31 gennaio 2015

Diario di una lettrice (quasi) per bene - Gennaio 2015

Ciao a tutti!
Eccoci al diario a sei mani sulle letture del mese insieme a Sara e Alice.
** eboos


Come è stato il mio mese?
Lungo! 
Solo a me sembra che i 31 giorni si siano moltiplicati?
Infatti arrivo al pelo a pubblicare questo diario 
in tempo.

Gennaio è iniziato con una lettura leggera adatta al periodo natalizio con un classico libro di Poirot: la sua ultima avventura ambientata a Natale.
E dove c'è Poirot c'è un delitto impossibile ed efferato commesso in una stanza chiusa. 
Ovviamente al nome dell'assassino non ci ero arrivata, anche se, ad onor del vero, Agatha Christie questa volta ha lasciato un piccolo indizio, si è permessa una piccola distrazione che avrebbe potuto farmi intuire l'assassino già a metà libro, ma non sono stata sufficientemente attenta e anche questa volta Ms. Christie me l'ha fatta sotto il naso! 



Quest'anno tra i lettori sta andando di moda la 2015 Reading Challenge 
(QUI tutte le sfide)
e una delle sfide da affrontare è quella di leggere
 "uno dei libri in fondo alla tua lista",
scorso i titoli sul Kindle - et voilà - è comparso questo "Mancarsi". 
Quasi in ultima posizione, poche pagine e nessuna reminiscenza del motivo della sua presenza sul mio ereader.
Inizialmente mi stava piacendo pure molto, poi è diventato dimenticabile, insomma non una è una lettura immancabile.




Musei (e mostre) a misura d'uomo (e tutti gli altri testi che girano per casa con la parola "museo" o "museale") è la causa delle mie letture frammentarie. 
Ho scelto Alberto Angela per rappresentare gli altri testi che ho letto/consultato/studiato in questo mese ma che sono degni di nota e significativi a me soltanto.
A me piace molto Alberto Angela per cui studiare su un suo testo ha scatenato il mio essere fangirl e ci è mancato poco che disegnassi cuoricini sulle pagine...


E' al cinema, in questo periodo, "The imitation game" (andatelo a vedere) incentrato sulla figura di Alan Turing quale decifratore del codice usato dai Tedeschi durante la seconda guerra mondiale grazie al prototipo di un elaboratore. 
Senza il suo genio non ci sarebbero computers. 
Riuscite immaginare e tornare indietro a vivere durante la prima metà del secolo scorso?
Io no.
Non sono un'esperta di graphic novel, ma mi è piacito e mi ha pure fatto ridere: 
immaginate la mia faccia quando giro la pagina e vedo Hitler rappresentato come la regina malefica di Biancaneve!

Infine, proprio l'altro giorno ho finito "In mongolfiera contro un albero" con un sottotitolo che mi ha fregata "Vera vita del giornalista della porta accanto" con la prefazione di Massimo Gramellini che scrive "Ma cosa fa, esattamente, un giornalista? Quante volte mi sono sentito rivolgere questa domanda dai lettori. D'ora in poi saprò cosa rispondere: andate a leggervi l'ultimo libro di Luigi Grassia". 
Vero che siede colleghi di redazione, 
ma io continuo a farmi la domanda.
Lettura gradevole, a tratti divertente, 
ma non mi ha lasciato molto. 

Le entrate di questo mese le ho già lette e descritte sopra
 per cui non vedo l'ora di andare a scoprire che cosa hanno letto 
Sara e Alice che ha brillantemente superato il blocco della lettrice.


Alla prossima!
elipisto

29 gennaio 2015

LVII tappa - Pindaya e la Shwe Oo Min Pagoda

Ciao a tutti!


In un paese dove la religiosità della popolazione è diffusa 
grotte e caverne sono considerati luoghi sacri.

Così accade a Pindaya con la 
Il ragno simbolo di Pindaya

Shwe Oo Pagoda.

La struttura che si vede accostata alla montagna
 quasi come se fosse sospesa e unicamente 
 trattenuta dalla ragnatela intessuta dal ragno che abitava la caverna e che rapì una principessa trattenuta tra le sue grinfie fino al provvido arrivo dal principe di turno che uccise l'enorme ragno con un arco e salvò la principessa, 
è l'ingresso della grotta e stazione di arrivo dell'ascensore.

