15 gennaio 2025

Sopra e sotto il comodino: Le prime letture del 2025

 Ciao! 

ogni tanto mi ricordo che il blog non l'ho mai chiuso ed è qua che mi aspetta. Una sorta di diario online, ma che è privato dato che lo leggiamo in tre, se va bene :).

Lo scorso anno ho letto tanti tanti libri, forse troppi... e, spesso, non mi prendo il tempo per lasciar sedimentare le storie e le parole prima di fiondarmi voracemente sulla lettura successiva. L'idea sarebbe quella di raccontare le impressioni di lettura a gruppi di quattro libri per volta. Oggi ci sono con i primi quattro, chissà se riuscirò ad avere un minimo di costanza.

La via dei fuochi fatui Storia di Martina Pasqui Kenoia

Ho iniziato l'anno con una lettura che non è per niente confortevole e zuccherosa, ben lontana dall'atmosfera festiva dei giorni sospesi tra Capodanno e l'Epifania.

Aurora, al capezzale della mamma, riesce a vedere la Morte, sì quella con la falce, la cui presenza si annuncia da piccoli fuochi fatui. La rincontra da adulta e, con l'andare del tempo ne subisce la fascinazione e se ne innamora cercando i modi per incontrarla sempre più spesso in una spirale psicotica distruttiva. 

I disegni mi sono piaciuti molti e rendono la cupezza della storia.


Quella metà di noi di Paola Cereda

Quando non so cosa iniziare a leggere dal mio ereader, estraggo a sorte (in un mondo di TBR ditemi che non sono la sola) e ho pescato questo testo che stazionava dal lontano 2020, di cui non ricordavo nulla e che, probabilmente, lo acquistai perché ambientato a Torino. 

Matilde, ex maestra elementare, abita a Torino in Barriera di Milano - zona di immigrazione e povertà, inizia a lavorare come badante per racimolare dei soldi. Nel corso della lettura scopriremo i motivi che l'hanno spinta a questa scelta. 

Quella metà di noi è la parte di noi che ci identifica, quella che a volte siamo costretti a tenere nascosta perché lo impongono le aspettative o i nostri sogni o le convenienze. Metà intesa anche come dualismo tra periferia e centro, tra povertà e ricchezza. Per chi è di Torino sono molto chiare le contrapposizioni tra Barriera e collina. 

La scrittura di Paola Cereda è evocativa con un attento uso delle parole che a me è piaciuta molto, il fatto che abbia descritto così bene le differenze sociali che sono presenti in poche pennellate è un punto in più.

Il caso ha scelto bene. 


Miss Bee e il cadavere in biblioteca di Alessia Gazzola

Ascoltato in audiolibro letto da Francesca D'Angelis.

I libri di Alessia Gazzola, per me, rappresentano una boccata d'aria fresca ed è quello che stavo cercando. 

Miss Bee, ossia Beatrice Bernabò è la protagonista di una nuova serie di romanzi. Italiana che vive a Londra nei ruggenti Anni '20, in cui anche il fascismo alza la voce, si trova immischiata in un omicidio e, per scagionare il suo amato, deve barcamenarsi tra le buone maniere della società, le aspettative della sua famiglia e a questioni di cuore. Il giallo viene ingentilito da un pizzico di romance (non troppo), l'ascolto mi ha intrattenuto e fatto compagnia. A quando una serie televisiva? 


Natura morta - La prima indagine del commissario Armand Gamache di Louise Penny.

Armand Gamache è un commissario della Sureté del Quebec - attento, buon ascoltatore e che crede nel lavoro di squadra - che è incaricato di indagare su un caso di omicidio: Jean Neal, ex maestra in pensione, è stata trovata uccisa nei boschi del piccolo paese di Three Pines dove si conoscono tutti. Se non è stato un cacciatore di passaggio, l'assassino è uno di loro, ma chi? 
Il commissario si installa nel paese e inizia a conoscere i vari abitanti che, talvolta, sono diversi da quelli che sembrano. 
ça va sans dire che io non avevo individuato l'assassino, però mi sono goduta le descrizione dell'autunno canadese che, velocemente, sfuma nell'inverno. Credo che possa considerarsi un "cozy mystery": poca tensione psicologica, violenza ridotta al minimo, nessuna scena grafica....insomma un genere che fa per me.
Alcuni personaggi sono ancora solo abbozzati e spero che Yvette Nichol (apprendista poliziotta) o sparisca dalla serie oppure diventi più credibile e meno detestabile. Potrei proseguire nella serie se trovo gli ebook in offerta o, meglio, se la biblioteca ce li ha.

