27 febbraio 2018

Sopra e sotto il comodino - Gennaio e Febbraio 2018

Ciao a tutti!
Con il blog ritorna anche il diario di una lettrice (quasi) per bene sotto una nuova forma.
Sono sommersa dai libri e non so dove metterli, ovviamente vorrei leggerli tutti, possibilmente in tempi rapidi, per cui li metto sul comodino e anche sotto per evitare crolli improvvisi nel cuore della notte, da qui il nuovo nome della "rubrica sui libri" (quasi come se si trattasse di un blog serio....)

Piccola doverosa premessa valida per tutti i post in cui parlo di libri: io provo a raccontare le impressioni che mi ha lasciato la lettura senza alcuna pretesa di fare una recensione che non ho le competenze necessarie per farlo.

Il primo libro terminato è "Mirtilli a colazione" di Meg Mitchell Moore, non una grande lettura, ma non mi aspettavo molto anche perché la copertina (sì, lo so che non si giudica un libro dalla copertina, ma tant'è) non mi faceva certo propendere per una lettura densa e pregna di significati filosofici metafisici. Il punto di partenza è interessante: una reunion familiare dei tre figli dei Genny e William che, per diversi motivi, si ritrovano sotto il tetto della casa natale portati là a causa di diversi accadimenti in cui si ritrovano, in età adulta, ad avere bisogno della mamma e del papà, purtroppo lo svolgimento appiattisce il tutto: troppi stereotipi, personaggi un po' piatti e finale affrettato e prevedibile, inoltre, il momento alla "Uccelli di Rovo" (intuibile dal primo momento in cui è comparso il prelato giovane e affascinante) me lo sarei evitato. 

Il filo conduttore delle letture di quest'anno sarà: "smaltiamo la scorta di libri non letti".

Riordinando la libreria per trovare dei libri da regalare alla biblioteca mi sono imbattuta nel libro di Walter Bonatti "In terre lontane" che colpevolmente stazionava tra i libri letti invece che nello scaffale strapieno di quelli da leggere. 
Il grande alpinista, uomo sicuramente fisicamente e psicologicamente forte, conclusa l'avventura alpinistica si dedica all'esplorazione dei mondi ancora poco frequentati dai turisti. In questo libro sono raccontate le sue avventure con un misto di ammirazione dell'uomo primitivo che vive in simbiosi con l'ambiente che lo circonda e lo spingersi oltre fino a testare i propri limiti; il dubbio che mi è sorto è: si tratta solo di andare oltre i propri limiti oppure di irragionevole sfoggio del proprio valore? In ogni caso si tratta di una lettura scorrevole senza impegno. 


"Pelle di leopardo" è stato il fedele compagno di viaggio di due settimane in Vietnam. L'acuta penna di Tiziano Terziani racconta il periodo in cui il Vietnam era diviso in due e lacerato da una guerra civile in cui le città erano in mano ai sudvietnamiti e i cosiddetti vietcong erano sparsi a macchia di leopardo tra le campagne.
La seconda parte racconta la liberazione di Saigon e di come gli ideali della rivoluzione fossero appetibili e condivisibili. Purtroppo, le rivoluzioni si scontrano con la realtà e la necessità di consenso e gli ideali perdono il loro fascino astratto. 
Man mano che scoprivo il paese asiatico anche i nomi citati acquisivano una connotazione più reale e forte è il contrasto tra il Vietnam di 40 anni fa e quello attuale.

In concomitanza con la Giornata della Memoria mi piace sempre leggere un libro sulla II Guerra Mondiale dato che, personalmente, do un'interpretazione estensiva del concetto di memoria.
Ho scelto, sempre attingendo alla scorta dei libri dimenticati, "I nostri occhi sporchi di terra" di Dario Buzzolan perché prometteva di raccontare la parte "sporca" della Resistenza in cui la faida personale si nasconde dietro gli ideali di democrazia e libertà.
In realtà si tratta di una storia raccontata ai giorni nostri con qualche flashback agli Anni '40 il cui fulcro è il rapporto tra un padre che ha vissuto la guerra e la figlia e l'amante. 
Aspettative assolutamente disattese.


