13 dicembre 2020

Sopra e sotto il comodino: Tsundoku e le biblioteche

 Ciao!

Libri, libri, libri, tanti libri, i beneamati libri perché chi ha tanti libri vive come un pascià e a piedi caldi se ne sta! 

il tutto cantato sulle note di soldi, soldi, soldi di Betty Curtis.

commons wikipedia
I giapponesi usano un solo termine - tsundoku - che identifica con precisione un mio grave (?) vizio: ossia quello di accumulare libri senza leggerli perché ci sono sempre nuove entrare che si sovrappongono sulle letture precedenti. Sapete com'è...bisogna far passare il tempo, nelle vicinanze c'è una libreria, entri giusto per scaldarti ed esci con (almeno) un libro. Poi è ben difficile resistere alle sirene degli sconti giornalieri sugli ebook e le letture si accumulano.

Ho fatto un conto e, tra digitale e cartaceo, ci sono circa 200 titoli (?!?) che si contengono la mia attenzione. Ok, la maggior parte si tratta di ebook che non occupano spazio, ma sono tanti! Confesso di vergognarmi solo un po', non troppo che la cultura non può essere peccato ma, forse, ho trovato un modo per arginare la mia smania di titoli nuovi: la biblioteca!

Uno degli scaffali con i libri da leggere

Negli ultimi anni ho sempre fatto più ricorso alle biblioteche, quel magico mondo strabordante di scaffali tra cui perdersi, con i suggerimenti di percorsi di lettura che ti accolgono appena varcata la soglia. 

Come se non bastasse, le biblioteche si sono attrezzate per con il prestito digitale di cui ho abusato in questi mesi in cui l'accesso ai locali era forzatamente chiuso.


I benefici della biblioteca sono molteplici: posso leggere fumetti e graphic novel che, normalmente, sono restia a comprare, mi salva da quelle letture un po' "fregatura" ossia di quei titoli tanto pubblicizzati, ma che non mi convincono del tutto, mi permettono di scoprire nuovi autori e, soprattutto, di creare delle liste infinite di libri da leggere. Liste che contengono i titoli più variegati: classici, saggi, belle copertine, libri che mi incuriosiscono o di cui ne ho sentito parlare.

Qualche titolo sulla mia lista
Queste liste sono, al momento, il mio argine all'accumularsi di titoli su titoli: il fatto di sapere che il libro è virtualmente a disposizione placa quella tendenza dei volumi di rimanere attaccati alle mani. Inoltre, con il fatto che debbano essere restituiti prendo un libro e lo leggo immediatamente senza che si fermi sul comodino a prendere polvere ma, così facendo, non intacco la mia scorta....non mi libererò mai dal mio "tsundokismo"!

Alla prossima!

elipisto

06 dicembre 2020

In viaggio: Tre giorni a Forni di Sotto

Ciao!

Quest'estate abbiamo trascorso tre piacevolissimi giorni in Carnia facendo base a Forni di Sotto nell'alta valle del Tagliamento, ossia nella parte nordoccidentale del Friuli. 
Perché abbiamo deciso di venire da queste parti? Per due motivi: il primo è legato all'assaggio di Friuli che avevamo avuto un paio di anni fa e il secondo è la curiosità che mica sapevo bene dove fosse situata geograficamente la Carnia.

Che cosa si può fare partendo da Forni di Sotto?


Si può prendere la macchina a andare al lago di Sauris, incastonato tra rigogliose foreste di abeti, per poi salire nell'alta valle del Lumiei fino a raggiungere l'abitato di Sauris che, oltre ad essere il comune più alto del Friuli, è una piccola enclave di lingua tedesca di cui rimangono tracce anche nell'architettura, infatti sembra di essere in un angolo della Val Pusteria. 
Il posto è magnifico: il verde più chiaro delle radure punteggia il verde scuro delle foreste e la vista si apre sulla bassa valle e sul Lago di Sauris. 


Da qui è facilmente raggiungibile la maestosa e verdeggiante Val Pesarina puntellata da piccoli borghi e, in alcuni casi, le case hanno ancora i tetti ricoperti dalle tradizionali scandole di abete. Durante questo giro abbiamo capito che oltre alla bellezza dell'acqua (qui per sapere di cosa sto parlando), anche i boschi sono notevoli e bellissimi: un tesoro da proteggere!

