07 agosto 2015

Tag: The Time & Place book tag detto anche dove e quando ho letto un libro.


Ciao a tutti!

Il diario della lettrice (quasi) per bene è momentaneamente sospeso causa poco tempo da dedicare alla lettura.
Per non lasciare troppo sguarnito il blog ho pensato di sopperire facendo un tag libresco.

L'idea mi è venuta guardando questo video su YouTube:


In pratica si tratta di sedersi davanti alla libreria e prendere 10 libri che associamo ad uno specifico luogo e momento nella nostra vita raccontando la storia che si nasconde dietro alla scelta e cosa rappresentano per noi quei volumi.
Personalmente ho esteso la scelta anche agli ebooks.

Tempo fa avevo già raccontato (QUI) che i libri sono miei fedeli compagni di viaggio.
Ognuno dei libri letti in vacanza ha una sua storia e la sola visione della copertina mi porta alla memoria ricordi ed esperienze, per non essere troppo ripetitiva, ho deciso di non inserire in questa lista quanto mi ha accompagnato a zonzo. 

Bando alle ciance e, in ordine assolutamente sparso, ecco i miei 10 libri.

Il Signore degli Anelli di J.R.R Tolkien
Lo comprai dopo aver visto il primo episodio della saga cinematografica di Peter Jackson perché non potevo rimanere tutti quegli anni senza sapere il finale della storia.
Ebbene sì, a quei tempi, non ne conoscevo l'esistenza.
Lo iniziai a leggere dopo aver miseramente fallito l'ultimo esame universitario: francese, che a quel tempo parlavo molto bene. 
Per contribuire a smaltire la rabbia, dopo aver macinato kilometri ed essermi martoriata i piedi, mi sedetti sul balcone e lessi tutto di un fiato la parte relativa agli Hobbit, nei giorni successivi lo divorai rifiutando gli inviti a pranzo della mamma che non avevo tempo da perdere! 


Il profumo di P.Suskind
lo portai con me in montagna durante una facilissima escursione in Val Troncea, 
mi allontanai dal Rifugio e iniziai a leggere questo libro seduta su una pietra al sole circondata da un bosco di larici e dallo svolazzare delle farfalle a mitigare la durezza della storia.





L'orribile karma della formica di D.Safier
Ero stranamente bloccata a letto dall'influenza che, almeno nel mio caso si accompagna al mal di testa, per cui poca capacità di concentrarsi in storie impegnative: 
nonostante la poca propensione riuscii a finirlo in un pomeriggio strappandomi qualche risata nonostante la febbre. 




Anna Karenina di L. Tolstoj
Da ragazzina ero un'avida divoratrice di letteratura russa, passione che ha subito uno stop all'incontro con, il per me ostico, Dostoevskij. Anni dopo,complice l'adattamento cinematografico decisi di leggere Anna Karenina sull'ereader.
Ci sono poche cose più rilassanti di tenere comodamente in mano un tomone sotto il calore del piumone. 






Sandokan di E. Salgari
Sandokan e tutta la saga dei Pirati della Malesia e le storie dei vari corsari mi hanno fatto compagnia durante le lunghe estati da adolescente letti sulla poltrona del salotto in tutte le posizioni possibili e immaginabili.





Dieci piccoli indiani di Agatha Christie
Mi ricordo un pomeriggio passato a leggere sul balcone  prendendo appunti su nomi, spostamenti, dettagli per cercare di non farmi fregare sorprendere dal genio della Christie.
Tutti i miei sforzi si sono, ovviamente, rivelati vani.





Il Conte di Montecristo di Alexander Dumas
Da bimba mi regalarono una copia de Il conte di Montecristo che lessi per ben due volte cercando di trovare un senso alla storia, senza trovarlo. 
Poi, un giorno in libreria sono rimasta folgorata dalla mole: da bambina avevo sempre letto una versione ridotta, molto ridotta dell'opera e, improvvisamente, dopo 900 e più pagine ho capito e apprezzato.