E queste sono le quattro letture con cui ho iniziato questo 2025. Senza farlo apposta ho scelto (o il caso ha scelto per me) penne femminili, non ho avuto delusioni, ho spaziato tra generi e formati. Speriamo di continuare così.

Alla prossima!

elisa

13 marzo 2023

Lonely Planet Best in Travel 2023 Tag

Toh chi si rivede! Ogni tanto mi prende lo schiribizzo di resuscitare questo blog. 

E' da un po' che volevo fare questo post, più o meno, da quando Claudia del canale YouTube LiseLeggeLiseViaggia ha pubblicato questo tag a dicembre! Solo con quei tre mesi di ritardo arrivo con le mie risposte che libri e viaggi vanno bene in qualsiasi stagione.

Claudia, nel creare queste domande, si è ispirata all'annuale lista stilata dalla Lonely Planet che ha individuato 30 destinazioni raggruppandole per "esperienze"; scopo del tag è suggerire un libro ambientato in una delle destinazioni e, se non se ne hanno, si cerca un titolo che risponda a certi requisiti. Molto più facile a farsi che a spiegarsi.

SAPORI. Un libro ambientato in: Umbria - Malesia - Giappone - Perù - Sudafrica - Uruguay oppure: un libro in cui il cibo abbia una parte prevalente nella trama

La Malesia ha fatto da sfondo alla mia adolescenza con tutti i libri di Sandokan e dei pirati della Malesia. Per andare su letture più da "grandi" e allontanarmi dalla letteratura giapponese - che trovo un po' inflazionata - consiglio di recuperare "Il conservatore" di Nadine Gordimer ambientato in Sudafrica in cui lo scontro tra i "padroni bianchi" e le persone di colore, tra città e natura avviene in un contesto dove l'apartheid non rimane e non può rimanere sullo sfondo. 


ITINERARI. Un libro ambientato in: Treno da Instabul a Sofia - Canada (Nuova Scozia) - Bhutan - Zambia - Western Australia - Colombia oppure: un libro di viaggi.

Questo è uno spunto molto stimolante sia per le destinazioni che per la tipologia di narrazione che, forse, è la mia preferita. Difficile scegliere un solo titolo, di conseguenza, baro spudoratamente e senza vergogna suggerendo un po' di titoli. L'Australia è stata nei sogni per tanti anni prima di tramutarsi in realtà nel 2019, pertanto nella mia libreria c'è una piccola sezione dedicata a libri ambientati nel continente australiano, tra cui l'evocativo, "Le vie dei canti" di Bruce Chatwin e il divertente "In un paese bruciato dal sole" di Bill Bryson. In Colombia non ci sono stata ma dico solo un nome: Gabriel Garcìa Marquez, uno dei miei scrittori preferiti. Continuo a barare con un libro di viaggi che non ho letto, ma che mi chiama ogni volta che entro in libreria ed è "La vita in alto" di Erika Fatland: un reportage ambientato tra gli Stati che "ospitano" la catena dell'Himalaya, tra cui appunto il Buthan dove vorrei andare, occorre solo superare il "piccolo" scoglio del costo. 

RELAX. Un libro ambientato in: Grecia (Penisola Calcidica) - Giamaica - Dominica - Indonesia (Raja Ampat) - Malta - Giordania oppure: un libro in cui i protagonisti sono in vacanza

Ahimè non sono stata in nessuna di queste destinazioni e visto che ho barato nella risposta precedente, in questo caso, do una risposta secca: "Un incantevole aprile" di Elizabeth von Armin in cui quattro donne inglesi affittano una casa in Liguria per trascorrere un mese di vacanza. I romanzi di Elizabeth von Armin sono libri che finiscono bene e "alleggeriscono" la mente, senza per questo essere (troppo) svenevoli.

