia di una gabbianella e, ovviamente, ho letto qualcosa di diverso: si potrebbe definire un romanzo ambientalista ambientato nella Terra del Fuoco, alla fine del mondo appunto.



Infine, "Venezia è un pesce" di Tiziano Scarpa, è stato sfogliato non appena uscita dalla libreria e il suo destino è stato segnato: non è neanche atterrato sulla pila dei libri acquistati che metto a posto dopo aver scritto questo blog. 
L'amore di Venezia ha avuto il sopravvento su tutti gli altri libri.
E' sempre piacevole leggere delle guide turistiche un po' sui generis scritti da scrittori che hanno un rapporto intenso con i luoghi che sono vissuti più che essere visitati.


Passiamo agli acquisti 
Ehm...dunque...allora...come dire...
sul serio non c'era bisogno di incrementare la scorta dei libri, 
ma un libro è un investimento sulla cultura,
un libro mi regala avventure che non ho modo di vivere diversamente,
un libro mi aiuta a chiamare per nome le emozioni,
un libro è per sempre.
...

La verità è molto meno poetica e più meschina:
il Trivial Pursuit Letterario in offerta c/o le librerie Feltrinelli.

Che poi, non so neanche con chi giocare, ma lo volevo 
e, siccome nessuno mi dice che i capricci non si fanno, 
ho comprato il già letto Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa e 
Un anno sull'altipiano di Emiliano Lussu perché 100 anni fa l'Europa veniva sconquassata dalla I Guerra Mondiale e volevo leggere qualcosa a ambientato in quel periodo storico.

Curiosi di scoprire il mese di Sara e di Alice?
Io sì.


Alla prossima!
elipisto

15 ottobre 2014

LII - Essere turisti a casa propria - La strada del vino dei Colli Tortonesi

Ciao a tutti!!!

per la serie "Chi non muore si rivede" eccomi nuovamente qua!

Lo studio sta portando via molto tempo e devo, necessariamente, 
rinunciare a qualche cosa, 
ma inseguire i propri sogni e costruire castelli in aria sempre più grandi e maestosi 
vale i sacrifici (spero e incrocio le dita).

Lo scorso fine settimana sono andata al matrimonio di una mia amica da qualche parte attorno a Tortona, 
questo per dire qualche fosse il mio grado di conoscenza della zona.

Il matrimonio ha avuto luogo nella deliziosa chiesetta di Palenzona

Tratta da www.comune.avolasca.al.it
(vi sfido a trovarla su GoogleMaps: non è segnata!)
nel comune di Avolasca.

Tutti nomi a me sconosciuti.

Ma, come spesso accade, dietro l'angolo,
 inaspettata,
 si trova la sorpresa.
In questo caso, dopo essere uscita quasi indenne da Tortona, 
ho percorso un paio di tornanti della SP125 e mi sono trovata in costa alle colline, 
ormai decisamente appenniniche, che sinuosamente si dirigono verso Sud e la Liguria.

La vista passa dal versante destro a quello sinistro;
consiglio, ogni tanto, di buttare un occhio alla strada che ci sono curve, buche e macchine che vengono in senso contrario: 
non mi assumo responsabilità se venite distratti dal panorama!
Poi, ci sono un sacco di cartelli invitanti con nomi di agriturismi, cantine...

Io avrei voluto continuare a guidare e scoprire nuovi scorci, 
a fermarmi in qualche cantina,
 a meravigliarmi di questo posto del Piemonte a me,
e non penso solo a me, 
sconosciuto.

Ma la mia amica si stava sposando ed era bellissima e raggiante!

Completo e ricco di informazioni è il sito dedicato alla Strada dei Colli Tortonesi con tutti gli indirizzi e le notizie necessarie per programmare una bella escursione.

Prima di salutare vorrei ringraziare chi per caso o per intenzione (mamma lo so che mi controlli) è passato in questi mesi a dare uno sguardo al blog. 
Grazie!

Alla prossima!
elipisto


30 settembre 2014

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Settembre 2014

Ciao a tutti!
Eccoci ad una nuova pagina del diario delle letture del mese in compagnia di Alice e di Sara

Quanto avrò letto questo mese?

Poco.
Sempre se 4 libri possono essere considerati poco a
 cui si aggiungono i due in lettura.

Ho pagato mio tributo mensile a Neil Gaiman leggendo 
"Il figlio del cimitero"
un romanzo per ragazzi, assolutamente godibile dagli adulti, 
dalle atmosfere un po’ burtoniane.

Ma la lettura è stata troppo veloce, a quel punto si è accesa la lampadina che il prologo di  "So long, and thanks for all the fish" (Addio e grazie per il pesce) di D. Adams è della penna di Gaiman, ma dopo poche righe c’è l’invito di leggere prima il romanzo e poi ritornare al prologo perché contiene spoilers spoilers spoilers per cui, io da lettrice diligente, sto leggendo il romanzo.