Quiet di S. Cain
Trovato in un supermercato un paio di anni fa e comprato grazie al sottotitolo 
"Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare".
Se c'è un libro che ha rivoluzionato la mia vita è questo: mi ha dato una sicurezza che prima non avevo. 
Attenzione! noi introversi governeremo il mondo se solo riuscissimo a mettere da parte la timidezza.

Niente di nuovo sul fronte occidentale di E.M. Remarque
Il primo anno di università ho sostenuto un esame di storia contemporanea: un corso monografico incentrato sulla Prima Guerra Mondiale.
Detto così sembra un corso noiosissimo, ma grazie a letture di romanzi e memoriali è risultato essere uno degli esami più divertenti che abbia studiato.




Dimentica il tuo nome - Zero Calcare
La mia prima graphic novel comprata sulla scia delle tavole lette qua e là sul web e letta nella mia stanzetta di un alberghetto a Montmartre a Parigi.



Questi i primi dieci titoli che mi sono venuti in mente.
Quali sono i vostri libri?


Alla prossima!
elipisto



07 luglio 2015

I miei vicini

Ciao a tutti!

Devo fare una confessione: spio i miei vicini con il binocolo!
...

Siete rimasti a bocca aperta?!?

Ma no, che cosa avete capito!

Sui citofoni leggo:
Signore e Signora Germano,
 Famiglia Picchio Rosso Maggiore, 
interi condomini abitati da Ghiandaie, Gazze, Corvi e Cornacchie che non sempre coltivano rapporti di buon vicinato,  
i canterini Merlo e Merla,
la coppia di Piccioni esibizionisti ed acrobati visto che i loro consessi amorosi hanno luogo sul traballante filo del telefono
- confesso che in questo caso mi sento in imbarazzo e tiro le tende di casa - 
senza dimenticare l'acrobata del gruppo: Mister Scoiattolo e 
gli ultimi avvistamenti: le sorelle Faina e il modaiolo signor Upupa con la cresta all'ultimo grido. 

Già un paio di anni fa vi avevo portato in gita sul mio balcone di casa in un momento in cui ero costretta ad una forzosa immobilità casalinga. (QUI),
Da allora le mie capacità si sono affinate e quest'anno un picchio ha deciso di fare il suo nido proprio nel tronco a portata di binocolo,
anzi colgo l'occasione per fare le congratulazioni che una nuova generazione di picchi è venuta a rallegrare la vita di mamma e papà picchio che sfrecciano senza sosta alla ricerca del cibo. 
Purtroppo, devono essersi sentiti infastiditi dallo spiare e hanno cambiato casa dal giorno alla notte e sono andati a picchiare contro altri alberi.

Piccolo di Ghiandaia (forse)
Picchio
Sarò naif e mi accontento delle cose semplici,
ma osservare la vita che scorre dall'altro lato della strada mi rasserena e mi diverte.
Certe volte basta veramente poco per vedere la bellezza che ci circonda.






"Vado verso la natura per essere cullato e guarito,
e avere i miei sensi messi in ordire."
(John Burroughs) 

Alla prossima!
elipisto


30 giugno 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Giugno 2015

Ciao a tutti!
Eccoci nuovamente arrivati alla fine del mese con il consueto diario delle letture,
come sempre in compagnia di Sara e Alice.

Sono nel pieno delle fasi elaborative della tesi del master e, ovviamente, le letture ne hanno risentito e ne risentiranno.

Al Salone del Libro mi era stato commissionato l'acquisto di 

"Tutta la solitudine che vi meritate" di Claudio Giunta che raccoglie degli scritti a tema "Islanda",
va da sé che prima di riconsegnarlo alla legittima proprietaria me lo sono letto.
Se siete stati in Islanda trovate scritte le perplessità e gli stupori che vi hanno assalito a suo tempo ed è un modo per rivivere un viaggio, con il dubbio costante di aver incrociato  a tua volta lo sguardo con uno dei personaggi che l'autore ha incontrato.
Visto lo stile serio, ma non noioso e lo sguardo appassionato nella mia lista dei libri da leggere è entrato anche il saggio sul Giappone "Il paese più stupido del mondo";
non ho bisogno di dire che la scelta dei titoli è volutamente provocatoria, vero? 