Infrangendo i buoni propositi di non comprare nessun libro, sono entrata in libreria e questa nuova uscita è venuta a casa con me curiosa di conoscere quelle che Eco definisce le: 
"caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l’‘Ur-Fascismo’, o il ‘fascismo eterno’. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili".  
A leggere attentamente e a guardarsi intorno c'è da avere paura perché le caratteristiche sono presenti nella società contemporanea e vengono ampiamente sottovalutate.


Ho letto il primo volume della saga dei Cazalet, tanto apprezzata da molti, sul finire dello scorso anno e, nonostante non ne fossi particolarmente convinta, mi sono decisa di continuare nella lettura (complice l'ebook in offerta), però mi sono annoiata molto, ancora più che nel primo volume: la storia è diluita, dilatata senza che succeda nulla di eclatante nonostante il mondo attorno venga stravolto dai primi anni del secondo conflitto mondiale; sembra che l'evoluzione dei personaggi sia avvenuta nell'intervallo non raccontato tra i due volume. Per me è stato "tempo dell'attesa" che arrivasse l'ultima pagina.

Quali sono state le vostre letture? Avete letto qualcuno di questi libri?

Alla prossima!

elipisto





11 febbraio 2018

Impressioni d'Oriente

Mercato galleggiante di Can Tho

Botteghe aperte sulla strada
Milioni di motorini che segnalano la propria presenza con un caos organizzato di clacson
Mezzi di trasporto colmi di merci e persone
Un fiume che non scorre sullo sfondo della città, ma ne è parte integrante
Cibo speziato
Cucina di strada
Frutta esotica e profumata
Sorrisi sfuggenti e gentili
Mercati ricchi di merci
Galli sul marciapiede nel pieno centro urbano di una metropoli
Risaie e alberi di caucciuù
Picchi calcarei incombenti
Lanterne colorate
Capelli a cono

Questi i ricordi a caldo di un bellissimo viaggio in Vietnam.

Hoi An


Quello che mi ha colpito maggiormente, più che i paesaggi, è stata la brulicante umanità.
La baia di Halong non ha deluso le alte aspettative che nutrivo,
Cam Toc è stata una piacevole sorpresa e 
Hoi An è un piccolo gioiellino asiatico,
ma quello che si sedimenta nei ricordi è la gente che vive la strada e la città in maniera diversa a quella a cui siamo abituati: 
si mangia in strada seduti su piccoli sgabelli, le merci esposte invadono il marciapiede e contendono lo spazio ai motorini parcheggiati, la bottega è un tutt'uno con l'abitazione.


Pausa pranzo
Sulla strada verso il mercato

Carretto 

Motorini in doppia fila





Alla prossima!
elipisto

11 gennaio 2018

Irlanda on the road

Ciao a tutti!

Paesaggi mozzafiato e pecore in mezzo alla strada, buona birra e macchine contromano: 
questa è l'estrema sintesi di un viaggio on the road in Irlanda.

Esplorando il Connemara

Quasi 3.000 Kilometri percorsi in 13 giorni a bordo della Mini che ci ha portato a zonzo per le strade, stradine, viottoli alla scoperta delle vestigia della storia millenaria e travagliata di questa terra ma, soprattutto, immergendoci nei morbidi paesaggi irlandesi che possono essere tanto rilassanti quanto inquietanti al cambiare le condizioni atmosferiche, il che succede molto molto spesso!

Verso Fanore Beach 

Spesso il nostro percorso si è sovrapposto a quello della Wild Atlantic Way che parte da Kinsale per risalire fino a Malin Head per cambiare nome in Causeway Coastal Route nel territorio nord irlandese.

Sempre più a Nord

Le ondine che simboleggiano la Wild Atlantic Way ci hanno accompagnato alla scoperta di angoli più o meno frequentati in cui si sono susseguiti panorami mozzafiato fatti di spiagge sabbiose celate in fondo a baie protette, di ripide ed improvvise scogliere, senza dimenticare le corroboranti soste negli immancabili pub che punteggiano il paesaggio quasi quanto le pecore e gli accoglienti cafè dove gustare saporite torte.

Il percorso della Wild Atlantic Way segue il più fedelmente possibile la frastagliata linea costiera dell'isola di smeraldo percorrendo, il più delle volte, le strette "local" (identificabili dalla lettere L); 
i punti di interesse sono arricchiti da apposita cartellonistica che fornisce nozioni storiche, culturali o particolarità geologiche. 
Va da sé che dopo qualche giorno di viaggio è scattata la corsa ha immortalare tutte le paline possibili in una specie di gara fotografica.

