29 novembre 2020

Sopra e sotto il comodino: End of the Year Book Tag

 Ciao!

il post sulla Carnia mi sta prendendo più di tempo del previsto e allora mi viene in soccorso Teresa di Bee_Book_a_Luna che, su YouTube, ha recentemente proposto un tag libresco dal titolo "End of the Year Book Tag". Si tratta di 6 veloci domande che permettono di parlare di libri. E' un tag che circola sul web da qualche anno, credo che il merito per aver messo in fila queste domande sia di Ariel Bissett.

Bando alle ciance e iniziamo!

1. Ci sono libri che hai iniziato quest'anno e vuoi finire?

Penso di riuscire a finire di leggere i libri che ho attualmente in lettura, per cui parlo dell'unico (credo) libro che ho iniziato a fine febbraio ed è ancora lì, fermo a pagina 278, si tratta de "Le Correzioni" di Jonathan Franzen recuperato da un punto di bookcrossing sulla strada del lavoro appena prima che ci rinchiudessero in casa e, probabilmente, lo associo inesorabilmente alla quarantena, in più prenderei a schiaffi tutti i protagonisti nessuno escluso (ed è questa la bravura di Franzen), per cui non so se lo finirò entro fine anno. Da un lato mi spiace tenerlo bloccato e vorrei, una volta finita la lettura, riportarlo al bookcrossing, ma non ho particolarmente voglia di leggere di personaggi complicati che già sono tempi complicati. Forse non ho risposta "correttamente" alla domanda, passiamo oltre.

2. Hai un libro particolare che consideri "autunnale" che ti accompagni nella transizione verso fine anno?


Posso rispondere con tre letture? Io dico di sì. Il primo scrittore è Kazuo Ishiguro che con le sue atmosfere melanconiche mi ricordano i primi freddi e le giornate nebbiose, se devo citare un libro direi "Il gigante sepolto" dove la nebbia cancella i ricordi. 

La seconda scrittrice è Fannie Flagg che va bene per tutte le stagioni ma suoi libri hanno  quell'atmosfera da buoni sentimenti che fa tanto divano e copertina, un titolo adatto alla stagione di transizione? "Pane cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs" dove la transizione porta ad una rinascita. Infine, non so bene come mai, l'autunno mi fa venire voglia di letture a tema Resistenza e ho finito da poco di leggere uno dei libri preferiti di quest'anno: "L'Agnese va a morire" di Renata Viganò.

3. C'è un nuovo rilascio che stai aspettando?

Non sono molto attenta alle nuove uscite, aspetto sempre che sedimentino un po' ed escano in edizione economica, però c'è un'uscita che aspetto da quando gli autori si sono presi un anno (o più) sabbatico e si tratta del prossimo volume di Saga che chissà quando uscirà.

4. Quali sono tre libri che vuoi leggere entro la fine dall'anno


Per chi non fa liste di lettura e sceglie il prossimo libro da leggere in base all'istinto del momento potrebbe essere una domanda a cui è molto difficile rispondere oppure rispondere con qualcosa che chissà quando si avverrà. In questo momento posso rispondere la "Storia di re Artù e dei suoi cavalieri" di Thomas Malory che, dopo "il mago di M. di René Barjavel e "Un americano alla corte di Re Artù" di Mark Twain, mi sembra doveroso leggere il libro da cui tutto si è originato. 

Poi mi piacerebbe leggere "Il tempo e l'acqua" di Andri S. Magnason, però ho "Il cacciatore dei corsari" di Vindice Lecis che continua a farmi l'occhiolino dalla libreria. Vorrei anche leggere l'ultimo entrato che è "Bambole di pietra - La leggenda delle Dolomiti" di Paolo Martini per rimanere con la mente ancora in vacanza.

5. C'è un libro che pensi ancora possa sorprenderti e diventare il tuo preferito?

Non saprei, ma per superare Stoner, Furore e L'Agnese va a morire deve trattarsi di un gran libro, ma sono pronta a lasciarmi sorprendere.

6. Hai già cominciato a fare piani di lettura per il 2021?

Chi io? quella che non sa quale sarà la prossima lettura, che legge contemporaneamente tre libri e che decide sull'impulso del momento. No, direi di no, i piani di lettura non fanno per me, mi sembra di imbrigliare il piacere della lettura con paletti un po' inutili, mi piace essere anarchica. In ogni caso ho un sacco di libri da cui scegliere


Parte della scorta dei libri da leggere, senza contare l'ereader...