L'alta valle del Tagliamento è nel cuore Alpi Carniche, ma è anche una delle porte di accesso al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane per cui si possono calzare gli scarponi e percorrere uno dei tanti sentieri della zona. 

Noi, per non fare torti a nessuno, abbiamo attraversato il Tagliamento per salire all Rifugio Flaiban Pacherin appollaiato nell'alta Val di Suola e circondato da pareti di dolomia e, il giorno dopo, abbiamo preso la funivia per salire alla malga Varmost quasi dirimpettaia all'escursione del giorno precedente, per fare il giro delle casere, ossia degli alpeggi di montagna. 

Rif. Flaiban Pacherin

Malga Valmost

Casera Tartoi




Sia che si cammini circondati dal tipico coloro grigio chiaro della dolomia illuminata dal sole, sia che lo sguardo sia circondato da pareti di aspetto più "alpino", i sentieri da queste parti non fanno sconti e vanno su ripidi, ma i panorami, la solitudine, la natura meno addomesticata, compensano la fatica. E, se ce l'ho fatta io che sono lenta come una tartaruga sovrappeso, ce la possono fare quasi tutti con un minimo di allenamento.
Dolomiti Friulane
Noi ci siamo dedicati all'escursionismo, ma ci sono altre cose da fare: osservare l'architettura dei paesi con un occhio di riguardo alle fontane e alle chiese, visitare il Museo dell'Orologeria di Pesariis, scoprire gli animali del centro faunistico di Forni di Sopra, ma soprattutto approfittare della splendida ospitalità dei friulani.

In questi tre giorni a Forni di Sotto ci siamo sentiti accolti e trattati quasi come degli ospiti d'onore e mi sento di fare una cosa che non faccio mai, ossia quella di consigliare di pernottare presso l'Albergo Ristorante "Al Pino" che si è rivelata una scelta vincente per la genuina ospitalità e per il calore.

Si è capito che il Friuli ha conquistato un posto d'onore tra i miei viaggi?

Alla prossima!

29 novembre 2020

Sopra e sotto il comodino: End of the Year Book Tag

 Ciao!

il post sulla Carnia mi sta prendendo più di tempo del previsto e allora mi viene in soccorso Teresa di Bee_Book_a_Luna che, su YouTube, ha recentemente proposto un tag libresco dal titolo "End of the Year Book Tag". Si tratta di 6 veloci domande che permettono di parlare di libri. E' un tag che circola sul web da qualche anno, credo che il merito per aver messo in fila queste domande sia di Ariel Bissett.

Bando alle ciance e iniziamo!

1. Ci sono libri che hai iniziato quest'anno e vuoi finire?

Penso di riuscire a finire di leggere i libri che ho attualmente in lettura, per cui parlo dell'unico (credo) libro che ho iniziato a fine febbraio ed è ancora lì, fermo a pagina 278, si tratta de "Le Correzioni" di Jonathan Franzen recuperato da un punto di bookcrossing sulla strada del lavoro appena prima che ci rinchiudessero in casa e, probabilmente, lo associo inesorabilmente alla quarantena, in più prenderei a schiaffi tutti i protagonisti nessuno escluso (ed è questa la bravura di Franzen), per cui non so se lo finirò entro fine anno. Da un lato mi spiace tenerlo bloccato e vorrei, una volta finita la lettura, riportarlo al bookcrossing, ma non ho particolarmente voglia di leggere di personaggi complicati che già sono tempi complicati. Forse non ho risposta "correttamente" alla domanda, passiamo oltre.

2. Hai un libro particolare che consideri "autunnale" che ti accompagni nella transizione verso fine anno?


Posso rispondere con tre letture? Io dico di sì. Il primo scrittore è Kazuo Ishiguro che con le sue atmosfere melanconiche mi ricordano i primi freddi e le giornate nebbiose, se devo citare un libro direi "Il gigante sepolto" dove la nebbia cancella i ricordi. 