Andando a Sheep's Head sperando di non
incontrare macchine in senso contrario


Seguendo la Wild Atlantic Way il viaggiare si fa più lento, i tempi si dilatano, le occasioni per scattare fotografie si sprecano, ma i bei paesaggi non mancano lungo le altre strade irlandesi. 




Noi, cartina alla mano, spesso abbiamo deciso di allungare il percorso imboccando le "local" che ci hanno portato fuori dalle strade più battute e ci hanno permesso di attraversare le Wiclow Mountains in cui, in poco tempo e in pochi kilometri, siamo passati dal paesaggio urbano di Dublino al paesaggio delle brughiere, oppure di inoltrarci nel sassoso e unico Burren o nell'affascinante Connemara o per raggiungere le Slieve League Cliffs. 

Alla fine del viaggio il motto è stato:
"Non puoi dire di aver viaggiato in Irlanda se non ti sei perso su una L!" 


Somewhere

E' impossibile visitare e conoscere un'isola e due nazioni in quindici giorni, ci si può fare un'idea, si può andare alla scoperta dei luoghi "famosi" o di deviare dalla strada principale seguendo una fulminea intuizione, ma quello che rimane è un'impressione di persone orgogliose del loro essere irlandesi ancora in grado di creare un legame con l'ambiente rurale. 



Se volete farvi un'idea dei paesaggi irlandesi attraverso immagini migliori delle mie consiglio di sbrirciare il profilo Instagram del Tourism Ireland e della ...indovinate un po'....Wild Atlantic Way.
Gli stessi siti insieme ad Irlandando.it sono i siti on line da cui sono partita per abbozzare il viaggio, senza sottovalutare le guide della Lonely Planet e del National Geographic.


Alla prossima!

elipisto


03 gennaio 2018

TAG - Viaggiare con i libri

Ciao a tutti!

Ricominciamo con qualcosa di facile: un bel tag che coniuga la mia passione per i libri con quella dei viaggi.
Il tag è stato creato su YouTube da Ilenia Zodiaco e consiste in 7 domande.
Cominciamo subito!

1) Un libro ambientato in un luogo che non hai ancora visitato ma che ti piacerebbe vedere
E' da quando sono ragazzina che voglio andare nel Borneo e in Malesia: tutto merito di Salgari e di Sandokan!
Un'altra meta che stuzzica la mia fantasia è il Botswana, ma credo che le avventure Precious Ramotse di A. Mccall Smith non abbiano inciso sul mio desiderio di andare sul delta dell'Okavango.


2) Un libro ambientato in un luogo che non hai visitato e dove non vorresti andare
In realtà non ci sono posti che non vorrei visitare a prescindere, uno dei miei motti è "Punta un dito al caso sul mappamondo e lì ci vorrei andare, fosse anche la Fossa delle Marianne!"
Ci sono luoghi pericolosi e luoghi per i quali non mi sento ancor pronta. 
Se qualcuno conosce un romanzo ambientato nello Yemen 
(ahimé diventato impraticabile a causa di una guerra che non importa a nessuno) 
me lo consigli che lo leggerei volentieri.

3) Una meta che hai visitato e di cui vorresti leggere qualcosa
Spoiler: a breve andrò nel sud est asiatico e vorrei leggere qualcosa di più, soprattutto qualcosa di più contemporaneo rispetto a "Pelle di leopardo" di T. Terzani attualmente sul mio comodino

4) Un posto che hai visitato perché ti ero lasciato/a affascinare da un libro ambientato in quel luogo. 
Ne sei rimasta delusa?
La lettura non è il maggior ispiratore dei miei viaggi, lo sono molto di più i documentari o le fotografie o i racconti di viaggio, 
però 
Patagonia di Bruce Chatwin 
(che trovai, per altro, molto noioso) 
ha contribuito alla voglia di andare in capo al mondo. 
Non si può rimanere delusi dalla Patagonia, soprattutto, se si ama la bellezza selvaggia della natura ancora poco domata dalla mano umana.

