30 giugno 2014

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Giugno 2014

Ciao a tutti!
Ritorna puntuale l'appuntamento con Sara e Alice per raccontare il nostro mese da lettrici.

Come sarà stato il mio mese? 
Avrò fatto la brava oppure mi sarò lasciata prendere la mano?


Lo scorso mese era terminato con Douglas Adams 
e avevo bisogno di qualcosa di reale, di concreto,
 in più, un mio amico era in procinto di partire per quella magnifica terra che è l'Islanda e la scelta è caduta su Toxic di Hallgrìmur Helgason
 ambientato a Reykjavìk e che stazionava da un annetto nella mia libreria dei libri da leggere. 


Poi sono andata a Praga e ho letto la guida, vale come lettura vero?  
A leggere le parti storiche si imparano un sacco di cose: lo sapete che i Praghesi letteralmente defenestravano gli avversari politici lanciando il malcapitato dalla finestra più vicina: 
non sono d'accordo con te per cui 3..2..1.. e 
hop fuori dalla finestra!

Ovviamente in viaggio - per una lettrice che si rispetti - ci deve essere sempre un libro che faccia un po' da colonna sonora: 
normalmente un autore del luogo, 
un libro ambientato in quelle atmosfere, in quel periodo dell'anno...
ebbene, con me è venuto "L'albero di Halloween" di Ray Bradbury. 
Capita a tutti di essere incoerenti.

Piena di buone intenzioni ho proseguito con il quarto capitolo della Guida Galattica per Autostoppisti (So long, and thanks for All the Fish) e,
da lettrice per bene quale non sono,
 ho iniziato dalla prefazione
 scritta da Neil Gaiman...
un momento, 
io voglio leggere Gaiman da un po' e in coda sul Kindle c'è
Neverwhere.
Douglas è stato un piacere stare in tua compagnia,
 ma adesso devo proprio andare, non ti preoccupare che torno prima di quanto tu creda!
Trulla trulla inizio a leggere Neverwhere appassionandomi alla storia, 
ma è arrivato lui a separarci:  
"Hollow City -
The second novel of Miss Peregrine's peculiar children" di Ransom Riggs.
Comprato all'aeroporto di Praga,
 iniziato a leggere sul volo di rientro e finito di leggere due giorni fa, praticamente senza tradirlo con altre letture.
Che brava lettrice disciplinata!


In realtà, devo confessare due piccole sbandate.
Talvolta mi capita di attingere alla cartella "Libri" presente sul desktop del mio computer in ufficio e questo mese ho pescato in modo assolutamente casuale e senza filo conduttore:
The rime of the ancient mariner - Samuel Taylor Coleridge

La letteratura in pericolo - Tzvetan Torodov
di quest'ultimo, tra le altre, mi ha colpito questa frase:
"Siamo tutti fatti di ciò che ci
donano gli altri: in primo luogo i nostri genitori e poi quelli
che ci stanno accanto; la letteratura apre all'infinito questa possibilità d'interazione con gli altri e ci arricchisce,perciò, infinitamente. Ci procura sensazioni insostituibili, tali per cui il mondo reale diventa più ricco di significato e più bello. Al di là dall'essere un semplice piacere, una distrazione riservata alle persone colte, la letteratura permette a ciascuno di rispondere meglio alla propria vocazione di essere umano." 
 Passiamo alle nuove entrate:
la mia pila dei libri da leggere si è arricchita di due volumi prestati dalla mia mamma alla quale sono sono piaciuti:
L'altra donna del re - Philippa Gregory
Il diario proibito di Maria Antonietta - Juliet Grey
io sono molto curiosa di leggere Philippa Gregory, prima o poi arriverà il suo turno.

Dopo l'abbuffata del mese scorso non ho comprato libri cartacei, 
almeno non ho trovato libri sparsi per casi, 
e ho ceduto all'offerta del giorno di Amazon solo per "Miss Alabama e la casa dei sogni" -  Fannie Flag 
la stessa autrice di "Pane cose e cappuccino: dal fornaio di Eldwood Springs" che rileggo volentieri quando voglio riappacificarmi con il genere umano.

Chissà come sarà stato il mese da lettrice di 
Alice
e Sara?

E voi cosa avete letto?
Alla prossima!
elipisto

p.s  Sara e Alice sono in vacanza:divertitevi!!! i link diretti ai loro post li metterò non appena disponibili.


