01 maggio 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Aprile 2015

Ciao a tutti!
eccoci nuovamente in compagnia di Alice e della neo mamma Sara per il consueto appuntamento con le nostre letture.

Questo mese, complice una pausa non voluta dall'università, sono riuscita a dedicarmi alla lettura, 
della serie non tutto il male vien per nuocere... più o meno.

Il mese è iniziato in leggerezza con "Giorni di zucchero fragole e neve" di Sarah Addison Allen di cui avevo letto con piacere Il profumo del pane alla lavanda. 
Amore e un pizzico di magia aiutano la protagonista ad uscire dalla propria insicurezza e a camminare sulle proprie gambe al di fuori dell'ingombrante influenza materna.
Lettura piacevole, non impegnativa, 
con il lieto fine annunciato.


Di tutt'altro genere sono "I racconti della Kolyma" di Varlam Shalamov.
In realtà la raccolta contenuta nel Mammuth de "I magnifici 7 capolavori della letteratura russa" non è completa, ma ne raggruppa una parte significativa .
 I racconti sono l'autobiografia romanzata,
 ma pure sempre molto reale e concreta, del periodo trascorso dallo scrittore quale prigioniero politico nei gulag siberiani, sopravvivendo non si sa come agli inverni, ai lavori massacranti, alla penuria di cibo e alla sistematica distruzione della dignità umana. 
Le parole e le esperienze descritte sono forti e vanno al di là della mia capacità di immaginazione e, secondo me, si tratta di quelle letture da fare per non dimenticare a quale livelli di  abominio può arrivare l'uomo nei confronti del proprio simile.

Per la lettura in inglese ho temporaneamente accantonato" Don't point that thing at me", che avevo in lettura lo scorso mese, a favore di un più leggibile "Five little pigs" (tradotto come "Il ritratto di Elsa Greer") di Agatha Christie.
A poche pagine dal termine il mio verdetto era a favore della colpevolezza di Adrienne. Le pagine successive mi avranno fatto cambiare idea oppure avranno avvalorato la mia ipotesi o l'avranno distrutta una volta per tutte?  
 Non ve lo dico, dovete leggere l'indagine di Poirot.

La "Scrittura Cuneiforme" di Abdolah Kader è passato più volte tra mani (o nel carrello
di amazon) prima di essere finalmente acquistato. Mi incuriosiva il fatto che fosse edito dall'Iperborea,
 normalmente specializzata in letteratura scandinava, mentre questo è ambientato in Persia e nel corso della mia carriera universitaria ho anche sostenuto un esame sulla nascita delle civiltà tra il Tigri e l'Eufrate: un libro con un titolo e una copertina simile non potevo lasciarmelo scappare? Domanda retorica e avete notato che non ho fatto un minimo accenno alla trama, vero?
Lo stile ricorda, in taluni tratti, quello delle epopee degli eroi de Le mille e una notte, ma attualizzato e calato nella realtà degli scià, dei dissidenti (l'autore è un rifugiato politico nei Paesi Bassi e scrive in olandese), del regime di Khomeini.
Centrale è il rapporto tra un padre sordo muto e il figlio che ne è la bocca e le orecchie e che si trova costretto ad abbandonarlo. 
Sono sempre affascinata da realtà e culture diverse dalla mia, 
soprattutto se raccontate dall'interno.

Infine, ho terminato la lettura della biografia di "Elisabetta I - La vergine regina" di Carolly Erickson. 

Questo mese ho comprato due libri e proprio ieri ho ricevuto un delizioso regalo.
La mia libreria si è arricchita di ben due opere del finlandese Arto Paasilinna:
"Piccoli suicidi tra amici" comprato al Bardotto che è una libreria torteria a Torino che vi consiglio e,
"I veleni della dolce Linnea" nella nuova edizione dell'Iberborea che mi ha regalato una mia amica.
Infine, io e Alice siamo riuscite ad incontrarci e a far trasformare una conoscenza virtuale in un incontro vis à vis, 
ma avevo dimenticato il Kindle a casa e non sapevo cosa leggere nell'attesa,
 per ovviare al panico di non avere un libro tra le mani sono entrata nella libreria Bodoni e mi sono lasciata ispirare fino a quando "Il mondo nuovo/Ritorno al mondo nuovo" di Aldous Huxley non mi ha chiamato.