5) Vai al mare, che libro ti porti? E in montagna? E in città?
Al mare fa caldo, c'è confusione, fa caldo, ti scotti, fa caldo 
per cui un bel giallo nordico a compensare, 
invece di consigliare la solita Camilla Lackberg, suggerisco Toxìc di Hallgrìmur Helgason

La montagna con i suoi tempi più lenti e i paesaggi maestosi mi fa venire in mente letture epiche per cui fantasy (Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien) o i tomoni russi (Anna Karenina o Guerra e Pace di L. Tolstoj).

In città sono più ispirata dalla letteratura contemporanea e/o libri che non superino le 250 pagine per essere facilmente trasportabili.
In ogni caso un bell'ereader e si risolvono i problemi di peso, di scelta e di ingombro.

6) Il libro più straniero che tu abbia mai letto, quello che hai sentito più distante dalle tue abitudini
Non mi odiate, ma confesso di non essere in sintonia con la letteratura giapponese e con la tipologia di narrazione onirica che ho riscontrato negli scrittori nipponici.

7) Viaggiare nel passato. 
Un libro ambientato in un'epoca storica e in un luogo che visiteresti subito
Domanda difficile.
In epoche passate se eri donna e di ceto non elevato non te la passavi molto bene e, anche se eri abbastanza fortunata da avere una condizione sociale discreta, dovevi sottostare a regole di comportamento e di condotta che a me vanno un po' strette, non a caso, da ragazzina (e non solo), la mia eroina era Jo March di Piccole Donne.
Detto questo invidio il senso di scoperta e curiosità trasversale a tutti gli ambiti del sapere che è alla base dell'Illuminismo, una sensazione e una possibilità che credo non ci appartenga più; per Natale mi sono regalata un libro bello (nel senso di oggetto, spero anche nel contenuto): 

"Journey: an illustrated history of exploration and travel"   
che esplora la storia delle spedizioni e dei mezzi di trasporto dalla preistoria alle spedizioni spaziali e sembra voler raccontare questo sentimento di meraviglia e curiosità che è stato il motore delle tante scoperte umane.


Voi che cosa avreste riposto a queste domande? Sono curiosa di conoscere le vostre risposte.

Alla prossima!

elipisto

02 gennaio 2018

Anno nuovo vita nuova!

Ciao a tutti!

Anno nuovo vita nuova o almeno così si dice. 
Chissà se questo vale anche per questo blogghino da me tanto trascurato e bistrattato.

Ci si prova a tornare a raccontare, 
attraverso i miei occhi un po' miopi, 
quello che più mi colpisce durante i viaggi lontani e le scoperte dietro l'angolo di casa, senza dimenticare le mie letture variegate.

Il decalogo del buon blogger prevederebbe una scaletta di pubblicazione costante in modo da affezionare i lettori e dei post ricchi di contenuti; 
se cercate tutto ciò rimarrete delusi perché scrivo quando ho qualcosa da dire e, parafrasando Einstein, 
"non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curiosa" 

Sono stata in Irlanda, in Costa Rica, in Portogallo, sul Lago di Garda, scoperto angolini nascosti di Milano, visto mostre, letto libri, ritrovato il piacere alla lettura e comprati troppi libri.

Alla prossima!

elipisto


12 giugno 2016

Addio, e grazie per tutto il pesce

Ciao a tutti!

Ho rinviato a lungo questo post,
ma è da inizio mese che provo a scrivere il consueto 
"Diario di una lettrice (quasi) per bene"
senza trovare l'ispirazione,
per non parlare di post "più complessi" tipo quelli delle vacanze, 
in cui non trovo le parole per scrivere contenuti un minimo interessati o divertenti
per cui
ho pensato di 
mandare in vacanza 
a tempo indeterminato 
questo blog in attesa di nuove idee.

Ma io non vado in vacanza,
cioè io sono in vacanza il più spesso possibile,
e sto continuando ad aggiornare il mio 
Instagram
 e sto cercando di rivitalizzare la pagina Facebook 
Le mie letture sono tutte registrate su Goodreads

So long, and thanks for all the fish! (Cit.)

elipisto

01 maggio 2016

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Aprile 2016

Ciao a tutti!

in questo negletto blog resiste e sopravvive il mio diario di lettrice
complice il fatto di aver (forse) superato il blocco da lettrice.
Attualmente il social su cui sono più attiva, 
perché molto più immediato,
 è Instagram.