Varcata la soglia lo sguardo viene attratto dalla profusione di oro e di statue che ricoprono le pareti della caverna fin su in cima quasi al culmine della volta della sala.

Dietro alla grossa statua posta all'ingresso si diparte una dedalo di passaggi 
su e giù, 
a destra e a sinistra 
serpeggiando tra statue di ogni dimensione che sono accatastate in un caos a suo modo ordinato.


Ogni statua ha una sua dedicazione da parte di fedeli birmani o asiatici o europei o americani che ordinano agli artigiani/artisti del posto una statua che andrà a riempire un ulteriore spazio della caverna. 





Le statue sono ovunque a riempire ogni minimo anfratto. 

La situazione potrebbe risultare un po' pacchiana,

eccessiva ma,
 la spiritualità e la sacralità del luogo
che si percepiscono stemperano la profusione di oro.


La visita è stata una piacevole sorpresa: io pensavo di trovarmi ad un misto tra americanata/trappola per turisti/buffonata
 e non avrei pensato di emozionarmi in tal modo.

Pindaya vale sicuramente la deviazione,
inoltre, la strada la è fiancheggiata da piacevoli paesaggi che rendono meno monotone le lunghe ore percorse in pulmino.


QUI la fotogallery completa.

Alla prossima!
elipisto

15 gennaio 2015

LVI tappa - Bagan

Ciao a tutti!
i miei buoni propositi di inaugurare l'anno con un bel post su Bagan si sono dissolti all'alba del 2 gennaio!
Però siamo ancora a gennaio e finalmente provo a raccontare le emozioni di due mesi fa
ma, come sempre, le parole risultano sempre essere inadeguate.




 Bagan è stato il motivo che mi ha spinto ad andare fino in Myanmar ed uscire dai comodi confini europei.


Appena arrivati siamo saliti su una delle tante costruzioni piramidali che punteggiano la piana per guardarci attorno.

Una meraviglia ed un'emozione indescrivibili.

Guglie rosse in ogni direzione ad interrompere la monotonia della piana,
a nascondere chissà quali segreti
a custodire leggende a volte romantiche, 
più spesso truculente.


Gli edifici sparpagliati come lanciati da una mano di un seminatore
sono in realtà ciò che rimane degli oltre 4000 templi costruiti tra il XI e il XIII sec. d.C
che impressionarono la vista e la fantasia di un viaggiatore esperto quale Marco Polo.
Tayoke Pyay temple

La visita si può svolgere utilizzando motorini o biciclette elettriche (chiamate e-bike), oppure, se si è in un viaggio organizzato ci si sposta con il proprio pulmino.
Non c'è purtroppo un servizio navetta che colleghi i diversi siti.

Noi avevamo il pulmino che ci ha scarrozzato a destra e a manca 
con l'ultima corsa serale per arrivare alle piramidi più alte da scalare per contemplare il tramonto.

Pur essendo simili,
certe volte molto simili,
ogni pagoda nasconde una leggenda,
una storia,
una statua,
che la rende unica e diversa dalle altre.






Per me ricordarsi i nomi è impossibile e, dopo poco,
 i ricordi si confondono e 
le immagini si sovrappongono, 
ma l'atmosfera che si respira, 
la consapevolezza di aver realizzato un sogno 
bhé quelle sono sensazioni uniche!




Ma non di soli templi è fatta la visita a Bagan,
c'è un grosso e ricco mercato e ci sono diverse attività artigianali
tra cui la lavorazione della lacca. 
Ma si tratta di una pausa tra un tempio, una pagoda o un monastero.

Le giornate si svolgono in attesa del momento immortalato in migliaia di scatti:
il tramonto.
Si assiste ad una vera corsa ad accaparrarsi il posto in prima fila;
mentre ai piedi delle piramidi birmane si assiste al ritorno dai campi dei contadini estranei alla frenesia dei turisti,
sulle terrazze superiori è un susseguirsi di click e di scatti.
Io non potevo e non volevo esimermi.






Sulla pagina Facebook c'è una selezione maggiore delle foto scattate al calar del sole (QUI


Alla prossima!
elipisto

31 dicembre 2014

Diario di un lettrice (quasi) per bene - Dicembre 2014

Ciao a tutti!