Chissà come è stato il mese di Alice e di Sara?
E voi che cosa avete letto?
Alla prossima!
elipisto


31 marzo 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Marzo 2015

Ciao a tutti! 
meno male che c'è questa rubrica a mantenere vivo il blog.
Come sempre in compagnia di Sara e Alice.

Questo mese, 
più che una lettrice quasi per bene, 
sono stata una lettrice inconcludente!

Lo scorso mese avevo dichiarato il buon proposito di non farmi influenzare dalla lunghezza o presunta "pesantezza" della lettura. 
Caso strano il buon proposito non è ancora stato disatteso, però c'è stato un prezzo da pagare.

Una sera dopo aver studiato avevo voglia di leggere. 
Ne avevo in lettura tre, in contemporanea, tra cui scegliere.

In Marzo ho finalmente deciso di affrontare la scalata  a  "Il processo" di Kafka. 
Non propriamente la lettura più semplice. Personalmente, non riuscivo a mettere giù il libro se non arrivavo ad un punto fermo alla fine  di tutta  l'irragionevolezza dei discorsi apparentemente ragionevoli dei vari personaggi, il che avviene dopo un po' di pagine. 
Per cui non era la lettura adatta per quella sera.

La lettura in inglese del mese è "Don't point that thing at me" di Kyril Bonfiglioli - adesso nelle librerie con il titolo di Mordecai con una doppia versione della copertina tra cui quella di Gwyneth Paltrow con i baffi - la mia copia è decisamente più bella e colorata, 
per altro, il motivo per il quale lo acquistai la scorsa estate a Londra. Neanche questa lettura è banale per l'uso di slang e costrutti verbali non propriamente lineari: decisamente troppo per il mio cervellino affaticato. 

Il terzo libro che vagava per casa è la biografia di "Elisabetta I - La vergine regina" scritta da Carolly Erickson (lo scorso mese avevo scritto di volerne sapere di più sulla figura di Anna Bolena, ma la mia libreria forniva solo la storia della figlia);
alla fine, se non si presta troppa attenzione alle date e ai nomi, sembra di assistere ad una telenovelas...
lo so, non sto rendendo merito ad una delle figure femminili più carismatiche, ma io avevo voglia di leggere!

Dei tre libri appena citati sono riuscita a finire la lettura unicamente di Kafka grazie ad un provvidenziale viaggio in treno. 
Gli altri sono ancora lì che mi guardano con occhioni speranzosi, 
implorandomi di essere letti.

Ad inizio mese ho inserito nella libreria dei libri letti "Tutte le famiglie sono psicotiche" scritto da Douglas Coupland, ma si tratta di una coda delle letture di febbraio. 
Se vi lamentate delle vostre famiglie un po' sgangherate, 
provate a leggere questo libro, 
se dopo la lettura pensate che i vostri parenti siano ancora più strampalati dei protagonisti dei libri consiglierei di rivolgervi ad uno bravo. 

Una mia amica mi ha prestato "Dimentica il mio nome" di ZeroCalcare:    non sono esperta di disegni e colori, ma la storia raccontata ha una profondità che va ben oltre i disegni.

Chissà se le mie compagne di avventura sono state più proficue di me?
Penso di sì.
Non vedo l'ora di leggere i diari di Sara e Alice.


Alla prossima!
elipisto


28 febbraio 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene. Febbraio 2015

Ciao a tutti!

Eccoci giunti all'ultima pagina del diario delle letture, 
come sempre redatto in compagnia di Sara e Alice.

Ormai la primavera bussa alle porte e io redigo la lista dei buoni propositi:
il primo è quello di attingere alle mie scorte di libri prima di comprarne di nuovi, 
non si tratta di un vero "progetto di smaltimento libri", 
ma  voglia di vedere diminuire i numeri dei libri da leggere. 
E questo mese ce l'ho fatta!!! La colonnina degli acquisti segna un bello zero.
Conoscendomi potrei cedere ad un acquisto compulsivo il prossimo mese.
Il secondo è quello di non farmi condizionare dalla mole di un libro, nonostante gli altri miei impegni, così come ho sempre fatto. Sarò stata in grado di osservare questo buon proposito?

Passiamo alle letture.