Quali sono i tre libri che vorreste leggere entro la fine dell'anno?

Alla prossima!

elipisto

19 novembre 2020

In viaggio: Friuli Venezia Giulia e le chiare fresche dolci acque

Ciao!

Eccomi qua al primo post "vero". Siamo chiusi in casa e si viaggia con i libri, con la fantasia o con i ricordi, come in questo caso. 

Quest'estate, oltre che nelle Dolomiti, siamo stati in Friuli Venezia Giulia e vorrei scrivere un post all'altezza dei posti che abbiamo visitato, molti di questi accompagnati al ricordo dell'acqua nelle vicinanze. 

Cosa avrà di particolare l'acqua friulana? E' acqua, una semplice formula chimica. Beh, se quando la vedi la prima cosa che viene in mente sono i famosi versi petrarcheschi "chiare, fresche et dolci acque" o la più prosaica pubblicità "Altissima, purissima, Levissima", qualcosa di speciale avrà.


I paesaggi friulani ricchi di acque gorgoglianti hanno dato un nuovo significato alla definizione di "acqua cristallina" valida per ogni corso d'acqua che abbiamo incontrato che fosse fiume, torrente o lago.

Acqua cristallina non vuol dire acqua trasparente che, in questa regione, i corsi d'acqua assumono colorazioni che vanno dal blu all'azzurro, allo smeraldo all'acqua marina e a tutte le sfumatura che ci sono nel mezzo. 

Difficile, praticamente impossibile, riuscire a tradurre in parole la magia dell'acqua. 

Uno dei posti che meglio racchiude quello che sto tentando di dire è l'Orrido dello Slizza. A pochi kilometri dal centro di Tarvisio e dalla trafficata strada che collega l'Italia all'Austria e alla Slovenia si nasconde questo canyon attrezzato con un facile sentiero (un po' ripida discesa iniziale) che percorre in tutta sicurezza la sponda del torrente. Neanche le immagini riescono a rendere pienamente l'idea ma si avvicinano parecchio.


C'è poi la bellezza dei laghi di Fusine, sempre nelle vicinanze di Tarvisio, che mi hanno tolto il respiro: la magia è stata arrivare prima delle frotte dei turisti, quando il sole si stava lentamente alzando al di sopra delle ripide pareti illuminando con le sue lame di luce il panorama, il cielo, la montagna, la fila di alberi, il tutto specchiato nei due laghetti. 



Durante il nostro viaggio abbiamo più volte incontrato e attraversato il
Tagliamento e il suo caratteristico alveo percorso dai tipici canali intrecciati. 
Il Tagliamento è considerato uno tra i pochi fiumi ancora selvaggi in Europa per la sua mancanza di argini artificiali e per la minima incidenza umana che non ha modificato il corso del fiume. 

Il Tagliamento a Forni di Sotto

Vista dal Castello di Ragogna

Vista dal Castello di Ragogna

Altri due importanti corsi d'acqua scorrono in parte in Friuli: il Piave e l'Isonzo, se il primo non l'ho (ancora) mai visto, il secondo l'ho incrociato in un paio di occasioni. Un paio di anni fa, rientrando in Italia dalla Slovenia con direzione Cividale del Friuli, siamo stati colpiti dalle acque azzurroturchesiverdi (detto tutto di seguito) di questo corrente d'acqua. Provate voi a definire il colore. Quest'anno siamo invece giunti all'estuario e, con un po' di delusione, il fiume perde parte della sua magia e ha un normale color blu. 

Tipico colore azzurroturcheseverde

Vista dell'Isonzo da Caporetto
 
Estuario dell'Isonzo


Buona acqua pura a tutti

Alla prossima!

elipisto




13 novembre 2020

Mi presento

Ciao!

Guardando i vecchi post, mi sono resa conto che non mi sono mai presentata sul serio, sarà che la maggioranza che passa di qua mi conosce nella vita reale. 

Per i pochi smarriti nell'etere eccomi qua!

Mi chiamo Elisa e, secondo l'anagrafe...non si dice l'età di una donna, ma io non mi sento rappresentata da quel numero, me ne sento una decina di meno, tranne quando ci impiego due giorni per recuperare le poche ore di sonno o le scarpinate in montagna.