*** Sono gli ebooks

Eccoci alla fine dell'anno e al solito appuntamento con il diario delle letture,
 come sempre in compagnia di Sara di Non Solo Shopping e di Alice del Libroinborsa,
il tutto mentre sto fronteggiando l'incubo di ogni lettore:
il temibile blocco!
Nulla di così tragico, sia ben chiaro,
ma non mi era mai capitato prima.

La verità è che dopo otto ore passate davanti ad un pc, 
arrivo a casa ed inizio a studiare e,
alla sera, non ho più voglia di vedere lettere che ballonzolano davanti agli occhi.

Ma cosa si fa in caso di blocco?

Si legge, o meglio, si tenta di leggere un libro considerato "leggero"
ed ecco il turno de "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" 

Carino, sì.
Divertente, sì.
Surreale, anche.
Ma, i salti tra le due linee temporali mi sono risultate un po' fastidiose e la ricerca del paradosso un po' eccessiva. 
Sicuramente, in un altro momento lo avrei letto in tre giorni invece che in un mese e non gli avrei trovato grossi difetti.

Una lettrice per bene avrebbe proseguito con altri libri "poco impegnativi",
ma dato che io sono solo QUASI per bene ho imboccato due scelte non esattamente felici.
La lettura in inglese è ricaduta su "A map of Nowhere"di Martin Bannister di cui non ricordavo la trama e il motivo per il quale lo comprai.
(ma quante volte lo dico nei miei diari? Troppe!)
Fatto sta che tratta di argomenti che, in questo momento, sfiorano tasti troppo sensibili del mio inconscio.
Dopo aver arrancato per quasi metà libro ho deciso di metterlo da parte ed eleggere a lettura in lingua "The Sisters Brothers" che mi sembrano molto più simili ai Fratelli Dalton, vi farò sapere nei prossimi mesi.

La lettura in italiano è ricaduta su "Io sono leggenda" di Richard Matheson di cui ne avevo sentito parlare un gran bene, ma di cui, indovinate un po'? non ne sapevo nulla, neanche dell'adattamento cinematografico.
Dovete sapere che:
1) io sono a meta del sesto libro di Harry Potter che non voglio leggere della morte di Albus Silente;
2) sono una fifona e mi impressiono a leggere storie con troppa suspence e/o violenza;
3) non amo storie di vampiri, cattivi o luccicanti che siano.
Chi ha letto il libro sa, alla luce di queste mie confessioni,
 che non si è trattata di una scelta azzeccata.
Ho dovuto leggere la trama del libro fino alla fine, fino al "Io sono leggenda" finale, per poter afferrare il Kindle senza paura di trovarmi un vampiro che volesse il mio sangue.
Il libro è molto, molto più di una storia di vampiri ed è valsa la pena di affrontare qualche mia piccola paura. Rientra in quei libri che non sono invecchiati e hanno una morale valida a più di cinquantanni dal momento della pubblicazione.

Diario travagliato, 
vediamo se gli acquisti hanno riservato una sorte migliore.
Devo dire che anche gli acquisti sono in stand by, 
cosa di cui non dispiaccio viste le scorte da smaltire.
Gli acquisti sono stati "obbligati" da fatto di dover utilizzare gli sconti accumulati nel corso dell'anno sulle varie tessere e si è trattato di due regali.

Uno per una mia amica che va pazza per i broccoli e quando ho letto il titolo 
"La vendetta dei broccoli" di Diana Lanciotti 
ho pensato subito a lei.
Spero che la trama sia all'altezza del titolo e mai come in questo caso 
"quel che conta è il pensiero".
L'altro acquisto è stato un regalo a me: 
"Il secolo spezzato delle avanguardie" di Philippe Daverio.

Sotto l'albero 
Babbo Natale (guai a voi se mi dite che non esiste!) mi ha lasciato 
"La vita moderna" di Susan Vreeland
 che coniuga il mio amore per l'arte con uno dei miei pittori preferiti (Renoir) con la penna che mi aveva conquistato con "La passione di Artemisia", il tutto accompagnato da una deliziosa dedica. 
Grazie.


Il blocco del lettore ha colpito pesantemente Alice che questo mese salta, 
mentre chissà se Sara sarà uscita indenne da questo morbo?