Sono poi riuscita a terminare il
"Diario proibito di Maria Antonietta"di Juliet Grey che ripercorre in maniera romanzata la storia di Maria Antonietta dalla sua infanzia in Austria fino alla morte di Luigi XV avvenuta nel 1777,  passando per il matrimonio con il Delfino Luigi Augusto futuro re Luigi XVI. Giunta alla fine mi sono accorta che si tratta di una trilogia che finirò se mi capiteranno i seguiti tra le mani.



E poi basta,
niente,
io e i libri ci siamo guardati negli occhi e abbiamo stabilito di mantenere dei rapporti di cordiale amicizia senza assilli reciproci, se capita abbiamo degli incontri occasionali senza impegni di lettura.
Morale della favola? Ho tre o quattro libri iniziati e posati che i miei neuroni sono concentrati su altro. 


Come sarà stato il mese di Sara e Alice avrà sconfitto il blocco?


Alla prossima
elipisto

31 maggio 2015

Diario di una lettrice (quasi) perbene - Maggio 2015

Ciao a tutti!

Rieccoci con le letture del mese di maggio, come sempre,
 in compagnia di NonSoloShopping e del LibroInBorsa.

Non so voi, ma questo mese a me è sembrato lunghissimo e ho difficoltà a mettere in ordine i fatti che si sono succeduti.

Il mese di maggio è stato il mese della rivelazione:
ho 75 libri cartacei da leggere!
Sì, avete capito bene:
settantacinque!
La cosa grave è che pensavo di averne "solo" un trentina...

Con questo pensiero, ripetuto davanti ad ogni stand a mo' di mantra, sono sopravvissuta al Salone del Libro, tenutasi a Torino a metà maggio, uscendone a mani vuote 
(gli acquisti su commissione non contano).

Passiamo alle letture.

Il primo libro, terminato in breve tempo, è stato
"Il diario di velluto cremisi" di Sarah Jio.
Non è il libro più originale di sempre dato che si parla di storie d'amore e segreti di famiglia svelati da un diario cremisi rimasto nascosto per mezzo secolo in un cassetto, in attesa che la protagonista lo legga, curi le sue ferite d'amore e risolva il mistero dei protagonisti, tuttavia è una di quelle storie che si fanno leggere volentieri.
Secondo me ricorda un po' le atmosfere de "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffembaugh.
Posso fare un appunto polemico, fine a se stesso?

Non ne posso più di copertine con giovani donne di spalle che guardano non si sa bene dove. Fine polemica inutile.

Non solo mi piace viaggiare, ma trovo piacevole la letteratura di viaggio che è un modo per sognare e trovare ispirazioni per nuove destinazioni.
Ad una vecchia edizione del Salone del Libro, forse un paio di anni dopo al mio viaggio in quelle terre estreme, avevo comprato da una piccola casa editrice "Alaska Dream" della giornalista francese Michèle Demai.
Alle prime pagine mi sarei messa le mani nei capelli perché la Demai è una navigatrice provetta che, in questo libro, narra della sua traversata oceanica e della successiva risalita pacifica per arrivare in Alaska e trascorrervi l'inverno in una baia con la barca stretta tra le morse del ghiaccio. 
In realtà, a parte qualche termine marinaresco, la lettura è comprensibile e se si pensa che la terraferma diventa un tutt'uno con il ghiaccio non si tratta di una storia di mare; in ogni caso non sono ansiosa di seguire le orme della protagonista. 

Il pezzo forte delle letture di questo mese è stato sicuramente
"Il mondo nuovo" di Aldous Huxley che avevo iniziato a leggere il mese scorso e non ho più smesso fino a quando non l'ho finito.
Nel 1932 Huxley ha scritto di un futuro ipotetico in cui la società, gestita in modo totalitaristico, è formata da individui creati da una fabbrica genetica che hanno il loro destino predeterminato sin dal livello embrionale e hanno tutti i loro bisogni soddisfatti, bisogni che, ovviamente, sono indotti e controllati. 
Non manca loro nulla, tranne una piccola cosa: le emozioni.
Cosa succede quando un individuo che non è stato predeterminato, bensì ha vissuto come un "selvaggio" entra in contatto con il mondo nuovo?
Libro sconvolgente, profetico, accusatorio che non può lasciare indifferenti.