CONNESSIONI. Un libro ambientato in: Stati Uniti d'America (Alaska e Idaho) - Albania - Ghana (Accra) - Australia (Sydney) - Guyana, oppure: un libro ambientato in un congresso o in un grande concerto o un'occasione in cui tante persone vengono in contatto tra di loro. 

Non mi vengono in mente romanzi dove ci siano assembramenti significativi ai fini della trama, per cui torno Down Under con "La mia Australia" di Sally Morgan in cui, attraverso le vicende autobiografiche dell'autrice, vengono raccontati i soprusi che la comunità aborigena ha dovuto subire e di come l'identità e la propria cultura le siano state inizialmente precluse. Una lettura illuminante. 

SCOPERTE. Un libro ambientato in: New Mexico (USA) - Germania (Dresda) - El Salvador - Scozia (Regno Unito) - Marsiglia (Francia) - Manchester (Regno Unito) oppure: un libro ambientato in un luogo di cultura (una scuola, un museo, un monumento...). 

Quando ho sentito Dresda non ho potuto non pensare a "Mattatoio n. 5" di Kurt Vonnegut, probabilmente non la scelta più originale, ma Mattatoio n. 5 è un libro che va letto per capire le brutture della guerra dove nessuno ne esce vincitore. 

Finito! E' stato bello sognare destinazioni nuove, rivivere alcuni viaggi, esplorare la libreria alla ricerca di titoli interessanti. Grazie a Claudia per l'idea!

Alla prossima!

Elisa

30 novembre 2022

Lungo la Via Emilia: Modena e Reggio nell'Emilia

Dopo essersi stati nella bella Parma visitiamo Modena e Reggio. Ecco il breve resoconto.

Modena 

Modena fu capitale del Ducato di Modena e Reggio sotto il dominio degli Este ed è celebre nel mondo per tante cose: Ferrari, Pavarotti, buon cibo, l'aceto balsamico e molto altro.

Probabilmente, la punta di diamante del patrimonio artistico è il Duomo dichiarato Patrimonio dell'umanità con l'annessa torre campanaria conosciuta con il nome di Ghirlandina. 
Ma, come buona parte delle città italiane l'elenco delle cose da visitare è lungo: dalla Galleria estense all'ex palazzo ducale attualmente sede dell'Accademia militare.

Noi abbiamo visto il Duomo che lascia a bocca aperta e a ragione rientra patrimonio dell'umanità.
Capolavoro del romanico con qualche innesto gotico crea un senso di maestosità e di elevazione verso Dio senza le sovrastrutture del barocco. 
Per una mia colpevole e inspiegabile pigrizia, non siamo saliti sulla Ghirlandina che la visibilità era quella tipica di una giornata autunnale (del 2021....), col senno di poi mi spiace non aver fatto la salita: è la scusa per tornarci!

Per appassionati di quadri e musei non può mancare la visita alla Galleria Estense che, secondo Wikipedia: 
"è forse il maggiore tesoro portato dai duchi d'Este tanto che alla grande collezione fece ricorso il duca Francesco II che nel 1749 sanò il dissestato bilancio vendendo al re di Polonia i cento quadri stimati più importanti" 
nonostante queste uscite si possono trovare opere di Tintoretto, Veronese, Guido Reni, Correggio tra qui altri e il piccolo gioiellino rappresentato dal trittico di El Greco e opere di Bernini e di Velazquez...così per dire due nomi che si trovano in tutti i libri di storia dell'arte.

Dopo un ottimo pranzo, che non si vive di sola cultura, siamo andati a vedere il Museo della Figurina dove in pannelli scorrevoli divertenti da spostare viene raccontata l'evoluzione della figurina intesa, non solo come i noti albi di figurine della Panini, ma anche come strumento di pubblicità e di propaganda. Veramente curioso ed interessante.

Ovviamente è bello passeggiare per vie, vicoli, portici alla scoperta di scorci inattesi.