La seconda scrittrice è Fannie Flagg che va bene per tutte le stagioni ma suoi libri hanno  quell'atmosfera da buoni sentimenti che fa tanto divano e copertina, un titolo adatto alla stagione di transizione? "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs" dove la transizione porta ad una rinascita. Infine, non so bene come mai, l'autunno mi fa venire voglia di letture a tema Resistenza e ho finito da poco di leggere uno dei libri preferiti di quest'anno: "L'Agnese va a morire" di Renata Viganò.

3. C'è un nuovo rilascio che stai aspettando?

Non sono molto attenta alle nuove uscite, aspetto sempre che sedimentino un po' ed escano in edizione economica, però c'è un'uscita che aspetto da quando gli autori si sono presi un anno (o più) sabbatico e si tratta del prossimo volume di Saga che chissà quando uscirà.

4. Quali sono tre libri che vuoi leggere entro la fine dall'anno


Per chi non fa liste di lettura e sceglie il prossimo libro da leggere in base all'istinto del momento potrebbe essere una domanda a cui è molto difficile rispondere oppure rispondere con qualcosa che chissà quando si avverrà. In questo momento posso rispondere la "Storia di re Artù e dei suoi cavalieri" di Thomas Malory che, dopo "il mago di M. di René Barjavel e "Un americano alla corte di Re Artù" di Mark Twain, mi sembra doveroso leggere il libro da cui tutto si è originato. 

Poi mi piacerebbe leggere "Il tempo e l'acqua" di Andri S. Magnason, però ho "Il cacciatore dei corsari" di Vindice Lecis che continua a farmi l'occhiolino dalla libreria. Vorrei anche leggere l'ultimo entrato che è "Bambole di pietra - La leggenda delle Dolomiti" di Paolo Martini per rimanere con la mente ancora in vacanza.

5. C'è un libro che pensi ancora possa sorprenderti e diventare il tuo preferito?

Non saprei, ma per superare Stoner, Furore e L'Agnese va a morire deve trattarsi di un gran libro, ma sono pronta a lasciarmi sorprendere.

6. Hai già cominciato a fare piani di lettura per il 2021?

Chi io? quella che non sa quale sarà la prossima lettura, che legge contemporaneamente tre libri e che decide sull'impulso del momento. No, direi di no, i piani di lettura non fanno per me, mi sembra di imbrigliare il piacere della lettura con paletti un po' inutili, mi piace essere anarchica. In ogni caso ho un sacco di libri da cui scegliere


Parte della scorta dei libri da leggere, senza contare l'ereader...

Quali sono i tre libri che vorreste leggere entro la fine dell'anno?

Alla prossima!

elipisto

19 novembre 2020

In viaggio: Friuli Venezia Giulia e le chiare fresche dolci acque

Ciao!

Eccomi qua al primo post "vero". Siamo chiusi in casa e si viaggia con i libri, con la fantasia o con i ricordi, come in questo caso. 

Quest'estate, oltre che nelle Dolomiti, siamo stati in Friuli Venezia Giulia e vorrei scrivere un post all'altezza dei posti che abbiamo visitato, molti di questi accompagnati al ricordo dell'acqua nelle vicinanze. 

Cosa avrà di particolare l'acqua friulana? E' acqua, una semplice formula chimica. Beh, se quando la vedi la prima cosa che viene in mente sono i famosi versi petrarcheschi "chiare, fresche et dolci acque" o la più prosaica pubblicità "Altissima, purissima, Levissima", qualcosa di speciale avrà.


I paesaggi friulani ricchi di acque gorgoglianti hanno dato un nuovo significato alla definizione di "acqua cristallina" valida per ogni corso d'acqua che abbiamo incontrato che fosse fiume, torrente o lago.

Acqua cristallina non vuol dire acqua trasparente che, in questa regione, i corsi d'acqua assumono colorazioni che vanno dal blu all'azzurro, allo smeraldo all'acqua marina e a tutte le sfumatura che ci sono nel mezzo. 

Difficile, praticamente impossibile, riuscire a tradurre in parole la magia dell'acqua. 