Il mese l'ho iniziato seguendo le avventure di due donne pioniere e motocicliste che, negli Anni 30, hanno affrontato, con tanta incoscienza, la traversata da Nord a Sud del continente africano sopravvivendo al temibile deserto sahariano in sella di una motocicletta!
Il libro risulta essere un po' ripetitivo e non così avvincente come me lo aspettavo. Mi è mancata la parte "umana" dell'avventura.
Secondo me, chi ha viaggiato in Africa oppure è un centauro trova la lettura più coinvolgente.

Il libro successivo l'ho pescato a caso scorrendo avanti e indietro le pagine del Kindle, un
po' come fanno i professori prima delle interrogazioni spostando l'indice sul registro di classe. Sotto le mie grinfie è finito "L'ultimo libro" di Zoran Zivkovic che sarà anche l'ultimo libro che leggerò di questo autore. Le premesse sono ottime: una morte inspiegabile in una libreria per colpa di un libro, ma quando viene infilata nella trama la storia d'amore tra i protagonisti e i tanti riferimenti (non solo quello a Il nome delle Rosa) ad altri libri che sembrano scopiazzature, il mio gradimento scende. 
La classificherei come lettura da ombrellone senza pretese. 



Del prossimo libro terminato ricordo pure il motivo per cui lo comprai.
Era consigliato dal libro "Curarsi con i libri" alla voce Lavoro, voler cambiare...
Suggerimento fortunato; di mio non penso che avrei comprato la storia ambientata nel selvaggio West di due killers che, lungo la via del loro incarico, oltre a lasciare qualche morto qua e là, si interrogano sulla loro professione e sulle motivazioni fino a cambiare, un po' per convinzione, un po' forzati dagli eventi ad imboccare una strada diversa.
Lettura divertente, in alcuni tratti esilarante, per niente banale.

L'influenza ha colpito pure me e, nelle giornate in cui la febbriciattola ti lascia solo
le forze per leggere, ho iniziato e finito "L'altra donna del re" di Philippa Gregory prestatomi dalla mia mamma un po' di tempo fa. 
Che dire, gli intrighi di corte sono sempre affascinanti e il libro offre uno spaccato della condizione delle cortigiane e delle donne usate per stringere alleanze all'interno delle corti europee. 
L'altra donna del re è Maria Bolena, sorella della ben più famosa Anna,  che fu amante dei Enrico VIII prima dell'ascesa della sorella.
Più che vera biografia e romanzo storico lo definirei una storia romanzata visto che tra l'immagine dell'innocente Maria sottomessa e al servizio del potere della propria famiglia e la definizione di "puledra inglese" data dall'altro suo amante reale Francesco I di Valois scorre una leggera differenza. 
Nonostante le forzature della Storia alla storia penso che leggerò altro di Philippa Gregory.

Infine, ho letto questo liberculo che accompagna il DVD di Persepolis contenente le interviste alla regista, ideatrice, illustratrice del fumetto prima e dell'omonimo film dopo: Marjane Satrapi. 
Seguito dalle intervista agli altri autori e finanziatori del film, nonché da una raccolta di recensioni comparse sui principali quotidiani italiani. 
Il libricino è il giusto supporto al DVD ed è quel valore in più che si ha a comprare rispetto a vedere lo stesso lungometraggio in streaming.
Sicuramente, prima o poi, mi regalerò la graphic novel di Persepolis. 
Consigliatissimo. 

Come sempre le mie letture non sono legate da alcun filo logico, 
se non quello dettato dal libro che in quel momento sta urlando di essere letto.
Sono molto soddisfatta a vedere l'elenco dei libri da leggere che lentamente, ma inesorabilmente sta scendendo. Vero che, principalmente, si tratta di ebooks che non occupano fisicamente spazio, ma sono libri che spesso sono lì perché gratuiti o a prezzo super stracciato e non perché acquistati per volontà di leggerli.

Come sarà stato il mese di Alice e di Sara?

Alla prossima!
elipisto




05 febbraio 2015

Un breve riepilogo

Ciao a tutti!

Stavo cercando di riepilogare quello che ho postato sulla Birmania 
sia qui che sulla pagina FB.

Qua sul blog ho messo on line:

Sulla pagina Facebook ci sono alcune fotogallery 

e anche qualche video
La preghiera delle monache

Nella mia mente ci sono altri post ancora da scrivere e altre foto da selezionare,
ma tra quello che passa nella mia testa e quello che finisce sulla carta 
c'è di mezzo un oceano.

