23 dicembre 2014

Tag: Libri Libri Libri - I parte

Ciao a tutti!
Se su questo blog si parla di libri la colpa è unicamente di Sara che mi ha coinvolto nel diario della lettrice (quasi) per bene e che mi tagga nei suoi video "libreschi"
E io non mi tiro indietro.
Si tratta di rispondere a ben 24 domande su libri, librerie & affini.
Bando alle ciance
ciance al bando 
e iniziamo!

1) Come scegli i libri che leggi? Ti fai influenzare dalle recensioni?
Una domandina facile facile per rompere il ghiaccio, eh?
Non so dare una risposta sensata.
Tendenzialmente li scelgo per una combinazione di titolo, storia e copertina.
C'è stato un periodo in cui seguivo le recensioni di blogger e/o youtuber, 
ho smesso quando mi sono accorta che, spesso si seguono delle mode per cui un libro è osannato da tutti tranne che dalla sottoscritta, oppure, 
si critica in massa un libro dimenticandosi, talvolta, che la lettura è qualcosa di talmente soggettivo da sfuggire a delle generalizzazioni.
Sono molto più propensa a seguire i suggerimenti di amici lettori.

2) Dove comperi i libri? In libreria o online?
Ovunque, l'importante è che siano libri.
Ho il Kindle che stra-uso, 
ma saggi e guide turistiche devono essere assolutamente cartacei.

3) Aspetti di finire un libro prima di comprarne un altro o hai le scorte?
Posso evitare di rispondere e di fare una brutta figura?
Momento confessione: ho poco meno di un centinaio di libri in coda sul Kindle 
(sì avete capito bene) e penso circa una trentina di libri cartacei che stazionano nell'apposita libreria dei libri da leggere.
Direi che ho le scorte. Consistenti. 

4) Ti fai influenzare dal numero di pagine quando compri un libro?
No.

5) Hai un autore/genere preferito?
In linea di massima no. 
Neil Gaiman è l'eccezione che conferma la regola.
Posso dire che non rientrano tra le preferenze di lettura i cosiddetti Young Adults,
sono ignorante in materia di fantascienza e non leggo gli horror che sono cuor di leone e ho paura.

6) Quando è iniziata la tua passione per la lettura?
Da quando ho imparato a leggere ho sempre avuto qualcosa tra le mani.
Ricordo da pre adolescente interi pomeriggi immersa nelle avventure di Sandokan e del Corsaro Nero su dei vecchissimi libri del mio papà

7) Leggi un libro alla volta o più libri insieme?
Penso di essere arrivata a leggerne 5 in contemporanea, 
l'importante che siano generi diversi in modo da non fare troppa confusione. 
Normalmente ne leggo uno in italiano e uno in inglese.

8) Se tutti i libri andassero distrutti e potessi salvarne solo uno, quale sarebbe?
Una domanda più difficile no eh?
Uno che ho letto oppure uno che devo ancora leggere?
...muble muble muble...
Direi "Il Signore degli Anelli" perché mi ci perdo ogni volta come se non l'avessi mai letto, 
anche se probabilmente perirei insieme ai libri in preda all'indecisione se salvare 
le opere di Shakespeare o Q dei Luther Blissett.

9) Perché ti piace leggere?
 Per il puro piacere di farlo.
Per tuffarsi in mondi diversi.
Per viaggiare con la fantasia.
Per avere chiavi di lettura della realtà.
Per curiosità.
Per rilassarmi.
...

10) La tua libreria è ordinata secondo un criterio o è in ordine sparso?
Chi mi conosce alla parola "ordinata" è scoppiato a ridere.
Per un breve periodo la distribuzione dei libri sugli scaffali ha seguito una qualche logica di suddivisione per argomento/area geografica di provenienza dello scrittore.
 Adesso, stante l'esiguità degli spazi, i libri letti vengono messi dove c'è un buco libero sopra o davanti agli altri.
Sul Kindle divido tra i libri da leggere e quelli letti per ogni anno di lettura.