Per sdrammatizzare un po' sono passata a leggere 
"I veleni della dolce Linnea" di Arto Paasilinna che, con il solito stile surreale, ci strappa più di qualche risata, pure andando a trattare la argomenti scottanti quali Aids, assistenza agli anziani,
 ma, suvvia a chi non capiterebbe di rimanere accidentalmente ucciso sedendosi sulla siringa piena di veleno che la dolce Linnea porta da utilizzare su di sé nel caso si ritrovasse alla mala parata e, visto il nipote che si ritrova, le situazioni rischiose per la sua incolumità fisica non mancano di certo!
Libro dolcemente surreale che si legge tutto di un fiato. 

Poi mi sono impantanata in due letture che non so se porterò a termine:
la prima è "Io sono un gatto" di Natsume Soseki che trovo noioso e il gatto particolarmente supponente e irritante...
la seconda è "The Parasites" di Dafne du Maurier in cui mi sembra sempre di leggere le stesse cose ripetute in età diverse in un circolo vizioso sempre più claustrofobico.

Per ovviare all'imminente blocco del lettore mi sono rifugiata su Fannie Flag e su
"Miss Alabama e la casa dei sogni".
Avevo letto commenti di persone deluse da questo romanzo,
 io penso che, in parte, sia dovuto al fatto che la protagonista di oltre sessantanni non è descritta come la nonnina benevola dispensatrice di consigli e torte profumate, bensì come una donna matura alle prese con i bilanci della vita che non quadrano e con la decisione di farla finita pianificando il tutto nei minimi dettagli.
 Calma è un libro di Fannie Flag: non può finire male e l'amore per la vita trionfa su tutto così come le ingiustizie vengono punite.

Queste sono state le mie letture.

E per quanto riguarda le entrate: 
ho 75 libri fisici da leggere e poco meno di un centinaio di ebooks che spaziano dalla saggistica alla letteratura erotica passando per libri storici, thriller, classici...
anche con il mio ritmo di lettura ne ho per un paio di anni. 

Mi raccomando andate a leggere il diario di Sara e di Alice!

E voi cosa avete letto?
Alla prossima!
elipisto


04 maggio 2015

LVIII tappa - Vi racconto una foto: la solitudine del monaco.

Ciao a tutti!
da inizio anno ho scritto unicamente post di libri o quasi...
non va bene!

Oggi torniamo a parlare di viaggi in senso lato.

Immancabile nel set del bravo turista/viaggiatore/esploratore
c'è una macchina fotografica:
che sia la fotocamera del cellulare o la più ingombrante reflex 
si vuole catturare l'attimo perfetto da ricordare e da raccontare,
con un minimo di ambizione si vuole portare a casa uno scatto degno di Steve McCurry o del National Geographic o, come nel mio caso,
 si spera che sulla quantità ci siano delle foto gradevoli da vedere per colori e composizione. 

In Birmania (QUI quanto ho già postato) ho scattato tante, troppe foto, 
ma ce ne è una che mi piace molto.
Questa.



Io mi imbarazzo sempre molto a fotografare persone,
sarà che non amo comparire in foto a mia volta,
soprattutto mentre sono impegnata in attività quotidiane e ordinarie.

Questo monaco era appena uscito dalla sala di pranzo dove aveva consumato l'unico pasto giornaliero concesso dalla vita monastica.

Lo sguardo pensieroso,
un po' triste,
l'espressione persa e un po' corrucciata
  segna la distanza tra i turisti impegnati ad ottenere un ricordo,
scattando foto a raffica, 
noncuranti di invadere spazi privati o di mantenere un contegno rispettoso e 
la normalità,
 l'umiltà di persone impegnate nella loro quotidianità in un mondo in cui le priorità sono diverse dalle nostre. 

Ringrazio lo zoom della mia macchina che mi ha permesso di rubare questo ritratto e anche questo scorcio.