24 giugno 2014

Gino&Sminkio all'Alpe della Balma

Ciao a tutti!
dopo un lungo periodo di pausa dato da maltempo e malesseri vari 
ecco a voi la seconda mirabolante avventura di Gino&Sminkio sui monti.
(QUI la prima avventura)

La logica proporrebbe di fare una facile sgambata per sciogliere i muscoli rattrappiti dalla troppa vita sedentaria.
Un gruppo di amici ha proposto per la domenica appena trascorsa una facile escursione 
Già il dislivello di 886 m mi sembrava già una discreta camminata considerando lo scarso,
 scarsissimo,
 livello di allenamento.

Dopo una piacevole salita in mezzo al bosco, 
ad una svolta,
 il paesaggio cambia improvvisamente 
per lasciare spazio ad una brulla pietraia.



Purtroppo, il paesaggio è schermato da una coltre umida di nebbie che avvolge anche il rifugio.

Tuttavia sembra che al vicino 
Lago Sottano 
il sole ci sia e sia splendente.
Effettivamente, subito dopo il rifugio,
 le nebbie lasciano il passo al sole che illumina la superficie del laghetto. 


Sarebbe un bellissimo posto per fermarsi per addentare i panini che mi stanno chiamando dallo zaino, 
ma i miei compagni di escursioni sono belli pimpanti e vogliono andare a vedere se il Lago Soprano è altrettanto bello.

Andare o non andare?
Stare o proseguire?
La curiosità, l'illusione che il lago sia lì vicino e che il sentiero non sia troppo ripido
mi hanno spinto a seguirli.
Ma la fatica arriva tutta di un colpo sulle mie gambe: 
quando si è stanchi anche un tratto pianeggiante è più ripido di una scala;
in quei venti minuti sono invecchiata di sette anni, 
fortunatamente, 
il lago era lì ad aspettarmi a quota 2211 m slm

La soddisfazione è immensa e anche Gino&Sminkio si godono un po' di meritato riposo prima di scendere a valle immergendosi nelle nebbie che portano con sé un temporale che ci coglie sul limitare del bosco.

Sono dolorante e con una fluidità articolare degna di un Robocop arruginito ma,
wow
era da quattro anni che Gino&Sminkio non camminavano così tanto e non sento scricchiolii strani!

Alla prossima!
Gino&Sminkio

14 giugno 2014

XLIX tappa - Praga: le cose che non mi aspettavo

Ciao a tutti!

Vorrei raccontare della mia ultima avventura in quel di Praga,
ma non riesco a trovare le parole.

L'unica domanda che continua a ronzarmi in testa è:
"Perché ho aspettato tanto a venirci?"

Nella mia ignoranza Praga era una città di stampo medievale
raccolta, quasi abbarbicata, attorno a nere guglie gotiche 
con gargoyles che facevano capolino,
divisa da un fiume attraversato dal famoso Ponte Carlo e come attrattiva "originale" l'orologio astronomico.









Con quel tocco di estrosità dato dalla "casa danzante"

Praga e' tutto questo e molto molto di più.
Le cose che non mi aspettavo di trovare:

- i palazzi in stile art nouveau -
- una città barocca -
- le strade ampie - 







- è molto più grande di quanto immaginassi: non abbiamo percorso le medesime strade per più di due volte -
- i colori chiari -
- la quantità di turisti -
- la quantità di ottime birre:
praticamente ogni birreria ha la sua -



- le limonate fatte al momento decisamente rinfrescanti -
- palazzi che si aprono in silenziosi cortili interni spesso occupati dalle poltroncine dei dehors dei locali che offrono sollievo al turista stanco - 
- una città tra le più attrezzate ad accogliere il flusso turistico- 
- sul ponte Carlo suonano lo swing invece della musica classica - 







Cara Praga,
tornerò a trovarti, non so quanto presto o quanto tardi, 
ma vorrei vederti con la veste invernale.
Alla prossima!
elipisto

p.s sulla pagina Facebook (QUI) ci sono altre foto su aspetti "curiosi" di Praga.
elipisto

30 maggio 2014

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Maggio 2014

Ciao a tutti!
eccoci al secondo appuntamento del Diario di una lettrice (quasi) per bene 
in collaborazione con Sara di Nonsoloshopping e, da questo mese, ci ha raggiunto 
Alice di Unlibroinborsa.