11) Di solito quando leggi?
Quando riesco: in coda, in pausa pranzo, alla sera prima di andare a dormire.

12) Presti i libri?
Sì, tendenzialmente ad altri lettori/lettrici.
L'unica cosa che faccio più fatica a prestare sono le guide turistiche che sono il mio teSSSoro.

13) I tuoi famigliari leggono?
Non sono la mosca bianca della famiglia: la mia mamma ha sempre letto, il mio papà ogni tanto lo vedo con un libro fra le mani, anche se preferisce  il giornale, 
il mio nonno materno leggeva, quello paterno era lo "spacciatore" di Tex.

E con questo concludiamo la prima parte del tag, nei prossimi giorni arriveranno le risposte alle altre domande.

Alla prossima!

elipisto


20 dicembre 2014

LV tappa - Lago Inle


Ciao a tutti!

avrei voluto mettere nero su bianco le mie "avventure birmane" già da tempo,
ma vita lavorativa e universitaria mi hanno fagocitato senza pietà.

L'approdo al nostro resort
Il lago Inle o Inlay è fra le destinazioni più turistiche di tutta la Birmania,
allo stesso livello se non di più della piana di Bagan. 
Qui ci sono i ristoranti dedicati ad accogliere le frotte di turisti,
romantici resort sul lago,
venditori agguerriti con tanto di tabelle di conversione dollaro/kyat: 
base di partenza su cui contrattare.

Soprattutto il lago Inle è un posto abitato e vissuto da popolazioni che si sono adattate a vivere sull'acqua in accoglienti e ampie palafitte e noi turisti siamo semplici spettatori con un pizzico di voyeurismo sulle vite altrui.

I diversi villaggi sparsi nel lago pullulano di attività che vanno dalla pesca 
- i pescatori che spingono su un remo in uno strano gioco di equilibri e praticità sono una delle immagini che più si associano alla Birmania -




Gli orti galleggianti



all'artigianato dell'argento, alla tessitura di seta e filati ricavati dal bambù e 
all'agricoltura.









Il raccolto dall'acqua

Sì avete capito bene: agricoltura.
L'acqua viene coltivata, o meglio funge da supporto agli orti galleggianti formati da diversi strati di fango e di giacinti d'acqua alternati a formare uno lunga zolla  ancorata al fondale tramite aste di bambù e coltivate con pomodori, zucche 







Come si è svolta la nostra visita?
Ovviamente a pelo d'acqua!
Abbiamo noleggiato due delle numerose barche che rumorosamente scorrazzano per il lago trasportando turisti di qua e di là.


Che cosa si visita sul lago?
Pagode 
monasteri 
mercati
attività artigianali.

Ogni pagoda, monastero o mercato pur essendo simili tra di loro, sono diversi nella loro singolarità.
Takhaung Mwetaw pagoda


Della Takhaung Mwetaw pagoda,
la prima raggiunta via acqua,




 mi hanno colpito la ricchezza delle decorazioni e il silenzio ricco del suono delle campanelle poste in cima alle centinaia di guglie,
lo so è irriverente,
 ma veniva voglia di giocare a nascondino!


Anche i mercati sono raggiungibili via acqua e il parcheggio risulta essere molto affollato e districare le barche può risultare laborioso.



Le esperienze migliori della visita sul lago Inle sono state due:

1) grazie alla nostra guida siamo entrati nella casa di due signore che tessono in modo artigianale sul un piccolo telaio domestico, 
signore che ci hanno accolto come ospiti d'onore riempendoci di frutta fresca buonissima e di un aromatico tea verde, 
va da sé che non ci siamo tirati indietro nel diminuire considerevolmente le loro scorte di sciarpine.