 "Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso" 

questa frase, più o meno correttamente attribuita ad A. Einstein, mi rappresenta completamente: non eccello in nulla, ma ho una discreta dose di curiosità che non riuscirò mai a soddisfare pienamente.
La curiosità mi spinge a leggere molto spaziando tra diversi generi, faccio prima a dire i generi che frequento poco: horror che sono facilmente suggestionabile e, all'opposto, i cosiddetti "romance" che non mi interessa di leggere di storie pseudo amorose stereotipate; non leggo raccolte di poesie, ma si tratta di un limite di comprensione mio.



Mi piace viaggiare. Vengo spesso accusata di "non essere mai a casa" e sì, mi dichiaro colpevole e pure senza rimorsi. Si viaggia anche nella propria città basta togliere gli occhiali della quotidianità per indossare gli occhiali del turista pronto a lasciarsi cogliere da quel particolare che è sempre stato lì, sotto gli occhi, ma che non abbiamo mai visto presi dal nostro vivere quotidiano.

Adoro andare in montagna nonostante le mie ginocchia facciano di tutto per ostacolarmi, ma io - almeno fino ad adesso - sono più testarda di loro e alle camminate (facili facili) non ci ho ancora rinunciato.

Poi ci sono gli aspetti più personali, ma sono una timidona introversa, per cui ho già raccontato troppo di me!

Alla prossima!

elipisto

10 novembre 2020

Nuovi inizi...


Ciao!



E' da un sacco che non ci si vede su questi schemi... 
Ogni volta mi ripropongo di non trascurare troppo questo bistrattato blog e ogni volta lo lascio cadere nell'oblio per tutta una serie di motivi: pigrizia, mancanza di idee, varie ed eventuali. 

Ultimamente mi sono fatta alcune domande e mi sono data alcune risposte che si riassumono essenzialmente in: 

Ha senso un blog nel 2020? assolutamente no!

Perché provare ad impegnarsi in una cosa che, probabilmente, verrà letta dalla mia mamma e dal mio compagno e che mette a dura prova il mio sentirmi inadeguata a scrivere di cose che altri fanno meglio o di cui non ho le competenze.

Imparerò a scrivere post utili e ricchi di informazioni? Chi io? ma dai! per le informazioni utili esistono i motori di ricerca. 

 Allora perché non chiudere questa paginetta web?


Perché sto disimparando a scrivere e mi piacerebbe avere un posto dove raccogliere i ricordi delle cose belle che mi capitano e sono tante!

Per cui, eccomi qua a provare ad infondere nuova linfa a questo blog, con quello che mi passa per la testa senza nessuna pretesa di esaustività o, ancor meno, professionalità, ma con tutta la mia curiosità e le mie sfaccettature.

Benvenuti a In viaggio con elipisto 2.0

Alla prossima!

elipisto

17 marzo 2020

Tag: Che viaggiatore sei?

Ciao a tutti!
colgo il suggerimento fornito da Claudia nel suo canale Youtube da Lise legge Lise viagga per fare un bel tag che mi porta a sognare orizzonti lontani invece delle quattro pareti domestiche.

  •  Nella tua valigia non deve mai mancare...E in quanto tempo la prepari?
A parte gli essenziali: macchina foto ed ereader, una cosa che non manca mai è un telo di cotone che ha molteplici usi: è utile per sedersi in terra, per avere uno strato in più, per stendersi al sole, per asciugarsi, può essere utilizzato come sciarpa o come cappello quando il sole esce all'improvviso e rischi l'insolazione (per fortuna non ci dovrebbero essere prove fotografiche della sottoscritta in giro...).
L'obiettivo sarebbe quello di viaggiare con il solo bagaglio a mano per evitare le lungaggini aeroportuali. Penso di dover ottimizzare la mia tecnica di preparazione e assemblaggio della valigia: inizio con un momento di massificazione del disordine, spargendo quello che penso mi possa servire, seguito da un processo di riduzione e compattamento, rigorosamente due giorni prima della partenza che devo avere il tempo per smontare e rimontare il bagaglio l'ultima volta prima di partire. 
  • Quali scegli tra mete fredde o calde?
Bom Jesus do Monte (Portogallo)
La premessa è che la percezione che si ha della temperatura mentre si è in viaggio è diversa da quella che abbiamo quando dobbiamo alzarci per andare a lavorare. Per cui anche la sottoscritta che inizia a lamentarsi del caldo dai 25 gradi in poi, non si è tirata indietro davanti alla salita della bellissima scalinata del Santuario di Bom Jesus do Monte affrontata durante un picco di caldo settembrino  (42°) o alla visita dei koala di Henson Bay su Kangaroo Island  (purtroppo, gravemente colpito dagli incendi di quest'anno) anche se, quando la temperatura, accompagnata da un vento bollente, ha raggiunto i 43 gradi ho dato forfait.
In linea di massimo, cerco, laddove possibile, di viaggiare nelle stagioni "giuste" ossia non troppo calde, non troppo piovose etc per godermi al meglio l'esperienza del viaggio, se poi non è il periodo di alta stagione, tutto di guadagnato.

