12 giugno 2016

Addio, e grazie per tutto il pesce

Ciao a tutti!

Ho rinviato a lungo questo post,
ma è da inizio mese che provo a scrivere il consueto 
"Diario di una lettrice (quasi) per bene"
senza trovare l'ispirazione,
per non parlare di post "più complessi" tipo quelli delle vacanze, 
in cui non trovo le parole per scrivere contenuti un minimo interessati o divertenti
per cui
ho pensato di 
mandare in vacanza 
a tempo indeterminato 
questo blog in attesa di nuove idee.

Ma io non vado in vacanza,
cioè io sono in vacanza il più spesso possibile,
e sto continuando ad aggiornare il mio 
Instagram
 e sto cercando di rivitalizzare la pagina Facebook 
Le mie letture sono tutte registrate su Goodreads

So long, and thanks for all the fish! (Cit.)

elipisto

01 maggio 2016

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Aprile 2016

Ciao a tutti!

in questo negletto blog resiste e sopravvive il mio diario di lettrice
complice il fatto di aver (forse) superato il blocco da lettrice.
Attualmente il social su cui sono più attiva, 
perché molto più immediato,
 è Instagram.

Passiamo alle letture e, udite udite, agli acquisti.

Ho iniziato il mese terminando 
"Never let me go" di Kazuo Ishiguro 
(titolo in italiano: Non mi lasciare)
La lettura è stata abbastanza travagliata a causa del senso di angoscia ed oppressione che pervade il libro:
una storia apparentemente ordinaria, 
quasi un romanzo di formazione di ragazzi che vivono in un college e si affacciano e affrontano la vita adulta, 
ma che nasconde una realtà ben diversa che l'autore fa scoprire buttando, quasi casualmente, degli indizi su quello che si nasconde dietro alle vicende del gruppo di amici protagonisti del libro.
Libro da leggere quando si ha una certa serenità d'animo e sarebbe da evitare la lettura delle varie recensioni e sinossi sparse per l'etere che, pur non svelando il finale, raccontano qualcuno degli indizi che rendono questo libro così di impatto. 


Per alleggerire l'atmosfera e non bloccarmi nuovamente sono passata ad una

lettura decisamente più leggera:
"Sindrome da cuore in sospeso" di Alessia Gazzola
Avevo sentito parlare a lungo e in termini positivi della serie di Alice Gazzola medico legale.
Questo libro è una specie di prequel alla saga che spiega le ragioni alla base della  scelta di Alice Allevi di specializzarsi in medicina legale.
Lettura veloce, non impegnativa e che strappa qualche sorriso
e, visto che si sta avvicinando l'estate, perfetta lettura sotto l'ombrellone.

E' stato poi il turno di un classico della letteratura russa:
"Le notti bianche" di Fedor Dostoevskij"
Ho un rapporto conflittuale con questo autore: 
ho difficoltà a leggere i suoi romanzi 
(Delitto e castigo e I demoni sono tra i romanzi abbandonati),
mentre mi perdo molto volentieri nelle atmosfere magiche, surreali e malinconiche dei suoi racconti.
Tre notti in cui si consuma l'ardore di un amore che brilla e rischiara la vita come una scintilla nella notte.


Altra lettura apparentemente leggera è 

"Il birraio di Preston" di Andrea Camilleri
ispirato a fatti realmente avvenuti durante i primi anni dell'Unità d'Italia in Sicilia dove i malcontenti erano diffusi e pronti ad esplodere alle più piccole provocazioni.
La storia ruota attorno alla messa in atto dell'opera che dà il titolo al libro in occasione dell'inaugurazione del nuovo teatro di Vigàta. Opera imposta dal prefetto di Montelusa e, come tale, invisa dalla popolazione che si organizza per sabotarne il successo.
Il fatto di aver letto parecchie indagini del Commissario Montalbano ha reso la lettura più semplice per la familiarità
Come scrive Camilleri al termine del libro, i capitoli si possono leggere in ordine sparso fino a ricomporre il filo narrativo; altra particolarità sono i titoli dei capitoli che si rifanno a famosi incipit.

L'ultima lettura del mese è stata:
"Storie sulla pelle" di Nicolai Lilin.
Storia autobiografica dell'autore trasportata sotto forma di romanzo in cui viene narrata la nascita della passione per il tatuaggio criminale siberiano che cela un complesso sistema di significati e storie difficili da decifrare.
Così come in Educazione Siberiana la vicenda si dipana tra le fila dei "criminali buoni" siberiani che, con il loro codice di valori, si contrappongo alla criminalità della droga violenta e senza regole.

