30 maggio 2014

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Maggio 2014

Ciao a tutti!
eccoci al secondo appuntamento del Diario di una lettrice (quasi) per bene 
in collaborazione con Sara di Nonsoloshopping e, da questo mese, ci ha raggiunto 
Alice di Unlibroinborsa.


***ebook
Sono stata poco a zonzo e le letture ne hanno beneficiato. Fate scorta di popcorn e di generi di sostentamento e via!
 alla ricerca del filo conduttore - se mai esiste - che lega le mia letture.

Il mio mese da lettrice non poteva che partire da lui: 
Una vita da lettore di Nick Hornby
Lettura quasi "obbligata" visto che è il libro ispiratrice di questa serie di post.
Che dire, non avevo mai neanche sentito nominare un sacco di libri letti da Horby
 ed è affascinante seguire quello che passa dentro alla testa di uno scrittore. 

Ho terminato di leggere il libro di Hornby in quel di Londra e la capitale britannica mi ha portato al molto più che londinese Sherlock Holmes.
Ho deciso di recuperare tutte le avventure del celebre detective e mi sono tuffata nella lettura di due racconti contenuti in 
"The memoirs of Sherlock Holmes" e più precisamente 
"The resident patient" e "The Greek interpreter".
 Ebbene sì, li sto leggendo in inglese, 
resta da capire quale utilità possa avere nella mia vita sapere come si dice in inglese quel particolare tipo di carrozza chiusa a quatto ruote trainata da cavalli
(brougham...se può interessare).

Alla ricerca di una lettura leggera che mi distraesse dallo studio ho estratto dal Kindle il numero fortunato corrispondente a:
"Gatti, merletti e chicchi di caffé" di Anjali Banerjee,
di cui avevo letto tempo fa "La libreria dei nuovi inizi";
in effetti il copione tra le due vicende è molto simile: 
stessa ambientazione (Shelter Island, stessa atmosfera magica, stesso riaprirsi all'amore..)
Avevo preferito La libreria dei nuovi inizi forse perché non mi sembrava di leggere cose già lette. In ogni caso va benissimo per staccare un po' il cervello.

La lettura successiva non segue nessun collegamento logico 
in quanto si tratta di un molto più che gradito regalo 
da parte di due mie amiche e 
mica potevo lasciargli prendere la polvere sul comodino:
"Venti racconti allegri e uno triste" di Mauro Corona.
Si tratta di un'allegria amara che nasce dalle disgrazie ma:

"Forse perché la vera allegria è prendere l'esistenza al contrario.  Ridere a crepapelle là dove si dovrebbe piangere. 
Ma quella la chiamano follia." (cit.)

A Torino dall'8 al 13 maggio c'è stato il Salone del Libro è qualche libro mi è rimasto attaccato alle dita. 
Uno di questi è 
"Venere allo specchio" di Lucia de Cristofaro 
edito dalla Albatros
 E' un libretto di 100 pagine che si legge veramente in fretta e, 
oltre ad essere un giallo, è un atto di amore nei confronti di Napoli, 
città che fa da sfondo a tutte le vicende.

Ho finalmente finito un libro che avevo iniziato mesi fa la cui lettura ha subito diverse interruzioni e rallentamenti, ma non per colpa della trama, 
per quanto ogni tanto il filo narrativo parta un po' per la tangente:
"Life, the Universe and Everything" di Douglas Adams.
Potrei vantarmi e dire che ho aspettato di finirlo esattamente nel 
"Towel Day" (25 maggio)
ma no, si è trattata di pura coincidenza,
 d'altronde per un calcolo di probabilità infinita...
...chi ama la Guida Galattica sa di cosa parlo.
Ho già i due volumi successivi della trilogia in cinque parti che mi stanno chiamando.