Reggio Emilia

Nel nostro soggiorno emiliano la base è stata a Reggio Emilia che si sviluppa attorno alla vivace Piazza Prampolini su cui si affaccia il Duomo.


Punto di incontro è anche la vicina Piazza Martiri del 7 Luglio 1960, che commemora 5 operai reggiani che furono uccisi dalle forze dell'ordine durante una manifestazione, che continua in un ampio spazio armonico in Piazza della Vittoria arricchita da una fontana "luminosa".


Reggio è anche conosciuta come "città del tricolore" perché qui, il 7 gennaio 1797 la neonata Repubblica Cispadana adottò il tricolore (ancorché con bande orizzontali) come simbolo ufficiale e non come simbolo militare.
Più che visitare Reggio, dato che è stata la base per spostarsi lungo la Via Emilia, l'abbiamo vissuta nei momenti di relax e quello che emerge e rimane nei ricordi è l'atmosfera del sapersi godere la vita con i giusti tempi e i giusti ritmi.

Alla prossima!
elipisto








07 novembre 2022

Lungo la Via Emilia - Parma

 

La Via Emilia collega Piacenza a Rimini lungo una linea praticamente retta. 

Ai margini e lungo questa strada si sono susseguiti armi e armenti, guerrieri, mecenati, duchi e re, duchi, pittori e architetti.

Durante un fine settimana di un anno fa...(sempre puntuale con i post!!!) siamo andati alla scoperta di Parma, Modena facendo base a Reggio Emilia o, come si dovrebbe dire Reggio nell'Emilia. 

Tutte le città sono comodamente raggiungibili in treno ben collegate a Milano, per cui posso dire che è stata una vacanza green.

Da turisti appiedati e per la prima volta in terre emiliane ci siamo "limitati" a gironzolare tra piazze, chiese, musei dei centri storici.

Se questo fosse un blog serio scriverei ben tre post dal titolo simil: "cosa vedere a Parma/Modena/Reggio" in un giorno, ma dato che non lo è mi limito a raccontare, spero in maniera non troppo pedante, quello che abbiamo fatto noi senza alcuna pretesa di esaustività che per quello c'è Google. 

Prima tappa: Parma

Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza, sede universitaria nonché capitale per la cultura per anni 2020-2021.

Una delle prime cose che si incontra arrivando dalla stazione è il Palazzo della Pilotta, un insieme di edifici che costruivano il cuore del comando dei Farnese. Il corpo del complesso venne fortemente danneggiato dai bombardamenti del 1944. Oggi è sede del Museo Archeologico, della Biblioteca Palatina, della Galleria Nazionale, del museo Bodoniano e del Teatro Farnese.

Nella mia ignoranza non sapevo che le mura racchiudessero un piccolo gioiello barocco: il Teatro Farnese e quando me lo sono trovato davanti sono rimasta a bocca aperta; saranno state le strutture in legno o la platea ovale o il fatto che ci fosse un teatro di quelle dimensioni all'interno di un palazzo. 

Si prosegue con la visita alla Galleria Nazionale con opere di Beato Angelico, di Correggio, Guercino, Parmigianino, Leonardo da Vinci con "La scapigliata", Canaletto e Tintoretto.
Dopo facciamo un salto alla biblioteca palatina con l'irresistibile profumo dei libri e con un meno irresistibile neon al centro della volta.

Altra tappa fondamentale per una prima visita a Parma è la cattedrale di Santa Maria Assunta, ossia il Duomo, che conserva testimonianze artistiche della sua storia in cui convivono elementi gotici con quelli rinascimentali/barocchi. 
La piazza, oltre alla facciata del duomo è dominata dalla struttura ottagonale del 
Battistero un capolavoro del XII - XIII sec. da vistare a testa in su per ammirare il ciclo pittorico, senza dimenticarsi di fare il giro esterno per ammirare i portali. All'interno del vicino Museo Diocesano c'è un'interessante filmato che spiega il significato delle statue. 

Non può mancare una tappa rigenerante per mangiare quella che qui si chiama torta fritta, altrove conosciuti come gnocchi fritti...slurp! 