Passiamo alle letture e, udite udite, agli acquisti.

Ho iniziato il mese terminando 
"Never let me go" di Kazuo Ishiguro 
(titolo in italiano: Non mi lasciare)
La lettura è stata abbastanza travagliata a causa del senso di angoscia ed oppressione che pervade il libro:
una storia apparentemente ordinaria, 
quasi un romanzo di formazione di ragazzi che vivono in un college e si affacciano e affrontano la vita adulta, 
ma che nasconde una realtà ben diversa che l'autore fa scoprire buttando, quasi casualmente, degli indizi su quello che si nasconde dietro alle vicende del gruppo di amici protagonisti del libro.
Libro da leggere quando si ha una certa serenità d'animo e sarebbe da evitare la lettura delle varie recensioni e sinossi sparse per l'etere che, pur non svelando il finale, raccontano qualcuno degli indizi che rendono questo libro così di impatto. 


Per alleggerire l'atmosfera e non bloccarmi nuovamente sono passata ad una

lettura decisamente più leggera:
"Sindrome da cuore in sospeso" di Alessia Gazzola
Avevo sentito parlare a lungo e in termini positivi della serie di Alice Gazzola medico legale.
Questo libro è una specie di prequel alla saga che spiega le ragioni alla base della  scelta di Alice Allevi di specializzarsi in medicina legale.
Lettura veloce, non impegnativa e che strappa qualche sorriso
e, visto che si sta avvicinando l'estate, perfetta lettura sotto l'ombrellone.

E' stato poi il turno di un classico della letteratura russa:
"Le notti bianche" di Fedor Dostoevskij"
Ho un rapporto conflittuale con questo autore: 
ho difficoltà a leggere i suoi romanzi 
(Delitto e castigo e I demoni sono tra i romanzi abbandonati),
mentre mi perdo molto volentieri nelle atmosfere magiche, surreali e malinconiche dei suoi racconti.
Tre notti in cui si consuma l'ardore di un amore che brilla e rischiara la vita come una scintilla nella notte.


Altra lettura apparentemente leggera è 

"Il birraio di Preston" di Andrea Camilleri
ispirato a fatti realmente avvenuti durante i primi anni dell'Unità d'Italia in Sicilia dove i malcontenti erano diffusi e pronti ad esplodere alle più piccole provocazioni.
La storia ruota attorno alla messa in atto dell'opera che dà il titolo al libro in occasione dell'inaugurazione del nuovo teatro di Vigàta. Opera imposta dal prefetto di Montelusa e, come tale, invisa dalla popolazione che si organizza per sabotarne il successo.
Il fatto di aver letto parecchie indagini del Commissario Montalbano ha reso la lettura più semplice per la familiarità
Come scrive Camilleri al termine del libro, i capitoli si possono leggere in ordine sparso fino a ricomporre il filo narrativo; altra particolarità sono i titoli dei capitoli che si rifanno a famosi incipit.

L'ultima lettura del mese è stata:
"Storie sulla pelle" di Nicolai Lilin.
Storia autobiografica dell'autore trasportata sotto forma di romanzo in cui viene narrata la nascita della passione per il tatuaggio criminale siberiano che cela un complesso sistema di significati e storie difficili da decifrare.
Così come in Educazione Siberiana la vicenda si dipana tra le fila dei "criminali buoni" siberiani che, con il loro codice di valori, si contrappongo alla criminalità della droga violenta e senza regole.

Dopo mesi in cui l'industria libraria non ha ricevuto il mio contributo
 ci sono state ben due nuove entrate in libreria.

In vista di un breve viaggio nei Paesi Baschi ho comprato:
Spagna settentrionale ed. Lonely Planet
che, essendo limitata alla fascia nord della penisola iberica, non risulta essere troppo  pesante e riuscirò a portarmela in giro perché le Lonely hanno il peso specifico del piombo!

E poi facendo un giro in libreria ho trovato questo in offerta che stava aspettando solo me.
L'arte classica a cura di John Boardman
Vista la mia passione per l'arte non potevo lasciarlo languire sugli scaffali della libreria rischiando che finisse nella mani sbagliate.

Come sempre la rubrica è fatta in collaborazione con Sara e Alice.


Alla prossima!
elipisto 


Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...