Mi sono presa il lusso di abbandonare un libro quando, 
alla centesima volta in cui lo prendevo in mano, 
ho realizzato che non me ne fregava una beata cippa...ehm non ero per nulla interessata a sapere l'identità dell'assassino, a scoprire se il protagonista fosse un voltagabbana o, tanto meno,  se la moglie riuscisse a non perdere la fede nel marito distante e cedere alle lusinghe del vicino di casa.


Lo scorso mese era entrato a rimpolpare la mia scorta di libri: 
"Curarsi con i libri" di Ella Berthoud e Susan Elderkin.
Non è propriamente un libro da leggere da cima a fondo, secondo me ne risulterebbe pure una lettura noiosa mentre è divertente saltare di "malattia in malattia" aprendo le pagine (bordate di azzurro...) a caso lasciandosi guidare dall'ispirazione del momento. 
L'ho irriverentemente collocato in bagno ma, 
d'altronde c'è la cura per la diarrea e la dissenteria, senza parlare di problemi di erezione o come essere più sensuale...

Ovviamente e' un libro che suggerisce un'infinità di altri libri che ammaliano come delle sirene: l'acquisto di "The sisters brothers" è frutto del suggerimento per la voce "Voler cambiare lavoro".
 Altri sono stati accuratamente segnati sul libretto dei desideri.

Non amo Jane Austen, ma sono stata QUI e non potevo non comprare Mansfield Park.
 Mentre L'utilità all'inutile è frutto delle promozioni giornaliere: volevo leggerlo da un po' (dovrebbe essere un elogio ai pensieri positivi...) e quando è stato in offerta solo per quel giorno a 2,49 euro non ho saputo resistere al "compra con un click".

La prossima destinazione è Praga. 
A me le guide turistiche cartacee piacciono così tanto che ne compro sempre un paio: non avendo trovato la mia fidata Lonely Planet ho optato per la guida della Mondadori e ho voluto provare la Spiral Guide della De Agostini.

Discorso a parte meritano gli acquisti fatti al "Salone del Libro". 
In passato avevo la regola di non andare all'edizione successiva fintanto che non avessi terminato la coda dei libri acquistati alle edizioni precedenti: 
un' auto-imposizione crudele e irrealistica;
 quest'anno ho adottato il mantra che ripetevo ogni giorno davanti ad ogni stand:
 "Hai ancora un sacco di libri comprati l'anno scorso ...ohm... resisti ...ohm...non comprare...ohm...pensa ai libri ancora da leggere...ohm". 
Ha funzionato? Mah non saprei visto che sono tornata a casa con:  
Il museo moderno e Introduzione all'archeologia medievale legati al mio (nuovo) percorso di studio, non posso esser biasimata per dei libri legati allo studio, suvvia.
Come già ricordato sopra è venuto a casa con me il giallo "Venere allo specchio"
e, per la folle cifra di 1 Euro un romanzo breve impaginato come un vecchio giornale a 5 colonne "Il diavolo in corpo" delle Edizioni Clichy. 
Quando mi sono letteralmente imbattuta ne "La storia di una bottega" della Jo March Agenzia Letteraria, memore di questa recensione trovata su You Tube, 
non ci ho pensato due volte a portarlo con me: è stato amore a prima copertina.
Sono riuscita a resistere all'acquisto durante il Salone di "English is not easy" 
ma poi mi ha fatto l'occhiolino ed esposto il cartello "Comprami Comprami" in libreria qualche giorno dopo...tutti quei disegni buffi a spiegare le regole grammaticali, 
magari è la volta buona che mi rimangono impresse!

Bene con questo ho finito di accampare scuse a giustificazione di acquisti libreschi.


Ho letto parecchio, molto più di quanto immaginassi ad inizio mese;
ho acquistato il giusto e forse un po' di più, e questo post è lunghissimo!

Chissà come sarà stato il mese da lettrice di 
Sara 

Alice


E voi? siete stati perbene o avete seguito le mie orme?