***ebook
Sono stata poco a zonzo e le letture ne hanno beneficiato. Fate scorta di popcorn e di generi di sostentamento e via!
 alla ricerca del filo conduttore - se mai esiste - che lega le mia letture.

Il mio mese da lettrice non poteva che partire da lui: 
Una vita da lettore di Nick Hornby
Lettura quasi "obbligata" visto che è il libro ispiratrice di questa serie di post.
Che dire, non avevo mai neanche sentito nominare un sacco di libri letti da Horby
 ed è affascinante seguire quello che passa dentro alla testa di uno scrittore. 

Ho terminato di leggere il libro di Hornby in quel di Londra e la capitale britannica mi ha portato al molto più che londinese Sherlock Holmes.
Ho deciso di recuperare tutte le avventure del celebre detective e mi sono tuffata nella lettura di due racconti contenuti in 
"The memoirs of Sherlock Holmes" e più precisamente 
"The resident patient" e "The Greek interpreter".
 Ebbene sì, li sto leggendo in inglese, 
resta da capire quale utilità possa avere nella mia vita sapere come si dice in inglese quel particolare tipo di carrozza chiusa a quatto ruote trainata da cavalli
(brougham...se può interessare).

Alla ricerca di una lettura leggera che mi distraesse dallo studio ho estratto dal Kindle il numero fortunato corrispondente a:
"Gatti, merletti e chicchi di caffé" di Anjali Banerjee,
di cui avevo letto tempo fa "La libreria dei nuovi inizi";
in effetti il copione tra le due vicende è molto simile: 
stessa ambientazione (Shelter Island, stessa atmosfera magica, stesso riaprirsi all'amore..)
Avevo preferito La libreria dei nuovi inizi forse perché non mi sembrava di leggere cose già lette. In ogni caso va benissimo per staccare un po' il cervello.

La lettura successiva non segue nessun collegamento logico 
in quanto si tratta di un molto più che gradito regalo 
da parte di due mie amiche e 
mica potevo lasciargli prendere la polvere sul comodino:
"Venti racconti allegri e uno triste" di Mauro Corona.
Si tratta di un'allegria amara che nasce dalle disgrazie ma:

"Forse perché la vera allegria è prendere l'esistenza al contrario.  Ridere a crepapelle là dove si dovrebbe piangere. 
Ma quella la chiamano follia." (cit.)

A Torino dall'8 al 13 maggio c'è stato il Salone del Libro è qualche libro mi è rimasto attaccato alle dita. 
Uno di questi è 
"Venere allo specchio" di Lucia de Cristofaro 
edito dalla Albatros
 E' un libretto di 100 pagine che si legge veramente in fretta e, 
oltre ad essere un giallo, è un atto di amore nei confronti di Napoli, 
città che fa da sfondo a tutte le vicende.

Ho finalmente finito un libro che avevo iniziato mesi fa la cui lettura ha subito diverse interruzioni e rallentamenti, ma non per colpa della trama, 
per quanto ogni tanto il filo narrativo parta un po' per la tangente:
"Life, the Universe and Everything" di Douglas Adams.
Potrei vantarmi e dire che ho aspettato di finirlo esattamente nel 
"Towel Day" (25 maggio)
ma no, si è trattata di pura coincidenza,
 d'altronde per un calcolo di probabilità infinita...
...chi ama la Guida Galattica sa di cosa parlo.
Ho già i due volumi successivi della trilogia in cinque parti che mi stanno chiamando.

Mi sono presa il lusso di abbandonare un libro quando, 
alla centesima volta in cui lo prendevo in mano, 
ho realizzato che non me ne fregava una beata cippa...ehm non ero per nulla interessata a sapere l'identità dell'assassino, a scoprire se il protagonista fosse un voltagabbana o, tanto meno,  se la moglie riuscisse a non perdere la fede nel marito distante e cedere alle lusinghe del vicino di casa.


Lo scorso mese era entrato a rimpolpare la mia scorta di libri: 
"Curarsi con i libri" di Ella Berthoud e Susan Elderkin.
Non è propriamente un libro da leggere da cima a fondo, secondo me ne risulterebbe pure una lettura noiosa mentre è divertente saltare di "malattia in malattia" aprendo le pagine (bordate di azzurro...) a caso lasciandosi guidare dall'ispirazione del momento. 
L'ho irriverentemente collocato in bagno ma, 
d'altronde c'è la cura per la diarrea e la dissenteria, senza parlare di problemi di erezione o come essere più sensuale...