Dopo mesi in cui l'industria libraria non ha ricevuto il mio contributo
 ci sono state ben due nuove entrate in libreria.

In vista di un breve viaggio nei Paesi Baschi ho comprato:
Spagna settentrionale ed. Lonely Planet
che, essendo limitata alla fascia nord della penisola iberica, non risulta essere troppo  pesante e riuscirò a portarmela in giro perché le Lonely hanno il peso specifico del piombo!

E poi facendo un giro in libreria ho trovato questo in offerta che stava aspettando solo me.
L'arte classica a cura di John Boardman
Vista la mia passione per l'arte non potevo lasciarlo languire sugli scaffali della libreria rischiando che finisse nella mani sbagliate.

Come sempre la rubrica è fatta in collaborazione con Sara e Alice.


Alla prossima!
elipisto 


01 aprile 2016

Il diario di una lettrice (quasi) per bene - Febbraio e Marzo 2016

Ciao a tutti!

in questo derelitto blog ogni tanto compare un post e non si tratta di un pesce d'Aprile!

Raggruppo le letture di due mesi perché il blocco della lettrice e il viaggio in Baja California hanno rallentato considerevolmente le mie letture.
(se spulciate il mio account Instagram trovate qualche scatto di questo posto unico),


Arrancando a febbraio ho terminato 
Che ci faccio qui? di Bruce Chatwin.
Libro acquistato per il titolo: 
quante volte vi capita di porvi questa domanda?
A me troppo spesso e senza trovare una risposta.
In questo libro pensavo di trovare la risposta di un animo inquieto a questo quesito. In realtà non è stato così:
è una raccolta di pezzi in cui Chatwin narra dei diversi incontri che ha avuto sparsi per il mondo con il suo stile scarno e giornalistico, da taccuino di viaggio.
Non sono riuscita ad appassionarmi.


La lettura successiva è stata di tutt'altro genere:

I pesci non chiudono gli occhi di Erri de Luca.
Non so se si tratti di una sorta di autobiografia romanzata attraverso l'infanzia di un bambino di 10 anni che vuole sentirsi grande o di un romanzo breve in cui la realtà sfocia nella finzione, 
ma è, forse, uno dei libri che più mi hanno emozionato dello scrittore partenopeo. 
Emerge la voglia di diventare grande, 
quell'ansia che tutti abbiamo vissuto ma che ci è ormai sfuggita dalla mente; emerge la poesia dei primi incontri con l'amore più puro e innocente. 


Per superare il blocco e per leggere qualcosa di leggero in vacanza mi sono tuffata ne
L'isola dei monaci senza nome di Macello Simoni
che riprende lo schema dell'oggetto misterioso, in questo caso il Rex Deus in grado di minare le basi della Chiesa Cattolica, alla cui ricerca parte un prescelto che deve superare mille e più peripezie sullo sfondo dell'isola d'Elba e di Montecristo cercando di sfuggire alle ciurme del feroce corsaro ottomano "Barbarossa".
Storia non originale, ma di facile lettura.

Complice qualche viaggio in treno ho letto
Piazza d'Italia di Antonio Tabucchi 
che era un po' che tentava di farsi notare nel mio Kindle.
Mi ha, in parte, ricordato Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez per la storia di tre generazioni che si snodano e si intrecciano con la storia del paese che riflette quelle d'Italia con protagonisti dai nomi non comunissimi (Garibaldo, Volturno...).
E' il mio primo Tabucchi e, probabilmente, non sarà l'ultimo.


Infine, in soli due giorni mi sono divorata le oltre 700 pagine de
La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker 
che ha rappresentato un caso letterario qualche estate fa con opinioni contrastati per i premi vinti da un libro giallo.
Forse conviene dimenticarsi delle polemiche e concentrarsi sulla storia che si dipana serrata fino ai colpi di scena finali; 
 alle ricerche dell'assassino di Nora Kellergan si affianca la storia d'amore che lega uno scrittore alla letteratura e alle sue fatiche letterarie. 
Il fatto che lo abbia letto in due giorni è sintomatico del mio gradimento.

Il libro abbandonato del periodo è 
Squirrel seek chipmunk: A modest bestiary di David Sedaris
(in italiano Bestiole e bestiacce)
perché i primi racconti sono divertenti: 
animali vari che si comportano come umani,
ma con una ripetitività e un cinismo sempre maggiore che per me è risultato essere eccessivo.