Corroborati nel fisico siamo pronti a nutrire lo spirito andando a visitare le Camere di San Paolo (o della Badessa) che ricostruisce gli ambienti dell'appartamento privato della badessa Giovanna da Piacenza con cicli pittorici di Alessandro Araldi e del Correggio. 
Al di là del Torrente Parma, che attraversa da Sud a Nord la città, c'è il polmone verde del parco Parco Ducale. 
Le giornate sono corte, il tempo si sta, ahimé, guastando e siamo pronti a prendere il treno che ci porta a Reggio.

Parma è decisamente una città vivace a misura d'uomo, meta ideale per un fine settimana.

Il weekend fuori porta è continuato con la visita a Modena e Reggio, ma questo post si conclude qua che è già troppo lungo.
Prossimamente su questi schermi il racconto di quanto abbiamo visto a Modena e Reggio.

Alla prossima!
elipisto

11 agosto 2022

Letture ai tempi del covid

 Il primo starnuto dopo due anni e mezzo è stato quello che annunciava l'arrivo del Covid. Per fortuna l'ospite indesiderato non è stato troppo invadente e ha lasciato il tempo di leggere ma, tra la concentrazione ballerina e il caldo che fa evaporare il cervello, sono andata alla ricerca di letture più leggere accantonando temporaneamente quello che stavo leggendo. 

Prima lettura: Micro di M. Crichton/R. Preston

Nei meandri dell'ereader ho trovato questo titolo di cui non sapevo nulla, ma Crichton scrive romanzi di "avventura" (come offendere la memoria dell'autore in una sola parola) per cui ho iniziato a leggere.

La trama in breve: in un ufficio di un avvocato vengono trovati 3 cadaveri che riportano solo dei piccolissimi tagli. La Naningen Micro-Technologies ha sede nella zona industriale di Honolulu e si occupa di microtecnologie mediche con lo scopo di scoprire e brevettare nuovi principi farmacologici di cui la natura è piena. La Naningel ha bisogno di nuovi scienziati per le sue attività e recluta sette giovani dottorandi esperti di veleni, insetti, feromoni che si trovano catapultati nel cuore della foresta a lottare per la propria vita, questa volta al fondo della catena alimentare della fauna hawaiana. 

Questo è stato il mio primo approccio a Crichton e, probabilmente, non è la scelta consigliabile perché è stato completato da Richard Preston a causa della morte dell'autore, non che mi sia accorta di una differenza di penna. 

Impressioni di lettura: All'inizio la storia prende parecchio perché volevo sapere come i sette giovani si sarebbero adattati alla vita della foresta, dopo è stato un lungo cadere nella crudeltà della natura che lo è in quanto tale e non per raziocinio (come accade al supercattivo di turno). Confesso che alcune cose le ho lette molto velocemente che quando si vedono i documentari di animali che uccidono altri animali fa un'impressione diversa da quando la stessa situazione vede come elemento debole della catena alimentare la specie umana. Alla fine i cosiddetti "plot twist" sono un po' improbabili e ci vuole tanta sospensione della credulità. Secondo me può piacere, non a caso, a chi è appassionato di Jurassic Park, diciamo che la prima parte è più simile a al film di Spielberg, la seconda alle ultime uscite del franchising.

Seconda lettura: Il museo delle ombre segrete di Elly Griffiths

Altro recupero nei meandri dell'ereader, credo risalente al periodo degli acquisti del primo lockdown. 

Breve trama: Nel piccolo museo locale di Nolfolk manca un'ora all'apertura dell'antica bara risalente al XVI secolo sta per essere aperta e mostrare le resta mortali di xxxxx, ma qualcosa va storto e c'è un cadavere di troppo ed è quello del direttore del museo. Nelle indagini viene coinvolta un'archeologa forense: Ruth Galloway. Cosa centra il direttore del museo con le scuderie... lo si scoprirà nel corso della lettura

Impressioni di lettura: cosa dire per non fare spoiler...diciamo che alla scena in cui un druido (vero o presunto) ha iniziato a fare dei magheggi attorno ad un fuoco per salvare un'altra persona colpita di striscio e per errore da una maledizione lanciata da un potente sciamano aborigeno (che al mercato mio padre compro....), ecco la credibilità della storia è andata un po' a farsi friggere. Però mi ha strappato un paio di risate in giornate lente e noiose. Questo volume non è il primo della serie, ma ci sono parecchi riepiloghi delle puntate precedenti.