Alla prossima!

elipisto

13 maggio 2014

XLVIII tappa - Kenwood House: un salto nel passato

Ciao a tutti!
Ho avuto la possibilità di trascorrere qualche giorno nella mia città preferita: Londra

Vista sullo skyline londinese da Parliament Hill - Hampstead Heath

 Chi non ha mai sognato di fare un viaggio nel tempo e di piombare in un'epoca più o meno lontana.
Andando alla Kenwood House nel meraviglioso parco di Hampstead Heath
mi sono sentita trasportata all'epoca di Jane Austen. 


Non che mi identifichi con le eroine austeniane
 la cui massima aspirazione era quella di avere fiori freschi in casa e di sposare il miglior partito possibile ammaliando il povero pollo  futuro marito a suon di dolci suonate al pianoforte,
  con la perfetta grazia dell'inchino "per riverirLa signore",
 senza dimenticare la dote e gli immancabili svenimenti.

Qui lo dico e qui lo nego: 
ho letto, neanche troppo tempo fa, Orgoglio e Pregiudizio, ma se devo raccontare la trama
 la mia espressione assume la forma di un grosso punto interrogativo, 
però se mi chiedete le gesta di Sandokan me le ricordo tutte. 
Fine momento confessione.


Il riferimento a Jane Austen non è poi così campato in aria, 
se non altro per assonanza,
 in quanto la casa fu proprietà dei conti di Mansfield dal 1754 al 1925.

Sono arrivata alla villa in una giornata fredda e tempestosa che rendeva drammatica l'atmosfera.

Insieme ai levrieri 
(non ne ho mai visti tanti in vita mia), 
mi sono immaginata gentiluomini a cavallo impegnati in una caccia alla volpe con l'aria riecheggiante di suoni di corni, 
contadini con gli stivali per contrastare il fango che portavano le provviste alle cucine pronte ad essere trasformate in succulenti pranzi dalle capaci mani della cuoca,
un tea in compagnia di pizzi e merletti in un'atmosfera raffinata accompagnati da biscotti ricchi di burro,
una lettura davanti al caminetto scoppiettante, 


profonde riflessioni sulla disposizione degli ospiti a cena davanti alle vetrate prospicienti il dolce declivio che porta al laghetto ricco di anatre,
accese discussioni in merito ai fiori da piantare nel magnifico giardino per renderlo ancora più bello,
confessioni fatte negli angoli delle stanze e 
durante calme passeggiate protette da bianchi ombrellini.



Leggo troppi libri e guardo troppi film e ho una visione distorta delle eroine ottocentesche?
Probabilmente sì.


Quello che invece è assolutamente reale è la magnifica collezione di quadri 
- qualche nome a caso: Rembrandt , Vermeer, Van Dyck, Turner....;
la deliziosa libreria molto "confettosa".


Un modo originale per impedire di sedersi e io che pensavo ci fosse
un significato nascosto.

Magnifico e, in questa stagione, lussureggiante è il giardino.


Qualche curiosità: 
la casa venne acquistata da Lord Iveagh, membro della famiglia Guiness 
(sì proprio quella della birra), 
che la donò allo Stato alla sua morte: doppiamente grazie;
se vi sembra di averla già vista da qualche parte potrebbe essere che abbiate visto Notting Hill.

E' ora di ritornare alla realtà.


Alla prossima!
elipisto

30 aprile 2014

Diario di Una Lettrice (Quasi) Per Bene - Aprile 2014

Ciao a tutti!
da una quasi assoluta assenza a 3 post nel giro di dieci giorni.

Questa volta la colpa il merito è tutto di 
(già "colpevole di questo post xxxv-tappa-wunderlast-tag-o-voglia-di.html)
che nel suo video sulle letture del mese di Marzo 
ha lanciato l'idea di un rubrica mensile sul suo blog sulle sue letture alla stregua di quanto fatto da Nick Hornby nel suo "Una vita da lettore"
Potevo lasciare cadere la sua proposta nel vuoto?

