Modena
Il mondo è un libro, e coloro che non viaggiano ne leggono solo una pagina. (S. Agostino d'Ippona)
30 novembre 2022
Lungo la Via Emilia: Modena e Reggio nell'Emilia
07 novembre 2022
Lungo la Via Emilia - Parma
La Via Emilia collega Piacenza a Rimini lungo una linea praticamente retta.
Ai margini e lungo questa strada si sono susseguiti armi e armenti, guerrieri, mecenati, duchi e re, duchi, pittori e architetti.
Durante un fine settimana di un anno fa...(sempre puntuale con i post!!!) siamo andati alla scoperta di Parma, Modena facendo base a Reggio Emilia o, come si dovrebbe dire Reggio nell'Emilia.
Tutte le città sono comodamente raggiungibili in treno ben collegate a Milano, per cui posso dire che è stata una vacanza green.
Da turisti appiedati e per la prima volta in terre emiliane ci siamo "limitati" a gironzolare tra piazze, chiese, musei dei centri storici.
Se questo fosse un blog serio scriverei ben tre post dal titolo simil: "cosa vedere a Parma/Modena/Reggio" in un giorno, ma dato che non lo è mi limito a raccontare, spero in maniera non troppo pedante, quello che abbiamo fatto noi senza alcuna pretesa di esaustività che per quello c'è Google.
Prima tappa: Parma
Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza, sede universitaria nonché capitale per la cultura per anni 2020-2021.
Una delle prime cose che si incontra arrivando dalla stazione è il Palazzo della Pilotta, un insieme di edifici che costruivano il cuore del comando dei Farnese. Il corpo del complesso venne fortemente danneggiato dai bombardamenti del 1944. Oggi è sede del Museo Archeologico, della Biblioteca Palatina, della Galleria Nazionale, del museo Bodoniano e del Teatro Farnese.

11 agosto 2022
Letture ai tempi del covid
Il primo starnuto dopo due anni e mezzo è stato quello che annunciava l'arrivo del Covid. Per fortuna l'ospite indesiderato non è stato troppo invadente e ha lasciato il tempo di leggere ma, tra la concentrazione ballerina e il caldo che fa evaporare il cervello, sono andata alla ricerca di letture più leggere accantonando temporaneamente quello che stavo leggendo.
Prima lettura: Micro di M. Crichton/R. Preston
Nei meandri dell'ereader ho trovato questo titolo di cui non sapevo nulla, ma Crichton scrive romanzi di "avventura" (come offendere la memoria dell'autore in una sola parola) per cui ho iniziato a leggere.
La trama in breve: in un ufficio di un avvocato vengono trovati 3 cadaveri che riportano solo dei piccolissimi tagli. La Naningen Micro-Technologies ha sede nella zona industriale di Honolulu e si occupa di microtecnologie mediche con lo scopo di scoprire e brevettare nuovi principi farmacologici di cui la natura è piena. La Naningel ha bisogno di nuovi scienziati per le sue attività e recluta sette giovani dottorandi esperti di veleni, insetti, feromoni che si trovano catapultati nel cuore della foresta a lottare per la propria vita, questa volta al fondo della catena alimentare della fauna hawaiana.
Questo è stato il mio primo approccio a Crichton e, probabilmente, non è la scelta consigliabile perché è stato completato da Richard Preston a causa della morte dell'autore, non che mi sia accorta di una differenza di penna.
Impressioni di lettura: All'inizio la storia prende parecchio perché volevo sapere come i sette giovani si sarebbero adattati alla vita della foresta, dopo è stato un lungo cadere nella crudeltà della natura che lo è in quanto tale e non per raziocinio (come accade al supercattivo di turno). Confesso che alcune cose le ho lette molto velocemente che quando si vedono i documentari di animali che uccidono altri animali fa un'impressione diversa da quando la stessa situazione vede come elemento debole della catena alimentare la specie umana. Alla fine i cosiddetti "plot twist" sono un po' improbabili e ci vuole tanta sospensione della credulità. Secondo me può piacere, non a caso, a chi è appassionato di Jurassic Park, diciamo che la prima parte è più simile a al film di Spielberg, la seconda alle ultime uscite del franchising.
Seconda lettura: Il museo delle ombre segrete di Elly Griffiths
Altro recupero nei meandri dell'ereader, credo risalente al periodo degli acquisti del primo lockdown.