Alla prossima!
elipisto


31 gennaio 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Gennaio 2015

Ciao a tutti!
Eccoci al diario a sei mani sulle letture del mese insieme a Sara e Alice.
** eboos


Come è stato il mio mese?
Lungo! 
Solo a me sembra che i 31 giorni si siano moltiplicati?
Infatti arrivo al pelo a pubblicare questo diario 
in tempo.

Gennaio è iniziato con una lettura leggera adatta al periodo natalizio con un classico libro di Poirot: la sua ultima avventura ambientata a Natale.
E dove c'è Poirot c'è un delitto impossibile ed efferato commesso in una stanza chiusa. 
Ovviamente al nome dell'assassino non ci ero arrivata, anche se, ad onor del vero, Agatha Christie questa volta ha lasciato un piccolo indizio, si è permessa una piccola distrazione che avrebbe potuto farmi intuire l'assassino già a metà libro, ma non sono stata sufficientemente attenta e anche questa volta Ms. Christie me l'ha fatta sotto il naso! 



Quest'anno tra i lettori sta andando di moda la 2015 Reading Challenge 
(QUI tutte le sfide)
e una delle sfide da affrontare è quella di leggere
 "uno dei libri in fondo alla tua lista",
scorso i titoli sul Kindle - et voilà - è comparso questo "Mancarsi". 
Quasi in ultima posizione, poche pagine e nessuna reminiscenza del motivo della sua presenza sul mio ereader.
Inizialmente mi stava piacendo pure molto, poi è diventato dimenticabile, insomma non una è una lettura immancabile.




Musei (e mostre) a misura d'uomo (e tutti gli altri testi che girano per casa con la parola "museo" o "museale") è la causa delle mie letture frammentarie. 
Ho scelto Alberto Angela per rappresentare gli altri testi che ho letto/consultato/studiato in questo mese ma che sono degni di nota e significativi a me soltanto.
A me piace molto Alberto Angela per cui studiare su un suo testo ha scatenato il mio essere fangirl e ci è mancato poco che disegnassi cuoricini sulle pagine...


E' al cinema, in questo periodo, "The imitation game" (andatelo a vedere) incentrato sulla figura di Alan Turing quale decifratore del codice usato dai Tedeschi durante la seconda guerra mondiale grazie al prototipo di un elaboratore. 
Senza il suo genio non ci sarebbero computers. 
Riuscite immaginare e tornare indietro a vivere durante la prima metà del secolo scorso?
Io no.
Non sono un'esperta di graphic novel, ma mi è piacito e mi ha pure fatto ridere: 
immaginate la mia faccia quando giro la pagina e vedo Hitler rappresentato come la regina malefica di Biancaneve!

Infine, proprio l'altro giorno ho finito "In mongolfiera contro un albero" con un sottotitolo che mi ha fregata "Vera vita del giornalista della porta accanto" con la prefazione di Massimo Gramellini che scrive "Ma cosa fa, esattamente, un giornalista? Quante volte mi sono sentito rivolgere questa domanda dai lettori. D'ora in poi saprò cosa rispondere: andate a leggervi l'ultimo libro di Luigi Grassia". 
Vero che siede colleghi di redazione, 
ma io continuo a farmi la domanda.
Lettura gradevole, a tratti divertente, 
ma non mi ha lasciato molto. 

Le entrate di questo mese le ho già lette e descritte sopra
 per cui non vedo l'ora di andare a scoprire che cosa hanno letto 
Sara e Alice che ha brillantemente superato il blocco della lettrice.


Alla prossima!
elipisto

29 gennaio 2015

LVII tappa - Pindaya e la Shwe Oo Min Pagoda

Ciao a tutti!


In un paese dove la religiosità della popolazione è diffusa 
grotte e caverne sono considerati luoghi sacri.

Così accade a Pindaya con la 
Il ragno simbolo di Pindaya

Shwe Oo Pagoda.

La struttura che si vede accostata alla montagna
 quasi come se fosse sospesa e unicamente 
 trattenuta dalla ragnatela intessuta dal ragno che abitava la caverna e che rapì una principessa trattenuta tra le sue grinfie fino al provvido arrivo dal principe di turno che uccise l'enorme ragno con un arco e salvò la principessa, 
è l'ingresso della grotta e stazione di arrivo dell'ascensore.