Buon anno e arrivederci al prossimo mese!

elipisto

P.s: Se volete vedere tuuuti i libri che ho letto quest'anno e farvi un po' di affari miei Goodreads propone un comodo link alla mia libreria.

Alla prossima!
elipisto


26 dicembre 2014

Tag Libri Libri Libri - II parte

Ciao a tutti!

Mi auguro che abbiate trascorso un sereno Natale.
Io l'ho trascorso insieme alla mia famiglia mangiando
e, al pomeriggio, ho giocato con la mia mamma al Trivial Pursuit Letterario che avevo comprato poco tempo fa.

Eccoci alla seconda parte del Tag sui libri.
(QUI la prima parte)

14) Quanto ci impieghi mediamente a leggere un libro?
Dipende dal libro e dal momento.
Ci posso impiegare due giorni come due mesi.
Leggo circa una quarantina di pagine all'ora, molte di meno se leggo in inglese.
E' tanto? E' poco? Non ne ho idea.

15) Quando vedi una persona che legge (p.e su un mezzo pubblico) sbirci il titolo?
Assolutamente sì e, se riesco a vincere la mia ritrosia, attacco pure bottone!

16) Leggi libri presi in prestito dalla biblioteca o prestati da amici o solo quelli che possiedi?
Vorrei rivolgermi più spesso alla biblioteca del mio paese, ma il fatto che ci sia una scadenza mi mette a disagio; 
leggo molto volentieri libri prestati da amici che mi permettono di conoscere autori e generi diversi.

17) Qual è il libro che non sei mia riuscita a finire di leggere?
Io abbandono i libri che non mi piacciono, 
per cui, nel corso degli anni ci sono un po' di libri lasciati al loro destino: da adolescente iniziai a leggere "La signora delle Camelie"  e penso di avere ancora il segnalibro a pagina 28; da più grandicella non penso di essere arrivata a metà di "Delitto e castigo", tanto per citarne due.

18) Hai mai comprato un libro solo per la copertina? Cosa ti attrae della copertina?
Ma per chi mi avete preso? 
Certo che sì! 
Sono attratta principalmente da scritte sinuose o da disegno con tonalità pastello.
Non mi attraggono le copertine con foto di bimbe/ragazze/donne inquadrate di schiena mentre osservano il mare/i monti/i sassi...

19) C'è una casa editrice che ami particolarmente e perché? 
No, direi di no. 
Spazio come generi, come autori e come case editrici. 
Posso dire che mi piacciono le edizioni della Neri Pozza e della ISBN, ma si tratta di un puro fattore estetico.

20) Porti i libri dappertutto o li tieni al sicuro in casa?
Il Kindle è sempre in borsa, non può mancare. 
Prima di avere l'ereader non sempre portavo in libro con me unicamente a causa del peso, 
ma ho una copia di "Memorie di un Geisha" che porta su di sé i colpi di un viaggio in Giappone e mi è ancora più prezioso.

21) Quando un libro ha le note le leggi o le salti?
Leggo le note se sono a piè di pagina; quando sono in fondo al capitolo le leggo tutte insieme, facendo una gran confusione,  prima di passare al capitolo successivo; non le leggo se sono in fondo al libro perché non voglio interrompere il ritmo della lettura. 

23) Leggi eventuali prefazioni, postfazioni o le salti?
Inizio a leggere le prefazioni, soprattutto, se riguardano la storia dell'autore, ma normalmente la voglia di leggere il libro è talmente tanta che le interrompo e non sempre le recupero; le postfazioni, se non sono troppo lunghe o noiose, le leggo.
Leggo sempre i ringraziamenti dall'inizio alla fine.

22) Qual è il libro che ti hanno regalato che hai gradito maggiormente?
Sono fortunata perché i libri che ho ricevuto parlano tutti un po' di me.
L'ultimo in ordine di tempo è "La vita moderna" di Susan Vreeland trovato sotto l'albero di Natale; di lei ho amato "La passione di Artemisia" e Renoir è tra i miei pittori preferiti, direi che la scelta del regalo è stata ottima!