Non ci sono state nuove entrate nella mia libreria e l'opera di smaltimento delle scorte prosegue.

E voi cosa avete letto?
Sara e Alice sono alle prese con l'impegnativo mestiere di mamma per cui non sanno se troveranno il tempo per scrivere, 
voi fate come me e passate da loro a controllare ;-)

Alla prossima!
elipisto





07 febbraio 2016

Sì viaggiare

Ciao a tutti!

"Ognuno attraversa un luogo con un suo ritmo.
Uno va svelto, uno ciondola.
Una città - una pagina - 
si percorre in mille modi:
attento, lento, sincopato,
frettoloso, distratto,
sintetico, analitico, dispersivo"
(L'infinito viaggiare - Claudio Magris)

Da qualche parte in Alaska -2009
Stavo leggendo queste belle parole
e parlando con amici che hanno contratto quella malattia incurabile che si chiama
VOGLIA DI PARTIRE
ho pensato a cosa spinge la sottoscritta a viaggiare.

I motivi sono diversi.
In questo momento il principale, forse,
è la fuga da una situazione (lavorativa...nulla di preoccupante)
che, 
se da un lato mi permette di viaggiare, 
dall'altro mi fa sentire in gabbia.

Bryce Canyon - 2011

E allora, via!
a respirare nuove esperienze,
ad arricchire la memoria di nuovi ricordi,
a riempire gli occhi di nuovi colori,
ad avere un punto di vista diverso.

Sono tanti i motivi che spingono le persone a mettersi in viaggio e ad uscire dalla comodità e dalla sicurezza della propria casa, 
tutti ugualmente validi, 
ma il motivo principale che spinge 
me 
a fare la valigia,
mai abbastanza spesso,
è riassumibile in una singola parola:
curiosità.
Le tre scimmiette di Nikko - Giappone 2010

Curiosità di vedere posti nuovi;
di tornare in posti già visti per vedere se e come sono cambiati;
curiosità di scoprire realtà diverse, 
per quanto non ami i viaggi alla "scoperta" di etnie perché è molto difficile, se non impossibile, spogliarsi dei nostri preconcetti di turisti/viaggiatori occidentali con la carta di credito sempre pronta;

Birmania 2014
curiosità di scoprire posti di cui non si sa nulla:
uno dei viaggi che vorrei fare è quello di andare a mettere il naso nei vari "-stan" del mondo (magari evitando Afghanistan e Pakistan) 
spuntati con la dissoluzione del mondo sovietico di cui non so nulla, 
magari perché non c'è nulla, ma "se non vedo non credo";
curiosità di vedere con i propri occhi se le immagini visti in mostre, nei libri, su internet sono proprio così spettacolari e di solito lo sono molto di più;

Incredibile tramonto sul Gran Canyon - 2011
curiosità di seguire le suggestioni letterarie:
in quanti di noi l'immagine che ci siamo fatti di San Pietroburgo è influenzata dalla letteratura ottocentesca russa, oppure quando siamo a Londra proviamo a ricercare rimasugli di quell'epoca vittoriana così ben descritta in tanti libri,
e vogliamo parlare del connubio Pessoa - Lisbona o, 
più vicino a noi, Camilleri - Sicilia.

Curiosità che mi porto dietro anche quando vado a vedere una mostra o cammino per le strade della mia città.

Ho iniziato con una citazione,
termino questo post con un'altra citazione che descrive il mio pensiero molto meglio quanto io abbia tentato di fare. 

"Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si era già visto,
vedere in primavera quel che si era visto in estate,
veder di giorno quel che si era visto di notte, 
col sole dove prima pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, 
la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. 
Bisogna ritornare sui passi già fatti,
per ripeterli e tracciarvi a fianco 
nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
SEMPRE"
(Viaggio in Portogallo - José Saramago)
Da qualche parte in Islanda

E come dimenticare il grande Lucio Battisti da cui ho "rubato" il titolo del post.



Alla prossima!
elipisto

31 gennaio 2016

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Gennaio 2016

Ciao a tutti!
La fine del mese è arrivata e con essa la consueta rubrica dedicata alle mie letture,
come sempre in compagnia di Sara e Alice.
Un grosso in bocca in lupo ad Alice che è ormai agli sgoccioli sgoccioli della gravidanza.