  •  Il tuo viaggio ideale è con..?
Ring of Brodgar (Isole Orcadi)
Ho viaggiato da sola, in gruppo, in coppia, con amici e con sconosciuti e, devo dire che, il mio viaggio ideale è quello indipendente con una macchina e via! verso l'ignoto e oltre..ehm, non proprio! Normalmente, quando parto le tappe sono quasi tutte prenotate, però mi piace lasciarmi sorprendere dall'imprevisto o dalla deviazione. Un'altra cosa che mi piace fare è quella di inserire tappe leggermente fuori dai percorsi turistici: le Orcadi e l'isola di Iona in Scozia, Sheep Head in Irlanda, Blue Mountains in Australia (ok, questo è un posto turisticissimo, ma io non lo conoscevo!). 

  • Ti piace assaggiare il cibo locale o cerchi il cibo italiano?
Mercato di Hoi An - Viet Nam
Per rispondere a questa domanda racconto le uniche due volte in cui ho mangiato la pizza all'estero. La prima a Luan Prabang che, dopo aver mangiato poco per tre giorni (c'era poco cibo per tutti e i ratti allo spiedo non solleticano il mio appetito), avevo bisogno di qualcosa che tappasse la voragine nello stomaco. La seconda, qualche anno fa, a Belfast in cui il delizioso fish and chips adocchiato è risultato essere chiuso alle 19.07, l'alternativa è stata Domino Pizza nel vicino centro commerciale, eccezionalmente aperto fino alle 21!
Riassumendo: cibo locale purché si rispettino un minimo di condizioni igieniche e che sia cotto e, per ora, mi è sembra andata bene.

  • Cosa rappresenta il viaggio per te?
Isola di Miyajima - Giappone
Domanda semplice come chiedermi cosa rappresenta la lettura per me. Il viaggio significa diverse cose: è un po' una fuga, ma è molto una scoperta di posti nuovi, usanze diverse. Viaggiare mi è servito e mi serve per allargare gli orizzonti e abbattere gli stereotipi che, tutti noi, ci portiamo sul groppone. E' crescita, è sorpresa, è cultura, è natura, è storia di luoghi e di persone. 
A ben pensare è una risposta che ben si adatta anche a cosa rappresenta la lettura per me.


  • Il viaggio più bello che hai fatto?
Baja California
Tutti non vale come risposta, vero? Ogni viaggio è unico nel suo genere per cui è difficile fare una classifica.
Adoro l'Islanda, non a caso ci sono stata due volte e, prima o poi, ci andrò una terza volta che c'è quell'angolo lassù che mi manca. Non posso tralasciare la Baja California dove ho potuto accarezzare una balena!!! Lo so che gli animali selvatici vanno lasciati stare, ma si è avvicinata alla barca e non ho saputo resistere. Patagonia, Nuova Zelanda, Colorado Plateau, Australia, Irlanda, Bretagna...se volete posso continuare

  • Hai dei brani musicali che ti riportano subito ad un viaggio che hai fatto?
Tendenzialmente ascolto quello che passa la radio in quel momento. Però c'è una canzone che immediatamente mi porta nel Canada Orientale nell'ormai lontano 2000: It's my life dei Bon Jovi. 