Ovviamente si tratta di una libera e modestissima ispirazione:
l'idea è quella di raccontare il motivo che ci ha spinto a scegliere proprio quel libro fra il numero imbarazzante di tomi in attesa da leggere;
essendo dedite allo shopping (quasi) compulsivo di libri, 
ci mettiamo alla pubblica gogna confessando le nuove entrate libresche.

Eccomi qua con le mie letture di Aprile.
Durante questo mese, causa esame di inglese decisamente impegnativo e ansiogeno, 
ho letto, relativamente ai miei standard, poco.

Iniziamo con:

La passione di Artemisia di Susan Vreeland

A Torino è in mostra a Palazzo Madama il quadro 
"La Santa Caterina" di Artemisia Gentileschi, 
una delle poche donne del Barocco,
 che fece della pittura la sua professione rendendosi indipendente. 
Una donna autosufficiente nel cuore del '600? 
Basta molto meno per farla diventare una mia eroina.
"La passione di Artemisia" è la biografia romanzata di questa pittrice che inizia con il giorno del processo contro il suo stupratore 
(andata a vedere "Giuditta che decapita Oloferne per vedere impresso su tela la forza dell'odio e del disprezzo) 
e termina con il suo viaggio a Londra per andare a trovare il padre Orazio pittore anche lui.
Mi è piaciuto?
Sì, scritto bene,
non so quanto veritiero, ma sicuramente verosimile,
coinvolgente e a tratti emozionante.

Passiamo ad un'altra donna che ha saputo ribellarsi alle regole imposte dagli altri:
I know why the caged bird sings di Maya Angelou.
(tradotto in italiano come "Il canto del silenzio")

La mia citazione preferita è:
"Se non ti piace qualcosa cambiala,
se non la puoi cambiare, cambia il tuo atteggiamento.
Non ti lamentare"
Se fossi una lettrice seria, 
una volta scoperto che queste sagge e ispiratrici parole provengono dalla bocca di 
Maya Angelou sarei dovuta andare di corsa a recuperare tutta la sua biografia...
Io ho fatto "compra con un click" quando il libro da questo titolo bellissimo (letteralmente è "io so perché l'uccello in gabbia canta") 
è apparso in offerta su amazon.co.uk...
ehm devo anche confessare che non sapevo a cosa sarei andata in contro durante la lettura...
Il libro è l'autobiografia che copre dai primi anni di vita fino ai diciassette di questa scrittrice di colore che da timida bambina intimorita dai bianchi in una paesino dell'Arkansas è diventata un premio Pulizer: 
la sua vita è raccolta in ben sette libri, tante sono le cose che ha da raccontare.
Mi è piaciuto?
Sì, nonostante le difficoltà di una lettura in lingua con diverse incursioni nello slag,
il libro mi ha mostrato un punto di vista diverso: 
mi ha fatto vedere cos'è il razzismo e la violenza attraverso l'innocenza di una bambina; nonostante tutto è un libro di speranza, di forza e di caparbietà.
Leggerò gli altri libri dell'autobiografia?
Col tempo. Il che vuol dire che la lista dei desideri libreschi si allunga, allunga, allunga...

Dopo due libri intensi avevo voglia di una lettura più leggera e il libro che era in attesa sul e-reader da più tempo era: 
Il piantagrane di Marco Presta.

Anche in questo caso non sapevo nulla dell'autore (non ascolto RadioDue) ne' del libro, penso che sia finito sul Kindle in seguito ad un consiglio.
E' la strampalata storia di un uomo normalissimo che vive benissimo la sua vita nel suo vivaio inconsapevole del potere che ha sugli altri e della sua, ancora più strampalata, guardia del corpo.
Mi è piaciuto?
Ni, 
nel senso che bene o male sono riuscita a finirlo senza abbandonarlo,
sicuramente io e questo libro non ci siamo capiti,
ma non mi è piaciuta la violenza gratuita di uno dei due personaggi: 
non l'ho trovata divertente; 
anche l'invenzione di uno strano slag non mi ha conquistata.
L'autore ha anche scritto "Un calcio in bocca fa miracoli": il titolo lo trovo geniale, 
ma non penso che sia sufficiente a spingermi a comprarlo, però mai dire mai.!

