29 dicembre 2013

XLII tappa - L'anima delle città

Ciao a tutti!!!
Avete mai pensato che le città
 - anche e soprattutto le grandi città - 
vedono riflessa la propria personalità attraverso i loro monumenti, le loro piazze e le loro strade.

Si è trattata di un'idea appena appena abbozzata durante il viaggio in Scozia
 e maturata durante il mio recente vagabondare europeo: 
ad alcune delle città che ho visitato di recente mi è piaciuto associare una breve, brevissima descrizione dell'impressione che ho ricevuto.

Visto che ho parlato di Scozia iniziamo con la sua capitale. 

Edinburgh

Austera e immobile nel corso dei secoli, 



costruita per resistere alle intemperie del tempo e degli uomini 
tuttavia  non respinge ed è accogliente,
ma chissà quali misteri si celano dietro le possenti mura.


Paris 

Ah Paris c'est toujour Paris!

Lei è la grandeur francese e ti sfida e ti travolge con la sua monumentalità, i suoi monumenti, i suoi stucchi, i suoi fregi dorati. 





Per quanto tu, povero turista, ti possa affannare  a camminare, a spingerli oltre
 Lei riuscirà sempre a mostrarti qualcosa di maestoso che ti farà rimanere a bocca aperta.


Berlin




Berlino è lo specchio della travagliata storia tedesca. 






In un susseguirsi, non sempre armonico, di edifici 
si passa 
dalla monumentalità prussiana all'ignominia della II Guerra Mondiale 
alla cicatrice, in via di guarigione, del Muro
 con la testa già proiettata nel futuro.






London

Non ho trovato una definizione che la possa descrivere.
Io non sono propriamente una "cittadina":
 mi piace la tranquillità, il silenzio e gli spazi aperti, 
ebbene, 
Londra è una delle poche città in cui vorrei vivere.







Qui sembra che il confine tra l'essere turista e l'essere abitante sia più sottile, 
forse perché Londra è così viva ed è così impegnata a fare senza preoccuparsi troppo di dover ostentare.
D'altronde è dal 1777 che:
"When a man is tired of London, he is tired of life"(cit. Samuel Johnson)



Questo è sicuramente l'ultimo post di questo 2013. 
Auguri di buon anno e ci vediamo nel 2014

Alla prossima!
elipisto

14 dicembre 2013

XLI tappa - Venezia in libertà

Ciao a tutti!
Complici le ferie da terminare entro la fine anno, 
dopo tanto pensare e programmare ho diretto i miei passi verso Venezia.
Ho camminato per le calli, 

sostato nei campi, 
entrata in musei, 
ammirato opere d'arte, 
solcato la laguna per quattro giorni in compagnia di pochi turisti, sole e vento gelido.

Ecco un'accozzaglia di "appunti mentali" molto poco seri di cosa mi può succedere in vacanza. 
Se dopo un'introduzione così invogliante non avete ancora chiuso il blog questo è quello che mi capita a viaggiare con me stessa!

Giorno 1
L'acqua alta è stata questa notte e non sono previste maree eccezionali per i prossimi giorni: 
gli stivali che, da viaggiatrice previdente, mi ero portata da casa servono solo ad occupare spazio;
inizio benissimo la giornata prendendo il vaporetto nella direzione sbagliata e impiego tre fermate prima di rendermene conto, 
quando si dice viaggiatrice intrepida;
a Venezia il problema dei servizi igienici è un vero cruccio per i turisti e, a quanto pare, pure per i veneziani che devono fronteggiare i bisogni di centinaia di visitatori;
Questa foto è stata fatta dal battello per Burano
 e la facciata è prospiciente al canale.
Dopo No Tav No W.C?

Ho voluto seguire la freccia.
Sempre dritto:
direzione laguna o campanile di S. Marco?


Seguire le frecce e non osare ad entrare nei negozi a chiedere
Il dramma!!!


io pensavo di fregare i WC a pagamento veneziani sfruttando quelli del museo del merletto di Burano, invece il museo ha fregato me perché era chiuso (anche le guide più affidabili e collaudate sbagliano), ma mi sono rifatta con i servizi igienici del Museo del Vetro di Murano;








ho assistito ad un bellissimo ed emozionante tramonto sulla laguna.