Ovviamente e' un libro che suggerisce un'infinità di altri libri che ammaliano come delle sirene: l'acquisto di "The sisters brothers" è frutto del suggerimento per la voce "Voler cambiare lavoro".
 Altri sono stati accuratamente segnati sul libretto dei desideri.

Non amo Jane Austen, ma sono stata QUI e non potevo non comprare Mansfield Park.
 Mentre L'utilità all'inutile è frutto delle promozioni giornaliere: volevo leggerlo da un po' (dovrebbe essere un elogio ai pensieri positivi...) e quando è stato in offerta solo per quel giorno a 2,49 euro non ho saputo resistere al "compra con un click".

La prossima destinazione è Praga. 
A me le guide turistiche cartacee piacciono così tanto che ne compro sempre un paio: non avendo trovato la mia fidata Lonely Planet ho optato per la guida della Mondadori e ho voluto provare la Spiral Guide della De Agostini.

Discorso a parte meritano gli acquisti fatti al "Salone del Libro". 
In passato avevo la regola di non andare all'edizione successiva fintanto che non avessi terminato la coda dei libri acquistati alle edizioni precedenti: 
un' auto-imposizione crudele e irrealistica;
 quest'anno ho adottato il mantra che ripetevo ogni giorno davanti ad ogni stand:
 "Hai ancora un sacco di libri comprati l'anno scorso ...ohm... resisti ...ohm...non comprare...ohm...pensa ai libri ancora da leggere...ohm". 
Ha funzionato? Mah non saprei visto che sono tornata a casa con:  
Il museo moderno e Introduzione all'archeologia medievale legati al mio (nuovo) percorso di studio, non posso esser biasimata per dei libri legati allo studio, suvvia.
Come già ricordato sopra è venuto a casa con me il giallo "Venere allo specchio"
e, per la folle cifra di 1 Euro un romanzo breve impaginato come un vecchio giornale a 5 colonne "Il diavolo in corpo" delle Edizioni Clichy. 
Quando mi sono letteralmente imbattuta ne "La storia di una bottega" della Jo March Agenzia Letteraria, memore di questa recensione trovata su You Tube, 
non ci ho pensato due volte a portarlo con me: è stato amore a prima copertina.
Sono riuscita a resistere all'acquisto durante il Salone di "English is not easy" 
ma poi mi ha fatto l'occhiolino ed esposto il cartello "Comprami Comprami" in libreria qualche giorno dopo...tutti quei disegni buffi a spiegare le regole grammaticali, 
magari è la volta buona che mi rimangono impresse!

Bene con questo ho finito di accampare scuse a giustificazione di acquisti libreschi.


Ho letto parecchio, molto più di quanto immaginassi ad inizio mese;
ho acquistato il giusto e forse un po' di più, e questo post è lunghissimo!

Chissà come sarà stato il mese da lettrice di 
Sara 

Alice


E voi? siete stati perbene o avete seguito le mie orme?

Alla prossima!

elipisto

13 maggio 2014

XLVIII tappa - Kenwood House: un salto nel passato

Ciao a tutti!
Ho avuto la possibilità di trascorrere qualche giorno nella mia città preferita: Londra

Vista sullo skyline londinese da Parliament Hill - Hampstead Heath

 Chi non ha mai sognato di fare un viaggio nel tempo e di piombare in un'epoca più o meno lontana.
Andando alla Kenwood House nel meraviglioso parco di Hampstead Heath
mi sono sentita trasportata all'epoca di Jane Austen. 


Non che mi identifichi con le eroine austeniane
 la cui massima aspirazione era quella di avere fiori freschi in casa e di sposare il miglior partito possibile ammaliando il povero pollo  futuro marito a suon di dolci suonate al pianoforte,
  con la perfetta grazia dell'inchino "per riverirLa signore",
 senza dimenticare la dote e gli immancabili svenimenti.

Qui lo dico e qui lo nego: 
ho letto, neanche troppo tempo fa, Orgoglio e Pregiudizio, ma se devo raccontare la trama
 la mia espressione assume la forma di un grosso punto interrogativo, 
però se mi chiedete le gesta di Sandokan me le ricordo tutte. 
Fine momento confessione.