Varcata la soglia lo sguardo viene attratto dalla profusione di oro e di statue che ricoprono le pareti della caverna fin su in cima quasi al culmine della volta della sala.

Dietro alla grossa statua posta all'ingresso si diparte una dedalo di passaggi 
su e giù, 
a destra e a sinistra 
serpeggiando tra statue di ogni dimensione che sono accatastate in un caos a suo modo ordinato.


Ogni statua ha una sua dedicazione da parte di fedeli birmani o asiatici o europei o americani che ordinano agli artigiani/artisti del posto una statua che andrà a riempire un ulteriore spazio della caverna. 





Le statue sono ovunque a riempire ogni minimo anfratto. 

La situazione potrebbe risultare un po' pacchiana,

eccessiva ma,
 la spiritualità e la sacralità del luogo
che si percepiscono stemperano la profusione di oro.


La visita è stata una piacevole sorpresa: io pensavo di trovarmi ad un misto tra americanata/trappola per turisti/buffonata
 e non avrei pensato di emozionarmi in tal modo.

Pindaya vale sicuramente la deviazione,
inoltre, la strada la è fiancheggiata da piacevoli paesaggi che rendono meno monotone le lunghe ore percorse in pulmino.


QUI la fotogallery completa.

Alla prossima!
elipisto

15 gennaio 2015

LVI tappa - Bagan

Ciao a tutti!
i miei buoni propositi di inaugurare l'anno con un bel post su Bagan si sono dissolti all'alba del 2 gennaio!
Però siamo ancora a gennaio e finalmente provo a raccontare le emozioni di due mesi fa
ma, come sempre, le parole risultano sempre essere inadeguate.




 Bagan è stato il motivo che mi ha spinto ad andare fino in Myanmar ed uscire dai comodi confini europei.


Appena arrivati siamo saliti su una delle tante costruzioni piramidali che punteggiano la piana per guardarci attorno.

Una meraviglia ed un'emozione indescrivibili.

Guglie rosse in ogni direzione ad interrompere la monotonia della piana,
a nascondere chissà quali segreti
a custodire leggende a volte romantiche, 
più spesso truculente.


Gli edifici sparpagliati come lanciati da una mano di un seminatore
sono in realtà ciò che rimane degli oltre 4000 templi costruiti tra il XI e il XIII sec. d.C
che impressionarono la vista e la fantasia di un viaggiatore esperto quale Marco Polo.
Tayoke Pyay temple

La visita si può svolgere utilizzando motorini o biciclette elettriche (chiamate e-bike), oppure, se si è in un viaggio organizzato ci si sposta con il proprio pulmino.
Non c'è purtroppo un servizio navetta che colleghi i diversi siti.

Noi avevamo il pulmino che ci ha scarrozzato a destra e a manca 
con l'ultima corsa serale per arrivare alle piramidi più alte da scalare per contemplare il tramonto.

Pur essendo simili,
certe volte molto simili,
ogni pagoda nasconde una leggenda,
una storia,
una statua,
che la rende unica e diversa dalle altre.






Per me ricordarsi i nomi è impossibile e, dopo poco,
 i ricordi si confondono e 
le immagini si sovrappongono, 
ma l'atmosfera che si respira, 
la consapevolezza di aver realizzato un sogno 
bhé quelle sono sensazioni uniche!




Ma non di soli templi è fatta la visita a Bagan,
c'è un grosso e ricco mercato e ci sono diverse attività artigianali
tra cui la lavorazione della lacca. 
Ma si tratta di una pausa tra un tempio, una pagoda o un monastero.

Le giornate si svolgono in attesa del momento immortalato in migliaia di scatti:
il tramonto.
Si assiste ad una vera corsa ad accaparrarsi il posto in prima fila;
mentre ai piedi delle piramidi birmane si assiste al ritorno dai campi dei contadini estranei alla frenesia dei turisti,
sulle terrazze superiori è un susseguirsi di click e di scatti.
Io non potevo e non volevo esimermi.






Sulla pagina Facebook c'è una selezione maggiore delle foto scattate al calar del sole (QUI


Alla prossima!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...