Sono in procinto di ritornare a Londra,
per cui un'ennesima guida è entrata a fare parte della mia collezione di guide londinesi:
LONDRA - GUIDAVISUAL del Touring Editore

Pensavo potesse darmi qualche suggerimento in più su architettura,
angolini nascosti della metropoli britannica.
Purtroppo no, c'è qualche disegno/riproduzione di edifici o opere d'arte presenti nei musei, ma non l'ho trovata utile per pianificare un viaggio. 
Continuerò a fare affidamento sulla Lonely Planet.

Nuove entrate:
tasto dolente per diversi motivi:
1) non tengo nota delle volte che clicco il malefico tasto "Compra con un click" oppure quando entro in una libreria per far passare tempo ed esco con qualcosa di rettangolare attaccato alle mani
2) sto cercando di pormi dei limiti che la coda dei libri da leggere in formato cartaceo e in elettronico supera ampiamente quota 150, 
in questo momento mi sto vergognando tantissimo.

Però,
dovrei aver acquistato in formato elettronico:
In mongolfiera contro un albero. Vita vera del giornalista della porta accanto.
di 
Luigi Grassia
era in whishlist
era in offerta
il titolo è accattivante
la trama rischia di svelare la vita segreta dei giornalisti
MIO!

A seguito delle varie escursioni in libreria i danni sono stati:

Un libro che mi incuriosiva da un po' e che rischia di essere dannoso alle mie finanze libresche:
Curarsi con i libri.
Rimedi letterari per ogni malanno
di Ella Berthoud e Susan Elderkin
A mia discolpa non posso neanche dire di averlo preso in offerta, 
ma un libro che parla di libri deve stare in compagnia di altri miei libri: l'ho fatto per lui.

Un saggio che parla di viaggiare: 
non capisco come mai 
L'infinito viaggiare di Claudio Magris 
sia andato a rimpolpare il settore della "Letteratura di viaggio" della mia libreria.

E, ovviamente, 
Una vita da lettore di Nick Hornby

Come sarà stato il mese dal lettrice di Sara?

andate a leggerlo!

Alla prossima!
elipisto


25 aprile 2014

Gino&Sminkio al Rifugio Jervis

Ciao a tutti!

La elipisto production è lieta di presentare 

"Le mirabolanti avventure di Gino&Sminkio"

La mia passione più grande non è la lettura e non sono neanche i viaggi,
bensì è l'andare per i monti.
Purtroppo Madre Natura non mi ha fornito di ginocchia robuste e resistenti,
ma in dotazione mi sono capitati 
Gino&Sminkio
la cui più grande aspirazione 
è
sarebbe
 quella di trascorrere le giornata oziosamente in una spiaggia caraibica 
a contemplare il mare all'ombra delle palme.
La convivenza è molto conflittuale 
e una domenica di due anni fa scrivevo:

" Stamattina non ero convinta che andare in montagna fosse la cosa giusta e stasera non riesco a credere di essere riuscita ad arrivare al rifugio. Negli anni scorsi la passeggiata al Rif. Jervis era il punto di partenza, dopo gli ennemila stop causa infortuni, per provare a ripartire verso mete più impegnative...oggi è il punto di arrivo nel senso che più di così non ce la faccio. Mentre salivo, concentrata ad evitare scossoni troppo forti a Gino&Sminkio, pensavo cosa rappresenti una passione così forte come la mia per la montagna. Fino a due anni fa l'idea di trascorrere un fine settimana in montagna era la molla che mi faceva sopportare la noiosa quotidianità lavorativa consapevole del carico di energia che avrei fatto. Da due anni a questa parte,la passione è stata quella che mi ha sorretto in questi lunghi mesi spingendomi a non mollare nonostante tutto (e gli ortopedici), a stringere i denti nella speranza di poter tornare nuovamente in montagna. In questi anni ho capito che sarà molto difficile (impossibile è una parola che non mi piace) tornare a fare quello che facevo prima e che, ne' la lettura ne' i viaggi, possono sopperire la passione della montagna che mi ha insegnato tanto e dato qualcosa di più. La prossima settimana probabilmente non riuscirò a muovermi se non seduta in auto ma, almeno per stasera, lasciatemi sognare un po'.."