2) navigare in mezzo alle palafitte 
avanzando lentamente 
lasciando che la vita scorresse di fianco a noi, 
spiando gli atti quotidiani di gente che ha con l'acqua un rapporto di simbiosi.









Su Facebook man mano carico altre foto.
Alla prossima!
elipisto

07 dicembre 2014

LIV tappa - Mani birmane



Il bamboo viene intrecciato con il crine di cavallo per dare sostegno alla ciotola che verrà laccata.

Mani 
che lavorano.
Mani
che accarezzano.
Mani
forti e delicate.
Mani 
che creano
Mani 
che soffrono.
Mani 
che pregano.



Questo è quanto ho appuntato velocemente sul mio taccuino di viaggio perché
in Birmania la realtà è (ancora) cristallizzata in un'epoca distante nel tempo in cui tutto,
ma proprio tutto,
 viene fatto a mano
con un'accuratezza e precisione che, 
noi popolazioni abituate a computer e macchinari, 
abbiamo perso.
Si creano le ciotole da sottoporre al processo di laccatura

Abbiamo visitato diverse botteghe artigianali
e, tutte le volte, venivo affascinata da quello che riuscivano a creare 
quelle mani poderose e delicate con l'aiuto di pochi strumenti oltre alla manualità
Dal fiore di loto si estrae un prezioso filato, ovviamente,
il processo è manuale

Tante volte, osservando le condizioni di lavoro talvolta esasperate,
mi sono chiesta come fosse possibile essere rimasti così "indietro" senza apportare degli alleggerimenti a processi lavorativi che si ripetono immutati da sempre.
Lavoratori in una bottega di produzione di foglie d'oro rese sottilissime in
seguito ad un estenuante lavoro di battitura manuale.


Anche le strade sono costruite sistemando i blocchi di pietra ad uno ad uno per poi essere cosparsi di
bitume che vien fatto in quei barili in un'atmosfera da girone dantesco.

Poi, mi sono ricordata che quando si incontrano culture diverse dalla nostra 
occorre togliersi gli occhiali dei nostri preconcetti e della superiorità che, in qualche modo, attribuiamo al nostro modo di vivere
e chiederci cosa faremmo noi se fossimo nati e cresciuti in una realtà simile.


Contadine

Si miete il riso

Mondine


Questa è la prima cosa che racconto quando mi chiedono del viaggio e della Birmania,
non pagode, Buddha, monaci, paesaggi
ma persone e una realtà diversa da quella a cui sono abituata.


Alla prossima!
elipisto
p.s sulla pagina FB ho caricato altre foto "birmane" 
(clicca qui per vederle)



01 dicembre 2014

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Novembre 2014

Ciao a tutti!

Eccomi di ritorno dalla Birmania o Myanmar a dir si voglia, 
ma non è ancora tempo di post e foto con le suggestioni di quel magnifico Paese, 
bensì è l'ora dell'ormai consueto appuntamento mensile con Sara e Alice sulle nostre letture.

Che cosa avrò letto nel mese di novembre con la testa proiettata alle ferie?

Il mese di novembre è iniziato con un classico di Agatha Christie: 
"Murder on the Orient Express".
Cosa dire che non sia stato già detto...se è un classico un motivo ci sarà!
Ovviamente, l'assassino non l'ho scoperto se non in seguito alle euecubrazioni di H. Poirot che da sola non ci sarei mai arrivata e starei ancora brancolando nel buio.
Tra l'altro è un libro facilmente leggibile pure in lingua originale.

Vi presento il mezzo passo falso di questo mese: "L'amore è un patatrac" di Gilles Legardinier. Non mi aspettavo niente di diverso di un romanzo "rosa" o di un chick-lit, ma la protagonista di 26 anni non si può comportare come un'immatura ragazzina tredicenne: veramente irritante!
 Si vede proprio che l'autore è un maschietto e che, per quanto si sforzi, l'universo femminile gli risulta un po' oscuro; tuttavia, se Monsieur Gilles volesse cambiare genere e raccontare storie diverse gli darei  un'altra chance perché non scrive male.