24) Come scegli un libro da regalare?
Sembra facile regalare un libro ad un lettore, in fin di conti è l'oggetto che brama da più! 
Ma, quali sono i gusti, gli autori preferiti e, soprattutto non sempre quello che ha entusiasmato me, piace al destinatario del regalo.
In linea generale cerco di trovare nel libro da regalare qualcosa che lo leghi al destinatario (titolo, trama, copertina) cerco di scrivere una dedica ad hoc.

E con questo le domande sono finite. Ringrazio Sara per avermi taggato: mi sono divertita molto a scrivere le risposte. 

Ancora auguri a tutti di trascorrere dei momenti sereni in compagnia dei nostri cari.

Alla prossima!

elipisto

23 dicembre 2014

Tag: Libri Libri Libri - I parte

Ciao a tutti!
Se su questo blog si parla di libri la colpa è unicamente di Sara che mi ha coinvolto nel diario della lettrice (quasi) per bene e che mi tagga nei suoi video "libreschi"
E io non mi tiro indietro.
Si tratta di rispondere a ben 24 domande su libri, librerie & affini.
Bando alle ciance
ciance al bando 
e iniziamo!

1) Come scegli i libri che leggi? Ti fai influenzare dalle recensioni?
Una domandina facile facile per rompere il ghiaccio, eh?
Non so dare una risposta sensata.
Tendenzialmente li scelgo per una combinazione di titolo, storia e copertina.
C'è stato un periodo in cui seguivo le recensioni di blogger e/o youtuber, 
ho smesso quando mi sono accorta che, spesso si seguono delle mode per cui un libro è osannato da tutti tranne che dalla sottoscritta, oppure, 
si critica in massa un libro dimenticandosi, talvolta, che la lettura è qualcosa di talmente soggettivo da sfuggire a delle generalizzazioni.
Sono molto più propensa a seguire i suggerimenti di amici lettori.

2) Dove comperi i libri? In libreria o online?
Ovunque, l'importante è che siano libri.
Ho il Kindle che stra-uso, 
ma saggi e guide turistiche devono essere assolutamente cartacei.

3) Aspetti di finire un libro prima di comprarne un altro o hai le scorte?
Posso evitare di rispondere e di fare una brutta figura?
Momento confessione: ho poco meno di un centinaio di libri in coda sul Kindle 
(sì avete capito bene) e penso circa una trentina di libri cartacei che stazionano nell'apposita libreria dei libri da leggere.
Direi che ho le scorte. Consistenti. 

4) Ti fai influenzare dal numero di pagine quando compri un libro?
No.

5) Hai un autore/genere preferito?
In linea di massima no. 
Neil Gaiman è l'eccezione che conferma la regola.
Posso dire che non rientrano tra le preferenze di lettura i cosiddetti Young Adults,
sono ignorante in materia di fantascienza e non leggo gli horror che sono cuor di leone e ho paura.

6) Quando è iniziata la tua passione per la lettura?
Da quando ho imparato a leggere ho sempre avuto qualcosa tra le mani.
Ricordo da pre adolescente interi pomeriggi immersa nelle avventure di Sandokan e del Corsaro Nero su dei vecchissimi libri del mio papà

7) Leggi un libro alla volta o più libri insieme?
Penso di essere arrivata a leggerne 5 in contemporanea, 
l'importante che siano generi diversi in modo da non fare troppa confusione. 
Normalmente ne leggo uno in italiano e uno in inglese.

8) Se tutti i libri andassero distrutti e potessi salvarne solo uno, quale sarebbe?
Una domanda più difficile no eh?
Uno che ho letto oppure uno che devo ancora leggere?
...muble muble muble...
Direi "Il Signore degli Anelli" perché mi ci perdo ogni volta come se non l'avessi mai letto, 
anche se probabilmente perirei insieme ai libri in preda all'indecisione se salvare 
le opere di Shakespeare o Q dei Luther Blissett.

9) Perché ti piace leggere?
 Per il puro piacere di farlo.
Per tuffarsi in mondi diversi.
Per viaggiare con la fantasia.
Per avere chiavi di lettura della realtà.
Per curiosità.
Per rilassarmi.
...