Comunque, anche se non ho sparaflashato il monaco con la mia macchina foto,
mi sento un po' in colpa per aver invaso la sfera privata di un individuo.

Questo mio imbarazzo, unita al fatto che non voglio appoggiare tradizioni che deformano il corpo umano, ha fatto sì che io non abbia una sola foto delle famose "donne giraffa",
ma mi sia portata a casa un po' di sciarpine intessute dalle loro abili mani. 


E voi? vi sentite in imbarazzo a fotografare le persone come la sottoscritta oppure avete un approccio più aperto?

Alla prossima!
elipisto

01 maggio 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Aprile 2015

Ciao a tutti!
eccoci nuovamente in compagnia di Alice e della neo mamma Sara per il consueto appuntamento con le nostre letture.

Questo mese, complice una pausa non voluta dall'università, sono riuscita a dedicarmi alla lettura, 
della serie non tutto il male vien per nuocere... più o meno.

Il mese è iniziato in leggerezza con "Giorni di zucchero fragole e neve" di Sarah Addison Allen di cui avevo letto con piacere Il profumo del pane alla lavanda. 
Amore e un pizzico di magia aiutano la protagonista ad uscire dalla propria insicurezza e a camminare sulle proprie gambe al di fuori dell'ingombrante influenza materna.
Lettura piacevole, non impegnativa, 
con il lieto fine annunciato.


Di tutt'altro genere sono "I racconti della Kolyma" di Varlam Shalamov.
In realtà la raccolta contenuta nel Mammuth de "I magnifici 7 capolavori della letteratura russa" non è completa, ma ne raggruppa una parte significativa .
 I racconti sono l'autobiografia romanzata,
 ma pure sempre molto reale e concreta, del periodo trascorso dallo scrittore quale prigioniero politico nei gulag siberiani, sopravvivendo non si sa come agli inverni, ai lavori massacranti, alla penuria di cibo e alla sistematica distruzione della dignità umana. 
Le parole e le esperienze descritte sono forti e vanno al di là della mia capacità di immaginazione e, secondo me, si tratta di quelle letture da fare per non dimenticare a quale livelli di  abominio può arrivare l'uomo nei confronti del proprio simile.

Per la lettura in inglese ho temporaneamente accantonato" Don't point that thing at me", che avevo in lettura lo scorso mese, a favore di un più leggibile "Five little pigs" (tradotto come "Il ritratto di Elsa Greer") di Agatha Christie.
A poche pagine dal termine il mio verdetto era a favore della colpevolezza di Adrienne. Le pagine successive mi avranno fatto cambiare idea oppure avranno avvalorato la mia ipotesi o l'avranno distrutta una volta per tutte?  
 Non ve lo dico, dovete leggere l'indagine di Poirot.

La "Scrittura Cuneiforme" di Abdolah Kader è passato più volte tra mani (o nel carrello
di amazon) prima di essere finalmente acquistato. Mi incuriosiva il fatto che fosse edito dall'Iperborea,
 normalmente specializzata in letteratura scandinava, mentre questo è ambientato in Persia e nel corso della mia carriera universitaria ho anche sostenuto un esame sulla nascita delle civiltà tra il Tigri e l'Eufrate: un libro con un titolo e una copertina simile non potevo lasciarmelo scappare? Domanda retorica e avete notato che non ho fatto un minimo accenno alla trama, vero?
Lo stile ricorda, in taluni tratti, quello delle epopee degli eroi de Le mille e una notte, ma attualizzato e calato nella realtà degli scià, dei dissidenti (l'autore è un rifugiato politico nei Paesi Bassi e scrive in olandese), del regime di Khomeini.
Centrale è il rapporto tra un padre sordo muto e il figlio che ne è la bocca e le orecchie e che si trova costretto ad abbandonarlo. 
Sono sempre affascinata da realtà e culture diverse dalla mia, 
soprattutto se raccontate dall'interno.

Infine, ho terminato la lettura della biografia di "Elisabetta I - La vergine regina" di Carolly Erickson. 