Angolo del turista stanco
A metà pomeriggio il turista non ne può più di camminare, di visitare, di cercare di immagazzinare nella propria mente quante più immagini possibili e vuole solo fermarsi, sedersi e se potesse si toglierebbe pure le scarpe mettendo i piedi appiattiti dai troppi passi su una sedia. 
Io non sono immune all'ora del turista stanco e certe volte la sosta è fortunata quando si tracanna un buon bicchiere di vin brulé sui gradini di una chiesa ad unire il sacro al profano;
altre volte va meno bene: dopo tanto vagare sogno un bar per una corroborante cioccolata calda, non lo trovo e cammino, cammino, cammino per calli deserte

 coi piedi sempre più piatti e mi catapulto nel primo bar con un unico pensiero in testa senza fermarmi a guardarmi attorno neanche per un attimo..il pesante odore di fritto che aleggia nell'aria e pervade qualsiasi cosa denota una gestione cinese; nulla contro i cinesi, il caffè sarà anche stato buono, ma la cioccolato o meglio la brodaglia che mi è stata servita era solo calda. 
Ovviamente, due svolte ed un ponte dopo mi sono ritrovata su una delle direttrici per piazza S. Marco piena di bar.



Giorno 2
Ho stravolto tutti i miei piani di visite: da una tranquilla giornata a zonzo tra le zone di Dorsoduro e Santa Croce, vicini alla guest house, 
 mi sono trovata dall'altra parte di Venezia alla chiesa di San Pietro di Castello passando per la Giudecca e San Giorgio senza farmi mancare chiese varie. 
Panorama dal campanile della Basilica di San Giorgio

Il campanile di S. Marco, Palazzo Ducale, la laguna e le Alpi

Basilica di San Giorgio Maggiore
Ho imparato una grande lezione: nel caso qualcuno avesse la bontà di regalarmelo,
 non riconoscerei mai un Tiziano da un Tintoretto e anche il Tiepolo mi confonde abbastanza.
Una delle usanze tipiche di venezia sono i cicchetti, ma entrare in un bar da sola e prendere un bicchiere di vino/spritz non mi fa sentire a mio agio: 
passo da una sensazione di sfigata senza via d'uscita a vecchia carampana che vuole farsi abbordare o vuole abbordare.
Per cena opto per una pizza con sottofondo musicale il primo LP di, udite udite: Gianni Morandi..andavo a 100 all'ora a trovare la fidanzata che scendeva a prendere il latte.

Giorno 3
Uno dei tanti scorci veneziani
Oggi ho sfruttato la Venice Pass per andare dentro e fuori dai musei, Ca' e chi più ne ha più ne metta.
Oggi è stata la giornata delle rivelazioni e degli insegnamenti:
- non tutto quello che è stato dipinto prima del '700 deve per forza essere considerata opera d'arte: se è finita nel dimenticatoio magari c'è un motivo...
- le cartine sono assai una grande invenzione: servono a farti giungere a destinazione senza perderti in infiniti girotondi, per carità bello girare per calli e campielli, sono venuta a Venezia per quello, ma se ogni tanto  riesco ad andare da A a B senza passare da C D M R Z, forse mi stanco di meno



Angolo del "come ti frego il turista" 
sottotitolo: "lo so che mi stai fregando, ma sono in vacanza e va bene lo stesso, ma col cavolo che ritorno da te!"

Potevo esimermi dal fare il classico acquisto da turista polla di puro, purissimo e autentico merletto di Burano fatto a mano? No. Tranquilla siora che mi stai marcando stretta (per quello non sono riuscita ad evitare l'acquisto..) ci credo tantissimo...cos'è la cosa che ha che costa di meno? che, cara siora, mi hai visto bene? Ti sembro la cliente che ha per casa pizzi e merletti tutti frou frou? 
Non penso proprio.

Il caffé al banco a Ca' Rezzonico costa la modica cifra di 1,40 euro e mi 
stava andando di traverso, ho incassato il colpo senza colpo ferire però ho rifilato al barista contrariato un euro di monetaglia varia.
Ho comprato un paio di orecchini di vetro soffiato - di sicurissima provenienza muranese che si romperanno in 10...9...8..7... però sono tanto carini.