E' un periodo in cui le letture sono molto disordinate:
leggo tanto ma concludo poco, 
infatti sono solo tre i libri terminati in questo mese
più gli altri tre o quattro iniziati.


Il mese di Gennaio è iniziato con la raccolta di racconti 
"I misteri della montagna" 
di Mauro Corona
in cui la montagna non è solo l'ambiente in cui si dipanano le vicende narrate, bensì ne è la protagonista principale;
i racconti sono dedicati alla montagna con quella sensibilità malinconica tipica di Corona. 





Ho finito la saga di Harry Potter con 
"Harry Potter and the Deathly Hallows" 
di J.K Rowling
in cui tutto arriva alla conclusione e trova la sua spiegazione e, finalmente, Harry smette di considerarsi una vittima e di sentirsi incompreso per affrontare il proprio destino salvando se stesso e gli altri.



Infine, 
la lettura più complessa e controversa del mese:
"Lui è tornato"
di Timur Vermes
caso editoriale di qualche anno fa, 
comprato dopo aver letto "Lui è tornato" in cui chi ritorna è niente meno che Gesù.
In questo caso chi si risveglia in una Germania completamene diversa (per fortuna) è Hitler in persona che, inizialmente, deve capire come interagire con la tecnologia moderna, più che con una società non più nazista, per poi utilizzare i mezzi di comunicazione a suo vantaggio per riportare in auge la sua ideologia.

Io dico solo che le ultime due frasi del libro sono:
"Non era tutto sbagliato."
Si può ricominciare da questo
e mi hanno fatto accapponare la pelle 
perché il nazismo e tutte le ideologie che utilizzano la morte degli avversari per imporsi 
non devono mai mai esser qualcosa di divertente.
Sicuramente l'espediente letterario è originale,
ma avrei apprezzato che dietro alla storia ci fosse una condanna morale maggiore,
condanna che non ho colto.

Come sarà stato il mese da lettrice di Alice e di Sara?
E voi,
che cosa avete letto?

Alla prossima!
elipisto

17 gennaio 2016

LXIII Tappa - Newport

Ciao a tutti!

oggi vi porto con me alla scoperta di uno dei gioiellini del New England:
Newport 
nel Rhode Island.

Dopo l'abbuffata di suoni e grattacieli di New York
l'atmosfera rilassata e chic di Newport, 
almeno per me, 
ha rappresentato una boccata d'ossigeno.

Nel corso del XIX secolo le ricche famiglie borghesi di NY scelsero Newport come località di villeggiatura estiva facendo costruire le loro sontuose ville lungo la Bellevue Avenue.




La maggior parte di queste lussuose mansion sono state trasformate in musei a trasmettere le atmosfere dei "Roaring Twenties" che sicuramente permeavano la tranquilla Newport durante la stagione mondana.

Alcune ville si nascondono dietro ad alti alberi dipinti con i colori dell'autunno,
altre sono chiuse per la stagione non più turistica, 
alla stregua dei loro proprietari che durante l'autunno ritornavano nelle loro case newyorkesi.

Forse la più famosa di queste ville è conosciuta con il nome di:
The Elms





La visita permette di conoscere anche i segreti del funzionamento dello spettacolo quotidiano che veniva messo in atto ogni giorno da parte dei padroni di casa a favore dei loro ospiti che dovevano essere serviti, riveriti ed impressionati.
Sembra quasi di cogliere la fugace ombra della cameriera che si affretta a sistemare le camere o a riempire i bicchieri per poi rifugiarsi per un momento di sosta nella sua piccola stanza in soffitta.

L'impressione che si ha è di opulenza e ostentazione 
in cui tutto doveva essere esagerato; 
avete presente le atmosfere del Grande Gatsby?


Molto piacevole,
oltre la visita ad una o più ville,
è la sinuosa strada che dal Rough Point,
 al termine della Bellevue Avenue,
 porta al Brenton Point State Park 
ricca di suggestivi scorci sull'oceano.








Se dico che è la parte di Newport che mi è piaciuta di più si capisce che alla fine quello che mi colpisce e mi emoziona è la natura in tutte le sue sfaccettature.



Verso nuove avventure


Alla prossima!
elipisto

02 gennaio 2016

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Dicembre 2015

Ciao a tutti!

eccoci con l'ultimo diario delle letture del 2015,
come sempre in compagnia di Sara e Alice.