Uno dei posti che meglio racchiude quello che sto tentando di dire è l'Orrido dello Slizza. A pochi kilometri dal centro di Tarvisio e dalla trafficata strada che collega l'Italia all'Austria e alla Slovenia si nasconde questo canyon attrezzato con un facile sentiero (un po' ripida discesa iniziale) che percorre in tutta sicurezza la sponda del torrente. Neanche le immagini riescono a rendere pienamente l'idea ma si avvicinano parecchio.


C'è poi la bellezza dei laghi di Fusine, sempre nelle vicinanze di Tarvisio, che mi hanno tolto il respiro: la magia è stata arrivare prima delle frotte dei turisti, quando il sole si stava lentamente alzando al di sopra delle ripide pareti illuminando con le sue lame di luce il panorama, il cielo, la montagna, la fila di alberi, il tutto specchiato nei due laghetti. 



Durante il nostro viaggio abbiamo più volte incontrato e attraversato il
Tagliamento e il suo caratteristico alveo percorso dai tipici canali intrecciati. 
Il Tagliamento è considerato uno tra i pochi fiumi ancora selvaggi in Europa per la sua mancanza di argini artificiali e per la minima incidenza umana che non ha modificato il corso del fiume. 

Il Tagliamento a Forni di Sotto

Vista dal Castello di Ragogna

Vista dal Castello di Ragogna

Altri due importanti corsi d'acqua scorrono in parte in Friuli: il Piave e l'Isonzo, se il primo non l'ho (ancora) mai visto, il secondo l'ho incrociato in un paio di occasioni. Un paio di anni fa, rientrando in Italia dalla Slovenia con direzione Cividale del Friuli, siamo stati colpiti dalle acque azzurroturchesiverdi (detto tutto di seguito) di questo corrente d'acqua. Provate voi a definire il colore. Quest'anno siamo invece giunti all'estuario e, con un po' di delusione, il fiume perde parte della sua magia e ha un normale color blu. 

Tipico colore azzurroturcheseverde

Vista dell'Isonzo da Caporetto
 
Estuario dell'Isonzo


Buona acqua pura a tutti

Alla prossima!

elipisto




13 novembre 2020

Mi presento

Ciao!

Guardando i vecchi post, mi sono resa conto che non mi sono mai presentata sul serio, sarà che la maggioranza che passa di qua mi conosce nella vita reale. 

Per i pochi smarriti nell'etere eccomi qua!

Mi chiamo Elisa e, secondo l'anagrafe...non si dice l'età di una donna, ma io non mi sento rappresentata da quel numero, me ne sento una decina di meno, tranne quando ci impiego due giorni per recuperare le poche ore di sonno o le scarpinate in montagna.

 "Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso" 

questa frase, più o meno correttamente attribuita ad A. Einstein, mi rappresenta completamente: non eccello in nulla, ma ho una discreta dose di curiosità che non riuscirò mai a soddisfare pienamente.
La curiosità mi spinge a leggere molto spaziando tra diversi generi, faccio prima a dire i generi che frequento poco: horror che sono facilmente suggestionabile e, all'opposto, i cosiddetti "romance" che non mi interessa di leggere di storie pseudo amorose stereotipate; non leggo raccolte di poesie, ma si tratta di un limite di comprensione mio.



Mi piace viaggiare. Vengo spesso accusata di "non essere mai a casa" e sì, mi dichiaro colpevole e pure senza rimorsi. Si viaggia anche nella propria città basta togliere gli occhiali della quotidianità per indossare gli occhiali del turista pronto a lasciarsi cogliere da quel particolare che è sempre stato lì, sotto gli occhi, ma che non abbiamo mai visto presi dal nostro vivere quotidiano.

Adoro andare in montagna nonostante le mie ginocchia facciano di tutto per ostacolarmi, ma io - almeno fino ad adesso - sono più testarda di loro e alle camminate (facili facili) non ci ho ancora rinunciato.

Poi ci sono gli aspetti più personali, ma sono una timidona introversa, per cui ho già raccontato troppo di me!

Alla prossima!

elipisto

10 novembre 2020

Nuovi inizi...


Ciao!



E' da un sacco che non ci si vede su questi schemi... 
Ogni volta mi ripropongo di non trascurare troppo questo bistrattato blog e ogni volta lo lascio cadere nell'oblio per tutta una serie di motivi: pigrizia, mancanza di idee, varie ed eventuali. 