Breve trama: Nel piccolo museo locale di Nolfolk manca un'ora all'apertura dell'antica bara risalente al XVI secolo sta per essere aperta e mostrare le resta mortali di xxxxx, ma qualcosa va storto e c'è un cadavere di troppo ed è quello del direttore del museo. Nelle indagini viene coinvolta un'archeologa forense: Ruth Galloway. Cosa centra il direttore del museo con le scuderie... lo si scoprirà nel corso della lettura
Impressioni di lettura: cosa dire per non fare spoiler...diciamo che alla scena in cui un druido (vero o presunto) ha iniziato a fare dei magheggi attorno ad un fuoco per salvare un'altra persona colpita di striscio e per errore da una maledizione lanciata da un potente sciamano aborigeno (che al mercato mio padre compro....), ecco la credibilità della storia è andata un po' a farsi friggere. Però mi ha strappato un paio di risate in giornate lente e noiose. Questo volume non è il primo della serie, ma ci sono parecchi riepiloghi delle puntate precedenti.
Terza lettura: La strada dei papaveri del duo belga Veronique Biefnot e Francis Dannemark
Libro acquistato in occasione del Bookpride 2022 presso lo stand di scrittura pura che è rimasto poco a prendere la polvere nel (vano) tentativo di evitare di accumulare libri...
Breve trama: un viaggio on the road attraverso l'Europa di un gruppo di anziane in compagnia di Olena, una ragazza ucraina, che cerca di ricongiungere la famiglia.
Impressioni di lettura: il tono della storia non è quello ironico e scanzonato del filone nordico de "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" o de "La banda degli insoliti ottantenni", ma il gruppo dei protagonisti convive con i propri acciacchi e propri ricordi. E' uno di quei libri delicati e coccola che scaldano il cuore dove tutto finisce bene e l'amore e la comprensione trionfano ma, senza cadere nello sdolcinato.
Ultima lettura conclusa post covid: L'ultimo viaggio di Amundsen di Monica Kristensen
Ammalarsi nella settimana più calda dell'anno, se non del secolo (almeno fino ad ora) con la sola compagnia di un ventilatore è un'esperienza abbastanza impegnativa e sudaticcia (che pessima immagine...), per cui cosa fare di meglio se non immergersi - figurativamente - nei ghiacci della calotta polare?
Breve trama: la storia è quella nota e conosciuta del dirigibile Italia schiantatosi nei ghiacci a Nord delle Svalbard e della poderosa opera di soccorso a cui partecipò, a titolo personale, Roald Amundsen la cui figura aveva già i contorni del mito che divennero quelli di leggenda dopo il suo mancato rientro dalla spedizione.Impressioni di lettura: il titolo lascia pensare che il protagonista sia Amundsen, in realtà si tratta di una ricostruzione dettagliata - forse un po' troppo - delle forze dispiegate nell'operazione di recupero di Nobile e dell'equipaggio del dirigibile Italia. Non mancano i dati tecnici degli aerei e delle navi impiegate (apertura alare, capacità di carico, consumi etc...); quello che personalmente è mancato è il racconto umano, l'approfondimento psicologico dei vari personaggi e la figura di Amundsen viene relegato a comprimario. In ogni caso, il governo fascista non ci fece una buona figura abbandonando parte dell'equipaggio del dirigibile al suo tragico destino, nonostante il supporto ricevuto dalle navi russe che già avevano tratto in salvo gli altri italiani dell'accampamento della tenda rossa di Nobile. Il primo libro del catalogo dell'Iperborea che ha ricevuto "solo" tre stelline da parte mia.
Io sono guarita per cui posso riprendere le letture de "Il secolo breve" di Eric J. Hobsbawm e di "Jonathan Strange e il signor Norrell" di Susanna Clarke che per tematiche, il primo, e per storia e stile di lettura, il secondo, procedono lentamente.
Buone letture!
29 marzo 2021
Essere turisti a casa propria: La punta del ramo di Como che volge a settentrione
Ho bisogno di viaggiare, per cui ecco l'ultima cosa bella che abbiamo fatto, in attesa della prossima.
L'incipit che tutti abbiamo studiato a scuola:
"Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi.."
da qualche anno si trova relativamente vicino a casa.
Ma, oltre al ramo che volge a mezzogiorno, v'è anche una punta che volge a settentrione laddove l'Adda si immette e si vedono gli imbocchi della val Chiavenna e della Valtellina.
Abbiamo avuto la fortuna di trascorrere un fine settima ad ottobre in quelle zone che, pur essendo ad un tiro di schioppo, non conoscevo ed è stata una gran bella sorpresa. Può suonare come uno spot turistico ma, dietro ogni ansa c'è qualcosa da vedere, uno scorcio da ammirare.
Noi abbiamo fatto queste tappe.