  • Sei più da vacanza avventura o relax?
St. Pol de Leon - Bretagna
Normalmente quando torno dalle vacanze ho bisogno di una settimana per riprendermi perché si tratta di vacanze in movimento. Quando ero più giovane ero affamata di posti da vedere, con l'età (e gli acciacchi) ho capito che non si può vedere tutto, è semplicemente impossibile, per cui ho imparato a rallentare e a godermi l'esperienza. Rubo quanto ha detto Claudia: si tratta di viaggi "esplorazione" che, inevitabilmente, mi arricchiscono. Nonostante i miei viaggi non siano improvvisati, mi piace lasciarmi sorprendere da quel vicoletto o da quella deviazione e se capita di perdersi, pazienza, spesso si scoprono delle piacevoli sorprese nascoste appena dietro l'angolo.

  • Qual è il viaggio che se potessi fare ora faresti?
In un altro periodo storico avrei detto: "Puntate un dito sul mappamondo! Lì è proprio dove vorrei andare, anche se si trattasse della Fossa delle Marianne!".
In questo periodo di quarantena sarei ben contenta di poter partire e tornare dai miei in Piemonte. Quest'anno c'è (c'era?) in programma un viaggio nelle Rockies Mountains canadesi... riuscire a partire sarebbe un bel sogno che si realizza.

Ringrazio Claudia, e chi ha ideato il tag, perché mi ha dato la possibilità di rivivere dei bellissimi momenti: ogni foto che ho inserito mi ha fatto fare un viaggio lungo le strade della memoria e vorrei avere la capacità di saper raccontare le storie in modo avvincente e divertente. 

Alla prossima!
elipisto

28 febbraio 2020

Essere turisti a casa propria: L'abbazia di Chiaravalle

Ciao a tutti!
Da un paio di anni casa mia è diventata anche la Lombardia, regione che conoscevo poco e da "brava" piemontese vedevo con sospetto e diffidenza, d'altronde si sa che "Torino inventa e Milano ruba le idee! Ci hanno provato pure con il Salone del Libro!" 
Stereotipiti e frasi fatte a parte, perché non dare nuova linfa a questa piccola rubrica condividendo le scoperte che faccio? 
Proviamoci e vediamo quanto dura.

Una delle prime cose che hanno solletticato la mia curiosità è il campanile che, poco dopo la stazione di Rogoredo, si staglia quasi a bloccare l'avanzare del cemento, d'altronde è ai confini del Parco Agricolo Sud Milano ossia una corona di verde a contrastare il cemento urbano.


Il campanile, dalla forma ottagonale, è conosciuto ai milanesi con il nome di "Ciribiciaccola" ed è, probabilmente, la caratteristica maggiore dell'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle fondata nel lontano 1135 da Bernando di Chiaravalle. 
La chiesa, essendo stata edificata tra il 1150 e il 1160, rappresenta uno dei primi esempi di architettura gotica in Italia, ma all'interno del complesso religioso ci sono influenze rinascimentali di nomi come Bramante e Luini, mentri gli affreschi del transetto e del presbiterio sono dei fratelli Delle Rovere conosciuti come Fiammenghini.


Il complesso venne abbandonato nel 1798 durante il periodo napoleonico; negli anni successivi una parte di esso, tra cui parte del Chiostro del Bramante, venne distrutto per fare spazio alla linea ferroviaria Milano-Pavia... quando si dice "lungimiranza e progresso".
I monaci vi ritornarono nel 1952 contribuendo a portare avanti i lavori di restauro.

Per apprezzare al meglio la storia, il rapporto con Milano, i cicli pittorici ed avere la possibilità di visitare il chiostro e la sala capitolare ci sono delle interessanti visite guidate che partono ogni ora. 


Bisogna essere grati ai monaci, non solo perché bonificarono parte della pianura padana, ma per sfruttare i surplus di produzione del latte, inventarono la formula segreta del Grana Padano che ancora oggi solletica il nostro palato. 

E' una frase fatta, ma Chiaravalle è un'oasi di pace e di tranquillità in mezzo alla frenesia di una grande città come Milano a ricordarci che ci può essere una vita con valori e ritmi diversi. Ha quasi dell'incredibile essere di fianco ad una delle arterie milanesi più trafficate, ossia la temibile Tangenziale Est e sentirsi in pace con il mondo e avere le spalle alleggerite dal peso dello stress. Tutte sensazioni espresse in modo assolutamente banale e scontato, ma assolutamente veritiere.