E poi sono partita per la Birmania.

Sul Kindle non avevo nessuna lettura adatta al paese 
(Giorni in Birmania di G. Orwell o Lettere dalla mia Birmania di Aung San suu Kyi)
per cui ho optato qualcosa dal sapore esotico:
Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford.
Pur essendo ambientato negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale la Birmania viene nominata perché oggetto dell'offensiva nipponica in quelle terre.
In realtà è una storia d'amore tra un ragazzino di origine cinese e una ragazzina di origine giapponese nel periodo in cui vennero istituiti i campo di "ricollocazione interna" in cui vennero rinchiusi i nipponici in seguito a Pearl Harbor
(argomento trattato in modo diverso già in "Venivamo tutte per mare" letto ad Agosto).
La parte che ho preferito è proprio la ricostruzione storica degli anni '40; lo sapete che è solo dagli Anni '80 che il governo americano ha chiesto scusa ai nippo-americani per quanto hanno subito e ha inserito nei libri di scuola anche questa triste pagina della loro storia.

Ovviamente ho consultato e straconsultato le due guide che mi hanno seguito in ferie:
l'irrinunciabile Lonely Planet e una guida di Pietro Tarallo della Ulysse Moizzi.
Un'avvertenza: la situazione birmana è in continua evoluzione con progressiva apertura al turismo per cui le informazioni contenute possono diventare obsolete in tempi rapidi.


Passiamo agli acquisti.
Questo mese ho fatto un danno.
Non nel senso di aver svaligiato librerie o store on line,
ma l'unico acquisto effettuato si è rivelato essere un doppione.
Sgrunt!
Era da un po' che facevo il filo a "Una breve storia di (quasi) tutto" di Bill Bryson, 
ma ogni volta che lo prendevo in mano mi chiedevo se ne avessi veramente bisogno e, puntualmente, la risposta era no e lo riponevo con un sospiro al suo posto.
Dopo tanto tergiversare è rimasto attaccato alle mie dita, 
arrivo a casa, 
mi avvicino allo scaffale della libreria per riporre un altro libro e,
sorpresa!
 un'altra copia del libro è lì che mi fa capolino.
Ma io dico: "Caro libro che cosa ci fai sullo scaffale dei libri letti e non su quello da leggere? Chi ti ha dato l'autorizzazione per stare lì fermo per tutto questo tempo? 
Non potevi avvisarmi che eri fuori posto?"

Morale della favola: ho una copia di "Una breve storia di (quasi) tutto" che mi cresce: 
chi la vuole?

Ovviamente, in Birmania, ho comprato un paio di libri fotografici con delle foto che non riuscirò mai a fare.

Chissà come è stato il mese di Alice e di Sara?
Corro a leggere i loro diari.

Alla prossima!
elipisto





10 novembre 2014

LIII tappa - Si va in Birmania

Ciao a tutti!

In questi ultimi mesi sono stata così concentrata su me stessa e sullo studio che ho esplorato poco quello che c'è fuori dalla porta di casa mia.

Finalmente ho due settimane consecutive di ferie, 
non succedeva dall'anno scorso e sono in partenza.

Vado in Birmania o Myanmar a dir si voglia.

Non so cosa aspettarmi,
stranamente, rispetto al mio solito,
non sono informata di cosa incontrerò.

Potrei leggere voracemente
le guide in questi ultimi giorni che mi separano dalla partenza,
ma ho deciso di non farlo.
Dopo tanti viaggi voglio arrivare in un posto nuovo con l'innocenza e la curiosità negli occhi e nel cuore. 

Sono un po' spaventata:
io sono timida e pure introversa
oppure 
introversa e pure timida,
in ogni caso il contatto con gli altri non mi viene né facile né istintivo
però non voglio perdermi quest'occasione.
Dal viaggio in solitaria fatto in Giappone ho imparato che nel momento in cui ti apri 
gli altri lo percepiscono e tutto diventa più facile. 