Questo mese ho comprato due libri e proprio ieri ho ricevuto un delizioso regalo.
La mia libreria si è arricchita di ben due opere del finlandese Arto Paasilinna:
"Piccoli suicidi tra amici" comprato al Bardotto che è una libreria torteria a Torino che vi consiglio e,
"I veleni della dolce Linnea" nella nuova edizione dell'Iberborea che mi ha regalato una mia amica.
Infine, io e Alice siamo riuscite ad incontrarci e a far trasformare una conoscenza virtuale in un incontro vis à vis, 
ma avevo dimenticato il Kindle a casa e non sapevo cosa leggere nell'attesa,
 per ovviare al panico di non avere un libro tra le mani sono entrata nella libreria Bodoni e mi sono lasciata ispirare fino a quando "Il mondo nuovo/Ritorno al mondo nuovo" di Aldous Huxley non mi ha chiamato.

Chissà come è stato il mese di Alice e di Sara?
E voi che cosa avete letto?
Alla prossima!
elipisto


31 marzo 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Marzo 2015

Ciao a tutti! 
meno male che c'è questa rubrica a mantenere vivo il blog.
Come sempre in compagnia di Sara e Alice.

Questo mese, 
più che una lettrice quasi per bene, 
sono stata una lettrice inconcludente!

Lo scorso mese avevo dichiarato il buon proposito di non farmi influenzare dalla lunghezza o presunta "pesantezza" della lettura. 
Caso strano il buon proposito non è ancora stato disatteso, però c'è stato un prezzo da pagare.

Una sera dopo aver studiato avevo voglia di leggere. 
Ne avevo in lettura tre, in contemporanea, tra cui scegliere.

In Marzo ho finalmente deciso di affrontare la scalata  a  "Il processo" di Kafka. 
Non propriamente la lettura più semplice. Personalmente, non riuscivo a mettere giù il libro se non arrivavo ad un punto fermo alla fine  di tutta  l'irragionevolezza dei discorsi apparentemente ragionevoli dei vari personaggi, il che avviene dopo un po' di pagine. 
Per cui non era la lettura adatta per quella sera.

La lettura in inglese del mese è "Don't point that thing at me" di Kyril Bonfiglioli - adesso nelle librerie con il titolo di Mordecai con una doppia versione della copertina tra cui quella di Gwyneth Paltrow con i baffi - la mia copia è decisamente più bella e colorata, 
per altro, il motivo per il quale lo acquistai la scorsa estate a Londra. Neanche questa lettura è banale per l'uso di slang e costrutti verbali non propriamente lineari: decisamente troppo per il mio cervellino affaticato. 

Il terzo libro che vagava per casa è la biografia di "Elisabetta I - La vergine regina" scritta da Carolly Erickson (lo scorso mese avevo scritto di volerne sapere di più sulla figura di Anna Bolena, ma la mia libreria forniva solo la storia della figlia);
alla fine, se non si presta troppa attenzione alle date e ai nomi, sembra di assistere ad una telenovelas...
lo so, non sto rendendo merito ad una delle figure femminili più carismatiche, ma io avevo voglia di leggere!

Dei tre libri appena citati sono riuscita a finire la lettura unicamente di Kafka grazie ad un provvidenziale viaggio in treno. 
Gli altri sono ancora lì che mi guardano con occhioni speranzosi, 
implorandomi di essere letti.

Ad inizio mese ho inserito nella libreria dei libri letti "Tutte le famiglie sono psicotiche" scritto da Douglas Coupland, ma si tratta di una coda delle letture di febbraio. 
Se vi lamentate delle vostre famiglie un po' sgangherate, 
provate a leggere questo libro, 
se dopo la lettura pensate che i vostri parenti siano ancora più strampalati dei protagonisti dei libri consiglierei di rivolgervi ad uno bravo. 

Una mia amica mi ha prestato "Dimentica il mio nome" di ZeroCalcare:    non sono esperta di disegni e colori, ma la storia raccontata ha una profondità che va ben oltre i disegni.

Chissà se le mie compagne di avventura sono state più proficue di me?
Penso di sì.
Non vedo l'ora di leggere i diari di Sara e Alice.


Alla prossima!
elipisto


Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...