Terza lettura: La strada dei papaveri del duo belga  Veronique Biefnot e Francis Dannemark


Libro acquistato in occasione del Bookpride 2022 presso lo stand di scrittura pura che è rimasto poco a prendere la polvere nel (vano) tentativo di evitare di accumulare libri...

Breve trama: un viaggio on the road attraverso l'Europa di un gruppo di anziane in compagnia di Olena, una ragazza ucraina, che cerca di ricongiungere la famiglia. 

Impressioni di lettura: il tono della storia non è quello  ironico e scanzonato del filone nordico de "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" o de "La banda degli insoliti ottantenni", ma il gruppo dei protagonisti convive con i propri acciacchi e propri ricordi. E' uno di quei libri delicati e coccola che scaldano il cuore dove tutto finisce bene e l'amore e la comprensione trionfano ma, senza cadere nello sdolcinato.

Ultima lettura conclusa post covid: L'ultimo viaggio di Amundsen di Monica Kristensen

Ammalarsi nella settimana più calda dell'anno, se non del secolo (almeno fino ad ora) con la sola compagnia di un ventilatore è un'esperienza abbastanza impegnativa e sudaticcia (che pessima immagine...), per cui cosa fare di meglio se non immergersi - figurativamente - nei ghiacci della calotta polare? 

Breve trama: la storia è quella nota e conosciuta del dirigibile Italia schiantatosi nei ghiacci a Nord delle Svalbard e della poderosa opera di soccorso a cui partecipò, a titolo personale, Roald Amundsen la cui figura aveva già i contorni del mito che divennero quelli di leggenda dopo il suo mancato rientro dalla spedizione. 

Impressioni di lettura: il titolo lascia pensare che il protagonista sia Amundsen, in realtà si tratta di una ricostruzione dettagliata - forse un po' troppo - delle forze dispiegate nell'operazione di recupero di Nobile e dell'equipaggio del dirigibile Italia. Non mancano i dati tecnici degli aerei e delle navi impiegate (apertura alare, capacità di carico, consumi etc...); quello che personalmente è mancato è il racconto umano, l'approfondimento psicologico dei vari personaggi e la figura di Amundsen viene relegato a comprimario. In ogni caso, il governo fascista non ci fece una buona figura abbandonando parte dell'equipaggio del dirigibile al suo tragico destino, nonostante il supporto ricevuto dalle navi russe che già avevano tratto in salvo gli altri italiani dell'accampamento della tenda rossa di Nobile. Il primo libro del catalogo dell'Iperborea che ha ricevuto "solo" tre stelline da parte mia.

Io sono guarita per cui posso riprendere le letture de "Il secolo breve" di Eric J. Hobsbawm e di "Jonathan Strange e il signor Norrell" di Susanna Clarke che per tematiche, il primo, e per storia e stile di lettura, il secondo, procedono lentamente.

Buone letture!

29 marzo 2021

Essere turisti a casa propria: La punta del ramo di Como che volge a settentrione

Ciao!

Ho bisogno di viaggiare, per cui ecco l'ultima cosa bella che abbiamo fatto, in attesa della prossima.

L'incipit che tutti abbiamo studiato a scuola: 

"Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi.." 

da qualche anno si trova relativamente vicino a casa. 

Ma, oltre al ramo che volge a mezzogiorno, v'è anche una punta che volge a settentrione laddove l'Adda si immette e si vedono gli imbocchi della val Chiavenna e della Valtellina.

Abbiamo avuto la fortuna di trascorrere un fine settima ad ottobre in quelle zone che, pur essendo ad un tiro di schioppo, non conoscevo ed è stata una gran bella sorpresa. Può suonare come uno spot turistico ma, dietro ogni ansa c'è qualcosa da vedere, uno scorcio da ammirare. 