Abbazia Cistercense di Santa Maria di Piona
Ad un certo punto, tra Dervio e Colico, il lago di Como crea una profonda baia con un'imboccatura molto stretta. Sulla penisola di Olgiasca, che si trova tra il lago e la baia, sorge l'abbazia di Santa Maria di Piona che è un notevole esempio di architettura romanica lombarda con un bel chiostro.
La posizione è incantevole e molto rasserenante: la frenesia del lungo lago, della pandemia, dei ritmi serrati qua sembrano sospesi. Sarà anche che, per non farci mancare nulla, abbiamo percorso il sentiero che segue la dorsale delle penisola, ma si può tranquillamente arrivare in macchina.
Gravedona, Santa Maria del Tiglio e la vicina San Vincenzo
Questo è uno dei posti inaspettati in cui ci si imbatte quando si va a zonzo senza avere una meta precisa. Siamo ormai sulla riva comasca e ci fermiamo a Gravedona per un caffè, al che percorriamo il lungolago fino ad arrivare ad una chiesa, leggermente oltre il centro del paese e, cito da Wikipedia: "ci si imbatte in un complesso religioso di Santa Maria del Tiglio e San Vincenzo che sorgono su una probabile area religiosa già in epoca romana", infatti nella facciata di Santa Maria sono incastonate dei materiali di recupero di un edificio precedente.Dongo
Dongo è stata la base del nostro vagabondare. Questo quieto paese balzò e rimase sui libri di storia perché nella notte del 27 aprile 1945 fu qui che venne arrestato Mussolini in fuga dall'Italia.
Da Dongo partono alcuni sentieri che permettono, tra le altre cose, di fare il giro delle pievi disseminate per il paese fino alla chiesa di Sant'Eufemia che si erge a picco sul lago, praticamente prospiciente all'abbazia di Piona. Il sentiero è una piacevole passeggiata in mezzo ai castagni e il panorama che si gode dalla piccola cappella ripaga ogni fatica. Noi abbiamo proseguito fino alla chiesa di San Bernardo unendo due itinerari, ma questa è un'altra storia.
Alla prossima!
13 gennaio 2021
Sopra e sotto il comodino: i miei premi per le letture del 2020
Ciao a tutti!
Inizio anno è tempo di bilanci e l'unico che mi sento di condividere è quello delle letture.Goodreads dice che ho letto parecchio: 82 libri, per quasi 22.000 pagine.
Ho letto tanto, alcune letture memorabili, altre sono già finite nel dimenticatoio, anche se non ho letto libri pessimi da voler gettare il libro fuori dalla finestra ad ogni pagina.
Come mio solito il bilancio è un po' sui generis e si basa sulle mie personalissime sensazioni di lettura con dei "premi" fantasia.
Iniziamo con l'immancabile premio per il miglior libro letto va a...
rullo di tamburi
Furore di John Steinbeck
che ha sbaragliato la concorrenza di Stoner, A sangue freddo, I racconti di Pietroburgo, Cecità (letto pochissimi autori italiani, quest'anno...), Acquadolce
Questo romanzo è un capolavoro per tematiche ancora attuali a quasi ad un secolo di distanza, per aver "osato" con il linguaggio e per quel senso polveroso che ti rimane addosso.
Dopo il miglior libro letto nel 2020 è giusto dare spazio alla peggiore lettura.
Quest'anno ho letto più di qualche libro che non mi ha entusiasmata, ma in ognuno di essi ho sempre trovato un aspetto positivo. Insomma, nessun libro da una stellina o meno!
Il premio per la lettura che è rimasta sul gozzo è:
La storia culturale del clima di Wolfgang Behringer
Vero è che il clima ha un impatto fondamentale (e ne avrà sempre di più) sulle vite umane e che occorrerebbe inserire la variabile climatica nell'analisi storica, ma sostenere che sia l'origine principe di qualsiasi evento della Storia, mi sembra francamente un po' eccessivo. Inoltre, le teorie sono eurocentriche e non si parla praticamente mai di quello che è accaduto nell'impero cinese o nel continente africano.
Concilia molto bene il sonno.
Davanti alla sinossi di un libro e alla sua copertina il lettore carica di aspettative l'oggetto che ha tra le mani e, quando queste aspettative sono disattese, ecco che arriva la delusione.
Il premio per "pensavo fosse amore invece era un calesse"
va, a malincuore, a
L'annusatrice di libri di Desy Icardi
E' un romanzo che parte da uno spunto interessante: Adelina, una ragazzina con difficoltà di inserirsi a scuola, che scopre di avere il raro dono di leggere l'intero contenuto di un libro annusandolo. Ovviamente è un dono che fa gola ai male intenzionati. Il mio problema principale è che le vicende di Adelina si intrecciano con quelle della zia Amalia che la ospita e il ruolo delle vicende umane e, soprattutto, sentimentali della zia diventano predominanti e, ai miei occhi, poco interessanti e non così utili ai fini della storia.