Il riferimento a Jane Austen non è poi così campato in aria, 
se non altro per assonanza,
 in quanto la casa fu proprietà dei conti di Mansfield dal 1754 al 1925.

Sono arrivata alla villa in una giornata fredda e tempestosa che rendeva drammatica l'atmosfera.

Insieme ai levrieri 
(non ne ho mai visti tanti in vita mia), 
mi sono immaginata gentiluomini a cavallo impegnati in una caccia alla volpe con l'aria riecheggiante di suoni di corni, 
contadini con gli stivali per contrastare il fango che portavano le provviste alle cucine pronte ad essere trasformate in succulenti pranzi dalle capaci mani della cuoca,
un tea in compagnia di pizzi e merletti in un'atmosfera raffinata accompagnati da biscotti ricchi di burro,
una lettura davanti al caminetto scoppiettante, 


profonde riflessioni sulla disposizione degli ospiti a cena davanti alle vetrate prospicienti il dolce declivio che porta al laghetto ricco di anatre,
accese discussioni in merito ai fiori da piantare nel magnifico giardino per renderlo ancora più bello,
confessioni fatte negli angoli delle stanze e 
durante calme passeggiate protette da bianchi ombrellini.



Leggo troppi libri e guardo troppi film e ho una visione distorta delle eroine ottocentesche?
Probabilmente sì.


Quello che invece è assolutamente reale è la magnifica collezione di quadri 
- qualche nome a caso: Rembrandt , Vermeer, Van Dyck, Turner....;
la deliziosa libreria molto "confettosa".


Un modo originale per impedire di sedersi e io che pensavo ci fosse
un significato nascosto.

Magnifico e, in questa stagione, lussureggiante è il giardino.


Qualche curiosità: 
la casa venne acquistata da Lord Iveagh, membro della famiglia Guiness 
(sì proprio quella della birra), 
che la donò allo Stato alla sua morte: doppiamente grazie;
se vi sembra di averla già vista da qualche parte potrebbe essere che abbiate visto Notting Hill.

E' ora di ritornare alla realtà.


Alla prossima!
elipisto

30 aprile 2014

Diario di Una Lettrice (Quasi) Per Bene - Aprile 2014

Ciao a tutti!
da una quasi assoluta assenza a 3 post nel giro di dieci giorni.

Questa volta la colpa il merito è tutto di 
(già "colpevole di questo post xxxv-tappa-wunderlast-tag-o-voglia-di.html)
che nel suo video sulle letture del mese di Marzo 
ha lanciato l'idea di un rubrica mensile sul suo blog sulle sue letture alla stregua di quanto fatto da Nick Hornby nel suo "Una vita da lettore"
Potevo lasciare cadere la sua proposta nel vuoto?

Ovviamente si tratta di una libera e modestissima ispirazione:
l'idea è quella di raccontare il motivo che ci ha spinto a scegliere proprio quel libro fra il numero imbarazzante di tomi in attesa da leggere;
essendo dedite allo shopping (quasi) compulsivo di libri, 
ci mettiamo alla pubblica gogna confessando le nuove entrate libresche.

Eccomi qua con le mie letture di Aprile.
Durante questo mese, causa esame di inglese decisamente impegnativo e ansiogeno, 
ho letto, relativamente ai miei standard, poco.

Iniziamo con:

La passione di Artemisia di Susan Vreeland

A Torino è in mostra a Palazzo Madama il quadro 
"La Santa Caterina" di Artemisia Gentileschi, 
una delle poche donne del Barocco,
 che fece della pittura la sua professione rendendosi indipendente. 
Una donna autosufficiente nel cuore del '600? 
Basta molto meno per farla diventare una mia eroina.
"La passione di Artemisia" è la biografia romanzata di questa pittrice che inizia con il giorno del processo contro il suo stupratore 
(andata a vedere "Giuditta che decapita Oloferne per vedere impresso su tela la forza dell'odio e del disprezzo) 
e termina con il suo viaggio a Londra per andare a trovare il padre Orazio pittore anche lui.
Mi è piaciuto?
Sì, scritto bene,
non so quanto veritiero, ma sicuramente verosimile,
coinvolgente e a tratti emozionante.