Noi abbiamo fatto queste tappe.

Abbazia Cistercense di Santa Maria di Piona

Ad un certo punto, tra Dervio e Colico, il lago di Como crea una profonda baia con un'imboccatura molto stretta. Sulla penisola di Olgiasca, che si trova tra il lago e la baia, sorge l'abbazia di Santa Maria di Piona che è un notevole esempio di architettura romanica lombarda con un bel chiostro. 

La posizione è incantevole e molto rasserenante: la frenesia del lungo lago, della pandemia, dei ritmi serrati qua sembrano sospesi. Sarà anche che, per non farci mancare nulla, abbiamo percorso il sentiero che segue la dorsale delle penisola, ma si può tranquillamente arrivare in macchina.

Gravedona, Santa Maria del Tiglio e la vicina San Vincenzo

Questo è uno dei posti inaspettati in cui ci si imbatte quando si va a zonzo senza avere una meta precisa. Siamo ormai sulla riva comasca e  ci fermiamo a Gravedona per un caffè, al che percorriamo il lungolago fino ad arrivare ad una chiesa, leggermente oltre il centro del paese e, cito da Wikipedia: "ci si imbatte in un complesso religioso di Santa Maria del Tiglio e San Vincenzo che sorgono su una probabile area religiosa già in epoca romana", infatti nella facciata di Santa Maria sono incastonate dei materiali di recupero di un edificio precedente.


Dongo

Dongo è stata la base del nostro vagabondare. Questo quieto paese balzò e rimase sui libri di storia perché nella notte del 27 aprile 1945 fu qui che venne arrestato Mussolini in fuga dall'Italia. 

L'edificio del comune ospita un interessantissimo Museo della fine della guerra che ripropone delle interviste fatte, alcuni anni fa, a chi quella notte c'era. Testimonianze preziose per tramandare la memoria; una cosa tangibile che risale a quei giorni concitati sono i segni delle pallottole sulla ringhiera del lungolago in seguito alla fucilazione di alcuni gerarchi. 

Da Dongo partono alcuni sentieri che permettono, tra le altre cose, di fare il giro delle pievi disseminate per il paese fino alla chiesa di Sant'Eufemia che si erge a picco sul lago, praticamente prospiciente all'abbazia di Piona. Il sentiero è una piacevole passeggiata in mezzo ai castagni e il panorama che si gode dalla piccola cappella ripaga ogni fatica. Noi abbiamo proseguito fino alla chiesa di San Bernardo unendo due itinerari, ma questa è un'altra storia.


Assolutamente consigliato è il pernottamento presso il B&B Villa Rosalinda per una romantica fuga sul lago in cui ogni ospite viene accolto e coccolato e la prima colazione è assolutamente fantastica. 

Alla prossima!


13 gennaio 2021

Sopra e sotto il comodino: i miei premi per le letture del 2020

 Ciao a tutti!

Inizio anno è tempo di bilanci e l'unico che mi sento di condividere è quello delle letture.

Goodreads dice che ho letto parecchio: 82 libri, per quasi 22.000 pagine. 

Ho letto tanto, alcune letture memorabili, altre sono già finite nel dimenticatoio, anche se non ho letto libri pessimi da voler gettare il libro fuori dalla finestra ad ogni pagina.

Come mio solito il bilancio è un po' sui generis e si basa sulle mie personalissime sensazioni di lettura con dei "premi" fantasia.

Iniziamo con l'immancabile premio per il miglior libro letto va a...

rullo di tamburi

Furore di John Steinbeck 

che ha sbaragliato la concorrenza di Stoner, A sangue freddo, I racconti di Pietroburgo, Cecità (letto pochissimi autori italiani, quest'anno...), Acquadolce

E' uno dei classici della letteratura americana a ragione: racconta l'epopea della famiglia Joad che dalle terre ormai impoverite dell'Oklahoma migrano verso la California spinti dal desiderio di potersi guadagnare da vivere dignitosamente. 

Questo romanzo è un capolavoro per tematiche ancora attuali a quasi ad un secolo di distanza, per aver "osato" con il linguaggio e per quel senso polveroso che ti rimane addosso.