Oggi,
per l'ennesima volta,
provo a ripartire e a convincere Gino&Sminkio che 
andare in montagna è la cosa più bella che possa loro capitare. 






Pronti partenza via!
Zaino in spalla e scarponi ai piedi 
e alla prima salita sono a chiedermi 
" chi me lo ha fatto fare..." 

La mancanza di allenamento si fa sentire:
faccio fatica a regolare il passo al respiro e viceversa
e ogni scusa è buona per fotografare i fiorellini,
la neve, il torrente...

Ma con l'andare avanti le emozioni che, 
sempre,
la montagna sa regalarmi 
vengono riesumate dal ripostiglio dove le avevo momentaneamente accantonate in attesa di tempi migliori.




Il rumore dell'acqua è così assordante che fa male alle nostre orecchie abituate a così tanti rumori: 
auto, parole umane, musica sparata dagli auricolari, incessabile brusio di soffondo;



qua c'è solo lo scosciare roboante dell'acqua inframmezzato dal cinguettio di uccellini così piccoli che ci si chiede come facciano a produrre dei suoni così potenti!

L'inverno fa fatica a lasciare andare le sue grinfie
ma la primavera avanza inesorabile e appena la neve si scioglie i fiori sbucano a professare la loro superiorità e a dare un po' di colore.

La giornata non è delle migliori e,
 appena arrivata sulla spianata del rifugio,
 le prime gocce d'acqua mi convincono a rinunciare al meritato caffè e a volgere gli scarponi a valle arrivando alla macchina appena prima che iniziasse a piovere.



Non so se Gino&Sminkio siano contenti 
(stanno provando a lamentarsi, 
ma i loro scricchiolii, gemiti e quant'altro cadono nel vuoto della mia indifferenza)
ma oggi io sono 
molto, molto, molto
contenta 
e spero di poter raccontare altre e più entusiasmanti avventure di Gino&Sminkio.

Alla prossima!
Gino&Sminkio

22 aprile 2014

XLVII tappa - Essere turisti a casa propria: Caravaggio si è fermato al forte di Bard

Ciao a tutti!
Un quadro di Caravaggio è a meno di un centinaio di kilometri da casa mia e non ci vado?


Non diciamo eresie.

Dal momento che il tormentato pittore lombardo è il mio pittore preferito e uno dei miei obiettivi è quello di riuscire a vedere dal vivo tutti i suoi quadri 
non potevo di certo lasciarmi scappare l'occasione.

La Pasquetta dal sapore quasi invernale 
è l'occasione per 
 prendere la macchina e andare a fare la turista in Val d'Aosta,
ovviamente, 
la mia non è stata un'idea originale.

da più di un secolo si erge imperioso a sorvegliare il passaggio di 
viandanti, eserciti, turisti 
ed è stato oggetto di un imponente restauro agli inizi del secondo millennio.
Adesso, 
attraverso un sistema di 4 ascensori molto panoramici (e gratuiti), 
si può salire dal fondovalle alla fortezza dove ha sede il Museo delle Alpi e 
dove vengono ospitate mostre temporanee.



Fino al 2 giugno è possibile ammirare i tesori dell'Abbazia di Monserrat 
- abbazia benedettina a pochi chilometri da Barcellona 
celebre per il culto della Madonna Nera - 
accumulatasi nel corso degli anni grazie a sapienti acquisizioni e lasciti testamentari.