Perché la Birmania?
Perché le immagini di Bagan alla luce rosata del tramonto sono presenti nella mia mente da quando ho iniziato a viaggiare con annotata la postilla "ci devo andare"
Non sapete di cosa parlo? 
Digitate "Bagan immagini" su Google e vorrete venire con me!
e il lago Inle non è da meno.

Se riesco, ma non sarà la mia priorità, posterò qualche foto su Instagram.

Alla prossima

elipisto

31 ottobre 2014

Diario una lettrice (quasi) per bene - Ottobre 2014

Ciao a tutti!
eccoci nuovamente con il diario delle mie letture.
Come sempre in collaborazione con Alice (libroinborsa) e Sara (nonsoloshopping) che è tornata a raggiungerci con una nuova grafica del blog molto bella.

Che cosa avrò letto questo mese?


Il mese è iniziato concludendo quello che era in mezzo al guado il mese scorso:
"Semina il vento" di Alessandro Perissinotto e "So long and thanks for all the fish" di Douglas Adams.


Il primo è stato una sorpresa: io conoscevo Perisinotto come articolista de La Stampa con una vena ironica. Questo romanzo è tutta un'altra faccenda: è una storia di amore e di odio, di incontro e di scontri e, in questo periodo di estremismi odi e violenze, andrebbe letto con attenzione: 
"I signori dell'odio siedono in comodi scranni parlamentari o in grandi palazzi ricchi e ornati; si illudono di poter usare quell'odio in dosi medicinali, magari omeopatiche, e poi di riuscire a controllarlo, come una terapia che dovrebbe distruggere solo le cellule malate. Ma l'odio non si controlla; l'odio rompe gli argini e dilaga, si alimenta di se stesso e travolge tutto: il ventesimo secolo ce l'ha insegnato, ma noi non abbiamo imparato nulla. Chi semina vento raccoglie tempesta"



L'altro libro è il penultimo libro della Guida Galattica per gli autostoppisti di Adams e l'ho terminata perché dovevo leggere l'introduzione di Neil Gaiman.
Pur avendo una trama più consistente delle altre - è in pratica, ma non banalmente, una storia d'amore - mi sono dovuta sforzare un po' per finire la lettura. In questo momento non ho l'attenzione sufficiente per seguire la scrittura di Douglas Adams e penso che l'ultimo capitolo della saga aspetterà un po'.



A questo punto sono incappata quel momento terribile che succede ai lettori: avere finito tutti i libri in lettura e non sapere quale iniziare. Ovviamente, pur avendone diverse decine 
(non confesserò mai neanche sotto tortura l'esatto numero) 
i libri in attesa non offrono sufficiente scelta o non sembrano giusti per il momento. 
Nessuno dei libri fisici si è fatto avanti sgomitando, per cui,
scorri che ti riscorri i titoli presenti sul Kindle l'occhio è caduto su 
"Dieci Donne" di Marcela Serrano. 
Adesso, io non ricordo se Sara abbia letto proprio questo libro oppure "Arrivederci piccole donne", ma è colpa o merito suo se io mi sono approcciata a questa scrittrice.
Si parla di emozioni ed esperienze declinate al femminile: sono raccontate le storie di 10 donne direttamente dalla loro voce.
 Lettura piacevole e consigliata per capire un po' il misterioso e complicato universo "rosa".


Marcela Serrano è cilena, Luis Sepùlveda è cileno,
 et voilà,
 il collegamento tra le letture è fatto e ho appena letto l'ultima pagina di 
"Il mondo alla fine del mondo".
Mi aspettavo un romanzo sulla falsa riga della Storia di una gabbianella e, ovviamente, ho letto qualcosa di diverso: si potrebbe definire un romanzo ambientalista ambientato nella Terra del Fuoco, alla fine del mondo appunto.