Giorno 4
Prima di prendere il treno per tornare a casa c'è ancora stato tempo per:
- visitare il Ghetto e le sinagoghe e sentirmi fare i complimenti per come capisco l'italiano: il fatto che la "R" non venga detta non vuol dire che io sia inglese, tedesca, austriaca o di una qualsiasi nazione europea;
- non riuscire ad entrare alla Ca' d'Oro perché trovare 45 euro di resto era un'impresa troppo difficile ed ardimentosa per la cassiera;
- bersi un buon caffé su una qualche fondamenta e scoprire che al sole e riparati dall'aria si sta pure bene, l'importante è essere ben intabarrati...d'altro canto "tabarro" è la tipica mantella delle maschere veneziane: pensa un po' te quante cose si possono imparare in un negozio di souvenir
- finire di leggere due libri sul treno.

Prochaine destination
Paris!!!!

A Venezia ero già stata a febbraio di quest'anno per una giornata:  
qui il link al mio precedente post
e
qua un po' di foto 
fatte con il naso all'insù durante questi giorni.

Alla prossima tappa!
elipisto

13 novembre 2013

XL tappa - La sorpresa delle Orcadi

Ciao a tutti!
dopo aver scoperto come si scrive 40 in numeri romani 
vi porto alla scoperta delle 
Orcadi.

Se dico "Orcadi"cosa vi viene in mente? 
A) Niente
B) Eh? Orc...che? 
C) Scogliere a picco sul mare con una mareggiata praticamente costante a causa dei venti gelidi che arrivano direttamente dal Polo Nord.

Tutte le risposte sono sbagliate.
Questo è il paesaggio che ci ha accompagnato durante la visita. 







Non propriamente selvaggio e tormentato.
Immagino che sulle altre isole dell'arcipelago il paesaggio sia più drammatico, bisognerà tornare per appurare le cose come stanno!







L'unica costante è il vento che arriccia le onde del Mare del Nord. 
Ehi, ho toccato l'acqua del Mare del Nord! 

Ci sarebbe veramente tanto da dire, 
e sì che mi sono limitata a visitare Mainland!
(l'isola maggiore meglio collegata con la terraferma).
Contrariamente a come faccio di solito lascio che siano le foto a suggerirmi cosa scrivere.



L'atmosfera che si respira a Stromness e a Kirkwall è molto rilassata. 
Dopo le cinque del pomeriggio è fin troppo rilassata: tutte le attività commerciali chiudono, d'altronde non è inusuale trovare cartelloni di fronte a café, bar su cui è scritto
"Food served all day 
until 5" 
(cibo servito tutto il giorno fino alle 5..)

   



Fare un giro al porto, ritornare nella via principale e, 
dove fino a 10 minuti prima regnava vita e animazione, 
trovare unicamente un paio di signore che attardate si affrettano a rientrare a casa è stata una delle esperienze più traumatiche di tutta la vacanza.



Dalle viuzze orientate in modo da ripararsi dal vento si aprono scorci su piazzette e sul mare.



Trova l'intruso...pure lui a contemplare il panorama


Tante panchine su cui sedersi e rilassarsi





Skara Brae
Le Orcadi sono abitate da tempo immemore, da ben prima delle piramidi:
 il sito neolitico di Skara Brae, i circoli megalitici del Ring of Brodgard,le Standing stones of Stennes e la tomba di Maeshowe provano che l'uomo neolitico camminava, cacciava e coltivava queste lande. 
Chissà che cosa pensava, 
se riusciva a contemplare la meraviglia di un giorno di fine estate oppure se era troppo impegnato nella sopravvivenza quotidiana.
Ring of Bodgard


Ring of Bodgard
Ring of Bodgard






I puntini bianchi che decorano le colline,   visti da vicino non sono così piccoli: 

vitelli e pecore sono gli abitanti incontrastati di queste terre.

Ad un certo punto una chiesetta di campagna ingentilisce il già dolce paesaggio:
 è l'Italian Chapel 
costruita e  decorata da prigionieri italiani di guerra catturati durante la Seconda Guerra Mondiale in Africa e spediti nel profondo Nord a costruire una diga per bloccare l'accesso dei sottomarini tedeschi ai porti.




Da due capanni prefabbricati, 
utilizzando i detriti dei lavori e le indubbie abilità artistiche di qualche prigioniero, 
venne realizzata una cappella. 


La storia è commovente e, fortunatamente, diversa dai racconti di prigionia ai quali siamo abituai.

Ahimè il tempo è tiranno, 
il programma di viaggio abbastanza serrato e
il traghetto ci aspetta per riportarci a Scabster.
L'autunno scozzese è alle porte e ci accoglie con il suo 
"lovely weather"




Qualche consiglio di viaggio....

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...