Per ci sono anche i casi in cui pensavo fosse un calesse invece era amore nel senso che quando ho letto Il meteorologo di Olivier Rolin pensavo di trovare le vicende di uno studioso del cielo, invece mi sono trovata catapultata in Russia delle epurazioni staliniane.
Mentre stiamo esplorando il "lato oscuro" delle letture continuiamo con il premio per il peggior finale che va a:
Bull Mountain di Brian Panowich
in cui l'ultima pagina mi ha fatto alzare un sopracciglio e rovinato parecchio la storia, della serie che non sta né in cielo né in terra e neanche nel baule dell'auto.
28 dicembre 2020
Wanderlust Travel Tag
Ciao!
avevo già fatto anni fa un tag simile. Nel frattempo, per fortuna, non mi sono fermata e, speriamo che questo tag sia di buon augurio per il prossimo anno.
Ho visto questo tag sul canale YouTube di Lise legge Lise viaggia e lo ripropongo a mia volta. So già che in alcuni casi non avrò una risposta univoca. Iniziamo!
1) Qual è stato il tuo primo viaggio?
Vorrei tornare di nuovo in Giappone che avevo visitato in solitudine (con un appoggio logistico di una mia amica nei pressi di Tokyo) e vorrei visitarlo con una maggiore consapevolezza e magari andare in Hokkaido.
E vedere una Grande Marée a Saint Malo è uno dei motivi per i quali ritornerei in quella città piratesca.
3) Se potessi partire domani dove andresti?
Se potessi partire domani senza vincoli di soldi, tempo e pandemia ho un lungo elenco di luoghi che vorrei visitare! Vorrei recuperare il viaggio tra le montagne rocciose canadesi che è saltato in questo 2020 disgraziato; vorrei percorrere la Transiberiana, andare in Corea del Sud, vedere con i miei occhi la magia dei salares cileni e boliviani, visitare le Repubbliche Baltiche, vedere la parte nordoccidentale dell'Islanda, tornare in Australia, andare a Machu Picchu, vedere il deserto dei Gobi e fare un salto in Madagascar...
4) Quale posto vorresti visitare solo per il cibo?
Il cibo non è il motivo principale che mi spinge a visitare in un posto, ma è qualcosa che arricchisce il viaggio. Da quando ho letto "Donna Flor e i suoi due mariti" mi incuriosisce la cucina brasiliana e creola
5) Ristorante o street food/hotel od ostello?
Tendenzialmente cucina locale che siano ristorantini o street food poco cambia, diciamo che, soprattutto in luoghi dove le condizioni igieniche hanno degli standard bassi mi assicuro che sia tutto ben cotto!
Non ho più l'età per l'ostello o meglio per le camerate che voglio poter lasciare le ciabatte sparse senza dare fastidio a nessuno. La cosa importante è che sia pulito.
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Mercato di Hoi An |
Premesso che l'aereo permette di raggiungere destinazioni lontane in relativamente poco tempo, sono due i mezzi di trasporto che mi piace usare e talvolta alternare all'interno dello stesso viaggio: l'auto per la libertà che consente e i treni per quel fascino un po' retro che si accompagna al viaggio in carrozza e per quella libertà di leggere, dormire, guardare dal finestrino, osservare l'umanità.
Stazione di Atocha a Madrid in attesa di prendere il treno per Siviglia |
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Nel mezzo del Connemara |
7) Di cosa non puoi fare a meno quando viaggi?
Credo che questa risposta non sia cambiata nel tempo: un telo di cotone che diventa asciugamano, sciarpa, cappello, tovaglia... l'ereader, anche se in viaggio leggo pochissimo, la guida e la macchina fotografica. Ah, e guai se dimentico i tappi per le orecchie che ho bisogno di dormire!
8) Da quale viaggio non saresti più voluta tornare?
Normalmente quando si avvicina il momento di ritornare verso casa penso sempre che riuscirei a stare in giro ancora per qualche settimana senza problemi. Però ricordo sempre la sensazione di "essere a casa" che ho avuto a Quebec City.
9) A quale timbro sul passaporto sei più affezionato?
Sono due: quello giapponese che, oltre ad essere allineato alla perfezione, mi ricorda un viaggio fatto in solitaria che è sempre una bella sfida personale.
10) Qual è il viaggio che ti ha segnato di più?