Passiamo ad un'altra donna che ha saputo ribellarsi alle regole imposte dagli altri:
I know why the caged bird sings di Maya Angelou.
(tradotto in italiano come "Il canto del silenzio")

La mia citazione preferita è:
"Se non ti piace qualcosa cambiala,
se non la puoi cambiare, cambia il tuo atteggiamento.
Non ti lamentare"
Se fossi una lettrice seria, 
una volta scoperto che queste sagge e ispiratrici parole provengono dalla bocca di 
Maya Angelou sarei dovuta andare di corsa a recuperare tutta la sua biografia...
Io ho fatto "compra con un click" quando il libro da questo titolo bellissimo (letteralmente è "io so perché l'uccello in gabbia canta") 
è apparso in offerta su amazon.co.uk...
ehm devo anche confessare che non sapevo a cosa sarei andata in contro durante la lettura...
Il libro è l'autobiografia che copre dai primi anni di vita fino ai diciassette di questa scrittrice di colore che da timida bambina intimorita dai bianchi in una paesino dell'Arkansas è diventata un premio Pulizer: 
la sua vita è raccolta in ben sette libri, tante sono le cose che ha da raccontare.
Mi è piaciuto?
Sì, nonostante le difficoltà di una lettura in lingua con diverse incursioni nello slag,
il libro mi ha mostrato un punto di vista diverso: 
mi ha fatto vedere cos'è il razzismo e la violenza attraverso l'innocenza di una bambina; nonostante tutto è un libro di speranza, di forza e di caparbietà.
Leggerò gli altri libri dell'autobiografia?
Col tempo. Il che vuol dire che la lista dei desideri libreschi si allunga, allunga, allunga...

Dopo due libri intensi avevo voglia di una lettura più leggera e il libro che era in attesa sul e-reader da più tempo era: 
Il piantagrane di Marco Presta.

Anche in questo caso non sapevo nulla dell'autore (non ascolto RadioDue) ne' del libro, penso che sia finito sul Kindle in seguito ad un consiglio.
E' la strampalata storia di un uomo normalissimo che vive benissimo la sua vita nel suo vivaio inconsapevole del potere che ha sugli altri e della sua, ancora più strampalata, guardia del corpo.
Mi è piaciuto?
Ni, 
nel senso che bene o male sono riuscita a finirlo senza abbandonarlo,
sicuramente io e questo libro non ci siamo capiti,
ma non mi è piaciuta la violenza gratuita di uno dei due personaggi: 
non l'ho trovata divertente; 
anche l'invenzione di uno strano slag non mi ha conquistata.
L'autore ha anche scritto "Un calcio in bocca fa miracoli": il titolo lo trovo geniale, 
ma non penso che sia sufficiente a spingermi a comprarlo, però mai dire mai.!

Sono in procinto di ritornare a Londra,
per cui un'ennesima guida è entrata a fare parte della mia collezione di guide londinesi:
LONDRA - GUIDAVISUAL del Touring Editore

Pensavo potesse darmi qualche suggerimento in più su architettura,
angolini nascosti della metropoli britannica.
Purtroppo no, c'è qualche disegno/riproduzione di edifici o opere d'arte presenti nei musei, ma non l'ho trovata utile per pianificare un viaggio. 
Continuerò a fare affidamento sulla Lonely Planet.

Nuove entrate:
tasto dolente per diversi motivi:
1) non tengo nota delle volte che clicco il malefico tasto "Compra con un click" oppure quando entro in una libreria per far passare tempo ed esco con qualcosa di rettangolare attaccato alle mani
2) sto cercando di pormi dei limiti che la coda dei libri da leggere in formato cartaceo e in elettronico supera ampiamente quota 150, 
in questo momento mi sto vergognando tantissimo.

Però,
dovrei aver acquistato in formato elettronico:
In mongolfiera contro un albero. Vita vera del giornalista della porta accanto.
di 
Luigi Grassia
era in whishlist
era in offerta
il titolo è accattivante
la trama rischia di svelare la vita segreta dei giornalisti
MIO!

A seguito delle varie escursioni in libreria i danni sono stati:

Un libro che mi incuriosiva da un po' e che rischia di essere dannoso alle mie finanze libresche:
Curarsi con i libri.
Rimedi letterari per ogni malanno
di Ella Berthoud e Susan Elderkin
A mia discolpa non posso neanche dire di averlo preso in offerta, 
ma un libro che parla di libri deve stare in compagnia di altri miei libri: l'ho fatto per lui.