10) La tua libreria è ordinata secondo un criterio o è in ordine sparso?
Chi mi conosce alla parola "ordinata" è scoppiato a ridere.
Per un breve periodo la distribuzione dei libri sugli scaffali ha seguito una qualche logica di suddivisione per argomento/area geografica di provenienza dello scrittore.
 Adesso, stante l'esiguità degli spazi, i libri letti vengono messi dove c'è un buco libero sopra o davanti agli altri.
Sul Kindle divido tra i libri da leggere e quelli letti per ogni anno di lettura.

11) Di solito quando leggi?
Quando riesco: in coda, in pausa pranzo, alla sera prima di andare a dormire.

12) Presti i libri?
Sì, tendenzialmente ad altri lettori/lettrici.
L'unica cosa che faccio più fatica a prestare sono le guide turistiche che sono il mio teSSSoro.

13) I tuoi famigliari leggono?
Non sono la mosca bianca della famiglia: la mia mamma ha sempre letto, il mio papà ogni tanto lo vedo con un libro fra le mani, anche se preferisce  il giornale, 
il mio nonno materno leggeva, quello paterno era lo "spacciatore" di Tex.

E con questo concludiamo la prima parte del tag, nei prossimi giorni arriveranno le risposte alle altre domande.

Alla prossima!

elipisto


20 dicembre 2014

LV tappa - Lago Inle


Ciao a tutti!

avrei voluto mettere nero su bianco le mie "avventure birmane" già da tempo,
ma vita lavorativa e universitaria mi hanno fagocitato senza pietà.

L'approdo al nostro resort
Il lago Inle o Inlay è fra le destinazioni più turistiche di tutta la Birmania,
allo stesso livello se non di più della piana di Bagan. 
Qui ci sono i ristoranti dedicati ad accogliere le frotte di turisti,
romantici resort sul lago,
venditori agguerriti con tanto di tabelle di conversione dollaro/kyat: 
base di partenza su cui contrattare.

Soprattutto il lago Inle è un posto abitato e vissuto da popolazioni che si sono adattate a vivere sull'acqua in accoglienti e ampie palafitte e noi turisti siamo semplici spettatori con un pizzico di voyeurismo sulle vite altrui.

I diversi villaggi sparsi nel lago pullulano di attività che vanno dalla pesca 
- i pescatori che spingono su un remo in uno strano gioco di equilibri e praticità sono una delle immagini che più si associano alla Birmania -




Gli orti galleggianti



all'artigianato dell'argento, alla tessitura di seta e filati ricavati dal bambù e 
all'agricoltura.









Il raccolto dall'acqua

Sì avete capito bene: agricoltura.
L'acqua viene coltivata, o meglio funge da supporto agli orti galleggianti formati da diversi strati di fango e di giacinti d'acqua alternati a formare uno lunga zolla  ancorata al fondale tramite aste di bambù e coltivate con pomodori, zucche 







Come si è svolta la nostra visita?
Ovviamente a pelo d'acqua!
Abbiamo noleggiato due delle numerose barche che rumorosamente scorrazzano per il lago trasportando turisti di qua e di là.


Che cosa si visita sul lago?
Pagode 
monasteri 
mercati
attività artigianali.

Ogni pagoda, monastero o mercato pur essendo simili tra di loro, sono diversi nella loro singolarità.
Takhaung Mwetaw pagoda


Della Takhaung Mwetaw pagoda,
la prima raggiunta via acqua,




 mi hanno colpito la ricchezza delle decorazioni e il silenzio ricco del suono delle campanelle poste in cima alle centinaia di guglie,
lo so è irriverente,
 ma veniva voglia di giocare a nascondino!


Anche i mercati sono raggiungibili via acqua e il parcheggio risulta essere molto affollato e districare le barche può risultare laborioso.



Le esperienze migliori della visita sul lago Inle sono state due:

1) grazie alla nostra guida siamo entrati nella casa di due signore che tessono in modo artigianale sul un piccolo telaio domestico, 
signore che ci hanno accolto come ospiti d'onore riempendoci di frutta fresca buonissima e di un aromatico tea verde, 
va da sé che non ci siamo tirati indietro nel diminuire considerevolmente le loro scorte di sciarpine.

2) navigare in mezzo alle palafitte 
avanzando lentamente 
lasciando che la vita scorresse di fianco a noi, 
spiando gli atti quotidiani di gente che ha con l'acqua un rapporto di simbiosi.









Su Facebook man mano carico altre foto.
Alla prossima!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...