Ultimamente mi sono fatta alcune domande e mi sono data alcune risposte che si riassumono essenzialmente in: 

Ha senso un blog nel 2020? assolutamente no!

Perché provare ad impegnarsi in una cosa che, probabilmente, verrà letta dalla mia mamma e dal mio compagno e che mette a dura prova il mio sentirmi inadeguata a scrivere di cose che altri fanno meglio o di cui non ho le competenze.

Imparerò a scrivere post utili e ricchi di informazioni? Chi io? ma dai! per le informazioni utili esistono i motori di ricerca. 

 Allora perché non chiudere questa paginetta web?


Perché sto disimparando a scrivere e mi piacerebbe avere un posto dove raccogliere i ricordi delle cose belle che mi capitano e sono tante!

Per cui, eccomi qua a provare ad infondere nuova linfa a questo blog, con quello che mi passa per la testa senza nessuna pretesa di esaustività o, ancor meno, professionalità, ma con tutta la mia curiosità e le mie sfaccettature.

Benvenuti a In viaggio con elipisto 2.0

Alla prossima!

elipisto

17 marzo 2020

Tag: Che viaggiatore sei?

Ciao a tutti!
colgo il suggerimento fornito da Claudia nel suo canale Youtube da Lise legge Lise viagga per fare un bel tag che mi porta a sognare orizzonti lontani invece delle quattro pareti domestiche.

  •  Nella tua valigia non deve mai mancare...E in quanto tempo la prepari?
A parte gli essenziali: macchina foto ed ereader, una cosa che non manca mai è un telo di cotone che ha molteplici usi: è utile per sedersi in terra, per avere uno strato in più, per stendersi al sole, per asciugarsi, può essere utilizzato come sciarpa o come cappello quando il sole esce all'improvviso e rischi l'insolazione (per fortuna non ci dovrebbero essere prove fotografiche della sottoscritta in giro...).
L'obiettivo sarebbe quello di viaggiare con il solo bagaglio a mano per evitare le lungaggini aeroportuali. Penso di dover ottimizzare la mia tecnica di preparazione e assemblaggio della valigia: inizio con un momento di massificazione del disordine, spargendo quello che penso mi possa servire, seguito da un processo di riduzione e compattamento, rigorosamente due giorni prima della partenza che devo avere il tempo per smontare e rimontare il bagaglio l'ultima volta prima di partire. 
  • Quali scegli tra mete fredde o calde?
Bom Jesus do Monte (Portogallo)
La premessa è che la percezione che si ha della temperatura mentre si è in viaggio è diversa da quella che abbiamo quando dobbiamo alzarci per andare a lavorare. Per cui anche la sottoscritta che inizia a lamentarsi del caldo dai 25 gradi in poi, non si è tirata indietro davanti alla salita della bellissima scalinata del Santuario di Bom Jesus do Monte affrontata durante un picco di caldo settembrino  (42°) o alla visita dei koala di Henson Bay su Kangaroo Island  (purtroppo, gravemente colpito dagli incendi di quest'anno) anche se, quando la temperatura, accompagnata da un vento bollente, ha raggiunto i 43 gradi ho dato forfait.
In linea di massimo, cerco, laddove possibile, di viaggiare nelle stagioni "giuste" ossia non troppo calde, non troppo piovose etc per godermi al meglio l'esperienza del viaggio, se poi non è il periodo di alta stagione, tutto di guadagnato.

  •  Il tuo viaggio ideale è con..?
Ring of Brodgar (Isole Orcadi)
Ho viaggiato da sola, in gruppo, in coppia, con amici e con sconosciuti e, devo dire che, il mio viaggio ideale è quello indipendente con una macchina e via! verso l'ignoto e oltre..ehm, non proprio! Normalmente, quando parto le tappe sono quasi tutte prenotate, però mi piace lasciarmi sorprendere dall'imprevisto o dalla deviazione. Un'altra cosa che mi piace fare è quella di inserire tappe leggermente fuori dai percorsi turistici: le Orcadi e l'isola di Iona in Scozia, Sheep Head in Irlanda, Blue Mountains in Australia (ok, questo è un posto turisticissimo, ma io non lo conoscevo!). 