Dopo il miglior libro letto nel 2020 è giusto dare spazio alla peggiore lettura.

Quest'anno ho letto più di qualche libro che non mi ha entusiasmata, ma in ognuno di essi ho sempre trovato un aspetto positivo. Insomma, nessun libro da una stellina o meno!

Il premio per la lettura che è rimasta sul gozzo è:

La storia culturale del clima di Wolfgang Behringer 

Vero è che il clima ha un impatto fondamentale (e ne avrà sempre di più) sulle vite umane e che occorrerebbe inserire la variabile climatica nell'analisi storica, ma sostenere che sia l'origine principe di qualsiasi evento della Storia, mi sembra francamente un po' eccessivo. Inoltre, le teorie sono eurocentriche e non si parla praticamente mai di quello che è accaduto nell'impero cinese o nel continente africano. 

Concilia molto bene il sonno.

Davanti alla sinossi di un libro e alla sua copertina il lettore carica di aspettative l'oggetto che ha tra le mani e, quando queste aspettative sono disattese, ecco che arriva la delusione.

Il premio per "pensavo fosse amore invece era un calesse" 

va, a malincuore, a 

L'annusatrice di libri di Desy Icardi

E' un romanzo che parte da uno spunto interessante: Adelina, una ragazzina con difficoltà di inserirsi a scuola, che scopre di avere il raro dono di leggere l'intero contenuto di un libro annusandolo. Ovviamente è un dono che fa gola ai male intenzionati. Il mio problema principale è che le vicende di Adelina si intrecciano con quelle della zia Amalia che la ospita e il ruolo delle vicende umane e, soprattutto, sentimentali della zia diventano predominanti e, ai miei occhi, poco interessanti e non così utili ai fini della storia. 

Per ci sono anche i casi in cui pensavo fosse un calesse invece era amore nel senso che quando ho letto Il meteorologo di Olivier Rolin pensavo di trovare le vicende di uno studioso del cielo, invece mi sono trovata catapultata in Russia delle epurazioni staliniane.

Mentre stiamo esplorando il "lato oscuro" delle letture continuiamo con il premio per il peggior finale che va a:

Bull Mountain di Brian Panowich 

in cui l'ultima pagina mi ha fatto alzare un sopracciglio e rovinato parecchio la storia, della serie che non sta né in cielo né in terra e neanche nel baule dell'auto.

Torniamo a parlare di cose più piacevoli con 
il premio per la copertina più bella:


E' azzurra, ci sono le nuvole...non posso desiderare altro.

Ma la copertina, oltre ad attirare l'attenzione del lettore dovrebbe anche raccontare qualcosa del libro, per cui il premio per:

la copertina più azzeccata
 oltre a Cecità di Jose Saramago è quella di 



in cui, alla fine, si comprende cosa rappresenta quella figura di vecchio che sembra il San Girolamo di Caravaggio o un anziano Tolstoj.

Non ho nominato tante letture notevoli che il post è già lungo! Tutti gli aggiornamenti in tempo quasi reale sono su Goodreads.

Traendo qualche conclusione: ho letto alcuni capolavori, ho incontrato nuovi scrittori e vecchie conoscenze, mi sono avventurata a leggere più classici del solito, ma ho letto meno saggistica dello scorso anno. Ho letto libri pubblicati da poco e libri con qualche secolo sul groppone; ho letto e, stranamente apprezzato, letteratura americana con cui spesso non vado d'accordo, letteratura islandese, francese, svizzera, sudamericana, ho letto le mie prime due autrici nate in Africa. 

Al solito, ho comprato qualche libro di troppo ma solo 16 cartacei di cui ne ho letti ben 10. Ho rimpinguato la scorta di ebook, ma a mia discolpa posso dire che ho largamente approfittato delle risorse messe gratuitamente a disposizione da alcune case editrici durante il lockdown. 

Per il 2021 c'è il solito buon proposito di attingere alle mie scorte infinite senza fare (troppi acquisti). Buon proposito che si scioglierà come neve al sole non appena varcherò la soglia di una libreria.

Alla prossima e buone letture!

elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...