Lo scorso mese la mia libreria si è arricchita di
 “Per fare la frittata”  di Jim Powell
grazie ad un prestito di un amico; dato che dopo tutti questi anni di convivenza con me stessa 
mi conosco un po' ,
ho dovuto leggerlo subito per evitare che andasse a depositarsi sullo scaffale dei libri da leggere evitando, così, di restituirlo nel prossimo decennio. 
La trama non la conoscevo e, probabilmente non lo avrei mai preso, ma si è rivelato lettura interessante a parte la banalidi una storia d'amore a lieto fine che c'entrava un po' come i cavoli a merenda in un'atmosfera di disillusione e scoperta del proprio passato.



Il libro successivo, pur di essere letto, si è immolato un paio di volte cadendo ripetutamente dal sopracitato scaffale dei libri in attesa del loro momento:
alla terza volta che lo rimettevo al suo posto ho deciso che mi ero stufata e ho iniziato la lettura de  
" La storia di una bottega"  di Amy Levy
Romanzo di vent'anni posteriore a Piccole Donne a cui, chiaramente, si ispira
ma, da una casa editrice che si chiama Jo March che cosa ci si poteva aspettare di diverso?
Battute a parte il progetto editoriale che segue questa piccola casa editrice è interessante e meritevole. 
Anche in questo caso si è trattata di una lettura piacevole, 
soprattutto perché la figura femminile non è solo vista alle prese di balli in società e matrimoni, ma impara a rendersi indipendente in una Londra vittoriana dove il ruolo della donna era ben codificato. Esperienza che l'autrice deve aver vissuto visto che è stata la prima donna ebrea ad accedere alla Cambridge University.
Ma Jo March è e rimarrà tra i miei personaggi letterari preferiti di sempre.


Mentre stavo per sistemare sul solito scaffale la pila dei libri comprati lo scorso mese, 
mi è rimasto attaccato alle mani il libretto di Alan Bennet
The uncommon reader”  (La sovrana lettrice)
che è andato a riempire il vuoto delle letture in lingua di questo mese.
Immaginate la regina Elisabetta II che diventa un vero e proprio topo da biblioteca;
nella mia mente mi vedo la compassata regina, 
rigorosamente vestita di rosa tenue, 
accoccolata sul divano intenta nella lettera con la corona da cui sfugge  una ciocca di capelli e l'immagine mi fa molto ridere e, se si aggiunge l’arguta ironia di Bennett, 
il gioco è fatto.

Per dovere di cronaca ho iniziato e non ancora terminato "So long, and thans for all the fish" e "Semina il vento" di A. Perissinotto.

Passiamo agli acquisti.

Ero riuscita a non fare acquisti fino al 20 del mese,
incredibile vero?
Ero quasi convinta di non cedere sul finire del mese, 
poi una mia cara amica mi ha fatto conoscere quest’iniziativa:
in cui si invita a leggere un libro che per qualche motivo è stato giudicato da una o più persone non appropriato e per il quale è stata avanzata una richiesta di bando dalle biblioteche;
quest’anno, in particolare, l’argomento sono le graphic novel.
Con questa notizia che frullava per la testa e con la considerazione che nell'elenco ci sono libri che io ho letto e riletto e che consiglierei a chiunque sono entrata in una libreria per fare passare il tempo senza alcuna intenzione di fare acquisti, 
ma c'è sempre un ma: 
ho trovato nella sezione in inglese “Too much happiness” di Alice Munro che avevo in mente di leggere da un po’ e che rientra in una di quelle liste e  
la sfida di non acquistare libri è stata felicemente persa ed è stata rimandata al prossimo mese.

Io sono curiosa di vedere come è stato il mese di Alice
mentre Sara è stata momentaneamente sconfitta dalla tecnologia, 
ma il suo blog tornerà presto on line più bello di prima

Alla prossima!
elipisto

p.s anche io sto litigando con la tecnologia con questa formattazione strana.

04 settembre 2014

Auguri blogghino!



Auguri blogghino!!!!

Ieri hai compiuto due anni di vita!
e io sono in ritardo, 
ma lo sai che ricordo i compleanni solo grazie alle notifiche di Facebook.

Son due anni che sopporti la mia incostanza, 
i miei tanti progetti rimasti chiusi nella mia mente,
i miei mille impegni e la mia pigrizia.

Vorrei ringraziare chi passa di qua per caso o per curiosità,
non ho velleità letterarie o artistiche, 
però spero di riuscire a condividere e a trasmettere il mio entusiasmo
se sono riuscita a regalarvi un piccolo sorriso o un piccolo sogno
 il mio blogghino e io ne siamo umilmente felici.





Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...