  • Ti piace assaggiare il cibo locale o cerchi il cibo italiano?
Mercato di Hoi An - Viet Nam
Per rispondere a questa domanda racconto le uniche due volte in cui ho mangiato la pizza all'estero. La prima a Luan Prabang che, dopo aver mangiato poco per tre giorni (c'era poco cibo per tutti e i ratti allo spiedo non solleticano il mio appetito), avevo bisogno di qualcosa che tappasse la voragine nello stomaco. La seconda, qualche anno fa, a Belfast in cui il delizioso fish and chips adocchiato è risultato essere chiuso alle 19.07, l'alternativa è stata Domino Pizza nel vicino centro commerciale, eccezionalmente aperto fino alle 21!
Riassumendo: cibo locale purché si rispettino un minimo di condizioni igieniche e che sia cotto e, per ora, mi è sembra andata bene.

  • Cosa rappresenta il viaggio per te?
Isola di Miyajima - Giappone
Domanda semplice come chiedermi cosa rappresenta la lettura per me. Il viaggio significa diverse cose: è un po' una fuga, ma è molto una scoperta di posti nuovi, usanze diverse. Viaggiare mi è servito e mi serve per allargare gli orizzonti e abbattere gli stereotipi che, tutti noi, ci portiamo sul groppone. E' crescita, è sorpresa, è cultura, è natura, è storia di luoghi e di persone. 
A ben pensare è una risposta che ben si adatta anche a cosa rappresenta la lettura per me.


  • Il viaggio più bello che hai fatto?
Baja California
Tutti non vale come risposta, vero? Ogni viaggio è unico nel suo genere per cui è difficile fare una classifica.
Adoro l'Islanda, non a caso ci sono stata due volte e, prima o poi, ci andrò una terza volta che c'è quell'angolo lassù che mi manca. Non posso tralasciare la Baja California dove ho potuto accarezzare una balena!!! Lo so che gli animali selvatici vanno lasciati stare, ma si è avvicinata alla barca e non ho saputo resistere. Patagonia, Nuova Zelanda, Colorado Plateau, Australia, Irlanda, Bretagna...se volete posso continuare

  • Hai dei brani musicali che ti riportano subito ad un viaggio che hai fatto?
Tendenzialmente ascolto quello che passa la radio in quel momento. Però c'è una canzone che immediatamente mi porta nel Canada Orientale nell'ormai lontano 2000: It's my life dei Bon Jovi. 

  • Sei più da vacanza avventura o relax?
St. Pol de Leon - Bretagna
Normalmente quando torno dalle vacanze ho bisogno di una settimana per riprendermi perché si tratta di vacanze in movimento. Quando ero più giovane ero affamata di posti da vedere, con l'età (e gli acciacchi) ho capito che non si può vedere tutto, è semplicemente impossibile, per cui ho imparato a rallentare e a godermi l'esperienza. Rubo quanto ha detto Claudia: si tratta di viaggi "esplorazione" che, inevitabilmente, mi arricchiscono. Nonostante i miei viaggi non siano improvvisati, mi piace lasciarmi sorprendere da quel vicoletto o da quella deviazione e se capita di perdersi, pazienza, spesso si scoprono delle piacevoli sorprese nascoste appena dietro l'angolo.

  • Qual è il viaggio che se potessi fare ora faresti?
In un altro periodo storico avrei detto: "Puntate un dito sul mappamondo! Lì è proprio dove vorrei andare, anche se si trattasse della Fossa delle Marianne!".
In questo periodo di quarantena sarei ben contenta di poter partire e tornare dai miei in Piemonte. Quest'anno c'è (c'era?) in programma un viaggio nelle Rockies Mountains canadesi... riuscire a partire sarebbe un bel sogno che si realizza.

Ringrazio Claudia, e chi ha ideato il tag, perché mi ha dato la possibilità di rivivere dei bellissimi momenti: ogni foto che ho inserito mi ha fatto fare un viaggio lungo le strade della memoria e vorrei avere la capacità di saper raccontare le storie in modo avvincente e divertente. 

Alla prossima!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...