Un saggio che parla di viaggiare: 
non capisco come mai 
L'infinito viaggiare di Claudio Magris 
sia andato a rimpolpare il settore della "Letteratura di viaggio" della mia libreria.

E, ovviamente, 
Una vita da lettore di Nick Hornby

Come sarà stato il mese dal lettrice di Sara?

andate a leggerlo!

Alla prossima!
elipisto


25 aprile 2014

Gino&Sminkio al Rifugio Jervis

Ciao a tutti!

La elipisto production è lieta di presentare 

"Le mirabolanti avventure di Gino&Sminkio"

La mia passione più grande non è la lettura e non sono neanche i viaggi,
bensì è l'andare per i monti.
Purtroppo Madre Natura non mi ha fornito di ginocchia robuste e resistenti,
ma in dotazione mi sono capitati 
Gino&Sminkio
la cui più grande aspirazione 
è
sarebbe
 quella di trascorrere le giornata oziosamente in una spiaggia caraibica 
a contemplare il mare all'ombra delle palme.
La convivenza è molto conflittuale 
e una domenica di due anni fa scrivevo:

" Stamattina non ero convinta che andare in montagna fosse la cosa giusta e stasera non riesco a credere di essere riuscita ad arrivare al rifugio. Negli anni scorsi la passeggiata al Rif. Jervis era il punto di partenza, dopo gli ennemila stop causa infortuni, per provare a ripartire verso mete più impegnative...oggi è il punto di arrivo nel senso che più di così non ce la faccio. Mentre salivo, concentrata ad evitare scossoni troppo forti a Gino&Sminkio, pensavo cosa rappresenti una passione così forte come la mia per la montagna. Fino a due anni fa l'idea di trascorrere un fine settimana in montagna era la molla che mi faceva sopportare la noiosa quotidianità lavorativa consapevole del carico di energia che avrei fatto. Da due anni a questa parte,la passione è stata quella che mi ha sorretto in questi lunghi mesi spingendomi a non mollare nonostante tutto (e gli ortopedici), a stringere i denti nella speranza di poter tornare nuovamente in montagna. In questi anni ho capito che sarà molto difficile (impossibile è una parola che non mi piace) tornare a fare quello che facevo prima e che, ne' la lettura ne' i viaggi, possono sopperire la passione della montagna che mi ha insegnato tanto e dato qualcosa di più. La prossima settimana probabilmente non riuscirò a muovermi se non seduta in auto ma, almeno per stasera, lasciatemi sognare un po'.."

Oggi,
per l'ennesima volta,
provo a ripartire e a convincere Gino&Sminkio che 
andare in montagna è la cosa più bella che possa loro capitare. 






Pronti partenza via!
Zaino in spalla e scarponi ai piedi 
e alla prima salita sono a chiedermi 
" chi me lo ha fatto fare..." 

La mancanza di allenamento si fa sentire:
faccio fatica a regolare il passo al respiro e viceversa
e ogni scusa è buona per fotografare i fiorellini,
la neve, il torrente...

Ma con l'andare avanti le emozioni che, 
sempre,
la montagna sa regalarmi 
vengono riesumate dal ripostiglio dove le avevo momentaneamente accantonate in attesa di tempi migliori.




Il rumore dell'acqua è così assordante che fa male alle nostre orecchie abituate a così tanti rumori: 
auto, parole umane, musica sparata dagli auricolari, incessabile brusio di soffondo;



qua c'è solo lo scosciare roboante dell'acqua inframmezzato dal cinguettio di uccellini così piccoli che ci si chiede come facciano a produrre dei suoni così potenti!

L'inverno fa fatica a lasciare andare le sue grinfie
ma la primavera avanza inesorabile e appena la neve si scioglie i fiori sbucano a professare la loro superiorità e a dare un po' di colore.

La giornata non è delle migliori e,
 appena arrivata sulla spianata del rifugio,
 le prime gocce d'acqua mi convincono a rinunciare al meritato caffè e a volgere gli scarponi a valle arrivando alla macchina appena prima che iniziasse a piovere.



Non so se Gino&Sminkio siano contenti 
(stanno provando a lamentarsi, 
ma i loro scricchiolii, gemiti e quant'altro cadono nel vuoto della mia indifferenza)
ma oggi io sono 
molto, molto, molto
contenta 
e spero di poter raccontare altre e più entusiasmanti avventure di Gino&Sminkio.

Alla prossima!
Gino&Sminkio

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...