Ma bando alle ciance e parliamo dell'oggetto del mio desiderio:
il San Gerolamo in meditazione 
dipinto da Caravaggio attorno al 1605
 (fonte Wikipedia)

Le mie parole non sanno, non vogliono e non possono descrivere
la luce e l'intensità che emerge da questo quadro.
Potrà sembrare stupido, ma una delle cose che più mi ha colpito
 è stata la mano in primo piano: 
una mano antica, nodosa, vissuta.
Sarei rimasta ad osservare le singole pieghe per delle ore.
Non oso pensare cosa possano aver pensato gli altri visitatori a vedere una 
avvicinarsi ed allontanarsi ripetutamente dal quadro, 
ma volevo vedere come la sagoma di San Gerolamo 
emergesse in maniera tridimensionale dallo sfondo scuro.


Caravaggio gode dell'ottima compagnia di 
Tiepolo, Monet, Sisley, Picasso...
così tanto per dire dei nomi a caso.

Sicuramente è una mostra da non perdere.

Alla prossima
elipisto

05 aprile 2014

XLVI tappa - E' primavera: svegliatevi bambine

Ciao a tutti!
con inequivocabile tempismo arrivo ad 
urlare ai quattro venti:

E' primavera!!!

Il sole caldo
l'aria ancora frescolina
l'esplosione di colori e di vita 
in un'esuberanza incontenibile.

I merli cantano a squarciagola,
le gazze costruiscono equilibranti nidi in cima agli alberi,
gli scoiattoli scorrazzano su e giù per i rami
le prime farfalle svolazzano!


Sì!


Decisamente la primavera è la mia stagione preferita!
Come? 
Cosa dite?
E' primavera già da un po'?
Anzi, i fragili fiori stanno già lasciando lo spazio al tenero verde delle giovani foglie?
Vero.

Però, 
nel giardino di casa ci sono i primi tulipani fioriti.
Oggi, 
non ieri e non si può sapere fino a quando durerà la loro fioritura, 
forse domani inizieranno già a perdere la loro compattezza.




Per ammirare i tulipani non è necessario andare fino in Olanda, 
ma dal 5 aprile al 1 maggio presso il castello di  Pralormo (To) c'è
Messer Tulipano.
Io conto di andarci; 
vista la mia incostanza non è detto che riesca a fare un post,
ma per maggiori informazioni e dettagli ecco un paio di link
www.castellodipralormo.com/index.php/edizione-2014/


Alla prossima!
elipisto

18 marzo 2014

XLV tappa - Essere turisti a casa propria: Villa della Regina e Parco di Villa Genero

Ciao a tutti!
Eccomi nuovamente con il naso per aria a scoprire angoli, 
almeno per me, 
nascosti della bella Torino.

Ispirata dalle foto di una mia amica (grazie Lucia)
mi sono decisa ad andare alla scoperta della Villa della Regina.

Sapevo che era stata di recente ristrutturata e restituita ai cittadini, 
ma non immaginavo:
1) che la villa fosse visitabile
2) che l'ingresso fosse gratuito. 

Ebbene sì, Villa della Regina, 
è un piccolo gioiellino barocco visitabile gratuitamente. 
Non ha la fastosità delle residenze ufficiali,
bensì l'intimità di piccoli spazi curati e decorati in modo scenografico.

Sito ufficiale di Villa della Regina qui
 Un po' di vicende storiche e descrizione degli ambienti possono essere trovati qui

Poco sopra, 
in un ideale proseguimento, 
si estende uno dei tanti parchi collinari torinesi:
Villa Genero.
In questa primavera anticipata è un tripudio di alberi in fiore,
ma lascia immaginare la frescura che si potrà godere durante l'estate.
Purtroppo, si vedono qua e là segni del degrado: 
statue mozzate, 
tempietto alla sommità del parco vandalizzato,
però, nulla può rovinare la magnifica vista che si ha su Torino
e sulla cerchia alpina innevata. 

Le foto di una piacevole domenica sono 

Alla prossima!
elipisto


Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...