Non saprei dire. Difficilmente i viaggi mi lasciano indifferente. I viaggi verso paesi con culture diverse arricchiscono, smontano stereotipi, permettono di scalfire la narrazione presente sui giornali. I viaggi in cui è la natura ad essere protagonista mi porta a riflettere sull'impatto delle attività umane e sui modi per preservare tanta bellezza.
Mingun - Myanmar |
Tendenzialmente visito posti diversi che la lista dei viaggi è lunga e non so se mi basterà una vita per fare tutto! Ma, non mi dispiace tornare in posti in cui sono già stata che ogni volta c'è qualcosa di diverso o nuovo da vedere.
12) Ti informi bene prima o parti alla cieca?
Tendenzialmente mi informo abbastanza bene, soprattutto per definire l'itinerario di massima e le tappe. Una delle mie preoccupazioni è avere un tetto sotto cui dormire. Poi lascio un margine per l'imprevisto e mi affido volentieri al mio compagno (ciao! lo so che stai leggendo) che ha più pazienza di me nel leggere le guide.
13) Quale viaggio consiglieresti assolutamente ad un amico?
E' come rispondere alla domanda che libro consiglieresti ad un amico....impossibile!
14) Ti è mai capitato di avere una brutta avventura?
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Baia Drake al tramonto |
15) Finestrino, corridoio o sedile centrale?
Direi finestrino per i viaggi più brevi e corridoio per i viaggi più lunghi....immancabilmente finisco nel sedile centrale. In treno assolutamente finestrino!
16) Come passi il tempo in aereo?
Cerco disperatamente di dormire senza riuscirci arrivando a destinazione stanchissima. Leggo, osservo gli altri passeggeri, mi annoio e guardo sui monitor il percorso fatto e quello da fare, la temperatura, l'altitudine, la velocità del vento etc..
17) Vacanza tranquilla o viaggio avventuroso?
Immagino che per vacanza tranquilla si intenda la vacanza a fare la cotoletta in spiaggia, per cui viaggio avventuroso anche se avventuroso non vuol dire rischioso.
18) Preferisci viaggiare da solo o in compagnia?
Ho viaggiato da sola, in gruppo, con degli sconosciuti, con amici e la mia dimensione di viaggio ideale è quella di coppia sia che si tratti del mio compagno o di mie amiche perché è più facile mediare tra due teste che non con un numero maggiore.
19) Qual è la tua città preferita?
Domande più semplici? Per nostalgia di casa dico Torino. Visto il numero di volte in cui sono tornata e ci tornerei potrei rispondere Londra anche se la mia infatuazione ha subito un duro colpo con la Brexit.
20) Dove vorresti andare a vivere?
Edinburgh |
Portogallo: cucina ottima, prezzi ragionevoli e non ci sono le zanzare. Ma sono anche innamorata della Scozia. Mi sa che nel dubbio rimango in Italia.
13 dicembre 2020
Sopra e sotto il comodino: Tsundoku e le biblioteche
Ciao!
Libri, libri, libri, tanti libri, i beneamati libri perché chi ha tanti libri vive come un pascià e a piedi caldi se ne sta!
il tutto cantato sulle note di soldi, soldi, soldi di Betty Curtis.
I giapponesi usano un solo termine - tsundoku - che identifica con precisione un mio grave (?) vizio: ossia quello di accumulare libri senza leggerli perché ci sono sempre nuove entrare che si sovrappongono sulle letture precedenti. Sapete com'è...bisogna far passare il tempo, nelle vicinanze c'è una libreria, entri giusto per scaldarti ed esci con (almeno) un libro. Poi è ben difficile resistere alle sirene degli sconti giornalieri sugli ebook e le letture si accumulano.![]() |
Uno degli scaffali con i libri da leggere |
Negli ultimi anni ho sempre fatto più ricorso alle biblioteche, quel magico mondo strabordante di scaffali tra cui perdersi, con i suggerimenti di percorsi di lettura che ti accolgono appena varcata la soglia.
Come se non bastasse, le biblioteche si sono attrezzate per con il prestito digitale di cui ho abusato in questi mesi in cui l'accesso ai locali era forzatamente chiuso.
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Qualche titolo sulla mia lista |
Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo
Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...

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Ciao a tutti! Eccoci giunti all'ultima pagina del diario delle letture, come sempre redatto in compagnia di Sara e Alice . Or...
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Ciao a tutti! *** Sono gli ebooks Eccoci alla fine dell'anno e al solito appuntamento con il diario delle letture, come se...
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Ciao a tutti! Eccoci ad una nuova pagina del diario delle letture del mese in compagnia di Alice e di Sara . Quanto avrò letto ques...