Io ho visitato l'abbazia una calda giornata estiva e ho piacevolmente approfittato nel refrigerio e conforto offerto dalla piccola bottega del complesso dove è possibile acquistare, oltre al gelato artigianale, dell'ottima birra trappista così si coniuga il piacere spirituale a quelle più godereccio!



Ovviamente, le informazioni non sono farina del mio sacco, ma le ho reperite su Wikipedia e sul sito del Monastero di Chiaravalle.

Nelle vicinanze c'è l'abbazia di Mirasole, prima o poi vado a vedere com'è!
Alla prossima!
elipisto

21 gennaio 2020

Sopra e sotto il comodino - Un anno di letture

Ciao a tutti!

E niente, siamo a gennaio e sono già in affanno con il blog. Ottimo inizio!
Il tempo di uno starnuto e si è già a febbraio e a breve ci saranno violette e primule a farci compagnia.
Tempo di bilanci, che non amo fare, e di buoni propositi di cui amo ancora meno l'ipocrisia. Allora perché faccio il bilancio delle letture? Perché i libri sono il "mio tesssoro" e mi piace guardarli e riguardarli.
Mi faccio molto liberamente ispirare da una serie di domande proposto da molti dei booktuber che seguo che si chiama "The End of the Year Book Tag", togliendo e aggiungendo domande a mio piacimento.
Presto che è tardi! 


Con quale libro hai iniziato il 2019?
A Gennaio ho letto poco perché ero impegnata in un fantastico viaggio in Australia in cui non avevo tempo per leggere, per cui ho portato a termine un solo libro: 
"Vi racconto l'astronomia" di Margherita Hack 
che avevo iniziato nell'anno precedente. Un saggio divulgativo su come funziona l'universo che ha illuminato la mia più buia ignoranza sull'argomento.

Il primo libro interamente letto nel 2019 è il divertente 
"Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" di Roy Lewis
in cui viene raccontata la parabola dell'umanità in modo ironico e sagace, lettura assolutamente consigliata.

Con quale libro hai terminato il 2019?
Con una lettura assolutamente inaspettata e che non avrei pensato di fare:
Moby Dick di Herman Melville
Ad un certo punto ho sentito il richiamo della balena bianca o di Ismaele e ho affrontato questa lettura complicata, ma che sono stata contenta di aver fatto.

Qual è il libro più corto, e quale il più lungo che hai letto quest'anno?
Per rispondere a questa domanda mi viene in aiuto Goodreads che mi dice che il libro più corto è 
"Memorie sui costumi della Cambogia" di Zhou Daguan 
di 55 pagine comprato al Book Pride di Milano dopo una chiacchierata sul Sud Est asiatico presso lo stand della O barra O Edizioni; si tratta di un breve reportage di un "ambasciatore/funzionario" cinese che racconta usi e consumi della corte khmer sottolineando le differenze con la più evoluta, almeno secondo il parere dell'autore, corte cinese.
Per quanto riguarda il libro più lungo Goodreads mi indica la raccolta completa dei fumetti di Corto Maltese, per un totale stratosferico di 1413 pagine, ma si tratta di un cofanetto di 7 volumi. Il singolo volume con più pagine è "Shogun" di James Clavell con oltre 1000 pagine, ma ha vinto un'altra classifica per cui vado al terzo gradino del podio e trovo il prezioso volume de 
"La storia del mondo in 100 oggetti" di Neil MacGregor
in cui l'autore, uno dei curatori del British Museum, sceglie 100 reperti custoditi tra le mura del museo per raccontare l'evoluzione della civiltà con un approccio globale. 

Il peggior libro dell'anno

Chi sono io per stabilire se un libro è bello oppure brutto? Non avendo competenze specifiche l'unico mio criterio è l'intrattenimento che la lettura mi dà, per cui modificherei la domanda in:

Il libro più noioso dell'anno
oltre ad essere salito sul podio del libro più lungo, la medaglia d'oro del libro più noioso va a 
Shogun" di James Clavell
la copertina è bellissima, la trama intrigante, l'ambientazione esotica. Sulla carta un libro da cui è difficile staccarsi, in realtà una noia lunga 1104 pagine in cui la storia arranca, si ripete, si contorce, non va avanti e i dialoghi  sono imbarazzanti.
 Il libro che ti ha deluso di più
Il giudizio se una lettura sia più o meno soddisfacente dipende anche dalle aspettative che si hanno nei confronti di quel libro. 
La mia è, probabilmente, un'opinione impopolare, ma, personalmente,
"Il mio anno di riposo e oblio" di Ottessa Moshfegh
non l'ho trovato per nulla divertente e, il presunto cinismo della protagonista, per me è solo incapacità di prendersi le proprie responsabilità. Questa lettura è stata un caso eclatante di aspettative disattese: mi aspettavo una narrazione divertente, frizzante, ironica, una presa in giro di un certo tipo di persone ma,quando l'ho avuto tra le mani, lo avrei lanciato dalla finestra. Veramente si può uscire da una depressione con una dose massiccia di pasticche dormendo per 6 mesi? Senza ulteriori danni alla salute? Senza quel lungo lavorio interiore? Che fa, una si sveglia ed è improvvisamente in pace con il mondo e, soprattutto con se stessa e il proprio senso di inadeguatezza e fallimento? Mah! 

Un libro letto quest'anno che ti è piaciuto e vorresti consigliare

Solo uno? Facciamo quattro. Seguendo l'ordine di lettura, ho iniziato l'anno libresco alla grande con: 
"Dune" di Frank Herbert
un capolavoro della fantascienza in cui l'autore non ha bisogno di grandi spiegoni per catapultare il lettore in una galassia lontana lontana...ah no! quello è l'inizio di Guerre Stellari ma, la citazione non è casuale visto che i film devono molto alla saga di Dune e alle vicende ambientate nel pianeta Arrakis e alla riscossa dei Fremen guidati da Paul Atreides.

Dopo un'incursione nel mondo della fantascienza, c'è stata un'altrettanto felice incursione nella narrativa italiana con 
"Lacci" di Domenico Starnone
in cui, con una prosa brillante e arguta, si indagano i legami e i lacci che tengono insieme delle persone per amore o per il quieto vivere.

La lettura dell'estate è stata il vincitore del premio Pulitzer del 2019 ossia:
"Il sussurro del mondo" di Richard Powers
Ne avevo parlato in modo un po' più approfondito qui; brevemente, si tratta di un atto di amore nei confronti degli alberi e nei confronti di coloro che hanno degli ideali. 

Infine, seguendo il filone delle letture del 2019, in tema di clima e ambiente e sugli impatti dell'uomo sul nostro pianeta,  la lettura che mi ha toccato di più è:
La sesta estinzione di Elizabeth Kolbert
altro premio Pulitzer per la saggistica del 2015, che descrive l'impatto che l'homo sapiens ha sul mondo che lo circonda in un modo discorsivo, ma accurato dal punto di vista scientifico. 

Qual è il libro con la copertina più bella

Non prendiamoci in giro da brava lettrice mi faccio intort...imbambolar....incantare volentieri dalle copertine.
Probabilmente la copertina più bella è di un libro di Iperborea, ma va?
 "Uno scià alla corte d'Europa" di Kader Abdolah
un pavone con la coda che ricorda un sontuoso broccato che, insieme alla consistenza della copertina del libro, creano un mix incredibile che portano alla memoria atmosfere da mille e una notte.

Hai già dei piani di lettura per il 2020?

No. Risposta un po' troppo secca? Decisamente, però assolutamente veritiera: non riesco a seguire liste di lettura preordinate e non so che cosa vorrò leggere tra una settimana, figuriamoci in un anno intero. Il criterio è: guardare i titoli e lasciarsi ispirare dal momento, un po' come è successo per Moby Dick, scelto sull'onda dell'istinto di quel momento.
Sarebbe retorico ed ipocrita da parte mia continuare a ripetere di comprare meno libri che non ci crede nessuno, ma vorrei attingere allo scaffale dei libri da leggere ed usare di più la biblioteca, soprattutto per i quei libri che non sono sicura mi possano piacere. 

Vediamo che cosa mi riserverà l'anno in corso a livello di letture.

Alla prossima!
elipisto

Sopra e sotto il comodino - Letture primaverili...ma non troppo

Marzo è arrivato e la primavera bussa alle porte con le gemme che spuntano sui rami, i fiori che ingentiliscono i prati e gli alberi, le ...