Durante il mese di Dicembre, 
complici dei giorni di ferie obbligati,
ho ripreso il mio solito ritmo da macina libri.


Ero in astinenza da Neil Gaiman
uno dei miei autori contemporanei preferiti e, 
grazie ad  un'offerta di Amazon ho scaricato:

"The Ocean at the end of the Lane

(L'oceano in fondo al sentiero).

La capacità di proiettare immagini all'interno della mente del lettore di Neil Gaiman è qualcosa di unico, mentre la presenza di una "porta" tra il mondo fantastico e il mondo reale è una presenza costante nei suoi romanzi;
 nel caso specifico, purtroppo per me, 
il passaggio è rappresentato da qualcosa che attraversa il corpo umano e, si dia il caso, che uno dei miei incubi peggiori è quello di avere degli insetti che depongono le loro larve sotto la mia pelle:
 questa associazione ha rovinato un po' la mia esperienza di lettura e per questo motivo la storia narrata mi è piaciuta un po' meno delle altre già lette.


Sono passata ad un libro di un autore italiano che avevo preso, 
forse più per la copertina e per il titolo, 
che per la storia in sé che, infatti, mi ha lasciata un po' perplessa:

"Gli alberi hanno il tuo nome" di Alessandro Mari.

Durante tutto il romanzo si alternano due storie:
quella di San Francesco d'Assisi da quando è conosciuto come Cesco fino alla sua morte
e quella di Rachele e Ilario, una coppia moderna che decide di convivere e della crisi di Rachele.
Ho letto due vicende scritte con due stili diversi (complimenti all'autore) facendo fatica a passare da una storia all'altra anche perché tutti questi rimandi e analogie, decantate in critiche e recensioni, io non sono stata in grado di coglierle, 
per cui durante la lettura ero un po' stranita e disorientata.


Periodo di Natale, 
periodo di fiabe:
sullo scaffale ha iniziato a svolazzare, 
alla ricerca della propria ombra,

"Peter Pan" di J.M. Barrie

Un classico della letteratura da ragazzi che non ha deluso le aspettative.


Infine, 
caso più unico che raro,
l'ultimo libro entrato in casa,
un graditissimo regalo,
non ha avuto il tempo di transitare nello scaffale dei libri da leggere che è stato subito iniziato e finito nel giro di pochi giorni.

"L'atlante tascabile delle isole remote" di J. Schalansky 

in cui l'autrice elenca 50 isole scarsamente abitate, se non disabitate del tutto, accompagnate da cartina e il resoconto di un fatto che le ha rese "importarti".
Io, a differenza dell'autrice, oltre a leggere guide e sfogliare atlanti,
 preferisco prendere una valigia e partire.

Lo scorso mese sul mio comodino c'era in lettura 
Harry Potter and the Deathly Hallows che continua ad essere sul comodino, 
insieme ai Misteri della montagna di M. Corona.

Questo mese ho abbandonato ben due libri:
uno è "Piccoli suicidi tra amici" di A. Paasilinna 
- sul comodino lo scorso mese -
 che a me di leggere di suicidi/depressione/mal di vivere, 
anche se narrati in  forma ironica e scherzosa, proprio non va;
l'altro libro abbandonato è "Jane Austen Book Club",
 non so neanche il motivo per cui io possa aver comprato un libro simile visto il mio poco amore per le eroine austeniane,
ho iniziato a leggerlo e, oltre a non cogliere i riferimenti ai romanzi (ma la cosa non mi ha disturbato: era preventivata), 
anche la storia attorno mi è sembrata proprio un po' banale e il libro è finito nel dimenticatoio senza ulteriori rimpianti.

Chissà quali sono state le letture di Sara e Alice.
Voi cosa avete letto?

Prima di salutarvi vorrei augurarvi un felice 2016 con una citazione di Neil Gaiman:

"I hope that in this year to come, you make mistakes. Because if you are making mistakes, then you are making new things, trying new things, learning, living, pushing yourself, changing yourself, changing your world. You're doing things you've never done before, and more importantly, you're doing something!

(Io spero che per l'anno che verrà, voi facciate errori. Perché se state facendo errori, state facendo cose nuove, provando cose nuove, imparando, vivendo, spingendo voi stessi, cambiando voi stessi, cambiando il vostro mondo. State facendo cose che non avete mai fatto prima, e più importante di tutto, state facendo qualcosa! 
Scusare la pessima traduzione, ma il senso è quello)


Alla prossima!
elipisto





Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...