Infine, "Venezia è un pesce" di Tiziano Scarpa, è stato sfogliato non appena uscita dalla libreria e il suo destino è stato segnato: non è neanche atterrato sulla pila dei libri acquistati che metto a posto dopo aver scritto questo blog. 
L'amore di Venezia ha avuto il sopravvento su tutti gli altri libri.
E' sempre piacevole leggere delle guide turistiche un po' sui generis scritti da scrittori che hanno un rapporto intenso con i luoghi che sono vissuti più che essere visitati.


Passiamo agli acquisti 
Ehm...dunque...allora...come dire...
sul serio non c'era bisogno di incrementare la scorta dei libri, 
ma un libro è un investimento sulla cultura,
un libro mi regala avventure che non ho modo di vivere diversamente,
un libro mi aiuta a chiamare per nome le emozioni,
un libro è per sempre.
...

La verità è molto meno poetica e più meschina:
il Trivial Pursuit Letterario in offerta c/o le librerie Feltrinelli.

Che poi, non so neanche con chi giocare, ma lo volevo 
e, siccome nessuno mi dice che i capricci non si fanno, 
ho comprato il già letto Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa e 
Un anno sull'altipiano di Emiliano Lussu perché 100 anni fa l'Europa veniva sconquassata dalla I Guerra Mondiale e volevo leggere qualcosa a ambientato in quel periodo storico.

Curiosi di scoprire il mese di Sara e di Alice?
Io sì.


Alla prossima!
elipisto

15 ottobre 2014

LII - Essere turisti a casa propria - La strada del vino dei Colli Tortonesi

Ciao a tutti!!!

per la serie "Chi non muore si rivede" eccomi nuovamente qua!

Lo studio sta portando via molto tempo e devo, necessariamente, 
rinunciare a qualche cosa, 
ma inseguire i propri sogni e costruire castelli in aria sempre più grandi e maestosi 
vale i sacrifici (spero e incrocio le dita).

Lo scorso fine settimana sono andata al matrimonio di una mia amica da qualche parte attorno a Tortona, 
questo per dire qualche fosse il mio grado di conoscenza della zona.

Il matrimonio ha avuto luogo nella deliziosa chiesetta di Palenzona

Tratta da www.comune.avolasca.al.it
(vi sfido a trovarla su GoogleMaps: non è segnata!)
nel comune di Avolasca.

Tutti nomi a me sconosciuti.

Ma, come spesso accade, dietro l'angolo,
 inaspettata,
 si trova la sorpresa.
In questo caso, dopo essere uscita quasi indenne da Tortona, 
ho percorso un paio di tornanti della SP125 e mi sono trovata in costa alle colline, 
ormai decisamente appenniniche, che sinuosamente si dirigono verso Sud e la Liguria.

La vista passa dal versante destro a quello sinistro;
consiglio, ogni tanto, di buttare un occhio alla strada che ci sono curve, buche e macchine che vengono in senso contrario: 
non mi assumo responsabilità se venite distratti dal panorama!
Poi, ci sono un sacco di cartelli invitanti con nomi di agriturismi, cantine...

Io avrei voluto continuare a guidare e scoprire nuovi scorci, 
a fermarmi in qualche cantina,
 a meravigliarmi di questo posto del Piemonte a me,
e non penso solo a me, 
sconosciuto.

Ma la mia amica si stava sposando ed era bellissima e raggiante!

Completo e ricco di informazioni è il sito dedicato alla Strada dei Colli Tortonesi con tutti gli indirizzi e le notizie necessarie per programmare una bella escursione.

Prima di salutare vorrei ringraziare chi per caso o per intenzione (mamma lo so che mi controlli) è passato in questi mesi a dare uno sguardo al blog. 
Grazie!

Alla prossima!
elipisto


Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...